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La chiusura dell' Ospedale di Atri, chiama le dimissioni del Sindaco Astolfi

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Scenderanno in piazza i cittadini di Atri, Pineto e Silvi. Una protesta civile come l'Ospedale. Una protesta sociale. Una protesta di rigore e sentimento famigliare. Il manager Varrassi è stato chiaro. Nuovo ospedale di Giulianova che accorpa il presidio di Atri. Ora è stato chiaro. Finalmente. Il sindaco Astolfi ha sempre negato questa possibilità. Un primo cittadino con una doppia scelta. Le dimissioni, che verranno richieste in maniera forte, dura e diretta o con il cuore oltre gli interessi politici, solo come un primo cittadino può credere di passione, si può clamorosamente porre alla guida della protesta della sua gente per la sua gente. Altri tempi. Altri uomini. Ci vuole coraggio e predisposizione. Il sindaco di Pineto Monticelli con tutti i rappresentanti politici dal sapore trasversale, dopo aver depositato il ricorso al Tar è pronto al porta a porta, per urlare il pericolo Ospedale. Il fronte Teramo-Giulianova ha pensato di essere ancora una volta più forte della zona "depressa" Atri-Pineto-Silvi ma questa volta, i toni si alzeranno come l'onda perfetta dei surfisti. Si apre una lotta per il diritto alla salute. La partita doppia dei ragionieri della riforma sanitaria contro la Costituzione Italiana "La Repubblica tutela la salute come diritto dell'individuo e interesse della collettività". Non si può tornare indietro. Inizia il duro confronto.

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Cittadinanza atriana onoraria a Giancarlo Falconi!

Le dichiarazioni del Direttore Generale a margine del Comitato ristretto dei Sindaci del 5 Aprile scorso ,tenutosi a Giulianova, ci lasciano letteralmente basiti. Con chiarezza, che certamente sgombera il campo da ogni dubbio, si svela il disegno della Asl di Teramo circa le sorti del Presidio Ospedaliero San Liberatore di Atri. Il presente comunicato e' il primo che scriviamo con il dolore e la rabbia nel cuore. La conferma che tutte le nostre argomentazioni portate avanti, con testarda preoccupazione da ormai quasi tre anni, erano piu' che fondate, provoca una sofferenza indicibile . Se fossero stati i nostri,come siamo stati accusati, strumentali allarmismi ,ora potremmo incassare la soddisfazione di aver avuto ragione. Ma avremmo di gran lunga preferito avere torto. Non abbiamo mai compreso, ne'comprenderemo su quali basi poggiano le scelte che si fanno via via sempre più delineate per il nosocomio atriano! E ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale e' stata la nostra unica difesa, essendo venuti meno tutti i criteri che hanno e daranno sempre ragione alla forza del San Liberatore. La politica si e' sostituita completamente al diritto alla salute dei cittadini! La politica ha deciso che una parte considerevole della Provincia di Teramo venga privata di un presidio che e',da sempre,punto di riferimento della domanda e dell'offerta sanitaria di un territorio vastissimo, anche extraprovinciale ! La politica ha condannato alla chiusura l'ospedale di Atri. E'la prima volta che usiamo il termine 'chiusura', perché ,oggi,e'il Direttore Generale che ci autorizza ad usarlo. La costruzione del nuovo ospedale di Giulianova "comportera' l'accorpamento del presidio di Atri "(n.d.t.)! Prima di capire quali iniziative intraprendere nei prossimi giorni , gli scriventi chiedono un incontro urgentissimo con il Dott. Varrassi, cui si chiede di ascoltare un territorio, una gente che condivide storia, esperienze e problemi . Un territorio che fin ad oggi ha parlato sottovoce !

Luciano Monticelli- Sindaco di Pineto
Segreterie Comunali di Atri di Pd / Udc/La rosa Bianca /Idv/  La Destra
I consiglieri comunali di opposizione al Comune di Atri
I consiglieri comunali del Pd al Comune di Silvi
 

