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Caro Giovanni Luzii, che figura da...Elena

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Aveva ragione il sindaco Brucchi, quando parlava di occasione importante, quando nominò Giovanni Luzii, assessore alle Politiche Comunitarie. Aveva ragione Giovanni Cavallari, quando suggerì all'ex assessore, il progetto Elena, che avrebbe portato soldi e tanta tecnologia gratuita nella nostra città e nella nostra provincia. Invece, nulla. Perchè? Perchè l'assessore Davide Calcedonio Di Giacinto e il suo ufficio, perchè l'ex assessore Giovanni Luzii e il suo ufficio non sono riusciti a fare ciò, che il Comune di Chieti e la Provincia di Chieti hanno ottenuto da Venerdì 4 Novembre? Vi ricordate Luzii, che in consiglio comunale scherniva di risolini Cavallari, su un progetto che portava il nome di una donna famosa, Elena? Per quale letteraria Elena aveva confuso di acronimo? Ecco caro ex Assessore e ora premiato come presidente del Cope ( a gestione famigliare, giusto?), il progetto Elena porterà nel Chietino, 80 milioni di euro. Servirà 22 comuni rendendo gli edifici scolastici autonomi energeticamente. Arriveranno nel dettaglio, che formalmente le sottopongo " 60 milioni di euro da finanziamento della Bei e 20 milioni dalla Esco (Energy Service Company)". Caro Sindaco Brucchi, può fare una telefonata al Sindaco e al presidente della provincia di Chieti, per chiedere dei politici all'altezza?  Grazie.

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Commenti

la storia è andata così: c'aveva provato con Elena, ma si è ingelosita la moglie...quindi ha lasciato perdere.
Dai pero' e' un bell'uomo!!! La presenza conta....magari con Elena e' andata male, pero' chissa'......
Se Cavallari inizia a trottare si monta tutti.
questa è l'amministrazione virtuosa, da buoni padri di famiglia della città che tutti noi amiamo...giacchette e sht d'ordinanza, con tanta presunzione.. certi scarsoni hanno preso una barca di voti, finendo in posizioni di potere e responsabilità, senza avere la necessaria esperienza e maturità per farlo... se qualcosa funziona ancora, in comune come in provincia,lo si deve a solerti funzionari negli uffici competenti, che pero' vistisi padroni assoluti del campo, stanno facendo il bello e il cattivo tempo, abusandone..... la prossima volta, ricordiamoci un certo album delle figurine con tutti i personaggi politici scandalosi e inutili di questi gloriosi anni di modello teramo. se volete lo faccio io....
Dopo i fondi Jessica, adesso i fondi Elena; gli dice proprio male con le donne-
Però risulta che la Provincia di Teramo, con oltre 30 Comuni della provincia - tra i quali il Comune di Teramo - ha avuto approvato un progetto (che si chiama Paride, non è uno scherzo) con il quale, sempre tramite finanziamento delle ESCO e senza investimenti diretti da parte dei Comuni, si potranno realizzare circa 18 milioni di Euro di lavori per interventi di efficienza energetica sulla pubblica illuminazione. Ed i costi dell'assistenza tecnica li paga tutti l'Europa.
Cosa dice il Sindaco che gli assessori li ha scelti "secondo le competenze e le capacità di chi ha studiato bene"? Nulla ovviamente, rientra tutto nella mediocre normalità. La ricerca delle risorse per amministrare il territorio è la prima cosa fondamentale che una giunta comunale dovrebbe fare, soprattutto in tempi di crisi, ma quella del dottor Brucchi ha saputo solo aumentare le tasse, fare conclavi e sperperare risorse pubbliche in propaganda fatta passare per informazione, mentre i milioni di euro che sono svolazzati sotto il loro naso, a costo zero per i nostri concittadini, non hanno nemmeno provato a prenderli... questi campioni di incompetenza e di arroganza. Però sono convinto che si mordono le mani per la galletta che acciaccano. Se hanno fatto una conferenza stampa per 4 biciclette donate da non so chi, figuriamoci quanto e come avrebbero potuto strombazzare per i prossimi 2 anni e mezzo se fossero riusciti, almeno una volta, a svolgere il compito e i doveri per cui sono stati eletti. Potevano campare di rendita e così non è stato, forse per questo l'ex assessore è stato destinato ad altro incarico, anch'esso ben retribuito immagino.
