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Teramo: Ho sbagliato, scusate, non sono due, gli orologi delle Chiese riparati dalle Comune...ma cinque

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Vi prego non tiratemi fuori la storia del 5 per mille, non tiratemi fuori altre scuse, il Comune di Teramo, ha riparato a nostre spese, gli orologi delle torri campanarie delle chiese di Forcella, Frondarola, Villa Ripa, Sant'Atto, Teramo.  Un conto di quasi mille euro. Una questione morale. Etica. Di Principio. Vorrei sapere il motivo. Vorrei sapere perchè non utilizzare i soldi dell'affitto, che il comune di Teramo paga alla Curia, sotto al Vescovado per avere la sede dell'ufficio dell'URP. Guarda caso intorno ai mille euro. Si potrebbe saltare un mese di affitto. Vorrei sapere perchè la curia di Atri e Teramo, ricchissima, tra terreni e immobili, non ha provveduto a far conto suo le riparazioni di un proprio bene. L'Italia è uno stato laico? Uno stato laico basato sulle libere elezioni degli oratori e dei fedeli. Uno stato laico, che si ricorda dell'influenza del clero prima durante e dopo le elezioni?  Perchè la Campana di Teramo suona sempre per l'ultimo bacio all'anello del Vescovo? Perchè una chiesa si e un'altra no?  La legge è un'altra cosa...il Big Ben ha desto stop.

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Commenti

Intanto già ti adoro , per il titolo....Sono pochi quelli che se fanno un errore, sanno ancora chiedere scusa ai lettori o agli elettori...Il contenuto del tuo scritto è, ovviamente ,condivisibile!
E perchè le chiese si ed altre riparazioni no? Beninteso riparazioni che riguardano beni comunali e che sarebbero nello stesso interesse del comune, vuoi per le eventuali responsabilità per danni a chi usa, senza autorizzazione, gli impianti in questione sia per il fatto che quello che non viene riparato potrebbe, forse potrà, pesare su eventuaqli risarcimenti danni in corso di accertamento cpon cause civili. Ma la risposta dell'assessore alle riparazioni, che però noin ripara, è stata: "non abbiamo fondi", ma come mai ripeto per le chiese si e per i loro beni no?
Perché ad alzare la testa per controllare l'ora sul campanile è il cittadino e non la curia di Atri e Teramo. Questa probabilmente è la risposta che darebbero. Il problema è che le risposte non le danno mai. Condivido riflessioni e domande che si pone il redattore. Saluti.
In genere gli orologi pubblici non sono proprietà della Chiesa, Giancarlo, ma del Comune. Quindi spettano al Comune ogni riparazione ed ogni intervento di manutenzione su questi impianti. Non bisogna confondere la proprietà della struttura sulla quale sono alloggiati gli orologi (della Chiesa) con gli orologi stessi (del Comune). È dunque a carico del bilancio comunale ogni lavoro sui medesimi.

Quindi gli orologi delle torri campanarie sono pubblici?...Interessante.;)

Non sempre, Giancarlo... ma spesso sì. Tieni conto, difatti, che si tratta non di rado di impianti del tardo ottocento o dei primi del novecento, quando non esistevano orologi privati e dunque l'indicazione dell'orario era una delle funzioni delle Amministrazioni Civiche. L'orologio del Duomo di Teramo, in effetti, è alloggiato su una struttura di proprietà della Chiesa... ma appartiene al Comune (che lo acquistò e lo installò, in sostituzione di uno precedente, nel 1924).

Fabrizio ho controllato...non è così.Non esiste nessun accordo tra La Curia e il Comune di Teramo.

Non esistono convenzioni scritte, Giancarlo... ma d'altro canto neppure servono, dal momento che ogni orologio del Duomo fu acquistato ed installato dal Comune sin dai primi impianti di inizio ottocento. Anche la stessa stanza dell'orologio del Duomo fu sistemata e predisposta dal Comune, a sue spese. Essendo l'impianto di proprietà municipale, la manutenzione e le riparazioni spettano all'Amministrazione Civica, secondo le comuni regole... non essendo dunque necessaria alcuna convenzione con la Curia. E la cosa è anche confermata da due circostanze: quando una lancetta cadde accanto ad un turista, nel 1989, questi denunciò il Comune (proprietario dell'orologio)... e non la Curia. E nel 2005 sono state sostituite le lancette del quadrante su Piazza Orsini perché deteriorate (sempre a spese del Comune). È sempre stato così, Giancarlo... al di là della presenza o meno di convenzioni: la manutenzione e le riparazioni sono a carico del proprietario dell'impianto. Ossia, il Comune.
Quindi, di chi è l'orologio???

