Bisogna studiare. L'eco delle parole di Christian Francia mi ha perseguitato per tutta la serata. Studiare le sentenze della Corte dei Conti. La Sardegna, la Lombardia. Oramai è una regola, legge, certezza, ovvietà, passiamo dall'Istituto giuridico a quello letterario trovando lo stesso consenso. Rischiano tutti. Vi faccio un esempio. "Con la sentenza n. 65/2011, la Corte dei conti della Basilicata ha condannato, nel giudizio di responsabilità promosso dalla Procura regionale, alcuni componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Basilicata e un dirigente amministrativo della medesima Regione, a causa del danno prodotto all’erario, per non aver interrotto l’erogazione dell’indennità prevista per la carica di Consigliere regionale". Sarà una vera ecatombe. Pronti i ricorsi per il danno erariale. Le opposizioni impugneranno le posizioni dei consiglieri di maggioranza con diversi incarichi. Vi faccio un altro esempio con il principio del modesto e paragnostico condizionale e dubitativo. L'Ass. Di Dalmazio. Assessore Tecnico quindi non eletto in Regione Abruzzo come consigliere è a sua volta, consigliere comunale eletto a Teramo. In questo caso potrebbe tranquillamente continuare a fare l'assessore regionale non potendo percepire lo stipendio, perchè rimane in carica, elettiva, la sua figura di consigliere comunale. Potrebbe anche essere costretto a restituire gli stipendi percepiti finora, dal primo Maggio 2010. Flaviano Montebello, Raimondo Micheli, il "Giovane" meritevole Giuliano Gambacorta e tanti... ma tanti altri. Tutti nella stessa posizione. Destra e sinistra. La corte fa i conti dei miracoli.
- Raimondo Micheli
- Mauro Di Dalmazio
- Flaviano Montebello
- Corte dei Conti
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