Io adoro la liquirizia...;)

i Direttori Generali delle Asl, che la legge 502/92 ci consegnava come la soluzione a tutti i mali della sanità italiana, si sono dimostrati (a distanza di 20 anni, si può dire) uno dei più grossi fallimenti della politica. Da quando ci sono loro a gestire i servizi sanitari, le spese sono aumentate, la corruzione è cresciuta, l'asservimento alla politica si è dimostrato ben peggiore di quello dei vecchi comitati di gestione, i servizi non sono migliorati, i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie si sono smisuratamente gonfiati e, in più, tocca sopportare l'arroganza di un potere monocratico che mal si concilia con i princìpi della democrazia. Credo sia ora che la politica nazionale riveda le norme, alla luce di un fallimento ormai dichiarato. Tanto più evidente nelle regioni, come l'Abruzzo, sottoposte a piani di rientro economico. E' francamente insopportabile che un pincopallino qualunque, con un curriculum che magari nulla ha a che vedere con la capacità di management, possa fare razzia in un territorio, con la presunzione di chi crede che gli abitanti siano degli indigeni con l'anello al naso e l'osso tra i capelli. Si tenga le sue pietruzze colorate e se ne torni a casa sulla sua caravella.
Se i volontari del 118 si fanno sentire e reclamano ambulanze; se a protestare, con un comunicato molto circostanziato, sono l'ANPAS la CRI e MISERICORDIE vuol dire che il dott. Varrassi non ne sta azzeccando una, che dico una. Tra l'altro qui la paventata strumentalizzazione politica e partitica non è minimamente pensabile. Parlano i volontari, parlano gli operatori del 118, parlano sigle sulle quali non si può dire né A né BA. Allora Varrassi, luminare ecc. non può comportarsi come uno squilibrato che va raccontando in giro frottole. Tra l'altro avrebbe fatto bene, nell'era di internet, ad aggiornare il sito della ASL di Teramo, nel quale non c'è traccia di ciò si vuol fare. Trasparenza zero. Piano di riordino fantasma anche sul sito della Regione, dove le notizie si sono fermate a del Turco e Mazzocca. E meno male. Purtroppo Marchionne fa scuola. Queste sono le condizioni. Prendere o lasciare. Piano aziendale della Fiat: e chi lo conosce? Sabato prossimo ci saranno lumi? Oppure anche lì arriva un: FATTO? Prevedo accoglienze non fastose. Né festose. (Continua)
...Ciò detto è il caso di ribadire che bisogna fare economie e che i politici devono stare lontano dalla sanità. Beh, ormai l'ho detto e lo penso da sempre. Non si può parlare di sanità per motivi di consenso elettorale e difendere l'indifendibile. Vuoi fare qualcosa a S.Omero? o a Giulianova? o ad Atri? o a Teramo? Niente da fare: subito si allertano comitati di difesa dell'ospedale di... ecc. ecc. con l'intervento dei rispettivi leaders di partito. Si fa retorica, si gioca sull'emotività, si fa vittimismo, non c'è informazione. Accadeva anche ai tempi del centro sinistra. Solo che...la musica è sempre la stessa. A decidere sono forze che nulla hanno a che fare con la razionalizzazione della spesa e con l'efficienza di un servizio. L'ho sentito dire da un esperto:" Non si possono amministrare sistemi complessi senza controlli di gestione". Detto in soldoni ci vogliono un po' di numeri, anzi molti numeri, poi un esame di quello che c'è, delle strutture, come funzionano, di software adeguati e aggiornati ecc. E poi competenze e poi ... la politica, sì perché la salute è un diritto, solo dopo eh, solo dopo. Francamente su cosa si deve fare dell'ospedale di Atri ecc. proprio non ho... i numeri per dirlo. Molto lieto se qualcuno me li da. Ma la cosa mi appassiona, anzi mi fa compassione visti i tempi di attesa per una TAC che da una vita ( quella mia ) sono sempre gli stessi se non peggiorati. Un' ultima cosa ( Monticelli non mi ammazzare, sei il migliore) la differenza di km da Pineto a Giulianova anziché Atri è di 6 km e la strada è tutta in rettilineo. Vatti ad arrampicare ad Atri poi vediamo chi arriva prima in ospedale.
Non si tratta della sola distanza tra Pineto e Giulianova o tra Pineto ed Atri, si tratta di mantenere in vita una struttura importantissima per un comprensorio molto vasto. Un territorio che ingloba, per chi ancora non lo sapesse, oltre a Pineto, anche Silvi, la Val Fino (ossia l'entroterra atriano sino al confine con la provincia di Chieti, mi riferisco ai Comuni di Castilenti, Bisenti, Castiglione Messer Raimonto, Arsita, Montefino e Cellino Attanasio) e l'area Montesilvano/Città Samt'Angelo, per un totale, dati alla mano, di oltre 130 mila abitanti. Un solo piccolo esempio: i Comuni della Val Fino distano da Giulianova circa 50 chilometri (quasi tutti di curve...). Una ultima cosa: Chiodi, Varrassi e tutti coloro che stanno strapazzando la nostra Sanità... A CASA!!! A casa per manifesta INCAPACITA' di governare. Un sentito ringraziamento a Giancarlo Falconi e a tutti coloro che in questo sito, ed altrove, stanno sostenendo questa battaglia.
Quello di ieri e' un comunicato che non avremmo mai voluto scrivere . Cerco di spiegarmi. Oltre a confermare quanto detto dal Sindaco di Pineto,spero di riuscire a comunicare a tutti che ricondurre la nostra lotta ,che portiamo avanti da tre anni, con atti, consigli comunali, raccolta firme,proposte(!),ad una semplice protesta di campanile consumata sulla leva della emotivita' collettiva' e' frutto di un approccio sommario a tutta la vicenda. L'Ospedale di Atri ,oltre ad essere stato ,nei decenni precedenti,un riferimento anche nazionale, in termini di qualità complessiva dei servizi prestati, e' un punto di riferimento di un'area molto vasta. Si consideri che, da documentazione alla mano, dalle citta' di Montesilvano e Citta' S. Angelo, sono decine e decine di migliaia gli accessi al San Liberatore ( si intendano sia ricoveri che prestazioni). Il San Liberatore e' presidio di frontiera che ha, da sempre, prodotto mobilita' attiva. Si aggiunga a ciò' che, se e' vero che le distanze si misurano in pochissimi chilometri e, quindi, la rettilinea statale compenserebbe" l'arrampicata atriana , " e' altrettanto vero il percorso all'inverso: Citta' S.Angelo, alias Villa Serena, si raggiunge con la medesima rettilinea statale , con gli stessi tempi ! Crediamo che il gioco sia tutto qui! Per questo abbiamo il DOVERE di lottare. Mi unisco ai ringraziamenti di Luciano Monticelli, perché la nostra azione civile ha bisogno di tutti, soprattutto di un'informazione libera. Grazie Gabriella Liberatore, Capogruppo Pd al Consiglio Comunale di Atri
ricordo i tempi di mattucci e di mimi ciakarest,quelli si che facevano politica..... non i qua qua ra qua di astolfi ,e l'ass. marcone vergogna.

