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La ASL di Teramo non rispetta l'art. 44 della finanziaria regionale

di Giancarlo Falconi
1 minuto

La ASL di Teramo non rispetta l'art. 44 della finanziaria regionale dell'Abruzzo sulla riduzione della quota fissa per ricetta.
Art. 44 (Costo massimo delle prestazioni) 1.   Il contributo dovuto agli assistiti del SSN per le prestazioni di diagnostica strumentale e di laboratorio e per le visite specialistiche, ancorché maggiorato della somma di € 10,00 (dieci), non può comunque superare l’
intero costo della prestazione previsto dal tariffario nazionale
.
Esempio: la quota che un utente deve pagare per una prima visita è di euro 20,66 (intero costo della prestazione previsto dal tariffario nazionale) ma dallo scorso anno la Regione Abruzzo ha applicato la quota fissa di euro 10,00 per ogni ricetta (euro 20,66 + 10 = 30,66), quindi l'importo totale eccede l’ intero costo della prestazione previsto dal tariffario nazionale ovvero il costo, che un utente non esente. deve pagare sale a euro 30,66. I cittadini Teramani da gennaio 2012 pagano un importo superiore rispetto al dovuto.
Il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare, dinanzi alla Corte Costituzionale, la legge finanziaria 2012 della regione Abruzzo.
La decisione è motivata dal fatto che varie disposizioni eccedono dalle competenze legislative conferite alla Regione e violano principi costituzionali. ilcentro.gelocal.it/regione/2012/03/09/news/abruzzo-il-governo-impugna-la-finanziaria-regionale-2012-1.5061056
Però fino a quando la Corte Costituzionale non si pronuncia l'Art. 44 resta in vigore e, prima della sentenza della Corte Costituzionale, può essere abrogata solo da un'altra legge.
Al momento nessuna legge ha ABROGATO l'art. 44 ma c'e' una lettera del Commissario ad Acta Chiodi che dice di non applicarla.
Ripeto, una legge regionale non puo' essere abrogata da una disposizione di un commissario ad acta. Che dire? Nulla...Chiodi scrive, ma nessuno legge.

