Salta al contenuto principale

La nascita di Verde Tv...seconda parte

di I due Punti
6 minuti

Colle Izzone era la patria del segnale del Commodore 64. Verde Tv mostrava  una  grossa quercia con foglie verdi con il sottofondo della musica di una radio locale.
Era l’inizio.
Come fu  trovato il segnale a Teramo?
Mi rivolsi ad un mio amico, super tecnico della rai regionale di Pescara. Alberto Fantini, un signore di altri tempi. Ci fece uno scanning sui canali della zona di Teramo, si accorse che solo su Teramo potevamo trasmettere da Colle Izzone e orientare il segnale su canale 44, con un’apertura tale da coprire Teramo città e San Nicolo a Tordino fino a  Bellante, senza dare fastidio al trasmettitore di colle Ruzza della Rai stessa.
Era ciò che cercavo per la verità. Ciò che cercavamo. Senza Ervino Di Croce, Verde Tv non sarebbe nata.
Entrai subito  in contatto con un certo Franco Scalpelli di Sambuceto, che vendeva materiale per trasmissioni  televisive. Ci accordammo per un milione di lire per una prova fino al 30 settembre 1989, in caso contrario perdevo la caparra o dopo quella data dovevamo acquistare il materiale installato per circa 40.000 000 di lire.
Versai un milione e istallammo le attrezzature con la collaborazione indispensabile del più bravo tecnico delle televisioni private di Teramo. Francesco Tittarelli, che ha permesso più di ogni altra persona che si realizzasse la nostra TV. Dopo aver istallato tutto a colle Izzone, si doveva in base alla norma del tempo comunicare al Ministero delle Poste e ad altri uffici come la questura di Teramo l’inizio delle trasmissioni.
Erano le regole della giungla del tempo.
Il nome Verde Tv fu inteso come speranza di una voce libera sulla città di Teramo. A Teramo iniziarono le chiacchiere fino al 4 giugno 1989 in cui Claudio Fazzi responsabile della cronaca  del Messaggero, con un articolo scrisse per prima del segnale da colle Izzone.
Io ed Ervino Di Croce né parlammo con i nostri amici del comitato delle frazioni, alcuni entusiasti, ricordo molto bene un caro amico d’infanzia  scomparso prematuramente L’ing. Antonio Ricci, che propose di fare un mutuo di 300 milioni.  Tutto nella massima libertà.

Avvertimmo anche il prof. Serpentini molto sfiduciato per la vicenda Teleponte, quando andammo a chiedere di sintonizzarsi sul canale 44 riprese coraggio esclamando verso me ed Ervino  “voi siete pericolosi davvero”. 
Lo presi come un complimento , perché in fondo se Serpentini e i suoi collaboratori erano fuori da Teleponte,  la colpa era tutta mia perché quando venivo invitato, facevo dichiarazioni sempre in termini di legge ma trancianti e dure verso gli Amministratori del comune capoluogo.
Ricordo il caso TESAM, etc, mentre la discarica di Monticelli funzionava nella totale illegalità senza che nessuno potesse neanche sapere le cose.
Un giorno il segnale si interruppe. Telemare  da Pescara sovrastava  il nostro segnale mi dissero che il loro tecnico un certo Valerio, aveva  lanciato anche lui il 44 da colle izzone, ma loro già trasmettevano col canale 55 su Teramo.
Il mattino dopo andai a trovarlo a casa a Pescara quartiere Rancitelli. Ci fu un breve e rapido chiarimento tra uomini e con un mio dono, un data bank  Casio da 32 kbyte molto richiesto, trovammo subito l’accordo e spense il suo 44.
Nei  giorni successivi  dissero che bisognava  trasmettere un segnale non fisso ma immagini video normali per dimostrare che il canale trasmetteva.
Ci venne in mente a me ed Ervino di acquistare una parabola  satellitare che installammo sotto la pioggia improvvisa il 14 luglio 1989, spendendo solo  Lire 1. 500.000. Trasmettevamo Eurosport.
Il giorno successivo andai in vacanza in Trentino con la mia famiglia..
A  meta agosto 89’ fummo contattati dai socialisti del tempo, che volevano partecipare ma volevano il 51% del capitale andammo dall’ingegnere  Dario Stecher, che ci propose la cosa insieme ad altri del partito socialista. Naturalmente rifiutai l’offerta perché per me non dovevano esserci padroni per una libera televisione, ma  al contrario più proprietari insieme a noi titolari della frequenza, senza nessun controllo dell’editore. Non se ne fece niente, ricordo che Serpentini era deluso.
Ormai senza speranza.
Contattammo anche il PCI del tempo e offrimmo la direzione al dottor Maranella. Ebbero timore o pensarono a una trappola, sta di fatto che il 30 settembre  era  vicino e le parabole si dovevano pagare o smontare. Fu allora che mi rivolsi all’amico Giuseppe Di Domenico (DI.FO) e  ad altri…
Entrò anche Mario Di Battista Sindacalista della Cisnal.  Arrivammo a L. 200.000.000 (duecento milioni):
Era la cifra sufficiente per iniziare, perché oltre alle parabole servivano le attrezzature di studio, registratori telecamere  e altro materiale.
Facemmo la società il 30 settembre 1989. Direttore responsabile Franco Baiocco, Serpentini editorialista, fu proposto a Paolo Araclio la presidenza e a me la vice presidenza. Prendemmo in affitto  la palestra dello Sporting. Ci fu molto entusiasmo.
Il mio amico Luigi Lucci di Bisenti si rese subito disponibile. Lui aveva una televisione a  Bisenti  eravamo e siamo molto amici, il tempo ha conservato questa  amicizia . Responsabile della pubblicità fummo incaricati io ed Ervino Di Croce. La redazione Serpentini, Manente, Clem  Cimini, Lelli, Dragoni in studio  Tiziano  e Debora Serpentini  ed altri  che non ricordo , ma ci furono preparativi  incredibili. Gli impianti elettrici  li curò  Mauro  Copelli, per la supervisione dell’alta frequenza  Francesco Tintarelli. 
Il 15 novembre 1989 giorno di Sant Alberto iniziammo le trasmissioni. Ore 20,30  fu un successo. La discarica fu  chiusa il 15 ottobre 1989 dopo un accordo con gli Amministratori.  Credo che Verde TV indirettamente permise questo accordo .
Per noi  fu un grosso successo.
Io ed Ervino cedemmo gratuitamente la frequenza  in cambio delle trasmissioni  del consiglio comunale di Teramo. Volevamo informare i cittadini sull’amministrazione della cosa pubblica a Teramo. Fu un grossissimo successo. Era nata una Tv libera.

