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Teramo: La vera storia di Verde Tv-terza puntata

di I due Punti
7 minuti

La sede di Verde Tv era allo Sporting Hotel, in via De Gasperi.
Occupavamo le stanze usate precedentemente da una palestra (gestita a lungo da Alfonso Sardella), che avevamo nutrito a pane e televisione, dopo ore e ore di lavori artigianali. La sera del 15 novembre 1989 giorno di San Alberto, alle ore 20,30,  eravamo tutti dentro il salone di Verde Tv. Tutto ben suddiviso.
Una parte usata per  la messa in onda, una porzione adibita allo studio televisivo, al notiziario e ai dibattiti politici, le restanti metà del salone erano predisposte per future trasmissioni.
L'entusiasmo era grande.
Eravamo in tanti. Tutti i soci avevano versato un Milione di lire.
Partecipavano al capitale in maggioranza abitanti e componenti del comitato delle frazioni. Altri  soci erano "occulti", come il commendatore Malavolta, un industriale delle industrie dolciarie, rappresentato da un altro socio.
Ricordo che aderirono più tardi all'iniziativa altri soci, di area socialista, il professor Pirocchi, il dottor Cipolletti, e il dottor Lattanzi, la professoressa Ciarelli.
Tra i soci c'era anche il professor  Edoardo Cipriani, che condusse varie trasmissioni di carattere informativo e culturale. Il livello culturale delle trasmissioni era altissimo e il prof. Cipriani e il prof. Serpentini non erano i soli "professori"  che facevano televisione, ricordo ad esempio la professoressa Margherita Di Francesco, Luigi Ponziani, Peppino Scarselli.
Mi scuso con i tanti nostri collaboratori di allora, (ai quali fornimmo uno spazio televisivo assolutamente libero), tra i quali professionisti di valore come Antonio D'Amore, Edoardo Mambella, di cui non ricordo i nomi.
Di sicuro non posso dimenticare  Walter Nanni, allora  giovane universitario.

Walter Nanni
ciao Alberto! si eccomi
come stai?
sui programmi ideati e condotti da me su verde Tv avrei davvero da dire molto...
fummo i primi ad inventarci format Tv nelle scuole che, dopo qualche anno, molto reti televisive nazionali in qualche modo "copiarono"... il primo fu "Dieci in condotta"(1993), l'anno dopo ( "ultimo banco"( 1994/95), e poi "compagni di scuola" ... Serpentini ebbe il coraggio di avallare quelle mie idee dandomi spazio e libertà!

11 gennaio
Walter Nanni
Ancora oggi, in Abruzzo, davvero ovunque, mi fermano persone e mi raccontano "di quando sono andato con le telecamere nella loro scuola"... mi parlano sempre di ricordi belli! Questa cosa, a distanza di quasi vent'anni ancora mi emoziona!
Io avevo solo 19/20 anni... tutto è partito da lì
Se ancora oggi faccio questo mestiere,  forse,  lo devo a quella straordinaria esperienza umana e professionale che fu Verde Tv!
Ti abbraccio, ti lascio il mio numero