Fabrì, che ore sono?

Per quanto mi riguarda carta canta...;)

Giancarlo, è esattamente ciò che dico anch'io. Ho notevole documentazione che testimonia quanto ho detto. L'orologio appartiene al Comune e fu installato nel 1924. Dunque, carta canta.

La Carta Canta anche per Forcella, Frondarola, Villa Ripa, Sant'Atto?

Non conosco la storia di quegli orologi pubblici frazionali, a differenza di quello di Teramo. È presumibile tuttavia che siano anch'essi di proprietà comunale proprio perché coevi e dunque installati in epoche storiche in cui era sentita la necessità di disporre di strumenti adatti alla misurazione del tempo, stante l'assenza di orologi privati. Faccio sempre salva la prova contraria per gli orologi frazionali, ma presumo siano anch'essi di proprietà del Comune.
E dov'è lo scandalo? Soldi ben spesi: 1. si fa finta di dimenticare che i (pochi) turisti che arrivano a Teramo, lo fanno anzitutto per le bellezze artistiche del Duomo? 2. Villa Ripa, San Atto, Forcella e Frondarola, sono piccole parrocchie, che rivestono, tuttavia, un ruolo sociale particolarmente rilevante, e le cui disponibilità economiche sono notevolmente inferiori ai propri bisogni. L' inutile retorica dello stato laico è diventata ideologico strumento per l'eliminazione dei piccoli spazi pubblici di cui ancor gode la Chiesa Cattolica..egregio dott. Falconi, un giorno rimpiangeremo i nostri "curati di campagna" (G. Bernanos), sostituiti, magari, dall'ultimo centro commerciale.

Caro Renato, sono semplicemente per le regole. Adoro i vecchi curati, appunto, ma mi piacerebbe avere un rendiconto degli affitti della nostra madre Chiesa. Sappiamo come noi spendiamo i nostri soldi, ma non sappiamo come loro spendono i loro.;)...allora che le regole, siano giuste per tutti.

Caro G. F. va da se che la correttezza e la trasparenza non possono che portare buoni frutti. In questo caso anche se è impegnata una realtà come la Chiesa è giusto rivendicare la tracciabilità dell'impiego delle pubbliche risorse. Condivido l'amore viscerale per i "Vecchi curati di campagna" per restare alla citazione di Bernanos, quello che non mi sembra corretto è il prendere a pretesto qualsiasi motivo per attaccare un'istituzione che è sicuramente tra le più importanti della nostra società. Spero che nessun calcolo politico si nasconda dietro i frequenti attacchi contro la Chiesa ed il senso del sacro in generale, anche perchè quando, e gli esempi sono spesso sotto gli occhi di tutti, i nostri tanto vituperati sacerdoti si rendono protagonisti di tante belle iniziative, di tanti episodi di condivisione, di accoglienza degli ultimi. E' facile trovare giornalisti che fanno da cassa di risonanza ai vari Don Gallo & co. specie quando vanno sul palco a parlare male di questo o quel politico, perchè Lei che si è dimostrato tante volte sensibile agli ultimi e, comunque, a quelle che spesso sono etichettate come le CAUSE PERSE, non si fa, se può e se vuole, portavoce di qualche storia edificante maturata magari anche all'ombra di qualche campanile nostrano? La nostra Diocesi ha la fortuna di annoverare anche tanti bravissimi sacerdoti; lo stesso magari dicasi per alcune realtà ecclesiali, e ce ne sono, che si occupano anche di educazione, di aiuto agli ultimi, di assistenza ai bisognosi. Tutti i Teramani penso che Le sarebbero grati perchè solo il buon Dio sa quanto c'è bisogno di essere confortati da persone che fanno dell'ipotesi positiva sulla realtà la bussola della loro esistenza. Certo sono ben conscio che fa 100 volte più notizia una cosa brutta, fosca, cattiva, equivoca piuttosto che qualche esempio positivo ma visto che Lei si ostina a non piegarsi alle logiche dei mercati imperanti purtroppo anche nella stampa, potrebbe regalarci qualche spiraglio di sole tra le nebbie della quotidianità. Ove lo facesse Le sarei per sempre grato, convinto come sono che tutta la realtà sia per la promozione e lo sviluppo umano e quindi vada tutta valorizzata. Accanto a tutte le pastette, i brogli, il marcio che Lei è abilissimo a scovare nella nostra società, provi a sottolinaere anche qualche episodio positivo che contribuisca a ridare fiducia, non tanto nella Chiesa o nei preti, quanto nell'essere umano in quanto tale portatore di un'unicità che vale la pena di essere difesa sopra tutto e tutti.