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Il Partito Democratico sceglie due Sindachesse: Ginoble & Pavan

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Viva le donne. Viva la festa delle donne. Sorpresa? No. Divisione. Si. Teresa Ginoble è la candidata unica del Partito Democratico a Roseto. Senza primarie. Senza discussione. Senza confronto. Zitti e mosca. Questa è una storia rapida, veloce, ma non indolore. Si dovevano fare le primarie. Annunciate in pompa magna e passate al setaccio senza un valore aggiunto. Il passato di verdura vince su tutto e tutti. Giulio Cesare Sottanelli si candiderà alle future regionali. Tutto scritto, tutto deciso. Ma esiste un "ma". Il dubbio. La gente. I cittadini. Il nome Ginoble in questo momento è spendibile come il nome Tancredi. Solo che il PDL ha deciso la candidatura di Pavone, che a questo punto rischia il filotto. Roseto cadrà in mano al PDL? Ci sono ottime possibilità. Scommettiamo? A casa Bellante sembra ripetersi la storia di anni fa a Notaresco. Si mormorava della candidatura unica del Dott. Di Pietro invece, a sorpresa, esce fuori dal cilindro la profesoressa Flaviana Pavan. Volete la polemica? Eccola in un comunicato stampa. Scrive la signora Pavan "La mia appartenenza al Partito Democratico, ha portato ad osservare attentamente la realtà del territorio ed a saper accogliere le richieste provenienti dalle necessità più vere delle persone che lo vivono. Facendomi portavoce di queste richieste, ho meditato con le persone a me più vicine, di richiedere l’utilizzo dello strumento delle primarie per scegliere il futuro candidato sindaco.
La risposta negativa, da parte del circolo, ha portato questo gruppo di militanti ad esporre al segretario provinciale la sofferenza avvertita, senza però che si giungesse ad una comunicazione fattiva, volta a riequilibrare la situazione politica, di un comune nel quale siamo attualmente forza di governo.
Per oltre un anno abbiamo cercato attenzioni, un intervento collaborativo, nell’ambito di un piano programmatico politico provinciale da parte del segretario del partito, senza che questo portasse ad una risoluzione delle problematiche esistenti.
Ultimo atto di prepotenza e mancata considerazione del valore e del rispetto, dovuto a chi ha contribuito a rendere vincente questo gruppo, è stata la nomina del dottor Di Pietro come candidato del Partito Democratico di Bellante, decisione scaturita in seguito ad un’esigua assemblea di circolo, appositamente pilotata, per escludere determinati componenti dalla scelta.
Ancora una volta il modus operandi del Partito Democratico locale, si è dimostrato essere una lobby dei soliti poteri forti, a danno di chi crede veramente di impegnarsi per il futuro del proprio paese.
È partendo da queste considerazioni, che in consiglio comunale si è creato un gruppo misto, formato da alcuni componenti del PD, che hanno deciso con responsabilità di continuare a sostenere le attività della maggioranza di governo, pur non condividendo l’atteggiamento avuto nei riguardi delle loro istanze.
Dunque, attorno alla mia figura si è costituito un gruppo civico, che vuole esprimere le sue idee ed il suo programma innovativo per migliorare il comune di Bellante, per stare dalla parte di tutti i cittadini, per riportare al centro il valore della democrazia.
È con questo spirito di lealtà che ci apprestiamo ad arricchire le nostre idee con la partecipazione delle persone e con i bisogni del territorio, per vivere una campagna elettorale diversa, fatta di confronto e dialogo, che riteniamo i veri mezzi per essere portavoce delle istanze dei cittadini
".
 Viva le donne.
                                                                                                                                                         
 

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Commenti

Mi piacerebbe un Partito Democratico un po' più DEMOCRATICO. No?
Questo è il Partito del - dai vieni a Roma a gridare Berlusca vai via - e poi scopiazza comunicazione e piani strategici scopiazzati del PDl; è il partito del salviamo il Gran Sasso ma buchiamolo di nascosto (ti ricordi Ginoble?); questo è il partito dei capannoni con sopra affittasi o vendesi; del gas, dell'acqua, dei Congressi per vecchi o per i giovani che volevano entrare alla provincia, dei geometri che volevano un posto, dei giovani che volevano essere gli u2 ma poi hanno optato per il posto...questo è il Partito delle banche, anzie della Banca e di quei presidenti in pensione...è il partito della cooperazione con la Romania; dei viaggi a spazzolare la forfora al Governatore e al suo staff; questo è il Partito che frega chi lo vota e non merita gli elettori che ha, per questo non vuole fare primarie vere.
...il PD ha deciso di perdere sia Roseto che Bellante...se così sarà stavolta Ginoble(quello maschio intendo) può dire addio alla politica...
secondo me il pdl a roseto perde e perde pure di brutto, perchè non hanno voluto un vero rinnovamento, tenendo conto dei soliti servi del potere e di giovani rampandi yes man
Di solito quando si fanno queste polemiche, la vera sindrome è quella della "volpe e l'uva". Il Partito Democratico non cresce come potrebbe perchè ha al proprio interno i peggiori avversari, come dimostrano i post precedenti. La destra in Provincia di Teramo ha ripreso quota solo ed esclusivamente grazie ai dissidenti interni al partito democratico o comunque in fasce politicamente limitrofe. Nessuno è perfetto e tutto si può migliorare, ma la critica costruttiva si fa all'interno del partito stesso, e va da se che se ci sono più posizioni, una sola sarà quella ufficiale e per quanto essa possa rappresentare una sintesi complessiva, produrrà sempre degli scontenti. Chi sarebbe stato meglio di Teresa a Roseto? e perchè? solo perchè non si chiama Ginoble? Ed a Bellante? perchè schierarsi contro il dott. Mario Di Pietro che è una delle figure più competenti (nel proprio campo professionale) che il PD può schierare in campo, proprio in un tentativo di giusta sintesi tra politica e qualità personali? Probabilmente giocare al tanto meglio tanto peggio, è solo una copertura per garantirsi comunque un posto in consiglio comunale, meglio ancora se in opposizione, dal quale continuare a fare politica populistica e prepararsi per la prossima (vera) occasione politica.
IO SONO UN GEOM. IN CERCA DI UN POSTO!