L’emozione della prima sera di andata in onda, quel 15 novembre era  altissima.  Vi erano, giornalisti, operatori televisivi, cittadini, curiosi etc. etc. All’improvviso si accese un fiammifero che riportò la luce, fu un flash di gioia, fu la dimostrazione con quella piccola fiammella che a Teramo si poteva realizzare un’ informazione libera, senza proprietari, perché personalmente ho sempre creduto che ogni giornalista, dovunque eserciti la sua professione che sia una radio, un giornale un sito internet, un blog o qualsiasi altro mezzo di comunicazione e specialmente una televisione, deve necessariamente essere libero di rappresentare i fatti e le proprie opinioni senza condizionamenti.
Ervino Di Croce sprizzava gioia da ogni sua minima espressione o gesto. Il professor Serpentini era raggiante.
Ricordo la felicità giovanile di Clem Cimini, (attualmente  Manager nel mondo delle navi da crociera) la sua collega Mirella Lelli, Pina Manente e praticamente tutto lo staff che aveva lasciato Teleponte.
In quel preciso momento mi vennero in mente alcune frasi del professor Graziani, allora Capogruppo della Dc al comune di Teramo, del 10 maggio 1989, diciamo 6 mesi e 5 giorni prima di quando avevo lanciato l’idea di una televisione dei cittadini a Teramo, una libera televisione al servizio della città, aveva definito l’idea quasi bizzarra e, indicando i giornalisti che avevano lasciato Teleponte, li sottolineò come "reduci".
Quei "reduci" il 15 novembre 1989 potevano liberamente tornare a esprimere le loro capacità professionali senza vincoli.
Anche a quella opposizione Verde Tv offrì uno spazio libero di espressione televisiva, che pure non avevano contribuito per nulla a realizzare.
Quando le luci delle telecamere, poche per la verità, si accesero ci fu un applauso interminabile. Gustammo un dolce a base di mandorle e miele realizzato dalla signora Di Domenico. Un dolce di circa 4 o forse 5 KG, tutti ne poterono gustare un pezzetto. Alle 20,30 di quella sera eravamo nelle case dei teramani. Seguirono giorni pieni di iniziative. Il professor Serpentini e il prof. Cipriani finirono a posizionare sul soffitto dello studio le scatole usate per trasportare uova, materiale povero ma adatto all' insonorizzazione.
Marco De Nuzzo, che aveva una lunga esperienza di studi radiofonici, fu il cuore della regia e ne diventò il perno (coadiuvato dai tecnici Tiziano e Debora Serpentini, Pier Luigi Marini e alcuni altri di cui non ricordo i nomi) con le sue soluzioni brillanti, necessarie per supplire ad un'assoluta carenza di risorse e di apparecchiature. Tutto si svolse con entusiasmo nei mesi successivi, poi il 2  gennaio 1990 alcuni di noi decisero di dare vita ad una lista civica, LISTA CIVICA TERAMO e Frazioni, capeggiata dall’ Avvocato Walter Mazzitti, e per tanti di noi seguirono mesi febbrili, ma Verde Tv continuò a conservare la sua libertà e la sua indipendenza, dando voce a tutti gli schieramenti.
Il  comune stava progettando di spostare la discarica in altri siti del territorio , ovunque si costituirono  comitati  di cittadini. 
La più importante delle trasmissioni politiche continuò ad essere  “ LA CLESSIDRA” ideata e condotta da Serpentini, con tanto di clessidra in studio che regolava i tempi degli interventi.
La lista civica procedeva, ma nel marzo 1990 piombò a Teramo Marco Pannella, che insieme a tanti dei DS, osteggiò non solo il nascente lotto zero, ma anche la nostra lista civica, preferendo però appoggiare e appoggiarsi a Teleponte, che soffriva la nostra concorrenza e alla quale fornì sostegno e non poche risorse economiche.
Le elezioni si conclusero con un largo consenso della DC, anche se Pannella portò in consiglio comunale cinque dei suoi (tra cui lui) e la lista civica delle frazioni conquistò un solo seggio. 
Televisivamente Verde TV era ormai una realtà, apprezzata e amata dai teramani al punto tale, che quando il piano delle frequenze (di fatto realizzato da Gianni Letta negli studi di Berlusconi) la escluse, furono inviati più di mille telegrammi al ministro delle poste perché potesse sopravvivere. E sopravvisse... A spegnere per sempre Verde Tv sarebbero concorse, pochi anni dopo, altre circostanze...

Alberto Di Croce
 

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Commenti

Grazie. Grazie. Grazie. Memoria storica e per me, (80enne) molte emozioni.
Oggi vedrei bene la Clessidra. Il prof Serpentini con le incursione del pazzo di Falconi. Oggi tra parentesi avvistato alle quattro del pomeriggio in un campo nomadi. Nu Matt.
Voglio leggere la quarta puntata: quella più succosa!
Ma nel 1990 c'erano già i DS? Forse si chiamva ancora PCI la nascita del PDS, poi divenuto DS, mi pare di ricordare che sia successivo, 1992 se ben ricordo.
Che matto Alberto Di Croce!!! Ha pubblicato una chat privata (facebook) tra me e lui! ahahah... Con tutti gli errori e i refusi! Almeno ha evitato di pubblicare anche il mio cellulare! ahahah Giusto così... in fondo questa era un po' anche la filosofia di Verde Tv: "Va in onda tutto, sempre e comunque. E anche gli errori e le cose brutte fanno informazione e spettacolo!" Continua a raccontare Alberto... è una cosa molto bella! E non dimenticarti "Edicola Aperta"... in Abruzzo un programma così non c'è mai più stato! MAI! Ad avercela ora...
Caro Alberto, ricordi le riunioni con Marco Pannella all'Hotel Sporting, per convincerci a confluire nella sua lista, insieme ai vari Bettini, Graziani, Scuccimarra? Non accettammo, ma forse, col senno di poi, visti gli anni della crisi della partitocrazia e la nascita dei vari movimenti (La Lega, La Rete), forse, se avessimo creato una lista unica avremmo dato uno scossone notevole alla città... invece ci facemmo la guerra tra noi...
Come si chiamava (ce l'ho sulla punta della lingua) quel contadino che indossava una camicia bianca con le maniche corciate e una specie di gilè nero sbottonato, che parlava un perfetto dialetto teramano, magnificamente interpretato da un signore che nella vita di tutti i giorni ridiventava una persona distinta e colta? Mi faceva sbellicare dalle risate!...
era il grande Giacobbo... fantastico!