Un d Rerm; 1000 € al mese detto non dall'Assessore ma da Presidente del COPE.
Caro e gentile Anonimo, il progetto Elena, il progetto Jessica hanno fondamenti completamente diversi, ti prego di non mistificare la realtà. Partiamo dal concetto ESCO, che non è una società della comunità europea, bensì, chiunque è in grado di costituirla, anche lei caro anonimo, sarebbe in grado di costituirne una, basta realizzare una società finalizzata alla realizzazione ( modifica e ammodernamento) di impianti energeticamente performanti. Chi può costituirla ( fonte Wikipedia): -società impiantistiche -Società di gestione e manutenzione di impianti -Società sorte ad hoc -Utilities o fornitori di combustibili od energia elettrica -Fornitori di componenti ed apparecchiature -Agenzie energetiche pubbliche o a capitale misto pubblico/privato come si può leggere dal comunicato della provincia di Teramo, l'ammodernamento degli impianti andrà in project financing ( conosci questo termine? conosci esperienze delle amministrazioni di CDX in tal senso?)... Ovvero il finanziamento è di soli 800.000 euro ( scusi, rispetto agli progetti mi sembrano briciole) per andare a migliorare 60.000 punti luce sparsi in provincia ( che hanno valutato con un intervento complessivo di 18 milioni di euro) . Dunque non 18 milioni di euro di finanziamento, questa è la stima dell'importo complessivo dei lavori......ma "solo" 800.000 euro. Ora scopriamo dov'è "il trucco" e cerchiamo di capire cosa ci guadagna una ESCO a migliorare questi impianti: In realtà i rientri economici (con relativi profitti) sono garantiti alle Esco dal risparmio (energetico, e quindi monetario) che il nuovo impianto riesce a generare, ovvero l'amministrazione continua a pagare alla Esco l'ammontare di bolletta che ha sempre pagato, ma in realtà parte di questi soldi rimangono alla Esco stessa: perché i consumi reali sono diminuiti, anche se le prestazioni rimangono le stesse. E più l'impianto è efficiente, maggiori sono i vantaggi: per la Esco, ma anche per l'ambiente (e quindi, alla fine, per tutti). Ora, presupponendo che non ci sia una responsabilità da " buon padre di famiglia" e presupponiamo che io fondi una Esco e che uno dei sindaci dei 34 comuni sia mio "amico", oppure presupponiamo che io sia alla guida di un ente pubblico/privato in disperato bisogno di soldi per continuare a fare assunzioni clientelari: Partecipo al Project financing e dico che mi accollo i costi di realizzazione e di manutenzione a patto che la gestione degli impianti sia della durata di 30 anni.... Cosa vuol dire questo, che se oggi il comune X, ogni anno, spende 100 per le bollette elettriche, per i prossimi 30 anni pagherà me 100, mentre io spenderò 50, poichè ho efficientemente ridotto i costi e recupererò le spese in circa 5 anni...... Allora, il rischio, è quello di pagare un vitalizio per un tot anni a chicchessia, pubblico o privato....senza nessun risparmio reale per i cittadini. Ma non tutto vien per nuocere, se il progetto viene modulato in maniera idonea, il risparmio per la collettività sarà certo e voluminoso,infatti vorrei portarvi un esempio, quello del comune di Trezzano Rosa, comune di 4000 anime in provincia di Milano: Il contratto (firmato nel 2002) durerà 15 anni, in cui Tiesco (La Esco vincitrice dell'appalto) finanzierà ogni aspetto (dalla realizzazione alla manutenzione) dell'impianto. I risparmi generati andranno divisi a metà col Comune. Risultato: 35% di risparmio complessivo (cioè oltre 250 mila euro in 15 anni) e l'istituzione di un fondo ambientale nel quale il Comune reinvestirà i risparmi. In più ha vinto un premio ambito: il GreenLight Awards 2003, che l'Unione Europea consegna a chi (pubblici e privati) sviluppa progetti di risparmio energetico sull'illuminazione. Nel 2003 ne sono stati consegnati cinque in tutti gli Stati dell'Ue, e il Comune di Trezzano Rosa è stato l'unica amministrazione pubblica a ricevere il premio. www.comunetrezzanorosa.it..... Cosa vuol dire questo, che non servivano nemmeno gli 800.000 euro di pubblico finanziamento, bastava organizzarsi e mettere sul piatto buon senso ed organizzazione progettuale..... Per completezza di informazioni il progetto Elena mette sul piatto 60 milioni di finanziamenti (per edifici ed impianti) dalla BEI(banca europea per gli investimenti) e 20 dalle ESCO......non 800.000 euro per la pubblica illuminazione.... A buon intenditor poche parole.......