Ufficio Stampa Comune di Pineto

“Il nostro territorio, quello della Val Fino, è abbandonato a se stesso. Sotto l’aspetto sanitario la Asl di Teramo non intende investirci. Il direttore generale Giustino Varrassi credo stia prendendo in giro tutti quanti perché se è vero ciò che ho letto in questi giorni, siamo al preludio della chiusura del San Liberatore di Atri, checché se ne dica”.
Tuona il Sindaco di Pineto Luciano Monticelli dopo aver appreso che a Giulianova verrà realizzato un nuovo ospedale che con ogni probabilità ingloberà anche quello di Atri. “La chiusura dell’Utic è un primo passo verso il forte ridimensionamento della nostra struttura sanitaria”, prosegue il primo cittadino pinetese, “alla fine ci ritroveremo con un ospedale senza eccellenze, senza neppure più quei servizi essenziali. Sono tutti sudditi di una politica che tiene conto solo di forti interessi, fregandosene della salute dei cittadini. E guardate che parliamo di una vasta area”.
A proposito di vasta area, Monticelli ricorda il convegno che si è tenuto nel novembre del 2009 a Pineto per parlare di Macroarea, un territorio che abbraccia i Comuni di Atri, Silvi, Pineto, Montesilvano e Città Sant’Angelo. Successivamente se ne tenne un altro, a distanza di pochi mesi, ad Atri. E si parlò in quell’occasione anche dell’importanza di aver un ospedale efficiente, con un’eccellenza.
“Qualcuno ha dimenticato forse ciò che si è detto in quella circostanza”, prosegue il Sindaco di Pineto, “bisogna fare gli interessi di un territorio, di un’intera collettività e non perseguire interessi politici o di parte. Noi non intendiamo assolutamente abbassare la guardia e saremo i guardiani dell’ospedale San Liberatore di Atri. C’è una mobilitazione politica trasversale per impedire il ridimensionamento di una struttura importante come quella dell’ospedale di Atri. E per quanto riguarda il nuovo ospedale di Giulianova, ne sento parlare da anni e finora non si è fatto nulla. Non siamo contro, ma che non si tocchi il San Liberatore perché impediremo con ogni forma il suo ridimensionamento”.
 

