Salta al contenuto principale

Tercas: Nisii sapeva? Il cda sapeva?

di Giancarlo Falconi
5 minuti

Confusione sarà perchè siamo nel mezzo di una bolla immobiliare.
Confusione perchè si è aperto un nuovo filone, questa volta tutto del nucleo tributario della Guardia di Finanza di Teramo.
Il Teramo Basket con sponsor Banca Tercas.
Sempre Di Matteo, sempre Nisii, sempre il cda, semre i dirigenti, sempre gli sponsor.
Anche qui Nisii non sapeva.
A parte tutto...e tutti. Pellecchia, Antonetti, Forchini, Cipolloni, Natoni, Piegallini, Di Stefano, Caraceni e molti altri sponsor e fatture.
Maghi.
Intanto spunta un simbolo massonico. Il conto corrente dal nome che piacerà molto al professore Serpentini...Obelisco. ( Colantonio Docet).
Singapore a nome Di Matteo.
Quasi 4 milioni di euro.

A parte i conto termine che dovrebbero andare a sentenza a fine gennaio.
Mi auguro che il Commissario Sora passi immediatamente al pagamento degli stessi.
A parte la Fondazione Tercas, ma vogliamo dire qualcosa sul  Prof. Nuzzo?
Presidente di Fondazione Tercas?
Che cosa gli hanno fatto leggere?
Lo sapevate che durante l'assemblea ordinaria e straordinaria per l' approvazione bilancio 2010, esternava al tutto il cda il suo compiacimento per il lavoro svolto, anzi la definiva la lodevole attività svolta durante l'anno da parte del cda, dell'ordine di controllo e dell'intero management di Banca Tercas?
Lo stesso management che governa Banca Tercas.
Applausi.
Passiamo alle domande.

La prima è di costume.
Aiutatemi con le date.
1 Febbraio 2012... Dario Pilla diventa Direttore Generale Tercas.
Fine Febbraio 2012 viene deliberata l'asunzione di Dario Spoto.
1 Maggio 2012 diventa effettiva.
4 Maggio viene commissariata la Tercas.
I due Dario sono espressione della Governance di Nisii.
Come mai sono ancora al loro posto?
Spoto è stato nominato anche consigliere di Caripe.


Hanno annunciato una conferenza stampa le vittime del metodo Di Matteo.
Siamo in attesa di oracolare le parole dell’Ex per Eccellenza, per antonomasia, il presidente Lino Nisii.
Mi piacerebbe leggere con lui, un documento, che I Due Punti hanno trovato in un plico anonimo vicino la sede centrale di Banca Tercas.

Abbandonato. Consumato dal vento di cambiamento della Procura di Roma.
L’Opposizione di Francescantonio Di Stefano a un decreto ingiuntivo Tercas. Si parla di oltre 20 milioni di euro, andati molto probabilmente in transazione.

Che contiene quella che oggi, può essere definita la testimonianza del buon Di Stefano.



Si LeggeA seguito del commissariamento della Banca del Titano, si presentò per Tercas la ghiotta occasione di acquistare la banca principale di San Marino.
Furono per tanto inviati presso la Banca del Titano e presso la locale autorità di vigilanza, dirigenti e funzionari di Tercas che effettuarono una due dilingence della Banca del Titano: il dott. Marcheselli, il dott Tito Di Emidio, il dott. Gianni Antonucci, il rag Lucio Pensilli, il rag. Roberto Pietropaoli”.

Domanda in calce. Nisii non sapeva?Il cda non sapeva?


Continuiamo a leggere il documento: Fu proposto ad alcuni clienti di essere finanziati attraverso un portage per acquisire la Banca del Titano.
Tercas infatti distaccò suoi dipendenti a ricoprire le funzioni apicali di quell’Istituto di credito.

Domanda in calce: Risulta essere vero che furono distaccati dei dipendenti Tercas? Se si, come poteva il presidente Nisii non esserne a conoscenza?

 Come poteva il cda di Tercas non esserne a conoscenza?

