Voglio partire da lontano, molto lontano. E comincio con il dire che io amo Guareschi. L'ho sempre considerato un artista provocatore ed un italiano veggente.
Il pittore caricaturista dell'Italia che “fu”, dell'Italia che “è”. Per me Peppone e Don Camillo sono il pedigree del bel Paese. Il diavolo e l'acqua santa.
Reazione contro progresso. Liti furibonde e compromessi storici. Egli ha descritto bene l'Italia degli anni '50; il Paese stretto tra la “passione” politica e le “fucilate” in piazza.
Sono convinto che l'intellettuale sia colui che ama diagnosticare il futuro. Guareschi, a mio modesto avviso, è stato un grande intellettuale. L'Italia post Giovannino ha i tratti “sintetici” dei suoi personaggi. “Piazza” e “Altare” uniti. Reazionari e Riformisti divenuti “catto-comunisti”. Prendo spunto dalle sue intuizioni e mi lascio trasportare dal gioco forzato, molto forzato dell'anagramma. Un anagramma linguisticamente inesistente, ma formalmente, e, aggiungerei, provocatoriamente risolutivo.
Alfonso Di Sabatino Martina è un cattolico.
Alfonso Di Sabatino Martina è un “riformista”, nel senso più ampio del termine (chi fa politica da dieci anni a questa parte lo è per forza).
Alfonso Di Sabatino Martina è un catto-comunista? Vado avanti. L'U.D.C. è un partito cattolico. L'U.D.C. è un partito riformista. L'U.D.C. è un partito catto-comunista? Rimango in attesa di risposte o di un dibattito serrato, ospiti di questo blog. Ma, bisogna essere contingenti, nonostante la politica nazionale dei “due forni” e delle alleanze locali trasversali (Teramo-Giulianova), per cui proseguo.
Alfonso Di Sabatino Martina è un tecnico, un eccellente tecnico e, a detta di persone competenti, l'unico nella maggioranza Brucchi in grado di saper “masticare e digerire” un bilancio.
Alfonso Di Sabatino Martina è Assessore con delega al bilancio e Vice-Sindaco.
Ma, Alfonso Di Sabatino Martina è anche un politico, a cui piace fare politica e che ricopre un incarico politico: segretario provinciale dellU.D.C. Si dà il caso che egli sia stato sfiduciato dai consiglieri comunali del suo partito (qualcuno sembra non sia nemmeno iscritto...).
Le accuse generiche (qualcuno direbbe sostanziali) non prevedono attenuanti ed il semplice calcolo numerico potrebbe portare al blocco della maggioranza comunale. Calcolo politico ed esigenze amministrative tengono in scacco il PDL cittadino e il Sindaco Brucchi? Si evince dai fatti.
Ora io, modestamente, consiglio al primo cittadino di leggere Guareschi poiché il maestro romagnolo potrebbe indicare la sintesi e la conseguente soluzione dell'impasse. Vabbè agevolo: Peppone! Ops! Pardon, volevo dire Peppino.
Peppino alias Giuseppe Cipolloni, il segretario comunale dell'U.D.C. Ecco l'uomo della “sintesi”, l'architrave dell'edificio, la garanzia umana di una tregua, gradito a Dodo e non sgradito ai dissidenti, cattolico, riformista, con un passato “recente” nel centro-sinistra – immaginate l'imbarazzo nelle fila dell'opposizione – esperto nel settore (assessore al bilancio nella prima giunta Sperandio). Un catto-comunista d.o.c. Suvvia! Un segretario per un segretario, un non eletto per un non eletto, due piccioni (meglio colombe della pace) con una fava. Non subisca, Sindaco, e provochi almeno un po'. Rimescoli le carte. Se fossi in lei mi terrei stretta l'U.D.C. Esigenze elettorali. Gratta gratta il “Dodo” ed esce il “Pepito”, ops! “Peppone”, ops! “Peppino”.
Alessio D'Egidio
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