Ho un bel elenco. L'elenco aggiornato dei massoni italiani. La versione 2006/2011 della lista Cordova dei primi anni 90. L'origine della lista? Un tipo importante che abitava una compagnia che non esisteva. Più di questo non vi dico, per ora. Questo è un dato ufficiale e concreto. Mi sto anche divertendo a stilare una classifica di merito. Uno studio lungo e approfondito. Nel frattempo le vecchie tre "M" teramane continuano a sussurrare nel capoluogo aprutino.
Ospito volentieri un articolo di Maurizio Di Biagio, giornalista e blogger teramano.
"Teramo sotto scacco dalla massoneria. Grembiuli e compasso in città dettano legge. Guardati dalle carriere fulminanti, mi disse uno che la sapeva lunga. Alla nomina di un alto papavero di un ente locale da un lato spingevano P2, Opus Dei ("Cercare Dio nella vita quotidiana", il loro gingle!) ed un personaggio politico molto noto in città, una sorta di ras, dall’altra Comunione e Liberazione. Il professore Elso Simone Serpentini rende noto sul quotidiano La Città i crocicchi che in Piazza Martiri si formano, tutti targati “P” e qualcosa, il numero progressivo fatelo voi, anche loro compasso e grembiulino. Compagni di scuola un tempo, manovratori di faccende regionali ora. “E proprio Teramo in Regione ha acquisito un potere politico rilevante” ma il presidente di “Vivi Città”, Marcello Olivieri, ipotizza “che questo peso specifico ancora non si riversa sulla massoneria locale, che al momento (per lui, nda) non è granché importante”. “Ci interroghiamo se molte delle scelte prese siano state fatte con la benedizione di quest’ambito – specifica – come ad esempio individuando dirigenti, politici e altro”. Tutto partì da alcuni simboli ritenuti massoni apparsi su di una brochure del progetto dell’amministrazione comunale “Teramo una città vestita di virtuale”. Comparvero infatti avatar, compasso, squadra e una colonna dorica “segno del potere massonico” aggiunge Elso Simone Serpentini. Per lo storico e scrittore teramano, che nasconde accuratamente una lista di massoni locali (tra l’alto scaricabile dal web), non vi sono dubbi: la colonna oltretutto è il logo della rivista del Grande Oriente “Hiram”. Traccia anche alcuni collegamenti con la società Arcus, fino a giungere al presidente Cossiga, passando per Propaganda Fide. Mette le mani avanti asserendo che la Massoneria non va criminalizzata (“non è un’offesa dire a qualcuno che è massone”) ma se in città “si mettono insieme alcuni tasselli i conti ridanno”. Marcello Olivieri, che vuole portare la vicenda dei simboli davanti al Prefetto e alla Procura, è più esplicito: “La massoneria ha le mani sulla città”. Il Teramano intende anche interessare le reti nazionali televisive del caso. “Ora – conclude – vorremmo sapere se chi governa al Comune di Teramo comprenda il significato di quel logo: vogliamo conoscere chi sono stati responsabili”. Conclude Serpentini: “Due segni manifestano l’operatività della Massoneria: la sopravvalutazione dell’uomo nel suo ruolo e la trasversalità sugli intenti comuni, quando ad esempio alcuni punti sono condivisi da forze che per natura devono essere antagoniste”.
Maurizio Di Biagio
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