se l'ospedale di atri è un ospedale di frontiera ....facciamolo passare dall'altra parte,referendum per passare con la provincia di pescara
essendo l'ospedale di atri ospedale di frontiera facciamogli fare il salto.......passiamo con la provincia di pescara....così varassi potrà fare tutti gli accorpamenti che vuole..
Questi neo politici atriani stanno tirando troppo la corda a mio avviso,e devono smettere di raccontarci barzellette(che non fanno nemmeno ridere) !!!!!
La" Salute" beato chi c'è l'ha..recitava cosi un vecchio detto paeseno..poi se questo era anche accompagnato da un pò di Salato..il cerchio quadrava...oggi ci si ritrova a parlare della Salute della gente come se questa è un opzional o una fortuna...certo nessuno si sogna alla mattina di andare al mercato è comprarsi un pò di Malattia..se la Salute è diventata motivo di lotta..di discussioni...di interessi..di intrallazzi...di spartizioni di poteri...ma principalmente di sfruttamento e di spartizioni personali della politica,questa la dobbiamo accolpare a tutta questa classe di dirigenti che (messi su dalla politica degli interessi,) non hanno coltivato più gli interessi della Politica e della Salute...trovarsi a parlare e, a sentire di riordino di Ospedali solamente perchè il politico di turno ha interesse della propria bottega mi sembra che oramai l'irreversibilità del concetto è chiaro ed irrisolvibile..la Politica e le sue scelte è ,la principale accusata in tutto questo... la scelta di Manager (Superpagati) è stata negli anni la parte più scellerata ed improducente per risolvere i veri problemi...è venuta anche e ,principalmente a mancare la serenità n el lavoro da parte degli operatori del settore...anni fa all'Ospedale San Liberatore di ATRI bastava una figura Seria ed Onesta come l'Avvocato Mattucci ad infondere Rigore e Serietà all'intero .Se si fa politica solamente per curare i propri interessi ,ci si allontana sempre di più dall'interesse della politica che è solo quella protesa a risolvere i problemi della gente..Loro hanno sempre un solo ed unico pensiero che : comunque vada a me non mi tocca(tanto ho talmente tante conoscenze).Se questo è, fare l'interesse della comunità, mi sembra che siamo troppo lontani dalla realtà...ma sopratutto dalla risolvenza dei problemi..della Salute e della serenità della Gente comune...
La sanità si misura in qualità e solo dopo in quantità, tanto per cominciare! Negli ospedali non si producono caramelle, ma salute, un prodotto.....un pò diverso. Chi stabilisce se un ospedale deve chiudere o no, sono primi fra tutti i cittadini che vi si recano a chiedere prestazioni. Un presidio poco frequentato da utenti deve chiudere e basta, altrimenti si fanno solo danni alle tasche dei cittadini.........e non solo!!! Di conseguenza la qualità delle prestazioni e il numero di esse, unito all'indice di gradimento dei cittadini fanno la differenza, tra chi deve continuare a funzionare, chi deve essere riconvertito e chi deve chiudere le "saracinesche". Il Dott. Varrassi tiri fuori i numeri veri di tutti, Teramo, Giulianova Atri e Sant' Omero, verificando il rapporto tra il numero delle prestazioni, il personale impegnato e le apparecchiature a disposizione. Ma non lo farà, perchè la politica glielo impedirebbe. Le sorprese potrebbero essere non proprio gradite a qualcuno. Chi vuole fare veramente l'interresse dei cittadini fa questo, il resto sono chiacchiere che offendono l'intelligenza di tutti i cittadini, molto, molto meno quella dei sudditi! Quindi? Resistere, resistere, resistere un minuto in più dei "lanzichenecchi"
A parte che solo sentire parlare di nuovo ospedale a Giulianova mi mette i brividi dato che è una delle ricorsive delle ultime amministrazioni regionali e provinciali che si sono susseguite nel corso degli ultimi anni. Giulianova oggi non è più un ospedale ma un'accozzaglia di reparti mal messi e male amministrati, aveva delle eccellenze che hanno pensato ben presto, vista la mala parata, di darsi alla fuga, aveva un reparto urologia all'avanguardia, e una struttura ostetrico pediatrica all'altezza della situazione Oggi ci dicono che per far nascere di nuovo bambini a Giulianova ci vogliono almeno 800 parti l'anno ( e vai con le battute, giuliesi datevi da fare) ma che presto il nuovo nosocomio sarà il fiore all'occhiello di un complesso di strutture specialistiche Io ho 38 anni e sono almeno 10 che sento parlare di nuovo ospedale, probabilmente mia figlia che oggi ne ha 4 assisterà alla posa della prima pietra nel 2050 e forse qualche mio pro-nipote riuscirà a nascere di nuovo a Giulianova Che gran peccato non valorizzare quanto di buono c'è in ogni ospedale locale !!!!
COM'E' POSSIBILE CHE DA UNO SCHIERAMENTO POLITICO CI SONO RICORSI AL TAR, RICHIESTE DI DIMISSIONI MENTRE DALL'ALTRA ESCONO COMUNICATI PERSINO POSITIVI SULLA RIORGANIZZAZIONE SANITARIA IN ATTO?! DI CERTO, SI PUO' NOTARE COME NELL'ULTIMO PERIODO IL SINDACO DI PINETO, MONTICELLI, NON POTENDOSI RICANDIDARE NUOVAMENTE ALLA POLTRONA DI PRIMO CITTADINO, CERCHI IN TUTTI I MODI DI FARSI PUBLICITA', LA STESSA CRITICA VA FATTA AI PREDECESSORI DELL'ATTUALE AMMINISTRAZIONE ATRIANA CHE IN PASSATO HANNO FATTO TROPPO POCO PER ARGINARE IL RIDIMENSIONAMENTO DEL NOSTRO OSPEDALE CHE DA DIECI ANNI, LENTAMENTE, PEZZO DOPO PEZZO, SI AVVIA ALLA "PSEUDOCHIUSURA" COSA ACCADRA'? CHIUSURA O RILANCIO? ASPETTIAMO .....................................

