Gentili assessori Romanelli e Di Stefano,
come annunciato a mezzo stampa, appena chiuse le attività didattiche avete dato il via ad alcuni interventi di manutenzione in diverse scuole del territorio comunale.
Alla riapertura delle stesse di solito c’è la curiosità mia, di mia moglie e delle nostre bimbe di vedere se c’è qualcosa di nuovo; un bimbo o una bimba da conoscere oppure se sono stati fatti dei lavori (per i bimbi abbellimento) in un’aula o all’esterno della scuola. Ieri mattina, gestite le piccole ansie sul ricordarsi o meno le tabelline, riviste e salutate maestre e genitori abbiamo scattato, come al solito, la foto ricordo del primo giorno di scuola ad entrambe le nostre bimbe che frequentano una l’elementare e l’altra la materna della scuola Fornaci Cona.
Siamo però rimasti amareggiati. Pur essendo contenti, finora, della qualità dell’offerta formativa, non possiamo dire lo stesso della qualità dell’edificio dove la formazione viene svolta. Riteniamo che, in un paese civile, le due qualità debbano andare di pari passo.
Siamo dispiaciuti perché ascoltare dichiarazioni su Teleponte nel Tg dell’11 settembre nelle quali si parlava della scuola Fornaci Cona, specificatamente sulla problematica della ricostituzione della prima classe, mi riferiscono merito dell’ assessore Romanelli, Lei stesso qualificava questa scuola come una “scuola di periferia”. Cosa vuol dire? E’ un riferimento solo geografico? O sostanziale, di considerazione?
Chiedo questo perché penso che tra le foto che avrei preferito non scattare e che allego, ho la conferma che la scuola Fornaci Cona venga considerata di periferia, di serie B. La cosa che più amareggia è che gli interventi da fare sono assolutamente economici. Quindi, qualora ne aveste l’intenzione, vi chiedo di non accampare la scusa della crisi economica.
Bisogna sempre protestare per ottenere? Necessariamente attivare il distorto meccanismo quale quello della protesta, della eventuale risoluzione del problema che finiscono sulla stampa e il politico di turno alla fine ottiene il plauso e la visibilità come risolutore del problema? Non si può amministrare una comunità senza far esasperare gli animi dei cittadini?
Che poi gli interventi vengano presentati alla pubblica opinione come interventi importanti, come sforzi enormi e bla..bla..bla.. questo sta alla correttezza di chi e di come li comunica.
Appartengo ad una scuola di pensiero in via di estinzione: apparire meno ma fare di più e bene.
Avrei preferito ascoltare oltre alla risoluzione della problematica inerente la ricostituzione della classe prima, un impegno reale a non lasciar degradare un edificio scolastico “di periferia”. E’ almeno da due anni scolastici che l’ingresso è ridotto in questo modo.
In questi anni vedere genitori e alunni che si riparano dalla pioggia sotto un porticato con gli ombrelli aperti (!) potrebbe bastare per intervenire immediatamente. Non entro in merito all’incolumità pubblica e alle connesse responsabilità, anche se mi permetto di segnalare il distacco degli intonaci prima e dei mattoni dopo, in presenza di bambini. Sono molti anni (a me risultano almeno cinque) invece che le facciate della scuola sono ridotte così come può verificare dalle foto che allego.
Vi chiedo, infine, di inoltrare un consiglio al sindaco Brucchi. Teramo è nota per essere una cittadina molto provinciale dove genitori iscrivono figli in scuole “In” non in base alla qualità formativa ma in base ad esigenze “pseudosociali” cioè se quella o questa scuola è frequentata dal figlio/a di qualcuno/a conosciuto/a con la speranza di conoscerlo/a per dire semplicemente che lo/la si conosce oppure per farsi risolvere qualche problemino in base all’ “importanza” che ricopre. Se fossi stato primo cittadino avrei inaugurato l’anno scolastico in una scuola di periferia dando un segnale nuovo e diverso da quello che tutti si aspettano. Ma qui si entra nel campo della sensibilità personale e per questo mi fermo. Comunque, vi assicuro, verrebbe apprezzato. Da molti.
Certo che prenderete in considerazione questo scritto, confidando nelle vostre qualità di ascolto, anche di proteste provenienti da genitori che hanno a cuore il futuro dei propri figli, saluto a nome soprattutto di una delle mie bimbe che mi ha chiesto “perché la mia scuola non è stata aggiustata?”
Cordialità.
Un genitore.
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