Proseguiamo: Alcuni soggetti ricevettero dei finanziamenti perché potessero costituire un’apparente compagine sociale, in realtà approntata dalla Banca , che procedesse a rilevare il 100% della banca Sammarinese, apparentemente di proprietà di terzi ma, nella realtà, di Tercas. Di tale impianto esistono importanti prove che possono così riassumersi:
a) gli incontri con l’allora commissario della Banca del Titano e con la banca centrale Sanmarrinese svolti ai fini dell’acquisizione furono condotti direttamente da esponenti Tercas ( Antonucci, Pensilli, D’Emidio ed altri) come peraltro consta essere stato accertato anche dalla stessa Banca d’Italia in sede ispettiva.

B) La compagine dei soci simulati che procedette all’acquisizione della bnca del Titano è costituita integralmente da soggetti legati a Tercas e messi insieme da Tercas…
Di Mario Raffaele: Costruttore poi fallito con le sue società

Maurizio Bacci: abituale controparte delle cessioni di crediti non performing di Tercas
Gilberto Sacrati: uno dei principali affidati Tercas

Cinzia Ciampani: Compagna del DG Di Matteo

Marco Fraticelli: Commercialista in stretti rapporti Tercas

Successivamente all’acquiszione fu nominato Direttore Generale della Banca del Titano un dipendente Tercas in aspettativa non retribuita, Roberto Pietropaoli, le cui incombenze inps furono personalmente curate dall’allora direttore del personale il dott. Paolo Falini.



Domanda in calce: Poteva l’avvocato e presidente Lino Nisii non sapere nulla?
Poteva il cda non sapere?
Una cosa è certa gli azionisti non sapevano nulla...infatti valgono zero.

