Salta al contenuto principale

Scuola: Lettera aperta agli Ass. Romanelli e Di Stefano

di Anonimo
4 minuti

Gentili assessori Romanelli e Di Stefano,

come annunciato a mezzo stampa, appena chiuse le attività didattiche avete dato il via ad alcuni interventi di manutenzione in diverse scuole del territorio comunale.
Alla riapertura delle stesse di solito c’è la curiosità mia, di mia moglie e delle nostre bimbe di vedere se c’è qualcosa di nuovo; un bimbo o una bimba da conoscere oppure se sono stati fatti dei lavori (per i bimbi abbellimento) in un’aula o all’esterno della scuola. Ieri mattina, gestite le piccole ansie sul ricordarsi o meno le tabelline, riviste e salutate maestre e genitori abbiamo scattato, come al solito, la foto ricordo del primo giorno di scuola ad entrambe le nostre bimbe che frequentano una l’elementare e l’altra la materna della scuola Fornaci Cona.
Siamo però rimasti amareggiati. Pur essendo contenti, finora, della qualità dell’offerta formativa, non possiamo dire lo stesso della qualità dell’edificio dove la formazione viene svolta. Riteniamo che, in un paese civile, le due qualità debbano andare di pari passo.

Siamo dispiaciuti perché ascoltare dichiarazioni su Teleponte nel Tg dell’11 settembre nelle quali si parlava della scuola Fornaci Cona, specificatamente sulla problematica della ricostituzione della prima classe, mi riferiscono merito dell’ assessore Romanelli, Lei  stesso qualificava questa scuola come una “scuola di periferia”. Cosa vuol dire? E’ un riferimento solo geografico? O sostanziale, di considerazione?
Chiedo questo perché penso che tra le foto che avrei preferito non scattare e che allego, ho la conferma che la scuola Fornaci Cona venga considerata di periferia, di serie B. La cosa che più amareggia è che gli interventi da fare sono assolutamente economici. Quindi, qualora ne aveste l’intenzione, vi chiedo di non accampare la scusa della crisi economica.

Bisogna sempre protestare per ottenere? Necessariamente attivare il distorto meccanismo quale quello della protesta, della eventuale risoluzione del problema che finiscono sulla stampa e il politico di turno alla fine ottiene il plauso e la visibilità come risolutore del problema? Non si può amministrare una comunità senza far esasperare gli animi dei cittadini?
Che poi gli interventi vengano presentati alla pubblica opinione come interventi importanti, come sforzi enormi e bla..bla..bla.. questo sta alla correttezza di chi e di come li comunica.

Appartengo ad una scuola di pensiero in via di estinzione: apparire meno ma fare di più e bene.  
Avrei preferito ascoltare oltre alla risoluzione della problematica inerente la ricostituzione della classe prima, un impegno reale a non lasciar degradare un edificio scolastico “di periferia”. E’ almeno da due anni scolastici che l’ingresso è ridotto in questo modo.

In questi anni vedere genitori e alunni che si riparano dalla pioggia sotto un porticato con gli ombrelli aperti (!) potrebbe bastare per intervenire immediatamente. Non entro in merito all’incolumità pubblica e alle connesse responsabilità, anche se mi permetto di segnalare il distacco degli intonaci prima e dei mattoni dopo, in presenza di bambini. Sono molti anni (a me risultano almeno cinque) invece che le facciate della scuola sono ridotte così come può verificare dalle foto che allego.

Vi chiedo, infine, di inoltrare un consiglio al sindaco Brucchi. Teramo è nota per essere una cittadina molto provinciale dove genitori iscrivono figli in scuole “In” non in base alla qualità formativa ma in base ad esigenze “pseudosociali” cioè se quella o questa scuola è frequentata dal figlio/a di qualcuno/a conosciuto/a con la speranza di conoscerlo/a per dire semplicemente che lo/la si conosce oppure per farsi risolvere qualche problemino in base all’ “importanza” che ricopre. Se fossi stato primo cittadino avrei inaugurato l’anno scolastico in una scuola di periferia dando un segnale nuovo e diverso da quello che tutti si aspettano. Ma qui si entra nel campo della sensibilità personale e per questo mi fermo. Comunque, vi assicuro, verrebbe apprezzato. Da molti.

Certo che prenderete in considerazione questo scritto, confidando nelle vostre qualità di ascolto, anche di proteste provenienti da genitori che hanno a cuore il futuro dei propri figli, saluto a nome soprattutto di una delle mie bimbe che mi ha chiesto “perché la mia scuola non è stata aggiustata?”
Cordialità.
    
Un genitore.


