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Fermate i lavori a Ponte San Ferdinando....

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Ho invitato Mario.
Non fa il pizzaiolo ma è un'esperto piastrellista.
Mario ha sessant'anni.
Lavora dall'età di 15.
Quaranta cinque anni tra il laterizio, la graniglia, il marmo, la ceramica, il cemento e poi ancora... il cotto, il monocotto, il bicotto, il clinker o il gres porcellanato.
Dieci chilometri a parlare di prodotti che sembrano alimentari.
Formaggi tipici.
Fresco su fresco, spolvero e la mitica boiacca.

Parcheggio facile.
Ora sei e trenta del mattino.
Mario va di fretta.
Una domenica di lavoro a casa di un amico per una bella mangiatella finale.
Guarda le mattonelle.
Mi guarda.
Torna sui passi.
Sale in macchina.
Non parla fino alla statua di Garibaldi che guarda la Procura di Teramo.
Un altro segnale.
Poi...come da risveglio post traumatico" Fermate i lavori...quella non è una scelta, quella è la prova vivente dell'inopportunità.
Sapete quante persone scivoleranno?
Quella copertura è una trappola con l'umidità figuriamoci con la pioggia o il ghiaccio.
Bisogna intervenire subito
".

I lavori di rifacimento di Ponte San Ferdinando sono l'unica vera opera originale della Giunta Brucchi.
Si può sbagliare.
Si può far pagare ancora una volta i propri errori alla cittadinanza ( altri 18 mila euro) ma non si deve perseverare.
A nome di tutti i teramani che ancora non sono caduti...per favore cambiate quel tipo di pavimentazione.

Sindaco ho capito che vuole ri-ri-rinaugurare il ponte ma non può condannare i pedoni a un inverno di calvizie, mi scusi, oggi sono particolarmente educato, a un inverno da simil calvario ortopedico.

Domanda: Chi avrà il coraggio di collaudare una simile pavimentazione?
Teramo è proprio la città dei matti....altre scuse... delle matt...onelle.

