Salta al contenuto principale

Clamoroso a Teramo: Un 90enne e la Questura

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Ho sorriso questa mattina. Ho sorriso per affezione e rispetto. Ho sorriso amaro. Sono rimasto sorpreso. Non sono rimasto sorpreso. La lettera che vi riporto è stata ricevuta dal Sign. Salvatore Tirabovi di Teramo, anni 90, il 10 agosto 2011. Leggetela con me.

" Poichè questo ufficio armi sta procedendo alla verifica delle armi detenute in questa Provincia, si invita a presentarsi presso la questura di Teramo, viale Bovio nr. 22 dalle ore 10,30 dal Lunedì al Venerdì e dalle 15,00 alle 17,30 del Giovedì, entro 10 giorni dalla notifica della presente, munita della seguente documentazione: Autocertificazione ove sia riportata l'attualità delle armi in dotazione. Certificazione sanitaria etc etc ect ".

Il sign Tirabovi ha posseduto un'arma nel lontano 1943 utilizzata nella battaglia di Bosco Martese. www.resistenzateramana.it/Testimonianze_01_Ponte_Miracolato.html...da uomo della Resistenza ha sentenziato che non andrà in Questura ma sarà presente allo Sciopero Generale a Roma il 6 Settembre. Che dire? Chapeau....tutto il resto è la storia di una lettera burocratica, che non rispetta un'altra Storia umana.

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Hasta La Victoria Siempre Salvatore. Avercene di eroi come lo sono stati loro. Resistiamo!
Ho una percentuale di condivisione delle idee di Giancarlo Falconi che, se fossi attratto dagli uomini pelati, mi indurrebbe a chiederne la mano. Però questa davvero non l'ho capita :-( Al Sig. Salvatore spetta la riconoscenza e l'ammirazione di tutti gli italiani, ma non credo spetti il diritto di sottrarsi ad una verifica del genere, disposta negli interessi e per la sicurezza di tutta la collettività. O c'è qualcosa che mi sfugge?

@Angelo...secondo il mio modesto parere le lettere dovrebbero avere un'anima. Scrivere entro dieci giorni dalla data di ricevimento e scritta a un 90enne eroe della Resistenza, sa di mancanza di rispetto...ci vorrebbe più tatto anche una sola telefonata o una visita a domicilio. Lo so chiedo troppo ma in fondo gli dobbiamo solo la nostra libertà.

Un'autocertificazione per una pistola usata in Guerra  68 anni fa....ripeto...mi viene da sorridere...