Ospedale di Atri: nessuna chiusura Dal Comitato Ristretto dei Sindaci, al contrario, emergono dati che confermano il rafforzamento del nosocomio e della sanità teramana in generale   In relazione ad alcune indiscrezioni di stampa, il Sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, nella sua veste di Presidente del Comitato Ristretto dei Sindaci, smentisce la notizia secondo la quale verrebbe chiuso l’Ospedale di Atri. Si tratta di una autentica falsità, che non trova riscontro né nel Piano Aziendale predisposto dal Direttore Generale Giustino Varrassi, né negli argomenti di cui si sia mai occupato lo stesso Comitato Ristretto dei Sindaci. Anzi, proprio a confermare l’infondatezza della notizia, sono stati individuati i punti di rafforzamento del nosocomio di Atri, nel quale saranno introdotti i seguenti servizi: Cardiologia e Odontoiatria Universitarie, TAC a 16 strati, Risonanza Magnetica Nucleare, Litotritore per Urologia, Fibrosi Cistica e Celiachia, UTAP, Riabilitazione Fisica H12; oltre ciò, verrà ripristinata la Medicina Nucleare. Inoltre l’atto aziendale prevede il rilancio del nosocomio di Sant’Omero, negli ultimi anni anello debole della catena, e dello stesso ospedale di Giulianova, attraverso alcuni convenzionamenti e un miglioramento della diagnostica. Per quanto concerne l’ospedale di Teramo verrà convocato a breve un nuovo Comitato Ristretto dei Sindaci. I Sindaci facenti parte dell’organo consultivo, che più volte hanno  analizzato il Piano di Riordino della ASL presentato dal Manager, condividono l’impostazione generale dello stesso che è di chiudere una situazione non più procrastinabile che vedeva Unità Operative con Primari a scavalco, con il conseguente processo di razionalizzazione delle risorse umane. L’Atto prevede la presenza dei reparti universitari nei diversi nosocomi, allo scopo di rilanciare la Sanità teramana. Proprio in ragione del coinvolgimento nelle valutazioni del Piano, Il Comitato Ristretto dei Sindaci è particolarmente attivo nel complessivo progetto di riqualificazione della Sanità teramana, allo scopo di tutelare l’interesse dei cittadini, in un atteggiamento libero da strumentalizzazioni di carattere politico o campanilistico. Per il Presidente del

