Le ammissioni dell’assessore all’ambiente Marconi colto con la pistola fumante, sulla sua partecipazione personale al capitale della società coinvolta nella nascente centrale a biomasse a Colonnella sono semplicemente sconcertanti. Altro che strumentalizzazioni!!! Con estrema disinvoltura dichiara: “Sto predicando, dunque, interventi di questo genere, ed è chiaro che deve esserci un filo logico poi con quello che faccio”.
Se l’obiettivo delle sue affermazioni era di fugare i dubbi dei suoi comportamenti personali, potremmo dire che è riuscito a centrarlo in pieno. Adesso è chiaro a tutti che l’assessore provinciale disconosce il significato di conflitto d’interesse e quello dell’etica nell’amministrazione della cosa pubblica, ma conosce bene il filo logico del business e quello che lega la politica con gli affari. D’altronde c’era da aspettarselo vista la focosità con cui bocciò nel Marzo 2011 lo stop ai termovalorizzatori proposto in consiglio provinciale dal sottoscritto. L’assessore quando dichiara che l’opera non gode di finanziamenti pubblici fa un’affermazione gravissima che palesa incompetenza a pensar bene o sfacciataggine e presa per i fondelli nelle altre, perché anche le centrali a biomasse godono di tariffe incentivanti finanziate dalle nostre bollette energetiche per ben 15 anni. Di soldi pubblici si tratta.
Infine, resta da capire quali siano a suo dire le personalità politiche locali con le mani nella marmellata che hanno inserito suocere e mogli nella suddetta società o che magari si sono costituiti la propria società per accaparrarsi gli incentivi pubblici. All’assessore Marconi per salvaguardare la propria reputazione non resta che scegliere fra due strade: la prima è di completare la sua denuncia pubblica facendo nomi e cognomi dei politici “sempreverdi” coinvolti; la seconda è quella di dimettersi.
Riccardo Mercante
Consigliere Provinciale Indipendente
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Replica di Robert verrocchio...
"Non mi stupisce che l'assessore Marconi non voglia dimettersi, perché se la sua sensibilità sull'argomento fosse stata adeguata forse avrebbe ammesso prima di possedere quote in quelle società". Questa la replica del segretario provinciale del Pd Robert Verrocchio alle dichiarazioni dell'assessore provinciale all'Ambiente Francesco Marconi che ha rigettato la richiesta del Pd di dimettersi dal suo incarico.
"Se Marconi afferma di non avere alcun ruolo nella programmazione energetica è pregato di dire ai cittadini per quali motivi prende uno stipendio come assessore provinciale all'Ambiente - ha proseguito Verrocchio - È chiaro che Marconi non ha argomenti per giustificare il pasticcio in cui si trova. L'assessore afferma che oggi non ha più nulla a che fare con la centrale di Colonnella. Ma sino ad aprile scorso chi sedeva dietro alla scrivania? L'imprenditore che ha sempre creduto nelle rinnovabili oppure l'amministratore che deve pensare all'interesse del proprio territorio? A ma non sfugge affatto il ruolo della Provincia nella pianificazione energetica. Forse all'assessore sfugge il senso del suo ruolo, che non è tecnico ma politico, e che deve porsi sempre la domanda se un determinato progetto è nell'interesse o meno della collettività. Secondo la visione di Marconi, tanto vale che al settore rifiuti andasse un imprenditore del campo e all'urbanistica un costruttore. Come possiamo sapere se Marconi, nel momento della discussione della centrale di Colonnella, ha pensato più agli interessi propri che a quelli della Vibrata? Non lo possiamo sapere, e questo è quello che si chiama conflitto di interessi. Riguardo alle azioni Enel, Marconi le compri pure, perché da privato cittadino gli auguro la migliore fortuna nel campo delle rinnovabili che tanto ha imparato ad apprezzare da qualche anno a questa parte".