A precisazione: l'arma detenuta durante la battaglia di Bosco Martese fu persa sul campo durante la ritirata del giorno dopo. Un saluto a tutti
Giancà sono d'accordo con te sull'indelicatezza. La PA digitale è più efficiente, meno costosa e molto più disumanizzante. Alla fine però si tratta solo una lettera generica stampata da un computer che ha riempito nome e cognome, niente di più. La mancanza di rispetto non è umana, è informatica; non c'è da prendersela più di tanto. Rinnovo la mia personale gratitudine al Sig. Salvatore Tirabovi e mi associo a Camilo: avercene di eroi come lo sono stati loro !!
Quell'arma del 1943 fa gola a tanti collezionisti....il procedimento è sempre lo stesso...funziona cosi'.......
E noi saremo presenti con lui allo sciopero Generale perchè la pistola puntata contro i lavoratori, pensionati e ragazzi precari deve essere tolta dalle mani di questo "governo". Mi unisco a Falconi dicendo grazie al nostro eroe Tirabovi per la libertà che lui e i Partigiani Italiani ci hanno donato e che oggi, sopratutto a Teramo, viene negata sempre di più. Era giunta l'ora di resistere; era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini. E' giunta l'ora di resistere, è giunrta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini.
Anch'io ho ricevuto la medesima lettera esono stato contento di presentarmi alla data prestabilita in un ufficio che LAVORA e lavora bene per il bene della società. Ben vengano i controlli sulle armi. Il fatto che l'anno mandato anche al venerabile partigiano significa che l'ufficio lavora bene e da REGOLAMENTO. E così che anche il più vecchio dei fucili non possa essere nascosto e usato magari per la prossima "rivoluzione". Ora questo fa di me un cittadino di secondo ordine? O siamo tutti uguali, partigiani e nipoti di partigiani? E poi chiedere allo stato di scrivere una lettera burocratica con l'anima in ossequio al veterano combattente sarebbe come andare al chiosco di quick e domandare un uovo al tartufo, quello alla fine ti ci mette sempre o ketchup o maionese. ragiona così, in maniera binaria. Ti voglio bene Falcò.
... ma non è così che si trattano i pericolosi sovversivi? ;) Teramo è medaglia d'oro alla Resistenza e ha un monumento ai partigiani, ma è storia di un'altra città... C'è ancora qualcuno che ricorda e racconta... per chi ha voglia di ascoltare...
La stessa lettera arrivò alcuni anni fa a mio nonno. Non mi sembra strano, la Legge prescrive questi controlli sulla capacità psico-fisica di detenere armi. Mio Nonno consapevole della sua età rispose trasferendo l'arma a mio zio detentore di licenza e assolse al suo dovere di cittadino scrupoloso della Legge. L'eroe partigiano non ha nessun diritto di sottrarsi alla legge davanti alla quale siamo tutti uguali. Infine, mio nonno aveva fatto 2 guerre, non era un partigiano, ma ha tirato su una moglie e 9 figli in quei tempi difficili sempre rispettando la Legge.......e per me lui è stato un Eroe
,,,,,ma evidentemente non avete compreso che dal 43 ad oggi è la prima, ribadisco, prima volta che vengono chieste notizie di quest'arma !!! La cosa si commenta da sola senza fare vuote polemiche :Resta il fatto che i metodi sono ,a dir poco, privi di tatto vista l'età dell'interessato che ,in ogni caso, è più lucido e responsabile dei firmatari della lettera !!!!
.................e se fosse stato un giovane Repubblichino di Salo'?..................................
Ma lo sapete quante persone durante la guerra di liberazione hanno nascosto e/o seppellito le armi usate in previsione di chissà quale evento futuro?
A me sembra che Giancarlo sia stato chiarissimo: ha parlato di "forma" e non ha contestato la sostanza... Non ci si rende conto del valore di una persona di novant'anni e del patrimonio che rappresenta, quindi mi arrendo, anzi no... mi schiero: Caro Salvatore, se vogliono l'autocertificazione vengano a prendersela a casa tua... tu al massimo puoi offrire il caffé e quattro chiacchiere... un bacione ;)
Qui nessuno ha ben compreso cosa vuol dire avere 90 anni: ne conosco di persone anziane (anche con meno di 90 anni) inchiodate ad un letto ( per fortuna non è il caso di mio padre), una persona di 90 anni ha un solo dovere "fare il nonno" e per le altre cose ci vuole il buonsenso di chi gli va a richiedere certe notizie di 70 anni fa. Un saluto
Massimiliano, non è la legge che viene criticata ma la burocrazia che, seppur necessaria, in alcuni casi risulta appiccicosa....come dire, inutile. Come nel caso di tuo nonno. Massimo rispetto per la sua storia, e per la sua vita. Riconoscere l'eroicità ai Partigiani non vuol dire sminuire tutti quei soldati che come il tuo nonno hanno combattuto per la patria, in condizioni e con attrezzature preistoriche, paragonate al nemico. Massimo rispetto. Un saluto
..ben vengano i controlli su i possessori di armi ,basta leggere le cronache,però quello che sembra sfuggire a tutti è che il signore in questione, mio padre, non ha mai detenuto un'arma e se l'avesse avuta sarebbe stata denunciata a suo tempo !!!! quindi non è che, grazie ai suoi trascorsi di partigiano ,voglia sottrarsi ad un controllo ma semplicemente non ha compreso il motivo della chiamata e una raccomandata di questo genere all'improvviso può preoccupare vista l'età .Plauso all'ufficio competente ch econ grande ed encomiabile zelo ha svolto il suo lavoro ma vorrei però che mi spiegasse in base a cosa ha convocato mio padre !!!
Adesso, caro Fabio (figlio dell'eroe di Bosco Martese) possiamo dire la verità su questa vicenda? Prima di infangare gratuitamente le istituzioni? Vogliamo dire in realtà qual è la pericolosissima arma che si voleva censire? Se il buon nonno Salvatore è in grado di fare il nonno perchè non dovrebbe essere in grado di sparare? Se ne sentono così tante al giorno d'oggi, magari poteva farsi accompagnare in questura dai nipoti. Saluti