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Sei Aprile: Insoddisfazione Aquilana

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Insoddisfazione. Si può scrivere? Non è una parolaccia ma un mondo complesso, amplesso dell'emotività, delle aspettative, di un' amore deludente, di una promozione fatta di parole inevase, consumate, sperperate, disperate. Politicanti. Amanti senza confidenza. Annamaria Morea, come Luca Di Ciollio e tanti altri. Racconti su racconti, esperienza, ricordi, morte. Vi potrei narrare la storia di un albergo teramano, che agli aquilani apparecchiava con le tovaglie di carta, di quel direttore di un ente che invitato al tavolo di alcuni aquilani, sempre nello stesso albergo teramano, faceva scattare subito il trattamento per gli ospiti "normali". Stoffa e reverenza. Debolezze, piccolezze, giochi di mano, giochi di villano e umanità spicciola. L'Aquila è sempre la stessa. Nulla è cambiato. Non scomodate la burocrazia, le pratiche, le lungaggini...guardatevi intorno. Le speculazioni politiche, le dimissioni di Cialente, le promesse di Gianni Chiodi, le promesse di Letta, le promesse di Bertolaso, le promesse di Berlusconi, le promesse del vicino di banco di Chiodi, messe senza benedizione. Annamaria mi descrive come un Tom Tom la situazione edificante, edile, strutturale de L'Aquila. Il centro storico è lo specchio riflesso, flesso senza nesso tra teoria e pratica. L'erba è oramai padrona delle macerie. L'immagine di Fabio Fidanza è la metafora del tempo che testimonia l'immutato.Gli aquilani non ascoltano le giornate della memoria, non amano più il treno dei media, non amano più essere teatro di rubacuori, di flash e sorrisi, della famiglia del mulino bianco, di un forum falso e inattendibile. Scrive Barbara Monaco " Lei è ancora là... distesa nel suo letto, non ancora in piedi, nel suo torbido sonno rimbombano ancora gli echi del suo cuore, quando pulsava di storia, cultura e gioventù... quei giovani che con i loro libri e le loro voci l'accendevano in Abruzzo....L'Aquila non è guarita..."
La ricostruzione non è ancora partita. Un treno senza binari. Una riserva indiana. Il tamburo gitano di un paese dei balocchi, la banda della propaganda. Il resto è un sei Aprile che nega la dignità della verità. Almeno onoriamo la memoria con il silenzio e il dubbio. Per favore. Rispetto. Grazie.

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oggi i nueri mi fanno rabbia!!!!!!!!