Alberto Di Croce
 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Che pionieri. Immaginare l'atletico Di Croce, anzi, i due Di Croce a montare una parabola, mi fa impazzire. Complimenti per questo ricordo. Che splendido spaccato.
A quando la terza puntata??? Chi la scriverà?

Grazie a Giancarlo, che è stato come sempre di parola, riportando fedelmente ciò che ho scritto. La terza puntata la scriverò ancora io e forse una quarta, e anche una quinta, ma una cosa è sicura che eravamo molto atletici e forse un pò temerari, il 14 luglio mente con giacca e cravatta ero sul traliccio lato interno ervino di croce sotto al traliccio e Francesco Tittarelli regolava il segnale della parabola che io montavo sul traliccio a circa 12 metri di altezza, provvisto di pinze e mani che dovevano tenere la parabola anche un pò pesante, venne giù un temporale micidiale, rimasi aggrappato al traliccio tra fulmini e tuoni, mi bagnai parecchio ma il temporale finì e la parabola fu installata. scesi bagnato fradicio ma il gusto fu enorme. Buon Natale Giancarlo

Incredibile. Complimenti signor. Di Croce. Da Film. Non conoscevo questa storia.
Caro Alberto, ci voleva la tua ricostruzione. Pensa che qualcuno che ti ha preceduto ha avuto il coraggio di dire che l'abbandono di Teleponte di quasi tutta la redazione giornalistica che poi prese parte a Verde TV non fu indotto o motivato da ragioni politiche... Hai bene messo in evidenza come, invece, quelle ragioni furono proprio alla base della nascita della nuova televisione. Però quanta nostalgia mi trasmetti con il tuo racconto... bei tempi! E ci sarebbe da divertirsi a raccontare con abbondanza di dettagli le snervanti e lunghissime trattative con i socialisti, che non concretizzavano mai, e quelle altrettanto snervanti con il PC. Ricordi quella sera del concerto teramano di Gino Paoli, che passammo nell'inutile attesa di una risposta da parte di Di Gennaro? Che alla fine fu un no? Raccontare quelle storie insegnerebbe molto sulla poca lungimiranza dell'allora minoranza di sinistra e spieggherebbe come mai non diventò maggioranza e quando lo diventò fu la maggioranza di Sperandio e Di Pietro, di quelli che poi ti fecero fuori. E come mai ancora oggi ci sia a Teramo in fondo, pur in un duopolio, una sostanziale supremazie di un certo modo di fare televisione. Aspetto di leggere il resto della storia. La racconterai con altrettanta sincerità? E anche con un po' di autocritica? Vai...
Nell'ottobre del 92 (avevo appena compiuto 19 anni) entrai a far parte di quella famiglia, Verde Tv. Ci sono rimasto, poi, per quasi 5 anni, 14 ore al giorno, 9 mesi l'anno. Un periodo che ricorderò sempre come tra i più belli della mia vita... ero solo un ragazzo che aveva voglia di emergere, di dare un senso alla propria vita... ma non avevo basi... ho avuto la fortuna di incontrare Elso Serpentini che, suo malgrado, è stato il mio primo maestro. Mi ha insegnato moltissimo. E poi tutti gli altri, da Alberto a Silvio, da Tiziano a Deborah, da Walter a Franca, da Claudio a Rino... Che periodo! Che libertà! Che goduria! Sempre nel mio cuore.
Quanti ricordi ricordi mi vengono in mente su questa emittente storica, come, giusto per ricordarne uno, il programma di cultura dialettale "La preta mmarmarate" in cui si dovevano indovinare delle parole dialettali quasi in disuso. Uno spasso. Peccato che poi sia stata chiusa.