@Alessiani. Mi sa dire se i 60 milioni di euro della BEI sono un finanziamento a fondo perduto? O se sono milioni di euro, anche a tasso agevolato, che andranno restituiti? I 20 milioni di € che saranno investiti dalle ESCo non saranno una regalia, ma come è normale dovranno trovare risposta in un periodo più o meno lungo di gestione degli impianti. E infine mi permetta, non mistifico alcuna realtà. ELENA è una cosa, Jessica è un'altra. Evito il copia ed incolla da wikipedia o altro.
Se queste cime di amministratori si fossero adoperati per accedere ai finanziamenti europei finalizzati anche a costruire edifici, sarebbero diventati superflui quei corposi project financing che permettono a certe imprese di costruzioni di realizzare affaroni. Mica potevano correre questo brutto rischio...
Caro Anonimo, ti rimando al commento di cui sotto visto che continui a non capire, specificatamente nelle prime 2 righe le avevo già premesso la differenza sostanziale tra i progetti. La provincia di Chieti si è aggiudicata un investimento sul proprio territorio di circa 80 milioni di euro ( di cui 2 milioni di euro a fondo perduto, i suoi 800.00 euro sono a fondo perduto? mi mostra i documenti?), da spendere immediatamente per il miglioramento energetico di "soli" 230 edifici pubblici, installazione di impianti fotovoltaici pubblici e miglioramento della pubblica illuminazione. A Teramo invece ci siamo concentrati sulle lampadine della pubblica illuminazione.....mi scusi ma sembra un tantino riduttivo..... Qui Chieti: intervento organico su tutti gli immobili pubblici(230), illuminazione ed impianti di produzione energetica ( con i soldi risparmiati si ricopre l'investimento in pochi anni) Qui Teramo: intervento per ammodernamento della pubblica illuminazione ( con i soldi risparmiati si ricompensa il privato senza sapere esattamente quando il privato sarà adeguatamente ricompensato, dunque con il rischio di ricompensarlo oltre il dovuto.........) Mi sembra un paragone insostenibile per Teramo. Tra un pò finisce che quelli di Chieti hanno preso una suola( insieme ai comuni di Madrid, Parigi e provincia di Barcellona).....quelli di Trezzano Rosa pure, perchè non hanno aspettato un finanziamento di 800.000 briciole arrivate 10 anni dopo, mentre noi abbiamo fatto l'affare....ma va va..... Come le ho già spiegato, portandole l'esempio del comune di Trezzano Rosa....non serviva nemmeno un progetto europeo per realizzare quanto da lei sostenuto...bastava un minimo di buon senso e capacità..... Smettetela di fare il marketing del niente.....mi ricordate il film: 7 chili in 7 giorni ( cena psicologica) con renato pozzetto: http://www.youtube.com/watch?v=aUUpvrBOjwo Ma parlare con uno che non ha nemmeno il coraggio di firmarsi e di dare un volto alle proprie idee.....è demoralizzante....specialmente se fa finta di non capire....
