Tante persone. Il dato più interessante e più rassicurante. Tanti abbracci, strette di mano e baci. Quando la gente partecipa, quando c'è un incontro, quando ci sono anime diverse nelle similitudini, quando c'è una chiamata alle penne, quando c'è desiderio di contarsi e i numeri rispondono all'abaco del senso comune, si parla e si racconta di un successo. Senza dibattito?
La pax primaverile contro le rivoluzioni. Presagi tra i corridoi. Il futuro centro democristiano, Pdl, Udc e PD, è alle porte. Convergenze parallele. Era il 1959 e il discorso fu di Aldo Moro. Il compromesso storico come linguaggio epitome di un paradosso. Le convergenze parallele come punto d'incontro tra la democrazia cristiana e il partito comunista. Un'altra politica.
La breccia della politica contro gli estremismi. Sel, Lega e IDV. Altre teorie in libertà tra una pausa e l'altra. Non c'era nessun rappresentante del centro sinistra. Nessun coordinatore dell'Italia dei Valori, di Sel, del Partito Democratico, di Rifondazione Comunista. Perchè? Chissà. Il risultato?
Un confronto e un dibattito misero di contenuti. Solo perchè non vi è un stato un dibattito pubblico e acceso.
Il sindaco Brucchi ha fatto gli onori di casa, non facendo i nomi di Carlo Costantini e Berardo Rabuffo. Un messaggio di sostantivi sottintesi. Il non citato Costantini, è lo straniero, che "viene da fuori per insegnarci ad Amministrare", il non citato Rabuffo, dimostra di essere poco riconoscente, con quel dito puntato sul quotidiano "Il Centro" contro Gianni Chiodi e le domande dell'IDV regionale.
Il discorso più Istituzionale è stato del vice sindaco Di Sabatino. Alto livello per forma e sostanza.
Il coordinatore Provinciale uscente del PDL e Senatore della Repubblica, Paolo Tancredi, ha sottollineato "L'infame" stampa.
Il messaggio era indirizzato alla campagna di informazione del primo quotidiano d'Abruzzo, Il Centro, che nelle ultime settimane ha aperto le prime pagine con il caso Tancredi, Paolo e Carmine, il commercialista dello studio Chiodi. Una sorta di tesi denigratoria, atta a dimostrare intrecci e logiche politiche ed economiche.
Il Governatore Gianni Chiodi, ha elogiato la sua riforma sanitaria, attraverso il prima e il dopo trattamento Abruzzo, tra Regione Canaglia e Regione senza taglia. Una politica sanitaria onesta comporta molti nemici, in particolar modo nella sanità privata. La risposta probabile sarà con le carte bollate. In arrivo querele al quarto potere.
Emiliano Di Matteo, candidato al coordinamento provinciale, ha parlato di un'unione perdente e di una diversità vincente. Ossimori che portano al concetto di democrazia. Forster scriveva" Allora due applausi per la democrazia: uno perché ammette la diversità, due perché permette di fare critiche. Due applausi sono sufficienti perché non ci sarà occasione di farne tre. Solo l'amore e l'Amata Repubblica si riservano il terzo".
Alfredo Grotta, candidato come vice coordinatore provinciale, ha raccontato di un diritto e di una fede. La sintesi della politica democratica, che permette la presenza attraverso la sconfitta, la partecipazione, l'essere parte integrante di un sistema, con la cura e l'attenzione delle regole valide per tutti, il senso sicuro di un movimento che diventa partito. Il cambiamento è nel rispetto delle norme.
Valeria Misticoni, candidata come vice coordinatore provinciale, ha parlato di meritocrazia. L'aula era praticamente vuota. Fuori c'era un sole caldo e una porchetta fragante.
La sala era vuota anche per Gino Monti, sindaco di Tortoreto, ma l'eco è stata da passaparola e gira un'altra ruota. Un democristiano, che ricorda i congressi comunali, che anticipavano i consessi provinciali, che ripensa a Remo Gaspari, Antonio Tancredi e Aiardi, insieme per l'ultimo omaggio, al re di Gissi. Che declama a gran Voce che un eletto non può dare l'idea di voler fare tutto.
"Un politico con un incarico importante, che fa anche il coordinatore provinciale. Un Sindaco che vuole fare il resto. Un onorevole per sempre. E i giovani? Che messaggio danno i grandi vecchi, i grandi nominati, ai giovani? Che dovranno portare per sempre l'acqua? "Monti è una valanga. "Questo congresso è incivile" " Noi non siamo quelli che calzano le Hogan" "Perchè un nostro iscritto di Rocca Santa Maria deve venire fino a Teramo per votare? Una volta avrebbe votato nel suo comune di residenza, eletto i delegati provinciali. La normale vita politica.Vogliamo veramente un partito che meriti l'appellativo di libero e democratico?
Non ho dimenticato Paolo Gatti. Non ha parlato. Non si era iscritto. In fondo come Antonio Tancredi. L'avrei ascoltato sul caso Isola e Roseto. Sulla politica. Sul partito. Sulle differenze elettive.
Un bel duello con il fine intellettuale di destra.
Una risposta politica sulle ultime disquisizioni mediatiche di Giandonato Tancredi.
Mi sarebbe piaciuto anche tornare ad ascoltare la dialettica del compagno di destra, Giandonato Morra, ma sono anni che ha lasciato la politica. Quanti treni persi.
Mi sarebbe piaciuto assistere a un'aula piena e a tutti gli interlocutori possibili. Poi al voto meditato. Avrei parlato di un congresso e non di un conciliabolo.
Il prossimo provinciale sarà diverso...avrà un altro nome, un altro partito, tutto sarà azzerato e dimenticato...ma sopratutto, la porchetta sarà almeno il doppio...garantito.
PS: Carla Castellani? Chi?
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