 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

articolo 'pesticida'. maestro di eleganza lei, Falconi. sceglie sempre la morte lenta..per le sue vittime migliori.
Più chiaro di così ....
Gentile Sig. Giancarlo complimenti....e noi piccoli imprenditori e negozianti a fare il sangue per coprire spese ed interessi da usura ......putroppo a teramo tutti pensiamo ai nostri orticelli .....altrimenti ci potevamo unire per causa di usura ed anatocismo invece di essere tutti cani sciolti....buona giornata
E ritorna pietropaoli
IO SONO PADRE DI TRE FIGLI- MA VUOLE VERAMENTE CHE IO NON MI ACCORGA SE MIO FIGLIO PORTI UN GIUBBOTTO CHE NON E' SUO- POSSO FAR FINTA DI NON VEDERE- MA NON DI NON SAPERE-
NON FATE COSI' !! perché l'ex presente della nostra sfortunata banca contava poco , molto poco in azienda .Come avrebbe potuto mai conoscere le decisioni del suo direttore generale? Come avrebbe potuto conoscere tutto ciò che veniva ordito a sua insaputa, nottetempo e di nascosto, da dirigenti infedeli e da"professionisti" (mai visti e conosciuti)?...NON FATE COSI'! .....eppoi solo in questi giorni gli hanno comunicato che la tercas non produce materassi a molla ma.....è una banca. Allons enfats
Mi sembra a dir poco strano che i due Dario, ,assunti dalla governace poi deligittimata da B.Italia, siano ancora al loro posto, anzi.......
Tercas fa un accesso di due diligence presso Banca del Titano. Legale. Normale. Noto al CdA che la dispone, ovviamente. Il CdA decide (per varie ragioni) che l'operazione non è di suo interesse. Noto al CdA che prende la decisione, ovviamente. Una banda di criminali decide di prendere la sponda da questo fatto del tutto normale e regolare e senza conseguenza alcuna per la banca per creare una falsa rappresentazione della realtà e raggirare alcuni imprenditori (vittime) e far beneficiare altre persone (tra cui il capo-banda e altre non certo vittime, chi è cosa deve stabilirlo ancora la magistratura), utilizzando la posizione privilegiata dovuta al proprio ruolo, facendo credere di agire per la banca, ma in realtà agendo per interessi propri e di chi da questa operazione riceve soldi e benefici a conti fatti. Sono tanto bravi a fare questa macchinazione che ora, a distanza di anni e a bocce ferme ci cade con tutti e due i piedi anche Giancarlo Falconi, che sperava di fare giornalismo d'inchiesta. Quindi il piano funziona bene, non c'è che dire. Ci cade pure Falconi ora con tutto il senno del poi e la documentazione di cui illegalmente dispone. Nessun componente del CdA ha avuto il minimo vantaggio da questa operazione, né un centesimo. Altri sì, l'ex Direttore e la sua cricca. Sono cose accertate, entrambe, dalle indagini. Tra i due fatti (la due diligence e le operazioni ingannevoli di Di Matteo) non emerge alcun collegamento se non un'operazione A fatta dalla banca e chiusa senza seguito e un'operazione B fatta in un libero paese da imprenditori privati. Se c'era, come c'era, dell'altro, un Paese democratico ha istituzioni e strumenti specifici per saperlo: guardia di finanza, magistratura, polizia, organismi di vigilanza ecc. Non i CdA. Ci sono i cattivi che mettono sotto attacco una banca e ci sono quelli sotto attacco, ossia la banca, il CdA, la Banca d'Italia, la magistratura, la guardia di finanza, ognuno con i suoi compiti e le sue attribuzioni, alcuni con potere di indagine e accesso, altri no. In un Paese sano i buoni non si mettono uno contro l'altro. E l'opinione pubblica, che ha a disposizione la storia di uomini e banche, dovrebbe schierarsi con la parte sana del Paese. Se non sei in mala fede, Falconi, sei stato manipolato come un ragazzino ingenuo e hai pensato che chi ti passa illegalmente (ooops ti fa trovare, volevo dire) fascicoli dispersi, volesse avvicinarti alla verità e non indirizzarti (e, di nuovo, ci sei caduto in pieno) allo stesso inganno e alla stessa macchinazione subita da altri. Tu dici che tanti non commentano. Fatti qualche domanda. Magari stanno aspettando di capire invece di fare salti logici e salti mortali per avere l'illusione di aver capito? Magari a costoro i conti non ridanno, perché certe cose non avrebbero alcun senso, conoscendo la storia della banca negli ultimi trent'anni?
A proposito di management colluso, mi sorge spontanea una domanda: Come mai nel luglio 2011, , subitodopo le perquisizioni della GDF del 30 giugno, un DG praticamente dimissionato ed un Presidente che, con il suo CDA, sarebbe stato spazzato via da Banca d'Italia si sono preoccupati di nominare 4 dirigenti? ???? Scherzo, è chiaro, è chiaro. ..!!!!!
Come in puzzle le tessere si stanno incastrando al posto giusto e il quadro diventa sempre più chiaro. Immagino che ne vedremo delle belle. Grazie Falconi
anche i dipendenti onesti, tanti, con famiglia e non da mantenere, non sapevano nulla....facevano e fanno il loro dovere con passione, con dedizione e hanno rischiato grosso.....anche loro e le loro famiglie valgono zero.....

Caro anonimo non esistono carte illegali. Illegale è chi ha ridotto la Tercas in questo modo. Vedremo. Io aspetto altre sorprese. Le assicuro i giochi non sono finiti.
Buona giornata.

Perché nessuno parla di Antonucci
Caro Anonimo 1, ma ci hai preso per scemi? una banca fa una due diligenze per valutere la possibilitò di acquisire un'altra banca enon la ritiene conveniente e rinuncia ma poi presta i soldi ad imprenditori "amici" per fare la stessa operazione. non solo gli presta pure un proprio dirigente per gestire l'intera operazione. e noi dovremmo credere che il Cda Tercas non ne sapesse niente? è come dire che Cristo è morto di freddo.

Anonimo fa il buono...mutuaci....