Insomma, qui o sono impazziti i giornalisti che hanno riportato virgolettata una frase di Varrassi (e se non fosse vera, lui stesso avrebbe già dovuto smentire), oppure sono inutili le pezze a colori che Astolfi e Brucchi stanno cercando di mettere a questa storia. Diciamola tutta, la verità: la Regione aveva decretato la chiusura dell'Ospedale di Atri già due anni fa, quando Venturoni era ufficialmente l'assessore alla sanità. Ora che non lo è ufficialmente, lui non ha cambiato idea e se proprio si dovesse chiudere un ospedale, non sarebbe certo quello di Giulianova, dove lui ha lavorato per anni e ha tante amiche e amici. ;) Atri, nelle mani di questa giunta regionale e dei suoi assessori ombra, diventerà un buon poliambulatorio. Niente altro. Dunque, Monticelli, Gabriella e tutti quelli che non si bevono le chiacchiere di Varrassi, Asltolfi e Brucchi, RESISTETE!!!!!!!!!!!
caro vincenzo melchiorre ricci, ti ricordi chi era mimi ciakaresta????presidente dei garanti della a.s.l. presidente della comunita' montana zona "n" cermigniano, vice sindaco di atri, con delega ai lavori pubblici..........quante battaglie con il grande mattucci, ma almeno per A T R I facevano qualcosa , anzi scusami avete un bel vedere con i contro coglioni grazie a M I M I ' ho mi sbaglio????adesso i vostri grandassimi politici cosa cavolo fanno? niente solo chiacchiere chiacchiere e solo chiacchiere che dio ve la mandi buona un saluto da un A T R I A N O
Oggi é stato certificato il bilancio della Sanità regionale dal tavolo di monitoraggio del Ministero della Salute, del Ministero dell'Economia e delle regioni. La nostra regione è praticamente in pareggio, solo 7 milioni di perdita, nulla rispetto alle centinaia di milioni degli anni passati. Un risultato incredibile raggiunto grazie al lavoro ed alla determinazione del commissario Chiodi. Tutti dovremmo essere felici per questo risultato e invece ci si arrovella dietro assurde considerazioni prive di ogni fondamento. L'ospedale di Atri non vedrà la chiusura di reparti, ma sarà potenziato sia per le professionalità che per le attrezzature tecnologiche. http://www.abruzzoweb.it/contenuti/sanita-teramo-chiodi-ospedale-atri-n…
gentile Giuseppe De Dominicis, mi sembra un segno del destino che cliccando sul link che lei ci segnala, compaia una scritta che - tristemente - dice "la pagina non esiste"... l'Ospedale di Atri, ripeto, diventerà una struttura per la lungodegenza e avrà dei servizi di diagnostica. quando parlate di Tac, litotritori, e altre diavolerie, parlate solo di diagnostica. A curarsi bisognerà andare altrove. e questo è quanto. Basta con le balle!

Confermo "l'Ospedale di Atri, ripeto, diventerà una struttura per la lungodegenza e avrà dei servizi di diagnostica.
quando parlate di Tac, litotritori, e altre diavolerie, parlate solo di diagnostica. A curarsi bisognerà andare altrove".

Conferlo la pagina non esiste...;)

Confermo la pagina non esiste.
http://www.abruzzoweb.it/contenuti/sanita-teramo-chiodi-ospedale-atri-n… Questo e' il link, probabilmente c'e' stato un problema nel copiarlo, comunque la pagina esiste, come esiste pure il comunicato. Peccato che i nostri media non siano stati cosi' solleciti nel riprenderlo. Certamente l'unica arma che rimane a chi non ha argomenti ne idee e' la disinformazione per cercare di contrastare l'azione di riforma che chiodi sta portando avanti. Peccato per chi perde i tanti privilegi, ma fortuna per l'Abruzzo che esce dal pantano.