Senza entrare nel dibattito politico, vorrei fornire alcune precisazioni, spero utili, sugli strumenti finanziari europei citati. ELENA, acronimo di European Local ENergy Assistance, è un programma messo a punto da Commissione Europea e Banca Europea degli Investimenti (BEI) per sostenere gli enti locali nella copertura dei costi legati all'assistenza tecnica necessaria per preparare, implementare e realizzare programmi di investimento legati ai temi energetici. Copertura dell'assistenza tecnica, vuol dire che ELENA copre fino al 90% di costi quali studi di fattibilità e di mercato, audit energetici, piani di impresa, preparazione delle gare di appalto, etc. ELENA quindi non consente di finanziare gli interventi materiali (dall'illuminazione pubblica a led ai semafori intelligenti, dagli impianti solari e/o fotovoltaici ai bus elettrici,....), ma solo i costi di predisposizione dei progetti. Inoltre, esistono una serie di requisiti da rispettare, tra i quali cito la necessità di assicurare un effetto leva del programma di investimento pari ad almeno 25 volte il contributo richiesto. L'aspetto positivo è che tecnicamente il contributo di ELENA è una sovvenzione che quindi non andrà restituita. Per realizzare concretamente gli interventi infrastrutturali occorre quindi utilizzare altri canali. La stessa BEI offre la possibilità di accedere a finanziamenti (si tratta però di prestiti, non contributi a fondo perduto), a patto che il programma di investimento proposto raggiunga le dimensioni finanziarie minime richieste.
La Commissione europea e la Banca europea per gli Investimenti BEI, hanno creato un meccanismo a sostegno degli enti locali e regionali per investire nei campi dell’efficienza energetica e delle fonti di energia rinnovabile. ELENA, European Local ENergy Assistance, in particolare è stato predisposto al fine di offrire sostegno di carattere tecnico ed ECONOMICO agli enti locali e regionali allo scopo di attirare investimenti per progetti di energia sostenibile, che attualmente per lo più sono portati avanti e finanziati a livello privato. Il meccanismo ELENA è stato varato nel dicembre 2009 con l’obiettivo di mettere in atto progetti di investimento praticabili nei settori dell’efficienza energetica, delle energie rinnovabili e dei trasporti urbani sostenibili, per un valore di oltre 1 miliardo di euro solo nel 2010. Nel complesso, ELENA mira a migliorare la finanziabilità dei potenziali programmi di investimento, PER METTERE LE CITTA' E LE REGIONI NELLE CONDIZIONI DI ACCEDERE AI FINANZIAMENTI della BEI o di altre banche. Alcune città e regioni IN PARTICOLARE LE LOCALITA' MEDIO-PICCOLE, non dispongono, infatti, delle capacità tecniche necessarie per sviluppare programmi di investimento di ampio respiro. (Newsletter Impresa-europa Luglio 2010....ti prego di citare la fonte la prossima volta...) Il punto è che la Provincia di Chieti è riuscita a procacciarsi un'occasione ghiotta, che se sfruttata permette alla stessa di riuscire ad ammodernare organicamente tutte le strutture/impianti presenti su quel territorio, senza controllare il colore politico delle amministrazioni presenti in quel territorio, è un risultato di rilievo, nonchè un'occasione senza precedenti per questa regione. La provincia di Teramo invece si è avvalorata di un altro progetto, dal concetto molto simile, ma ristretto all'illuminazione pubblica, la quale per poterlo vedere realizzato, dovrà avvalorarsi esclusivamente del supporto privato. Ora, se tu vuoi dirmi che i comuni della provincia di chieti e/o la provincia stessa non saranno in grado di rispettare gli impegni presi con l'europa e di farsi sfuggire una tale occasione è un conto, un altro è dire che Chieti ha sbagliato nell'avvalorarsi di tale strumento e che Teramo ha fatto bene a non pensarci nemmeno. Comunque ritornando al conto economico: Se oggi un comune X della provincia di Chieti spende 1000 per la gestione termo/elettrica dei propri impianti, con l'aiuto della BEI potrà rientrare in un tot anni del debito contratto ( ricordo comunque sempre i 2 milioni di euro a fondo perduto.....), per poi finalmente restituire alla collettività, nel più breve tempo possibile, impianti e strutture energeticamente più efficienti e meno costosi. Se Oggi il comune Y della provincia di Teramo spende 1000 per la gestione termo/elettrica dei propri impianti, con il progetto Paride, potrà affidare ad una società privata, la ESCO, l'ammodernamento, la gestione e la manutenzione dei soli impianti di illuminazione pubblica, senza sapere a priori in quanto tempo esatto quella determinata società privata sarà rientrata dei costi sostenuti e dei giusti guadagni a seguito degli investimenti di cui sopra. In sostanza se una ESCO, opera in malafede, in collaborazione con una amministrazione non proprio, diciamo, attenta, può proporre un project f. più lungo di quello realmente necessario e quindi con il rischio di pagare un vitalizio non necessario....