Perdonatemi Asterix, e Falconi, lungi da me prendervi per scemi. Io sto solo cercando di trattare con la dovuta cautela una vicenda complessa e molto delicata. Delicata perché abbiamo a che fare con un fatto grave, con un attacco criminale ad una realtà bancaria estremamente importante per il nostro territorio, e penso che su questo siamo tutti d’accordo. Delicata perché coinvolge persone e istituzioni, e credo che sia fondamentale la ricerca della verità per la quale è necessario non farsi sopraffare dalla rabbia e da bassi sentimenti di rivalsa e abietto impulso di giustizia forcaiola. Delicata perché nessuno vorrebbe attaccare la parte sana insieme a quella malata e in questa storia a me sembra che l’intreccio tra parte sana e parte malata assuma caratteri di eccezionalità, che mi spingono a rallentare e a ragionare. Per senso di giustizia, innanzitutto, perché non mi piacerebbe che, per superficialità o interesse, si finisse per scaricare colpe su persone innocenti. E non è solo questo. Egoisticamente, vorrei che si arrivasse alla verità anche perché mi sembra il primo passo per poter fare in modo che, in futuro, si possa minimizzare il rischio che cose del genere possano accadere di nuovo. E se non capiamo bene cosa è successo, chi ha attaccato la banca e chi o cosa non è riuscito ad impedire questo danno, non sapremo mai come migliorare le nostre difese nel futuro. Non mi sembrano istanze irriverenti nei confronti di nessuno. Non vi pare? Allora parto da quello che è noto, cercando di non fare troppe illazioni. Parto da quello che leggo sui giornali, ma anche da quello che è possibile conoscere di uomini e cose. Ad esempio, parto da un’osservazione banale che qui, e questo mi sembra bizzarro, nessuno sembra aver mai fatto (ma correggetemi se sbaglio). Qui e sui giornali tutti parlano della Tercas prima di questa vicenda come di una bellissima realtà abruzzese, di una banca sempre ai primi posti nelle classifiche degli istituti più solidi e patrimonializzati, di una banca che è cresciuta costantemente negli ultimi trent’anni, che ha distribuito miliardi sul territorio, che ha sostenuto l’economia e le famiglie teramane e abruzzesi. Su questo mi sembra che sono tutti più o meno d’accordo. Quello che non leggo è il collegamento tra questi successi e la persona che ha guidato la Tercas negli ultimi decenni, ossia l’Avvocato Nisii. Come mai? Non è un po’ strano che, per quanto si vogliano lodare tutti i dipendenti e i collaboratori, non si faccia mai un accenno ai meriti dell'ex Presidente? Che nessuno riconosca che evidentemente è stato un amministratore assai capace? Questo è un dato certo, per me: la banca sotto la sua amministrazione è cresciuta e ha prosperato. Altro dato certo: immagino che i magistrati e la guardia di finanza lo abbiano rivoltato come un pedalino, eppure non è stato accertato nulla di irregolare sulla sua persona, nessun vantaggio economico o di altro tipo rispetto alle irregolarità avvenute in Tercas. Altro dato certo: Nisii non è un politico di professione né è stato solo il Presidente di una Banca. Nisii è un avvocato di successo da oltre cinquant’anni. Quindi abbiamo tre elementi certi: Nisii è straordinariamente capace e brillante, non ha avuto interessi e vantaggi dalla vicenda e, data la sua età e il suo grande successo professionale, non aveva bisogno di avere mire di grandezza e megalomania o aspirazioni di altro tipo. Al contrario, malgrado tutto questo, non sembra aver mai ostentato ricchezze o uno stile di vita sopra le righe. Se a questo aggiungiamo che nulla, nella sua storia anche recentissima, possa far pensare ad un abuso di sostanze stupefacenti o ad un attacco di senilità improvviso, visto che mi risulta che continui a svolgere con successo la tua professione e mettendo insieme tutti i dati di cui sopra, francamente non riesco che a classificare come assurda l’ipotesi che, una tale persona, con una tale storia sotto gli occhi di tutti, possa aver avallato le azioni da criminalità organizzata che sono avvenute contro la Tercas, né che possa aver svolto il suo compito