Ora si...la comunicazione è importante...;) basta inviare i comunicati stampa

falconigiancarlo@gmail.com

E' proprio così! Basti ricordare le dichiarazioni,di un anno fa,del Ministro Fazio,in relazione alla riduzione del numero degli ospedali PUBBLICI in Abruzzo, da 22 a 9! Si aggiunga la relazione del sub commissario Baraldi ,nella quale la linea di demarcazione tra Ospedale per acuti e le strutture orientate alla post acuzie e lungodegenza e' nettissima . In provincia di Teramo c'e spazio per due ospedali per acuti,e,secondo un arbitrio esclusivamente di natura geopolitica, Atri,evidentemente,non e' tra questi !
Il Direttore Generale dell’Asl getta la maschera e rivela alla Commissione Sanità del Comune di Giulianova il vero proposito della politica regionale della quale lui stesso è emanazione: la chiusura dell’Ospedale di Atri e l’inglobamento di questo all’ospedale di Giulianova che sarà, dice lui, insieme a quello di Teramo, uno dei due unici ospedali per acuti della Provincia. La manifestazione di questo infausto disegno non è stata smentita dal Direttore ed anzi ne fornisce piena conferma la Commissione Consigliare di Giulianova con una nota del 7.4.2011. Mentre il dott. Varrassi continua a tacere, il Sindaco di Atri, più realista del re, si avventura in una paradossale smentita di affermazioni non sue, invece di chiederne conto a chi le ha fatte. In pratica è successo questo: nello stesso pomeriggio a Giulianova il D.G. partecipa prima al Comitato dei Sindaci e qui continua nelle mirabolanti promesse per Atri, senza mostrare le “carte” mentre i suoi atti formali chiudono alcuni reparti e ne declassano altri, subito dopo va alla Commissione Comunale di Giulianova e getta la maschera come detto all’inizio. Come se non bastasse ci si è messo pure il super commissario Chiodi il quale, sperando di togliere Astolfi dai guai, dice che per Atri “non è prevista la dismissione di alcun reparto ma è in atto una politica di riqualificazione” ed è chiaro che non parla con Varrassi, perché se ci avesse parlato avrebbe saputo che l’Assetto Provvisorio per Atri prevede, invece, la chiusura di Utic, Gastroenterologia, Psichiatria ed il declassamento di altri reparti. Il massimo del tragicomico è l’affermazione del governatore secondo la quale l’ospedale di Atri diventerà un “vanto per la Città” ignorando che lo è sempre stato, almeno fino all’avvento della furia demolitrice sua, di Venturoni, di Varrassi e di Astolfi. Il Sindaco di Atri, travolto dagli eventi dei quali o è politicamente connivente o è impotente spettatore, cerca di arrampicarsi sugli specchi attribuendo “alla classe politica giuliese e non solo” quelle che chiama fantasie, clamorosamente smentito da chi era presente e straparla del suo impegno per la salvaguardia dell’ospedale che non c’è mai stato, essendo semmai vero il contrario non avendo mosso un dito.  La cosa più sconcertante è che Astolfi non sa nemmeno che in Atri c’è l’Ospedale, ancora moderno ed efficiente, visto che in Atri vorrebbe che se ne costruisse un nuovo!! E adesso ? Il Sindaco o smette di reggere politicamente il sacco dei nemici di Atri prima che sia davvero troppo tardi, perché altrove i Sindaci fanno i fatti (vedi Sulmona ,Guardiagrele o Giulianova stessa), oppure si dimetta rendendo più agevole la lotta nell’interesse di Atri. Da parte nostra continueremo il nostro impegno con le armi della mobilitazione civile e non rinunceremo mai a denunciare pubblicamente i traditori politici di Atri, ovunque essi si annidano, e ad evidenziare il cattivo uso del pubblico danaro per costruire un ospedale a Giulianova mentre quello di Atri, dove nel passato sono stati fatti cospicui investimenti strutturali che lo rendono del tutto efficiente, capiente ed ospitale, si deve chiudere per un compromesso geopolitico !! Se qualcuno pensa di fare di Atri, di Silvi, di Pineto, della vallata del Fino e di tutta la vasta area interessata e servita dal nostro Ospedale una colonia di Teramo o di Giulianova ha sbagliato di grosso e se ne accorgerà molto presto e non solo sul piano politico, perché il diritto alla salute è di tutti e di tutti è il diritto di ribellarsi alle prese per i fondelli ed alle violente umiliazioni, da qualunque parte vengano. Le Segreterie comunali di ATRI di PD/ UDC/ LA ROSA BIANCA/ IDV/ LA DESTRA
Una pezza a colori per coprire la verità sull’ospedale di Atri Ancora una volta i teramani devono apprendere dai giornali cosa si sta decidendo sulla propria testa per la gestione della sanità in provincia. Appare imbarazzante il modo in cui sono arrivati in soccorso autorevoli istituzioni teramane di destra alle parole di verità del manager sul futuro della sanità teramana. Pezze a colori per coprire la realtà?.. ancora il gioco delle tre carte? Oggi la destra le carte le sta scoprendo veramente – emerge giorno dopo giorno il vero disegno che questa classe politica al governo provinciale e regionale ha per il sistema sanitario in provincia. Le parole uscite dalla bocca del direttore ne sono la dimostrazione. E’ strano che solo ieri si siano sentite alcune voci della destra. Dove sono finiti tutti gli autorevoli rappresentanti del centro destra che hanno strappato voti alla collettività promettendo impegno a sostegno e a difesa del territorio? Tutti i rappresentanti eletti sul territorio di Atri, del Cerrano e