( a pensar male si fa peccato....) Dunque i cittadini del comune X della provincia di Chieti,con una amministrazione capace, tra qualche anno spenderanno 550 ( considerando il risparmio complessivo tra il 40/50 % tra strutture ed impianti ), mentre i cittadini del comune Y della Provincia di Teramo spenderanno 1000 - qualcosa, poichè si interviene solo su un punto preciso della spesa energetica e si prescinderà dalla capacità di una amministrazione comunale in quanto la differenza tra l'una e l'altra sarà sul tempo in cui si è stabilito l'affidamento alla società privata incaricata di realizzare l'opera. Qui non si sta elogiando affatto la provincia di Chieti, ma si sta stigmatizzando un lassismo amministrativo provinciale della provincia di Teramo utilizzando metri di paragone, come già scritto, un comune della provincia di Milano, nove anni fa, ha realizzato quello che noi cerchiamo di fare oggi( pubblica illuminazione), senza il sostegno dell'europa e partecipando, nella misura del 50% all'utile generato dal risparmio energetico, a dimostrazione che non servivano scienziati e sostegni europei, ma solo un pò di organizzazione.
Caro Alessiani, personalmente ho inteso solo precisare alcuni concetti che nei commenti al post mi sembravano confusi. Certamente non penso che Teramo abbia fatto bene a non considerare il programma ELENA, anzi, si tratta di un clamoroso errore! Vorrei però sottolineare che l'Europa non è un supermercato e che l'accesso ai fondi (in particolare quelli gestiti direttamente da Bruxelles, per quelli strutturali affidati alle regioni il discorso è diverso) deve essere il frutto di un approccio strategico e non occasionale come purtroppo accade. Quanto alle fonti, essendo modestamente e sommessamente un professionista della materia, mi baso quotidianamente su quelle europee e non su quelle locali; nel caso specifico: http://www.eib.org/products/technical_assistance/elena/index.htm.
Condividendo quanto scrivi in materia di pianificazione occasionale, caro Vanni, vorrei precisarti che è una buona regola ( nonché una cortesia) mettere le fonti dalla quale si raccolgono informazioni,cosìcché dai la possibilità all'interlocutore di fruirne ed approfondire il tema in oggetto, di impadronirsi di un nuovo sapere, senza dargli la sensazione di essere una persona ignorante. Utilizzo informazioni in lingua italiana per renderle disponibili e comprensibili ai più, perchè non tutti, chi per scelta e chi per mancata disponibilità economica, hanno potuto studiare quella specifica lingua straniera, così facendo, cerco di far sentire meno idiota uno che, purtroppo o per forza di cose, non conosce quella data lingua e mi vuole criticare nel merito delle mie riflessioni. Ma se tu preferisci siti in lingua inglese, poichè pensi che, le informazioni contenute nei siti in lingua italiana siano imprecise o incomplete, per me, non ci sono problemi! Ho una padronanza tale in quella lingua ( e di alcune altre) che mi permette di poter recepire perfettamente il tuo pensiero, criticandolo, apprezzandolo e addirittura recependolo ( non mi considero la fonte del sapere universale). Si stava disquisendo di una questione meramente politica, concentrando il discorso sulle differenti scelte effettuate da due amministrazioni, una, quella di chieti che aveva raggiunto un obiettivo che la metterà in grado di fare un intervento organico su tutto il suo territorio ( poi se non ci riuscirà,saranno fatti loro...) e un'altra che invece ha raggiunto un obiettivo puntuale riferito solo ad un aspetto preciso, rispetto a quello di Chieti.( della cui riuscita mi faccio e gli faccio i migliori auguri, essendo un teramano, ma ho il diritto di riflettere politicamente su tale scelta e di avanzare i miei dubbi e precisazioni), ti ringrazio per il tuo intervento tecnico, da professionista del settore quale sei, per aver sicuramente alzato l'asticella qualitativa della discussione e mi auguro di ritrovarti ancora con i tuoi commenti puntuali....magari seguendo i consigli di cui sopra.... Cordiali Saluti.