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L'Acqua privata perde da tutte le parti

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Acqua

Uno scandalo. L'Acqua pubblica privatizzata. Ordinaria manutenzione che non si farà mai a carico dei privati, la straordinaria che comprenderà l'ordinaria a sostegno pubblico. I moderati, anzi, la politica ben pensante sta facendo marcia indietro. Notizia recente da Roma, parla di una raccolta firme nata da una forte pressione popolare. Nata dalla situazione di 90 comuni con gli acquedotti a gestione privata. Ottantasei nella regione Lazio altri quattro sparsi per l'Italia. Servizi senza servizi, bollette riempite di voci inesistenti, truffe ai cittadini che si perpetuano ad ogni conteggio. Bollette di tremila euro per famiglia tra Frosinone e Arezzo. Dal Venerdì di Repubblica si legge:

"Una truffa gigantesca, consumata senza nemmeno un contratto tra gestore privato e cittadini che, dal 2004 ad oggi, ha sottratto alla popolazione del Frusinate almeno 150 milioni con bollette gonfiate" accusa il presidente del comitato, Mario Antonellis. "Per questo siamo andati in procura". Sotto la lente dei magistrati è finita l'Acea Ato 5 Spa che nel 2002 ha vinto l'appalto per i servizi idrici.
La società è una delle venti della Holding Acea che ha nel comune di Roma l'azionista di maggioranza e vede il gruppo Caltagirone scalare le quote azionarie. Per reati che vanno dalla truffa aggravata alla distruzione di documenti sono indagati l'ex presidente della provincia Francesco Scalia, i vertici Acea Ato 5 Spa(decapitati in seguito all'indagine), l'ex presidente Stefano tempesta e l'ex amministratore delegato Luca Matrecano, il responsabile investimenti Barnaba Paglia e Massimo Pilozzi, resonsabile della segreteria tecnica."Un anno fa" dice il presidente del comitato spontaneo "scoprimmo che iul Garante regionale delle risorse idriche era nell'organigramma Acea". Beffa ulteriore, da qualche tempo in quella zona l'acqua puzza: a Sora hanno trovato colibatteri, a Ceccano arsenico.Così in molti Comuni gli abitanti hanno deciso una rivoluzione: non pagare. Ma mentre gli attivisti spiegano, attraverso venti sportelli, quanto spetterebbe di rimborso a ciascun cittadino, l'Acea invia diffide per il mancato pagamento e minaccia di ridurre il flusso dell'acqua. E la provincia, che all'Acea affidò l'appalto, ora si è costituita parte civile contro l'azienda
".

L'acqua va gestita con dirigenti pubblici capaci e preparati. La politica dovrebbe limitarsi al controllo e alla vigilanza attraverso una lettura di gestione tecnica. Si eviterebbe il solito carrozzone clientelare e l'elefantiaca macchina amministrativa, che grava come prima voce sulle nostre bollette. Ora basta. L'aria sta cambiando o volete privatizzare anche il nostro respiro?  

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Adesso basta!!!!