Immaginate. Chiudete gli occhi e ascoltate il silenzio di una famiglia normale. Ora chiudete gli occhi e sentite la differenza con una famiglia con un operaio della Sogesa. La differenza ripetuta tre volte. Una ripetizione che sa di angoscia e paura, false speranze e disperazione. Si lavora e non si viene pagati. Si fa un lavoro duro, fondamentale per tutta la comunità ma si torna a casa senza poter essere di aiuto a moglie e figli. La delibera di pagamento del comune di Giulianova, a firma Francesco Mastromauro, sventolata come una bandiera bianca. L'ultima verità ad ammainare l'arresa. 510.000 euro dati dal comune marittimo al Cirsu. Che fine hanno fatto? Si chiedono durante l'ennesima protesta, i rappresentanti sindacali. Il 12 Aprile fu firmato un accordo, secondo il quale il Cirsu, s'impegnava a versare i corrispettivi a Sogesa per il pagamento degli stipendi. Che fine ha fatto? Modifichiamo la domanda: Perchè non è stato rispettato l'accordo? Il presidente del Cirsu, Ziruolo, parla di problemi burocratici da legare all'istanza di fallimento presentata da Sogesa nei confronti del Cirsu. Problemi su problemi. "Intanto il suo alto stipendio da dirigente viene pagato" urlano gli operai. La nostra impressione è un punto di non ritorno. "Presto ci incateneremo tutti insieme", ci confidano. L'uomo è ovunque in catena per difendere un diritto naturale. L'Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro...chi ha il coraggio di ripeterlo? Chi ha la forza di crederci?
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