Commenta

CAPTCHA

Commenti

La sua lettera mi è piaciuta molto. L'unica affermazione che non ho compreso appieno e' quella con la quale Lei fa riferimento ad un certo provincialismo e a fantomatici personaggi in. Non ho compreso tale considerazione perché penso che Teramo non possa vantare avanguardie sociali. Non mi sembra di incontrare a Teramo principi, marchesi e baroni, ne' intellettuali di fama nazionale, ne' politici che contìno nello scacchiere del Paese, ne' capitani di multinazionali. Immagini, quindi, se un soggetto dotato di una normale intelligenza possa e voglia fregiarsi del fatto che suo figlio frequenti la stessa scuola o classe di normalissime persone.
È poi dicono di essere soddisfatti! Di cosa? Problemi ovunque...alla San Giuseppe hanno chiuso palestra e mensa! Bah, uno schifo!
La scuola nuoce alla salute. Lasciate ogni speranza o voi che entrate! Mi pare che siamo tutti un po stressati, gli adulti ed anche i bambini che vivono una vita da adulti. Ricordo che alle elementari, fine anni 50, la scuola non aveva riscaldamento. D'inverno, quindi, andavamo con la cartella di cartone e lo scaldino di terracotta, quello con il manico con dentro la brace e lo collocavamo sotto la sedia per contrastare il gelo della classe. Ai miei genitori ( affermati professionisti) non interessava se l'aula fosse " linda e pinta", se la maestra ci regalasse qualche "bacchettata" sul "palmo" della mano o se il nostro compagno di banco fosse il figlio di umile famiglia. A loro interessava solamente che la scuola fosse in grado di educare i propri figli moralmente e che, intellettualmente, producesse menti pensanti e non automi capaci di assorbire semplici nozioni didattiche .La scuola deve essere "la palestra delle menti" diceva mio padre nei lontani anni '60! Forse oggi siamo veramente stressati ed abbiamo perduto la percezione delle cose serie. Aurevoir
Sono genitore anch'io e so per certo del "vizio" prettamente italiota ancor più teramano di iscrivere il proprio pargolo nella sezione con il figlio o la figlia del sindaco, del farmacista, dell'onorevole, del notaio, dell'avvocato... I miei figli, che non vantano genitori autorevoli, ma semplici diplomati-lavoratori, trattano al loro pari addirittura ragazzi portatori di handicapp, hanno sempre giocato insieme a loro non curanti della diversità, appunto perchè non gliel'abbiamo mai fatta notare noi genitori, li abbracciano, non curanti della bavetta che a volte fuoriesce dalle loro boccucce innocenti... Si sono occupati in passato, alle elementari, di un nobile progetto di sensibilizzazione a difesa delle fasce più deboli sotto l'egida di una brava insegnante-educatrice che li ha abituati, sin da piccoli, a non aver paura del diverso, del meno fortunato, del bambino in difficoltà, ma a tendergi la mano, ad aiutarli, e non ad evitarli o respingerli. Le scuole teramane sono fatiscenti, inagibili, orribili, sporche, e pericolose non c'è dubbio...e se i nostri amministratori avessero avuto insegnanti come quella dei miei figli, oggi forse, si vivrebbe in una "città modello" Dimenticavo: a Teramo non ci sono prìncipi, marchesi, baroni ma ci sono il sindaco, il vice sindaco, l'assessore, il consigliere, il senatore...che ultimamente se l'è presa con una scolaresca di San Vito Chietino per aver cantato una canzone rap contro "Ombrina mare!" addirittura ha portato il caso in un interrogazione parlamentare! "AGGHIACCIANTE MANIFESTAZIONE", "INSCENARE BATTAGLIE AMBIENTALISTICHE TALEBANE" Sen. Paolo Tancredi http://youtu.be/8v9jogbuFOE (perderci 12 minuti ne vale la pena)...
Eccome ,se ci sono classi sociali diverse a Teramo. Città dove ancora si chiamano i noti con l'appellativo "assignori'. ". Vai nelle scuole dove scegli una sezione e poi ti rispondono " be no , quella ci vanno ... È poi tanti altri caso che non cito, accidenti quanto siamo provinciali italiani
Apprezzo la lettera in quanto con educazione ma con fermezza lamenta disfunzioni. Confermo il gran bla bla sulla manutenzione effettuata ma molto spesso rivolta a quelle scuole frequentate dai figli del sindaco, dell'assessore e dagli amici di entrambi. Confermo l''idea provinciale dei teramani che corrono ad iscrivere i figli nelle scuole "in" sperando che un'amicizia stretta per opportunismo possa favorire un avvenire privilegiato. Ma coloro che si sentono piccoli e vogliono sentirsi grandi perché' possono vantare amicizie importanti nate solo per un'iscrizione scolastica non sanno quanto sono sottovalutati da quelle persone importanti che rincorrono. Teramo ha le caste e se non sei uno di loro fingono di accoglienti per poi ignorarti.
