Sono contento per il mio Abruzzo dei fondi Fas. Sono contento perchè la classe dirigente del governo abruzzese, ha ottenuto un'alta considerazione politica e diplomatica. Non sono contento quando la politica economica dei tagli, viene applicata con metodo ragionieristico anche alla Sanità pubblica. Nei miei giri al pronto soccorso teramano, in giro c'è solo una natura umana che continua a essere giornalmente derisa dalla mancanza di personale. Oncologia di Teramo merita un discorso a parte. Questo è un fatto personale. Una questione collettiva. Un mondo diverso. Quando una persona conosce l'emotività di stare due ore e mezzo fermo per un ciclo di chemioterapia. Quando una persona conosce il ripetersi all'infinito di quei cicli e di quella pet ancora lontana dai risultati sperati. Quando una persona si aggrappa a tutto con le unghie, allora nessuno può permettersi di interrompere un equilibrio precario. Quando tutto assume un simbolo di vita, quando anche un lenzuolo bianco, un totem del percorso vita, una pianta del reparto, un colore diverso alla parete, una mattonella sbeccata, un volto, segnano in positivo e in negativo la nostra giornata, nulla può e deve interferire. La differenza è tra la vita e la morte. Un piccolo risultato positivo, ti fa sentire parte di quel reparto perchè diventa una gioia condivisa. Un sorriso, una carezza, una pacca sulla spalla. Si torna a vivere in quei momenti. Poi scopri che la scure dei tagli tocca ciò che non avrebbe dovuto mai toccare. Il personale di Oncologia di Teramo. Recentemente un medico (una dottoressa per la precisione) è stata trasferita presso il day hospital di oncologia dell'Ospedale di Giulianova. Il risultato è che a Giulianova adesso ci sono 4 dottoresse che lavorano solo la mattina mentre a Teramo si è passati da 7 a 6 medici in Oncologia, con la piccola differenza che a Teramo i 6 medici devono garantire l'assistenza continua in day- hospital (ben più affollato di quello di Giulianova), e in più i medici del reparto di Oncologia di Teramo, devono fare i turni di guardia interdivisionali (notti e festivi diurni con la responsabilità diretta di più di 100 malati più eventuali ricoveri e consulenze al pronto soccorso). Perchè? Perchè? Perchè? Si vuol far tornare Oncologia una branca di medicina generale? Si vuol tornare indietro a un protocollo medico di vent'anni fa? Siamo solo numeri? Ticket senza corsa per una corsia di dolore. Intanto la Chemio scende...grazie.
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