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Ospedale di Teramo: Non toccate Oncologia

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Sono contento per il mio Abruzzo dei fondi Fas. Sono contento perchè la classe dirigente del  governo abruzzese, ha ottenuto un'alta considerazione politica e diplomatica. Non sono contento quando la politica economica dei tagli, viene applicata con metodo ragionieristico anche alla Sanità pubblica. Nei miei giri al pronto soccorso teramano, in giro c'è solo una natura umana che continua a essere giornalmente derisa dalla mancanza di personale. Oncologia di Teramo merita un discorso a parte. Questo è un fatto personale. Una questione collettiva. Un mondo diverso. Quando una persona conosce l'emotività di stare due ore e mezzo fermo per un ciclo di chemioterapia. Quando una persona conosce il ripetersi all'infinito di quei cicli e di quella pet ancora lontana dai risultati sperati. Quando una persona si aggrappa a tutto con le unghie, allora nessuno può permettersi di interrompere un equilibrio precario. Quando tutto assume un simbolo di vita, quando anche un lenzuolo bianco, un totem del percorso vita, una pianta del reparto, un colore diverso alla parete, una mattonella sbeccata, un volto, segnano in positivo e in negativo la nostra giornata, nulla può e deve interferire. La differenza è tra la vita e la morte. Un piccolo risultato positivo, ti fa sentire parte di quel reparto perchè diventa una gioia condivisa. Un sorriso, una carezza, una pacca sulla spalla. Si torna a vivere in quei momenti. Poi scopri che la scure dei tagli tocca ciò che non avrebbe dovuto mai toccare. Il personale di Oncologia di Teramo. Recentemente un medico (una dottoressa per la precisione)  è stata trasferita presso il day hospital di oncologia dell'Ospedale di Giulianova. Il risultato è che a Giulianova adesso ci sono 4  dottoresse che lavorano solo la mattina mentre a Teramo si è passati da 7 a 6 medici in Oncologia, con la piccola differenza che a Teramo i 6 medici devono garantire l'assistenza continua in day- hospital (ben più affollato di quello di Giulianova), e in più i medici del reparto di Oncologia di Teramo, devono fare i turni di guardia interdivisionali (notti e festivi diurni con la responsabilità diretta di più di 100 malati più eventuali ricoveri e consulenze al pronto soccorso). Perchè? Perchè? Perchè? Si vuol far tornare Oncologia una branca di medicina generale? Si vuol tornare indietro a un protocollo medico di vent'anni fa? Siamo solo numeri? Ticket senza corsa per una corsia di dolore. Intanto la Chemio scende...grazie.
 

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Commenti

Mi vergogno. Siamo tutti dei vigliacchi.
io invece devo dire grazie a dei medici del pronto soccorso che si sono mostrati benissimo ai miei occhi con una professionalita spaventosa lunedi mia figlia insieme ad una sua amica hanno avuto un incidente abbastanza grave e o potuto vedere con i miei occhi la disponibilita con cui mi hanno accolto e spiegato ogni cosa di tutti i problemi che cerano per mia figlia, poi che viene il bello entra in sala operatoria ne esche dopo 2 ore pero il medico che a operata mia figlia non si vede si sente solo ma siccome io non posso entrare devo aspettare per poter parlare con lui aspetto altre 2 ore esce e va via dicendo anzi non dicendo niente ok penso e stanco verrà domani mattina ma a tutt'oggi lui che a operata mia figlia non si vede allora io dico che ci vorrebbe per prima cosa tanta ma tanta educazione da parte loro invece ti lasciano solo senza sapere mia figlia e maggiorenne allora noi genitori non dobbiamo sapere niente ma siamo noi ad averli tirati su
L'ospedale è il luogo principe dove l'umanità delle persone che vi lavorano deve toccare picchi molto alti, perchè si ha a che fare con "materiale umano" momentaneamente in difficoltà, e bisogna avere molta cura. Laddove ciò esiste in buona dose spesso viene chiuso per scelte politiche. Allora mi viene da dire: ma andatevene affanculo!!!!!!!!!!
Venturoni ha sempre detto pubblicamente che un malato oncologico può essere curato in un reparto di Medicina. Di solito, le Medicine sono dei lazzaretti pieni di anziani con le malattie più svariate... almeno quattro letti per camera, il bagno nel corridoio, nessuna privacy, nessun rispetto per il dolore dei familiari. Se un malato oncologico è uguale agli altri, io sono la Regina d'Inghilterra ed Elvis Presley non è morto.
Il famoso Prof Varrassi, occasionale Direttore Generale di questa sofferente ASL, è chiaramente arrivato a Teramo con i compitini scritti , evidentemente poco attento agli aspetti della sofferenza e delle necessità dei malati oncologici, lui così illuminato ed illuminante nel campo del dolore! Le neoplasie probabilmente non rappresentano più la prima causa di morte nel mondo, non rappresentano più un enorme bacino di sofferenza ma anche di speranza, non costituiscono più una infinita schiera di persone che hanno bisogno di tutto nel difficile momento dell'angoscia, della rabbia, del dolore, della paura, del desiderio di tornare ad essere "quelli" di prima, del senso della morte , della resurrezione della guarigione. Troppo professor Varrassi, troppo fastidio, troppo complicato occuparsi di un problema che "qualcun'altra " ha deciso di sottintendere . E così, come Lei scrive, Dott.Falconi, si impoverisce il reparto di oncologia di Teramo a favore di un misero DH di Giulianova, dove una risibile attività oncologica dovrebbe indurre una attenta amministrazione ad una drastica riduzione del personale. Che bell'esempio di gestione al contrario! Un medico scrive siamo tutti dei vigliacchi! Si è vero! Usciamo tutti allo scoperto e organizziamo una petizione pubblica per rimandare a casa questi fantastici personaggi, che magari sanno parlare benissimo l'inglese, ma non conoscono il linguaggio della lealtà e dell'onestà intellettuale.
Tutti bravi a parlare dopo al momento dei faccia faccia nessuno firma. Ci possiamo sempre provare. Ok?
Sapesse. il dolore. Ci vorrebbe riservatezza e attenzione. Ci vorrebbe spazio e più medici e più infermieri. Auguro a voi tutti di non conoscere il cancro.
io lo conosco il cancro, sulla pelle di mio padre, sbattuto da medicina a oncologia, mentre rincorrevo il medico lungo il corridoio a supplicare informazioni e senza manco girarsi mi disse che mio papà era pieno di metastasi ...
http://d.repubblica.it/argomenti/2011/09/24/foto/brasile_pazienti-52896… il cancro non è solo attesa della morte, è vita e va rispettata.