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La Cultura non si fermò a Teramo

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Ci scrive Luciano Artese "Diversi anni fa in una passeggiata alla villa comunale, notai che una fioriera era costituita da un’urna romana con tanto di iscrizione.
Non avendola in seguito più notata avevo pensato che fosse stata destinata ad una diversa e più consona collocazione.
Invece poco tempo fa, l’ho rivista in mezzo al caos dei lavori, questa volta non più fioriera, ma, diciamo così terrario.
A questo punto ho fatto una rapida ricerca ed ho constatato che si tratta dell’ "Urna Interamniae", che faceva parte della collezione di Giovan Bernardino Delfico, che la riporta, ed è censita dal Mommsen nelle "Inscriptiones Regni neapolitani latinae", al n. 6174, e analizzata da diversi studiosi anche recenti che ne hanno sciolto così l’iscrizione: «C. Carfinius C F / QN Vel[ina] Capito».
Non ho specifiche competenze archeologiche, ma credo si tratti di un reperto significativo per il riferimento alla tribù italica; non ho neanche competenze nella conservazione dei reperti lapidei, ma chiedo se è corretto l’abbandono di un’urna con iscrizione, all'aperto e piena di terra.
Penso sarebbe opportuno trovarle un ricovero più adeguato, almeno coperto e con una segnalazione che indichi di che si tratta".

Caro Luciano,grazie per la sua sensibilità storica e civica.
Siamo sicuri che l'assessore alla Cultura del Comune di Teramo, il sindaco Maurizio Brucchi o il presidente della Commissione Cultura, Marco Tancredi, chiariranno l' Inscriptiones Regni neapolitani latinae censita dal Mommsen.
Ne siamo sicuri. Come siamo sicuri che troveranno un ricovero idoneo al reperto.
In qualche parte tra gli scavi archeologici....chiusi al pubblico.
L'unica soluzione?
Possiamo certificare che l'opera sia di qualche avo di Crocetti o di Pagliaccetti.
Sarebbe benedetta dal ministro Quagliarello.
La Cultura...è un'Urna Interamniae....votatela.


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Commenti

Grazie Luciano, se il sindaco non provvede propongo di andare noi, svuotarla dalla terra, collocarla al riparo delle intemperie.
LA CULTURA.....QUESTA SCONOSCIUTA, ....prima o poi riusciranno a cancellarla definitivamente. almeno un pochino di riconoscenza per il premio nobel teodoro momsen, lo straordinario epigrafista ( nonché storico e giurista di storia del diritto romano) che per molti mesi fu ospite della nostra città per esaminare de visu e catalogare le antiche verstgia romane.............un po' di attenzione e cura...s'il vous plaìt !
benvenuti a teramo!..........
Il Sindaco, L'assessore alla cultura chiariranno l'iscrizione! Ahahahah Giancarlo facci il piacere!ahahah Teramo non è mai caduta tanto in basso! Ma come si dice? Al peggio non c'è mai fine!
A Teramo ci sono tanti architetti artisti, che, non avendo mai notato questa fioriera, non si distinguono per cultura, ma solo per gentilezza nei confronti degli amministratori ignoranti. Complimenti ad Artese per la notizia interessante.
ma cosa dite? ora si adopereranno immediatamente con "validi" esperti per studiare la cosa e collocarla nella meravigliosa "sartagna per le castagne" (nonchè meravigliosa struttura di piazza garibaldi, ed anche lì ci sono voluti degli eccellentissimi esperti per idearla!!!!) come posacenere!!!!!
"La società di massa non vuole cultura, ma svago". Parafrasando Hannah Arendt, la politica teramana non vuole cultura (perché non la conosce), ma il nulla.
Ma come fà ad esserci cultura a Teramo se disprezzandola ci autodisprezziamo anche noi? Chi lo dice che lo svago non è cultura? La vera cultura non disprezza neanche il nulla, anzi....
@argentina..... premesso che l'argentina me encanta ( la mujer argentina me encanta) ...ed anche perito moreno (il ghiacciaio) -a scanso di equivoci, doppio gusto no - le ricordo, cara amica, che purtroppo, oggi, la cultura non è più vista come un valore, un arricchimento, ma, spesso, come una perdita di tempo. TUTTAVIA , sommessamente, ritengo possibile coniugare emozioni e riflessioni, cultura e svago. approfondimento senza noia, lo chiamerei..... SVAGO CON STILE! ardua è l'impresa ma non impossibile illustre signor assessore alla cultura, proviamoci, ...se po fa, se po fa,..se fa!......s'il vous plaìt.
Non so se fa più orrore che ci sia un reperto di tale importanza abbandonato o i nomi di brucchi e tancredi accanto alla parola cultura tuttavia, l'urna è di proprietà del comune ? o della provincia? o della soprintendenza?? perchè le nostre speranze di un recupero potrebbero essere vane, meno vane, labili
Sono un reduce della grande guerra. In questa citta di cultura, difeso dall'avvocato Cesare Mazzagatta ho avuto una causa contro INPS, difeso dagli avvocati Paolo Aquiloni, e Silvana Mariotti, tutti bravissimi avvocati. La causa lo persa, l'INPS a vinto. Nella sentenza appena uscita,il giudice del lavoro della citta della cultura, Teramo, ALESSANDRO VERRICO ha precisato che dal 25 maggio 1915 fino al luglio 1920, durante il servizio militare, io come militare dell'esercito sia stato comandato o messo a disposizione presso stabilimenti ausiliari. ALESSANDRO VERRICO cita nella sentenza la norma del R.D.L. del 1915, non valida da più di 70 anni. Quindi secondo questa norma non essendomi mai trovato in combattimento contro il nemico, o i soldati austriaci, ma accasermato, il giudice ALESSANDRO VERRICO, sentenzia che non ho diritto all'accredito figurativo. Mi condanna anche a pagare le spese di giudizio, per complessivi euro 1.650,00 più iva e altro. Sentenza n. 374/2013 pubblicata il 21/05/ 2013 RG n. 1183/2008 Nonostante la mia età avanzata, me li porto bene. Reduce 1915-1920, Battaglione Vicenza, quarto corpo d'armata.
Cultura a Teramo? Vi rammento che noi abbiamo l'assessorato agli eventi (!!) e non alla cultura... Tra l'altro a presiederlo chi c'è? Campana!!!! Serve dire altro?
A Teramo ci sono signori che prendono grassi stipendi, prendono decisioni per altri, e sono privi di cultura, e per loro due più due fa cinque.
Giudice del lavoro Alessandro Verrico, tribunale del lavoro di Teramo, reduce ancora vivente del 1915 al 1920, ma quanti anni ha. Si puo scrivere un libro, almeno se il libro ha successo, aumenta il prodotto interno lordo, e l'Italia riparte. Bella la soluzione per salvare la nostra economia.
A Teramo, abbiamo l'archivio di stato che funziona benissimo, e dobbiamo fare i nostri complimenti al direttore, funzionari e impiegati .