con una colpevole negligenza o imprudenza (escluderei per definizione l’imperizia) e quindi non sia stato capace di impedire quanto è avvenuto. A me pare, piuttosto, che qui siamo di fronte ad un’organizzazione criminale ben efficiente e ben appoggiata (chiedo scusa ma non capisco nulla di massoneria, ma se davvero è tanto potente, ma non illegale, a me scoppia il cervello solo a pensarci) che è riuscita, almeno per qualche tempo, a sfuggire alle maglie dei controlli predisposti dal sistema. E per sistema non intendo Nisii o il CdA, ma, oltre a loro, anche e soprattutto leggi, norme, regolamenti, istituzioni come la Banca d’Italia (che oltre ad Autorità di Vigilanza è anche Regolatore), la proprietà della banca (ossia la Fondazione che HA un dovere di controllo, checché ne dica Nuzzo a Teleponte), le società di revisione, le società di rating, i revisori e tutti gli uffici, i dirigenti e i dipendenti che, tutti insieme, costituiscono i presidi attraverso i quali una banca dovrebbe tutelarsi dalla criminalità organizzata che intende attaccarla, per interessi propri o di persone amiche. Non mi sorprenderebbe, ad esempio, se alla fine si scoprisse che, a parte coloro che hanno direttamente commesso reati e dolosamente le irregolarità, forse nessuna di tutte queste persone e istituzioni abbia avuto un ruolo colpevole. Succede ed è successo tante volte in passato. La perfezione non è di questo mondo. Questa organizzazione criminale avrà confuso, ingannato, macchinato, oliato alcuni, atterrito altri, affascinato altri ancora, sfruttato l’ignoranza e la disonestà di altri (e parlo di dirigenti e dipendenti in alcuni posti chiave e di alcuni grandi clienti della Banca) facendo di alcuni i propri complici e di altri le sue vittime (e chi è cosa, soprattutto tra gli imprenditori, mi sembra ancora davvero poco chiaro). Oltre a tutti i componenti del sistema che ho richiamato sopra, vorrei sommessamente ricordare che dalla criminalità organizzata ci devono difendere innanzitutto le forze dell’ordine, la guardia di finanza e la magistratura, non i CdA. Se sbaglio ditemelo, perché io quando mi hanno rubato in casa sono andato a fare la denuncia alla polizia. Ma se mi dite che ho sbagliato, dovessi avere qualche altro attacco criminale andrò a farmi proteggere dal CdA più vicino a casa mia. Quindi, quando leggo dei fatti di San Marino, io cerco di trovare un’ interpretazione compatibile con i dati certi, le premesse e le convinzioni che ho espresso sopra, e vedo fatti scollegati, legali e normali che solo col senno del poi possono adesso essere collegati da una macchinazione nascosta che ha portato soldi non nelle casse della banca ma in quella di ben individuati privati. Il fatto che queste persone fossero tutte o quasi collegate alla banca, potrebbe indicare che il capo dei criminali era qualcuno che aveva un ruolo importante nella banca, e mi pare che dalle indagini di magistratura e guardia di finanza, la persona in questione sia stata individuata in Di Matteo, direttore generale e quindi dotato di potere, autonomia, capacità e autorevolezza esterna per poter operare, insieme a complici e appoggi esterni e interni, questo tipo di macchinazione organizzata. Senza il senno del poi, e posizionandomi indietro nel tempo io, se fossi un membro in buona fede del CdA, vedo un direttore di banca che mette insieme un pool di persone interessate da un affare (la scalata a questa banca di san marino), coinvolgendo anche alcuni dei suoi collaboratori (il tizio che avrebbe preso l’aspettativa). Magari penserei che l’armata è a tratti un po’ ridicola (visto che alcuni, a quanto pare, non avevano proprio le competenze giuste) ma immaginare una roba come quella che è emersa mi sembra sinceramente un po’ fantascientifico. Tanto inimmaginabile e perverso che, chi davvero ha poteri illimitati di indagine, oltre che il ruolo e le competenze per farlo, ci ha messo anni per scoprire qualcosa, e ancora non ha capito tutto, a quanto dice lo stesso magistrato (mi pare che stiano ancora indagando, o sbaglio?). Io non so se Nisii o qualcun altro