Non potrei fara mai un articolo di morale.
Ricordo i miei 12 anni. Forse 14.
Quel giorno, San Martino, entrammo a scuola ubriachi.
Quella sera con il motorino eravamo tutti, ragazze comprese... senza controllo.
Quella sera Luca si ruppe una gamba e il ginocchio.
Quella sera un medico, un mito, ci spiegò i danni dell'alcool.
Ci salvammo, ci siamo salvati.
Sport tanto sport e lezioni di vita.
La Legge?
In Italia è vietata la vendita e la somministrazione di alcolici a ragazzi e ragazze al di sotto dei sedici anni.
La realtà?
I ragazzi e le ragazze di 13, 14, 15, anni entrano negli chalet estivi serali, senza controllo di documenti, acquistano e consumano bevande alcoliche.
Metti una madre che vede "taggato" il proprio figlio appena 14 enne dai suoi compagni 14enni.
Una calata di birra e un sorriso.
Disperazione, strilli, respiro e calma.
Una lunga chiacchierata con Adalberto (nome di fantasia) e un servizio giornalistico con la sua complicità.
Tre chalet diversi.
Tra Alba Adriatica e Giulianova.
Stesso risultato.
Birra venduta senza controllo dei documenti.
"Da una indagine realizzata dalla DOXA nel 2009 su “I giovani e l’alcool”, dedicata allo studio di alcuni aspetti dei comportamenti dei giovani tra i 13 ed i 24 anni, emergevano dati davvero allarmanti sul consumo di bevande alcoliche nella predetta fascia di età. Il 47% dei giovani fra 13 e 24 anni risultavano consumatori regolari di alcol e la bevanda preferita era la birra. Il numero dei consumatori aumentava dopo i 15 anni mantenendosi stabile fino ai 24 anni, mentre le quantità di alcol consumate aumentavano con l’aumentare dell’età ed in particolare il sabato.
Il rapporto su “Studio sul consumo di alcool nei giovani e incidenti stradali” realizzato nell’anno 2009 dall’Associazione Culturale “Cento giovani”, il 17,6% dei giovani, di 13 anni ed oltre, hanno ammesso di avere guidato autoveicoli e motoveicoli in situazioni a rischio, cioè pensando di avere bevuto “un po’ troppo”.
"L’art. 689, comma 1, del Codice penale, vieta la somministrazione di bevande alcoliche ai minori degli anni 16, prevedendo la pena dell’arresto fino ad 1 anno a carico dei contravventori . In questa ipotesi, occorre procedere a redigere comunicazione di notizia di reato a carico del titolare o gestore del pubblico esercizio per violazione del predetto art. 689, comma 1, nelle forme richieste per i reati di competenza del Giudice di pace, ai sensi del D. Lgs. 274/200017.
Per tale reato, punito come detto con l’arresto fino ad un anno, trova ora applicazione l’ammenda da euro 516 a euro 2.582 o la pena della permanenza domiciliare da quindici giorni a quarantacinque giorni, ovvero la pena del lavoro di pubblica utilità da venti giorni a sei mesi ai sensi dell’articolo 52, comma 2, lettera b), del citato D. Lgs. 274/2000.
Che dire?
In Italia non esistono controlli?
In Italia i minori sono senza tutela?
In Italia continuano i tagli alle forze dell'ordine.
In Italia ci sono sempre meno lezioni di educazione alla salute nelle scuole.
In Italia in fondo alcool e fumo...sono soci dello Stato, vero?
Non beveteci sopra...non passa...è la tassa della vita.
Parlate con i vostri figli, non urlate, non proibite, fate vedere i danni del bere, del fumare, del vivere male.
Insegnategli il rispetto per la vita...il resto è una società senza famiglia...e sociale.
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