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Commenti

Quel tipo di pavimentazione è presente su Corso Vittorio Emanuele a Città Sant'Angelo. Appena inaugurato tanti anni fa fu causa di numerosissime cadute e successivamente corsero ai ripari effettuando un lavoro manuale di "grattatura" per renderlo ruvido. E nonostante questo qualcuno ancora cade... Ma li si è potuto fare questo aggiustamento in quanto non si trattava di piastrelline per passaggio pedonale così sottili ma di cubi alti almeno 10cm. In bocca al lupo a tutti i pedoni ...
Pur non facendo la piastrellista, avevo avuto lo stesso dubbio...vorrei tanto sapere chi è il fenomeno di turnoq..
Si Giancarlo,Mario ha ragione,quel materiale in travertino non bucciardato.......cioè' lasciato a filo sega,potrà' essere pericoloso in caso di pioggia ma soprattutto in caso di gelate.sarebbe stato opportuno scegliere una pietra naturale con un grip maggiore cioè' un materiale che fosse meno planare in superficie eche offrisse un ancoraggio maggiore alle suole delle scarpe. Esempio,bastava utilizzare del porfido oppure materiali con superficie a rilievo più" difficile da pulire certamente ma ,che possano garantire la non scivolosità' di chi ci cammina sopra. Io avevo previsto già' a suo tempo , che quel tipo di pavimentazione granigliato avrebbe retto solo la pri ma invernata,ma quelle che io chiamo;"MASTURBAZIONI ARCHITETTONICHE" hanno dato questi risultati. Esistono delle norme europee con simbologie e classificazioni antiscivolo sulla pavimentazione per esterno,che devono essere rispettatie e pertanto,trattandosi di lavori pubblici,in fase di collaudo,dovranno essere valutati questi parametri e fatti rispettare............Da oltre 50 anni sento parlare di queste cose e credo di averne sufficiente conoscenza ed esperienza senza voler assolutamente peccare di presunzione. Mario hai ragione!!! P.s. Dimenticavo di dire che il travertino tono chiaro, inoltre ha un forte potere assorbente,ed essendo un materiale bucherellato e poroso,tende a macchiarsi ed a sporcarsi in modo irreparabile,contrariamente ad altri tipi di pietre naturali molto meno assorbenti .
Ma sto ponte non era stato sistemato 4/5 anni fa?
Mbè non essendo un muratore nè un'esperto in mattonelle, vi giuro è stata la prima cosa che ho pensato:" ma li con quel pavimento è un suicidio questo inverno!" Dico io: " un po' di logica? nulla?" questa gente che lavora veramente non conosce la differenza tra una cosa sicura o non sicura, un minimo di ragionamento logico...questa gente mi fa paura! Cambiate mestiere! sinceramente credo che non dipenda tanto dal saper fare il proprio lavoro, in tutti i campi ci sono persone più o meno brave, ma la base la devi conoscere, non si possono permettere a queste persone di lavorare con tutta sta semplicità, con la stessa semplicità costruiscono ponti, strade, autostrade, di tutto...
Vi ci tenat da ropp la cocc! cuscì la faciot finit a vutà sti mbapit!
ci mettiamo quelle belle strisce antisdrucciolevoli autoincollanti tipo scotch. quelle che si mettono ball pe li scal. bellissime! voi non capite niente...
Io non sono un esperto, ritengo il materiale sicuramente più bello e risolutivo, ma penso che possa essere molto pericoloso quando è bagnato, non solo per i pedoni ma anche per i ragazzi che passano con la bici sopra al marciapiede, dove ci sono meno rischi. Non solo a Teramo si parla di bici per la salute, l'ecologia', riduzione del traffico; il Comune mette a disposizione delle bici, investe dei soldi, ma mancano gli spazi dove passare in sicurezza soprattutto da chi viene o va stazione/centro. Io non so se il Sindaco conosce il materiale, spero che intervenga prima possibile. Lino
Giancarlo qualche volta ringrazia anche i tuoi veri AMICI.
Io ho abitato in Via Fonte Regina, dove i miei avevano una attività , dagli anni 50 sino al 1970. Andavo a scuola attraversando il ponte e non ricordo particolari lavori in quel periodo. Oggi, nel giro di pochissimo tempo, e' stato rifatto per due volte. Se errori vi sono stati che paghino coloro che li hanno commessi e non noi cittadini.
da tutti i commenti precedenti si deduce che l teramano medio è un ignorante colossale. se il teramano medio avesse girato non dico il mondo ma l'italia, saprebbe che in toscana applicano (quasi) lo stesso tipo di pietre sui pavimenti dei centri pedonali e poi a mano, con un bulino, scolpiscono i solchi che rendono camminabile il pavimento. sono certo che il lavoro finirà con questa rifinitura di pregio solo per referenziati e che chiuderanno i lavori con l'installazione di marmi, all'inizio e alla fine del ponte, posati personalmente da calatrava supervisionato da piano, che rappresentano da una parte brucchi che guarda verso l'ospedale e tancredi verso il tribunale. ma che ne sapete voi? continuante così a criticare soltanto, bravo teramano! :)