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Ma il cetriolo cosa fa? Gira, gira ed alla fine sempre in .... all'ortolano.
Tumori, nel 2012 mille nuovi casi al giorno Nel 2012 in Italia ci saranno 364mila nuovi casi di cancro, mille al giorno. Questo e altri dati sulla diffusione del "male oscuro" nel nostro Paese, sono stati raccolti nel volume I numeri del cancro in Italia 2012, presentato al ministero della Salute dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dall'Associazione italiana registri tumori (Airtum). I tumori colpiscono di più le Regioni settentrionali (+30%) rispetto al Sud, ma complessivamente migliorano le percentuali di guarigione: il 61% delle donne e il 52% degli uomini sono vivi a cinque anni dalla diagnosi. Si conferma l'elevata sopravvivenza per i tumori del seno (87%) e della prostata (88%). Delle 364mila nuove diagnosi di tumore, la maggior parte riguarderà gli uomini: il 56%. Il tumore del colon retto è il più frequente con oltre 50mila casi, seguito da mammella (46mila), polmone (38mila, un quarto tra le donne) e prostata (36mila). In generale, il cancro rappresenta la seconda causa di morte (30%) dopo le malattie cardiocircolatorie (38%). Si stima che nel 2012 i tumori provocheranno 175mila decessi, mille in meno dell'anno scorso, per una media CI SONO COGLIONI IN GIRO CHE ANCORA PENSANO CHE I MALATI ONCOLOGICI VADANO CURATI NEI VARI REPARTI E NON IN ONCOLOGIA ( che a loro dire non serve)! POVERO ABRUZZO !
i nostri managers dissero e non dissero, scrissero e non scrissero seduti comodamente in poltrona.... a nostre spese senza badare a spese! voila
Il ruolo delle società scientifiche – I pazienti oncologici vivono più a lungo rispetto al passato, grazie alle migliori possibilità di cura. Di conseguenza è più lungo il tempo in cui ricorrono alle strutture di Oncologia, anche nei casi in cui la malattia venga debellata. Le richieste di prestazioni sanitarie sono legate alle cure, ai controlli, ma anche agli umori e ai dubbi generati dalla paura che il tumore si ripresenti. Gli interventi sono sempre più personalizzati. Gli oncologi medici, dunque, si occupano dei malati oncologici e delle loro famiglie dalla diagnosi alla fine della vita. Ne consegue che le loro organizzazioni debbano essere aperte, adattabili, in grado di affrontare problemi programmabili o improvvisi, in una complessità in continuo aumento. I responsabili delle Oncologie ospedaliere in una sorta di laboratorio di ricerca, per proporre modelli organizzativi sono in grado di rispondere alle richieste assistenziali, partendo dal presupposto che le attenzioni non debbano essere rivolte solo ai “tumori”, ma alle “persone malate” nella loro globalità. “Terapie personalizzate” è un modo semplificato per esprimere un concetto esteso: un malato chiede le migliori terapie disponibili, la massima attenzione per le proprie esigenze e quindi il tempo per la condivisione e la scelta della cura adattata al proprio caso. I progetti a cui si sta lavorando in merito alle terapie personalizzate sono diversi: • Efficienza organizzativa dei Dipartimenti, per ottimizzare le risorse, garantire l’accesso a tutti a cure di qualità, interagire con i diversi operatori coinvolti nei processi di diagnosi e cura. • Organizzazione dei servizi orientata al controllo del “Rischio clinico”. • Gestione delle terapie orali, che semplificano la modalità di somministrazione ma aumentano la complessità organizzativa: oltre al controllo degli effetti collaterali è necessario educare i pazienti e le famiglie alla collaborazione terapeutica. • Sostenibilità e attenzione alle generazioni future. Su queste basi è stato lanciato il manifesto della “Green Oncology”. • “Expandend Options”: un progetto per dare la possibilità ai pazienti che non hanno possibilità terapeutiche consolidate di partecipare a sperimentazioni di nuovi farmaci nella realtà più vicina al proprio domicilio. • Definizione delle modalità di intervento preventivo nei confronti dei parenti di pazienti affetti da tumori ereditari. • Analisi degli Indirizzi di sviluppo tecnico/organizzativo dell’Oncologia Medica Ospedaliera Italiana per il decennio 2011-2021. CI SONO COGLIONI CHE ANCORA VANNO DICENDO IN GIRO CHE I MALATI ONCOLOGICI VANNO CURATI IN VARI REPARTI E NON IN ONCOLOGIA...PERCHÉ NON LO AVETE DETTO A VERONESI QYANDO È VENUTO A TERAMO???? Magari un calcio nei COGLIONI ve lo tirava di gusto !
3.1 Il reparto oncologico di degenza di Pescara Il ricovero in reparto viene deciso dal medico responsabile e viene effettuato nei seguenti casi: necessità di trattamenti intensivi articolati in più giorni; esecuzione di terapie ad alte dosi; necessità di isolamento; qualora le condizioni fisiche non consentano un trattamento in day hospital. CI SONO COGLIONI CHE ANCORA NON SANNO A COSA SERVA UN REPARTO DI ONCOLOGIA. ALMENO PRIMA DI APRIRE BOCCA STUDIATE UN PO' . Anche i testicoli ve ne renderanno merito!!!
La Psicoterapia Individuale è consigliabile alla fine dei trattamenti oncologici E' uno strumento utilizzato per : q promuovere lo sviluppo della personalità e darsi così delle nuove opportunità; q imparare a capire l'influenza e il peso delle determinanti psicologiche nell'ambito delle malattie fisiche; q aiutare a sviluppare strumenti adattivi al fine controllare alcuni sintomi; q favorire il ripristino della vita quotidiana e dei progetti esistenziali, precedentemente interrotti; q dire ciò che non si è mai detto durante i trattamenti. La psico-oncologia è importante per : q velocizzare l'adattamento familiare nei momenti di crisi; q rendersi consapevoli dei limiti e dei confini del supporto; q rispondere in modo funzionale nelle varie fasi cliniche (diagnosi, trattamento, controlli, verifica, follow-up); q acquisire nuovi stili di vita. La psicoterapia di gruppo è uno strumento di prevenzione, di trattamento, di riabilitazione. Prende forma in base gli obiettivi prefissati. Il gruppo è un luogo di identità, dove persone che hanno vissuto momenti di vita ed emozioni simili, possono attraverso lo scambio e la reciprocità: socializzare apprendere confrontarsi confortarsi aiutarsi E' utile per evitare e/o uscire dall'isolamento che a volte disturba, oltre che per attivarsi e diminuire la sensazione dell'incomprensione per mezzo del senso di appartenenza. La strategia psico-oncologica è nata per il miglioramento e la qualità della vita individuale e familiare. I COGLIONI CHE SANNO TUTTO DI ONCOLOGIA PENSANO CHE QUESTO SIA POSSIBILE IN UN REPARTO GENERICO??? Che vergogna e che mancanza totale di cultura!
Avevo trovato il modo per aggirare l'odioso balzello di dieci euro a ricetta.Fu un mio paziente che mi fece notare come ,presentandosi con due ricette "rosse"per effettuare 16 esami del sangue avrebbe dovuto pagare 69 E.Diversamente gli stessi esami,prescritti su ricettario "bianco"quindi privato,avrebbero avuto un costo di 49 E.E' un poò come se un comune facesse pagare il ticket per il pasto dell'asilo ad un prezzo maggiore del suo reale costo.Praticamente un ricarico.Praticamente un commercio. Mi attrezzai ed iniziai a stampare ricette su modulo non ASL otteneno subito buoni risulati e,tra lo sbigottimento degli addetti al CUP,i miei pazienti iniziarono a sottrarsi al pagamento dell'aggio.E' durato due mesi, poi appena la voce si è sparsa ,senza alcuna comunicazione scritta,anche perchè non la potevano fare,hanno iniziato lo stancheggio con i pazienti che venivano invitati a farsi riperscrivere gli esami perchè"così non li accettiamo". Ho dovuto cedere,anche perche' ero l'unico a portare avanti l'iniziativa.