Non solo Fornace Cona, ma tutti i plessi comunali sono oggetto di presa in giro di confronti dei genitori e docenti, peccato che Romanelli aveva acquisito fiducia sia dai docenti che dai genitori, ma alla riapertura delle scuole si e' visto come lo stesso e' uguale al suo collega Di Sefano e a tutti gli altri. Buoni solo a chiedere consenzi e poi .......nulla. Voglio ricordare a Romanelli che sono due, dico DUE anni, che alla De Bnedictis manca uno scivolo per handicappati sull scalinata di accesso. Sono solo 7/8 scalini e basterebbe un tavolato per permettere ad una bimba di poter essere come gli altri bambini , senza che venga presa in braccio, lasciando la carrozzella ai piedi della scala, per poi essere ripresa. Ma quanto costa 5/6 mt. Di tavolato? Cosa percepiscono il Dr. Romanelli e Di Stefano in qualità di Assessore ? Hanno mai pensato che 200/300 € sono poca cosa per il loro reddito ma rappresenta tanto, veramente tanto per na bmbina bisognevole. Vergognatevi!!!J
Gent.le Sig. Aznavour, "la scuola deve inventare, distribuire ideali, raccoglierli tutti in un paniere come offertorio alla società, come il pane del futuro e del futuro in mano ai giovani, a questi giovani. Bisogna insegnare ai propri alunni quanto vasta sia la realtà oltre l'angustia del proprio piccolo mondo ricco o povero che sia. Bisogna insegnare la grammatica della fantasia, le modalità per attivarla fino all'utopia, per poter strappare i giovani dallo stato talora triste in cui si trovano e mostrare loro che si può volare, come fanno gli uccelli di mare. Devono immaginare di poter agire in uno spazio infinito e non in quello angusto di una stanza o di un appartamento di un condominio di periferia, architettonicamente orrendo e triste anche perché contenitore d'odio e d'invidia. Solo in questo volo dentro la fantasia è possibile costruire un Io ideale, un progetto per come essere e come poter essere, a allora si fanno anche i sogni, che devono essere possibili altrimenti sono menzogneri e imbrogliano aprendo le porte alla delusione" (Vittorino Andreoli) "L'istruzione è l'arte di rendere l'uomo etico" (F. Hegel). Se scordiamo ciò, "abbiamo perduto la percezione delle cose serie" (Aznavour). Grazie per i suoi spunti di riflessione.
Cari lettori, Si, e' vero. A Teramo ci sono i sindaci, gli assessori e i senatori. Così come ci sono a Crognaleto o a Montenero di Bisaccia. Ora pensare per un solo attimo che un assessore o un sindaco di una piccola cittadina di provincia, peraltro fuori dalla storia, dalla geografia e, soprattutto, dal potere e dall'economia, abbia uno status sociale elevato, mi sembra fuori dalla realtà. Ecco, se Marco Giacinto Pannella avesse dei figli, vorrei che i miei frequentassero la stessa scuola. Un uomo di potere, di cultura, di storia, forse anche di nobiltà. Umana e non solo. In questo momento, tra i viventi, non mi vengono in mente altri teramani illustri. Di Marchionne, Berlusconi, Monti, Rubia, Veronesi, Cordero-Savoia, Agnelli, Busi, Scalfari, Messi, De Niro, Piano, non vedo in giro per la città. Vedo, invece, tante persone dimenarsi per un piccolo posto al sole, sotto le splendide montagne che ci sovrastano. È la borghesizzazione di quello che fu il proletariato operaio e rurale. Una borghesizzazione piccola, piccola. Al fine, basterebbe chiedere a costoro la storia dei padri e dei nonni. Motivo per il quale non è il caso di preoccuparsi se i nostri figli non frequentano certe classi. Forse, da grandi, ricorderanno con ilarità certe nostre preoccupazioni, forse da grandi vivranno altre dimensioni, culture, misure. Certe considerazioni, credo, facciano male alla nostra comunità. Vi risulta che questo modo di pensare e di fare abbia generato menti e prosperità in questa città? Se poi il problema e' di status e' un reddito di 5.000 euro al mese, allora basta essere un vice lavapiatti a Stoccolma o un agente di polizia a Dallas, un operaio non specializzato a Tokio, un tornitore ad Colonia, un netturbino a Brisbane.
E pensare che la lettera era nata con l'obiettivo di far effettuare la manutenzione della scuola Fornaci Cona! Evidentemente, a Teramo, il problema delle....classi è molto sentito. Anche se la tematica mi appassiona, adesso spero che la lettera venga letta anche dai destinatari augurandomi che pianifichino gli interventi necessari almeno per la eliminazione delle situazioni di pericolo non visibili dalla foto pubblicata. Desideravo ringraziare chi ha commentato la lettera. In particolare complimentandomi con chi si firma Cristina Marroni che ha colto perfettamente il senso della stessa.