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Varrassi fa retromarcia sull'Ospedale di Atri

di Giancarlo Falconi
5 minuti

Il manager Varrassi diventa un grande Maestro di comunicazione quando parla di problemi organizzativi e dimentica la sospensiva del Consiglio di Stato. Tre liberi pensieri sull'Ospedale di Atri. Tre ascolti. A voi il giudizio.

Gabriella Liberatore: Ha davvero dell'incredibile la comunicazione a firma del Direttore Generale della Asl di Teramo con cui dispone il ripristino di tutte le attività antecedenti i provvedimenti aziendali relativi a Unita' Coronarica,Unita' di Urologia, Servizio  diagnosi e cura Unita' di Psichiatria, del presidio ospedaliero di Atri,in attesa di risoluzione di importanti motivazioni interne!
> Si fa sempre piu' arduo il ripristino della verità in tutta questa paradossale vicenda! Urliamo e urleremo in tutte le sedi che quelle che Varrassi chiama 'motivazioni interne ' non sono altro che conseguenza del provvedimento di sospensiva del Consiglio di Stato da cui discende obbligo di rispetto ed esecuzione!!!
> Sarebbe stato certamente piu' opportuno, da parte sua, richiamarsi a quest'ultimo e non invocare presunte ragioni organizzative che, toh, come d'incanto, sopraggiungono all'indomani della pronuncia di  sospensiva, si sarebbe risparmiato una davvero misera figura .
> La verità e' che il Direttore Generale   ha clamorosamente smentito se stesso, le sue parole e il suo atto aziendale  che ha difeso strenuamente fino a due giorni fa , quando esultava di fronte alla sentenza del TAR Abruzzo.
> Crediamo, pertanto, che ,alla luce di scelte assunte con così estrema  superficialità, sia necessario  un rafforzamento di vigilanza da parte nostra , della comunita' atriana e degli operatori del San Liberatore ,perché e ' evidente che siamo di fronte ad una politica sanitaria che poggia le sue basi solo ed esclusivamente su squallide logiche politiche e di potere!
> Aspettiamo la cittadinanza,operatori, forze politiche  ,associazioni venerdi  16  Settembre alle ore 17  in piazza Duomo  ,perché insieme stabiliremo tutte le azioni future per continuare la nostra battaglia di civiltà .

Aurelio Tracanna:Occorre partire da ciò che è presente sul territorio dalle qualità esistenti a cui i cittadini hanno fatto e fanno riferimento chiedendo quei servizi, e da questo costruire quel processo virtuoso ed intelligente che porti ad un piano sanitario sostenibile e migliore per tutti i cittadini perché non c’è legge divina o naturale che possa giustificare il mantenimento ed il rafforzamento di un asse Teramo-Giulianova che andrebbe a discapito di tutta la collettività provinciale favorendo li sì doppioni e sovrapposizioni creando discriminazioni e privilegi tra i cittadini che contribuiscono al pari alla spesa sanitaria.
Constatando che non vi è nulla di quanto auspicato e già richiamato dal sottoscritto in occasione del Consiglio Provinciale tenuto sulla sanità lo scorso Luglio e ribadito in una lettera aperta al Governatore Chiodi, occorre difendere con tutti i mezzi legittimi e democratici l’esistente sia con quelli giudiziari che con quelli partecipativi coinvolgendo l’intera cittadinanza provinciale ed in particolare dell’intera area vasta che gravita sul nostro nosocomio ( vedi assemblea pubblica venerdi 16 c.m ad Atri), affinchè si chieda di conoscere se c’è, il progetto sanitario provinciale che necessariamente deve integrarsi in quello Regionale, di condividere le logiche e le responsabilità, di sapere cosa deve essere potenziato e cosa dismesso e perché, e non essere tacitati con promesse di questo o quel macchinario, ben sapendo che il vero nodo è nel creare dei poli sanitari specialistici di eccellenza il più possibile diffusi sul territorio, andando ad utilizzare le stutture ospedaliere esistenti ed impiegare quelle risorse paventate per le costruzioni dei 5 nuovi ospedali nella Regione, per potenziare e migliorare il servizio sanitario sotto tutti i profili.

Herbert Tuttolani: Il pasticciato comunicato diramato ieri dal sindaco Astolfi, merita una riflessione. Tralasciando la figuraccia sulla confusione delle date, sintomo di un evidente imbarazzo sulla vicenda cui si vuole rimediare di fretta e furia, il PD di Atri non tollera che le sorti dell’Ospedale di Atri vengano decise e “concordate” nel chiuso di una stanza, tra i notabili del PDL, senza il coinvolgimento di tutte le parti politiche e sociali rappresentanti la città, che pure ha espresso un Comitato a difesa dell’Ospedale, presieduto dal compianto Giovanni Verna, nonché una Commissione consiliare, voluta anche dal Sindaco e composta da tecnici esperti del settore.
Non possiamo, inoltre, non stigmatizzare la schizofrenica gestione della ASL: nel piano di riassetto dell’Ospedale Urologia e Psichiatria erano diventate H12, ora sono tornate H24, ma fino a quando? Le parole di Varrassi, ormai, lasciano il tempo che trovano, visto che ha detto tutto e il suo contrario: insomma, c’è poco da credergli!

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Commenti

quello che trovo pazzesco è che il direttore generale di una Asl abbia - di fatto - un potere monocratico che crede di poter esercitare senza che le sue scelte debbano essere sottoposte in qualche modo al confronto. Né ritiene di dover "spiegare" le sue decisioni. Oltretutto, dalla sua pagina fb accusa i suoi oppositori di fare politica attraverso i tribunali. E per fortuna che ci sono ancora i Tribunali! Per fortuna che qualche residuo di democrazia ancora vive nel nostro strano bel paese! Prima di cantare vittoria, per poi essere costretto a tornare sui suoi passi vergognandosi a tal punto da giustificare il suo passo del gambero con sedicenti ragioni organizzative, avrebbe potuto attendere la fine di tutta questa storia. La smetterà ora questo centro-destra che, insieme ai suoi fedeli servitori, offende ogni giorno la democrazia esercitando, in particolare sulla sanità, nient'altro che la tirannide?
MONICA, CONTINUATE COSI'. NON MOLLATE.
Semplice.... Dimissioni.
Varrassi manifesta un po' troppa spocchia e sarebbe bene che abbassasse la cresta. Ho letto l'ordinanza del TAR che dava ragione alla ASL, è del tutto priva di motivazioni, eppure Varrassi si è affrettato non solo ad esultare, ma a dire che il TAR aveva dato ragione ai provvedimenti adottati da se stesso. Al contrario il Consiglio di Stato nella propria ordinanza le motivazioni le fornisce: "allo stato, appare estremamente grave e urgente il pericolo per la collettività che discenderebbe dall'immediata disattivazione dell'Unità Coronarica, dalla chiusura del reparto di psichiatria, nonché dalla soppressione dell'Unità di Urologia, ove prevista anch'essa nel piano di riorganizzazione dell'Ospedale di Atri". In questo caso Varrassi tace, l'ufficio legale ASL parla di vittoria di Pirro, il direttore generale dispone il ripristino delle attività senza citare lo schiaffo del Consiglio di Stato. Sarà bene che Varrassi lasci perdere la sicumera che lo contraddistingue, potrebbe anche accadere che il sindaco di Pineto Monticelli finisca per umiliarlo per bocca del Consiglio di Stato all'udienza di merito di ottobre, quando uscirà la sentenza finale. Il silenzio è d'oro anche per un grande Maestro come lui.