del CdA abbia chiesto informazioni e chiarimenti (non potendo indagare, tecnicamente), ma so che i fatti erano noti perché usciti all’epoca sui giornali, e non mi sembra che la Banca d’Italia abbia fatto molto più che chiedere informazioni. Chi ha mentito a Nisii, avrà allo stesso modo mentito alla Banca d’Italia e direi che, da quanto ho sentito ieri a Teleponte, quest’ultima da questa vicenda non ne esca proprio limpida in quanto ad efficacia nella vigilanza. Poi sono intervenuti Guardia di Finanza e magistratura, che sono esattamente le istituzioni che devono occuparsi di criminalità. Ora si tratta di capire, in questo enorme intreccio di persone, uffici e istituzioni chi, e in quale misura, ha avuto colpe rilevanti a livello giuridico. Anche qui (sorpresa!) abbiamo istituzioni e persone che si devono occupare di questo, i tribunali e la magistratura. In attesa questi facciano un lavoro, e mi auguro che lo facciano bene, io preferisco, per le mie personali opinioni, basarmi sulle premesse e sui dati che ho esposto all’inizio e, senza voler dare dello scemo a nessuno, arrivo a conclusioni opposte alle vostre. Con tutto il rispetto, o forse questo no. Io prima di pensare che una persona come Nisii, che la Tercas l’ha praticamente creata, sia impazzito, o improvvisamente diventato disonesto, o incapace o idiota, preferisco pensare che altre persone di spessore molto inferiore rispetto al suo abbiano commesso gravi mancanze, per dolo o per colpa, e, semmai, trovo sospetti tutti gli atteggiamenti di durezza ( ad esempio della Banca d’Italia e di Nuzzo, negli ultimi giorni), perché hanno tanto il sapore di reazioni violente e in mala fede volte a distogliere l’attenzione dalle proprie manchevolezze. Anche se provo forse la vostra stessa frustrazione e rabbia per il silenzio di Nisii in tutta questa vicenda, mi fido di più di chi ha avuto rispetto in tutto questo tempo per il lavoro delle istituzioni, che di chi cerca di nascondere le proprie carenze sbattendo il conto in faccia agli altri, invece di cercare di individuare (e cooperare con) la parte sana. Insomma, io aspetto la verità, senza pregiudizi. Non so voi.
Anonimo fa domande sensate. Rappresenta la storia in maniera corretta. Evita di cadere in semplificazioni della realta puerili (massoneria deviata etc). Ma cita solo una parte della storia il caso san marino. Quanta e in quale forma si e stata la perdita san marino? Non abbiamo verificato dalle informazioni pubbliche un vero e proprio sodalizio criminale dedito alla sistematica e pesante spoliazione della banca? Quantomeno vi e stata una grave culpa in vigilando di tutto il cda. Talmente grave che in brevissimo e stata ribaltata una policy di prudenza vecchia di decenni non per - eventualmente comprensibili - politiche di fido di sostegno alle imprese; ma per semplici e massicce distrazioni presentate come fidi immobiliari. Ricordiamo che di crisi dell'immobiliare si parlava su tutti i giornali gia dal 2008. E difficile pensare amico anonimo che si sia trattato solo di distrazione. Perche se lo fosse, il buon di matteo assume la figura di un genio del crimine di proporzioni enciclopediche. E per converso il cda... Forse la verita sta un po nel mezzo no? Buon lavoro ai giudici !
CARO " ANONIMO " DEL 11-1-ORE 1,01 ! È molto arduo condividere la sua tesi , arduo come andare in bicicletta sulla sabbia asciutta. La sua generosa difesa dell'ex legale rappresentante della nostra sventurata banca non convince, non convince quando in ballo c'è,anzi c'era una una colossale montagna di soldi ingiustificatamente " regalati " a qualcuno. Dinanzi ad una tale insultata quantità di denaro....nulla,proprio nulla è impossibile caro mio "anonimo"! Non è un caso, infatti, che gli inquirenti stanno,prevalentemente, seguendo la fiumana di denaro fuoriuscita dalle casse della nostra banca alla ricerca della "contropartita e dei beneficiari di questa". Il denaro infatti lascia sempre una traccia indelebile; anche per questo è chiamato lo sterco del diavolo. .......non è mai mai troppo e corrompe tutto e tutti! Allons enfants