della Val fino, come mai non si espongono? I rappresentanti eletti in provincia, in regione e in parlamento con i voti di questo territorio perché non parlano? Gianni Chiodi, dopo le note vicende giudiziarie che hanno portato alle dimissioni dell’assessore alla sanità, affidò proprio ad un teramano – lo stesso Lanfranco Venturoni il ruolo di suggeritore ufficiale della giunta in tema di sanità. Ci chiediamo quindi…Sono questi i suggerimenti..? “MIGLIORI SERVIZI AI CITTADINI” …questo lo slogan dello striscione che la destra ha fatto esporre in occasione dell’arrivo dei big nazionali del governo a Teramo qualche giorno fa. Una destra al governo col solo scopo di apparire e ingannare i cittadini e non per occuparsi dei problemi della provincia. Intanto sotto gli occhi di tutti le liste d'attesa in aumento a dismisura, la mobilità passiva in crescita, la qualità del servizio che precipita e la rete di emergenza e urgenza che resta sempre meno adeguata, anzi si propone addidrittura la soppressione delle postazioni di pronto soccorso umiliando il territorio e perfino le migliaia di persone sensibilmente impegnate nel volontariato in provincia. Se aggiungiamo la chiusura dei reparti e l’annunciata chiusura dell'ospedale di Atri ecco che i risultati fallimentari della destra al governo sono ormai chiari a tutti. Annunci su annunci improvvisati, e dettati dal panico, solo come cortine fumogene per distrarre l’attenzione degli operatori, degli amministratori locali e dei cittadini. Siamo assistendo al coma delle capacità di programmazione regionale e provinciale. Si stanno acutizzando vecchie e nuove criticità e la stessa offerta sanitaria si sta impoverendo. Si respira anche negli ambienti sanitari una tensione mai registrata in precedenza. La destra sta, di fatto, scardinando il sistema sanitario teramano. Il gruppo lavoro Sanità Pd di Teramo - già nei prossimi giorni intensificherà il suo lavoro di denuncia e di proposte per non consentire l’implosione del già fragile sistema sanitario pubblico teramano. Intanto è stato chiesto un consiglio straordinario provinciale sul tema della sanità teramana per rompere anche il silenzio assordante del presidente Catarra. Robert Verrocchio – Segretario Provinciale PD Teramo
Varrassi a Giulianova si è lasciato sfuggire qualche parolina di troppo... nessuno è perfetto, nemmeno i professori universitari... ;) Ora non può smentire, ma domattina, alla sala polifunzionale della provincia, aggiusterà il tiro dicendo che era stato frainteso. Lo ha già fatto, d'altra parte, tentando di giustificare quel vergognoso telone che prende in giro i teramani, dunque siamo abituati. Scommettiamo?
“Qualcuno sta scherzando veramente col fuoco. Sulla vicenda che riguarda l’ospedale San Liberatore di Atri c’è chi mente spudoratamente. Il direttore generale della Asl Giustino Varrassi che avrebbe dovuto smentire l’ipotesi di accorpamento del nostro ospedale con quello di Giulianova non ha detto nulla in merito. A farlo, invece, sono state figure che non ne hanno alcun titolo”. Continua a tenere banco a Pineto la vicenda che riguarda l’ospedale di Atri, una struttura che garantisce servizi e prestazioni importanti ai cittadini che risiedono in tutta la Val Fino, a Silvi, Pineto e Atri. Il Sindaco di Pineto Luciano Monticelli a questo punto ha deciso che aspetterà l’esito del ricorso al Tar, presentato nei giorni scorsi, contro la chiusura dell’Utic. Inoltre ha ricordato la lettera di diffida inviata allo stesso manager Varrassi e per conoscenza al Prefetto Eugenio Soldà contro qualsiasi azione che punti al ridimensionamento del San Liberatore. “E’ incredibile quello che sta accadendo in questi giorni”, prosegue Monticelli, “sembra di assistere ad una fiction. Il Governatore Gianni Chiodi che smentisce Varrassi sull’ipotesi accorpamento tra Atri e Giulianova. I Sindaci di Atri e Teramo, Gabriele Astolfi e Maurizio Brucchi dinanzi alla commissione sanità del Comune di Giulianova sconfessano lo stesso Varrassi che invece aveva palesemente parlato di accorpamento. E soprattutto il direttore generale della Asl di Teramo non ritira le sue affermazioni circa l’ipotesi di inglobare Atri col nuovo ospedale di Giulianova”. Il primo cittadino pinetese attacca poi senza mezzi termini il centro destra teramano che “in modo goffo starebbe recuperando un danno ormai fatto da un’incapacità amministrativa impressionante”. Monticelli ha ricordato inoltre che continuano ad arrivare ogni giorno decine di mail di cittadini che chiedono di salvaguardare il San Liberatore. E’ stata superata abbondantemente la soglia delle 700 mai. “A proposito di centro destra”, conclude Monticelli, “pensa davvero che i cittadini abbiano tutti l’anello al naso. L’area Silvi-Pineto-Atri-Val Fino abbandonata da Regione e Provincia che non riescono a governare perché l’unico scopo non è quello di risolvere i problemi della gente, bensì di sistemare i loro sudditi. Sono degli incapaci e degli arroganti che portano avanti una politica fallimentare. Basti pensare alle questioni legate ai rifiuti, alla sanità, agli Ato per la gestione dell’acqua pubblica. Aspettiamo fiduciosi la sentenza del Tar per salvare il nostro ospedale. Non ci fermeremo e siamo convinti che ci possa essere un’ottima sanità pubblica per i 130 mila residenti nella nostra macroarea”. Venerdì 8 aprile 2011