Esisterà un tecnico progettista. Chi è? Esisterà un tecnico collaudatore. Chi è?
La prima cos che sò penzat quand sò passat loc ng' lu tramme e sò visht ssà shtoria. Chissà che gli dice il cervello a quessi! Grande il Sig. Mario!
Rispondo a Capoma, Vede,vero e' in parte quello che dice ,ma le e' sfuggito un termine sul mio precedente intervento che ho premesso, cioè', che il travertino doveva essere reso rugoso attraverso un lavoro di bucciardatura e non a filo sega.Le preciso inoltre che in Toscana si è' sempre utilizzato prevalentemente come pavimentazione o il regolino o il sestino in cotto toscano composto da argille toscane e galestro,le cui dimensioni di cm. Da 3 a 5/6 cm cm di spessore e la cui larghezza e' di circa 6 cm con lunghezze variabili di cm. 24/26 .Questi materiali ,posati con una distanza di mm.da 8 a 15 mm. L'uno dall'altro,con relativa stuccatura o fresatura non a filo pavimento ma,leggermente più' bassa di uno o due millimetri,creano già' nei punti di giunzione motivo di non scivolosita' e pertanto molto più' sicuri rispetto alle fughe o interstizi inesistenti nella posa del pavimento in questione.Inoltre il travertino non essendo un marmo tipico della Toscana,ma soprattutto del Lazio o di altre zone,e' stato utilizzato principalmente per altri usi in Toscana e quindi, prima di affermare che tutti i commenti da lei letti,appartengono al teramano medio ignorante,rifletta e non offenda La prego.. La saluto con tutto il rispetto di una persona che non si ritiene un ignorante......... Carlo
Per il Signor CAPO MA Una precisazione ulteriore. Vorrei inoltre precisare che Piazza del Palio a Siena e' appunto pavimentata con sestino o regolino in cotto con disposizione di posa ,a spina pesce,e che Piazza della Signoria a Firenze ,pavimentata con lastre grigio scuro in pietra naturale e con superficie irregolare,dovrebbe con molta probabilità' tornare ad essere pavimentata come era originariamente e cioè' in cotto formato sestino o regolino,tipo i nostri mattoni in laterizi che venivano posati disponendoli a coltello.Come vede giriamo anche noi l'Italia,e forse anche l'Europa ed il mondo. Sempre con il dovuto rispetto Carlo
Non solo sarà scivoloso ma con le gelate notturne andrà in frantumi la cosa migliore era usare la stessa pietra di corso San Giorgio
Ma da questi soggetti che cosa vi Volete aspettare... ??? Adesso c'è l'opportunità di mandarli tutti a casa... Non perdiamo questa occasione ....
Ponte San Ferdinando è relativamente lungo, e in considerazione del doppio senso di circolazione è anche stretto, con marciapiedi stretti. Il denso traffico di autoveicoli è costante da mattina e sera. Senza una efficace protezione del marciapiede dalla carreggiata, chi avrà la sfortuna di scivolare rischierà di finire nel traffico... Con quali modalità sono stati affidati i lavori? Presumo che "Io con Te" non abbia indetto una gara d'appalto.
A pochi anni (?) dal rifacimento c'è bisogno di rimetterci mano. Ma il tribunale non è proprio alla fine del ponte? Possibile che a nessuno venga voglia di capire come siano stati spesi in passato i nostri soldi? Se ora finissero il lavoro a regola d'arte, come potrebbero fare altri lavori tra pochi mesi?
Si spera che chi ha autorizzato l'uso del travertino si sia preoccupato di verificare il rispetto delle norme in materia che di seguito vengono riassunte. QUADRO NORMATIVO SULLA SCIVOLOSITÀ DELLE PAVIMENTAZIONI Allo stato attuale i metodi di prova più impiegati sono: 1. PROVA SECONDO DIN 51130: è la normativa tedesca che esprime la scivolosità delle pavimentazioni in funzione dell’angolo di scivolamento, poi classificato all’interno di intervalli denominati R9, R10, R11, ecc. In Germania, per ciascuna destinazione d’uso della pavimentazione viene prescritto un determinato intervallo “R”. È l’unica prova di determinazione diretta della scivolosità. Si applica a pavimentazioni di qualsiasi natura (pietre, agglomerati, ceramiche, linoleum, legno, metallo, vetro, ecc.). Si può eseguire esclusivamente in laboratorio da due operatori “tarati” e calzati secondo le prescrizioni della stessa DIN 51130. La prova si esegue su una porzione di pavimentazione (60x180 cm circa) del formato che si andrà a posare, bagnata in superficie con olio a viscosità specifica. Il limite della DIN 51130 consiste nell’impossibilità di verificare in loco tanto le pavimentazioni finite in opera quanto quelle “logorate” dal calpestio, quanto l’effetto “antisdrucciolo” dei giunti. 2. PROVA SECONDO UNI EN 12431: è il metodo di prova previsto dalle norme armonizzate europee per la marcatura CE dei prodotti di pietra naturale per pavimentazioni; esprime la scivolosità delle superfici di pietra naturale come valore adimensionale, in condizioni asciutte e bagnate (acqua). Le norme di prodotto relative alle pietre naturali prevedono il valore 35 in condizioni bagnate come il limite di sicurezza per le pavimentazioni esterne (che quindi devono garantire valori maggiori). Per le condizioni asciutte non sono previsti valori limite di accettabilità. La prova si esegue in laboratorio su provini di dimensioni 20x20 cm (lo spessore è ininfluente), o in loco sulla pavimentazione in opera (soprattutto nel caso di collaudi di pavimentazioni esterne). 3. D.M. 14 GIUGNO 1989 N. 236 BARRIERE ARCHITETTONICHE – PAVIMENTAZIONI: prevede il metodo di prova Tortus-BCRA. È valido in Italia e determina specifici valori limite per valutare la conformità della pavimentazione con i requisiti di legge in merito alla sicurezza. Viene applicato a qualsiasi pavimentazione. La prova è eseguibile sia in laboratorio sia in situ, e permette di valutare il coefficiente d’attrito su tratti di pavimentazione di qualsiasi estensione, sia in condizioni asciutte sia in condizioni bagnate simulando calzature di gomma e di cuoio. Per pavimentazione antisdrucciolevole si intende una pavimentazione realizzata con materiali il cui coefficiente di attrito, misurato secondo il metodo della British Ceramic Association Ltd. (B.C.R.A.) Rep: CEC. 6/81, sia superiore ai seguenti valori: - 0.40 per elemento scivolante cuoio su pavimentazione asciutta; - 0.40 per elemento scivolante gomma dura standard su pavimentazione bagnata.
chi e che publica le normative... le normative possono dire quello che vogliono ma essendo un ponte, e sotto passa un fiume ce sempre il pericolo umidita quindi il prodotto che stanno mettendo in opera e uno dei piu scivolosi in commercio quindi m associo al sig.mario e non difendete sempre gli indifendibbili
Ho fatto l'errore di votarli, ma non accadrà più! Hanno distrutto una città capoluogo facendola diventare una frazione di campagna.
Beh se ci cado io, denuncio tutti e mi faccio risarcire !!!!!!!!!!!!!
Ho questo tipo di pavimentazione fuori al mio giardino.Quando piove si scivola tantissimo.Con il ghiaccio invece per arrivare al cancello sono necessari i pattini da ghiaccio.....
No, questa pavimentazione è l'ideale! Bagnata rende ancora di più lo scenario di una pista di atterraggio! Avete notato quando piove e sono accese le luci dei marciapiedi? Percorrendolo direzione stazione, osservarlo dalla rotonda della Madonna delle Grazie, sembra una pista di atterraggio? O di rullaggio? No, non sono fuori tema perchè, diversi anni fa, vi ricordate che sulle agende della provincia(!?) o della regione(?) Teramo risultava avesse l'aeroporto (nella vicina via dell'aeroporto) con tanto di numero di telefono al quale rispondeva, se non ricordo male, una parrucchiera?
Anche l'assessore Di Stefano dall'alto della sua forse,ventennale esperienza in materia di pavimentazioni,e' così ' sicuro delle sue affermazioni fatte oggi in un intervista a Teleponte,nella quale affermava che il travertino e' sicuro ,non e' scivoloso ,che il travertino e' stato anche usato a Firenze si,ma in che condizioni e con quale tipo di finitura nella parte del calpestio? Assessore,abbia un pizzico di modestia,si informi prima di fare certe affermazioni,se vuole sono disposto anche a contattarla cercando di farle capire alcune cose che lei o ignora ,o vuole ignorare.Se e' disponibile,me lo faccia sapere su questo sito, e sarà' mio impegno contattarla e speriamo di avere uno scambio di opinioni.Voglio sperarlo ed in tale speranza ,anche da suo collega geometra e con qualche decennio di differenza di età' e di esperienza,la saluto cordialmente.
Chiedete ai residenti di piazza santa giusta a l'aquila ;-)
Se si tratta dello stesso materiale inserito nella pavimentazione di Via Vittorio Veneto, siamo fritti!!!
Io so solo una cosa...a Teramo hanno distrutto tutto ciò che c'era di bello e di storico! Ora cosa è rimasto? Tutto ció che fanno non fa bene alla città e al cittadino...eppure basta poco!