Adesso basta!
Lo hanno detto i docenti dell’Istituto superiore di alta cultura “Braga” in una riunione, presente il loro avvocato di fiducia, che si è tenuta lunedì per definire possibili azioni legali, in primis nei confronti del Consiglio di amministrazione dell’Istituto, oltre che degli Enti che non ottemperano agli obblighi economici (e non solo..). Basta agli incantatori di serpenti, basta a un destino che li vede comunque lavorare, come se niente fosse, per il bene degli allievi iscritti, ma senza stipendio. Hanno percepito la mensilità di gennaio qualche giorno fa!
La goccia che ha fatto traboccare il vaso deve essere stata la visita a Teramo dell’eminente Presidente della Regione Luciano D’Alfonso, che nel vuoto pneumatico di programmazione del Sindaco Brucchi, gli ha dettato l’agenda cittadina: viabilità, sede dell’ex manicomio e, in sordina, celata dietro al Castello della Monica sì o no, la questione della vendita della sede dell’Università di viale Crucioli.
E’ grave che il primo cittadino non sia riuscito a dare alcuna apparente direzione circa le vere priorità della città e abbia tralasciato di citare l’Istituto di alta cultura “Braga” e le condizioni in cui versa. E’ ancora più grave che il Presidente di Regione non ne abbia fatto cenno, visto che da fonti romane certe il duo Luciano D’Alfonso e Luciano D’Amico, Magnifico Rettore dell’Università di Teramo, nonché Presidente dell’Istituto “Braga”, risulta abbiano chiesto un appuntamento alla Ministra MIUR Giannini, previsto per venerdì scorso poi slittato per impegni di quest’ultima. La faccenda dell’Istituto è cosa loro!
I due Luciano vogliono chiedere alla Ministra di annettere l’Istituto all’Università, non è un più un segreto! I Sindacati nazionali sono stati pesantemente allertati e sul piede di guerra. Una serie di motivazioni di ordine legislativo e di carattere didattico.. impensabile.. non si può fare! L’Istituto “Braga” non è avulso da un sistema di altre venti Istituzioni similari su tutto il territorio nazionale, con proprie dinamiche e una serie di difficili confluenze, che potrebbero essere cavalcate, quelle sì, per risolverne il destino, qualora qualcuno di buon cuore volesse capirle, condividerle e sostenerle!
I Sindacalisti nazionali erano stati già sollecitati e hanno partecipato a Teramo -nel luglio 2013 giusto un anno fa- ad una riunione tra Docenti e Presidente del “Braga” stoppando un’idea malsana, a fronte delle difficoltà economiche, di ridurre del 30% lo stipendio di ogni singolo dipendente del “Braga”, con documento di accettazione della riduzione, firmato singolarmente (ma anche in questo caso illegittimo!), in barba ai contratti nazionali e di comparto! Facendo presente ai Dipendenti, con mutui e bambini, che anche con le casse capienti “no firme no prossimo stipendio”.
Dev’essere una nuova strategia aziendalistica sconosciuta finora, visto che lo stesso, anzi peggio, era stato chiesto, sempre dal Magnifico, allo stuolo di Professori Associati vincitori di concorso neo-assunti (guarda caso) poco prima dell’elezione a Rettore, ai quali subito dopo è stato chiesto di rinunciare a un anno di stipendio “perché non ci sono i soldi”.
Il progetto di annessione parte da lontano.. mentre (quasi) tutti dormivano, già nel nuovo Statuto dell’Università di Teramo, in vigore da novembre 2012, all’art. 13 “Federazione universitaria” si legge che la federazione può avere luogo anche con enti e istituzioni di ricerca e dell’alta formazione. Con quale altro Istituto di Alta formazione si sarebbe dovuta federare l’Università, se il “Braga” è l’unico su tutto il territorio provinciale ?
Lo stesso Presidente D’Amico, Magnifico Rettore (Magnus-Facere...Fare-Grande.. qualcuno potrebbe obiettare: perché gli onorevoli sono sempre onorevoli?) nell’ultima apparizione in una riunione con i Dipendenti del “Braga” aveva riferito di aver fatto presente nelle sedi ministeriali l’eventualità dell’annessione e che ai Funzionari erano venuti i capelli dritti!
Qualcuno, invero pochi, attirati dal miraggio che la parola Università evoca, sono stati incantati dal suono del fluato, come se la storia dell’annessione possa essere una panacea! Se non fosse che nell’Università il Magnifico Rettore (e non solo lui della Governance), oltre ad apostrofare i Dipendenti amministrativi con appellativi la cui verbalizzazione non può neanche essere pubblicata (cfr. di che ha paura la CGIL?) da molto tempo, nelle riunioni anche pubbliche, parla di “crisi tecnica” che è alla base dei licenziamenti collettivi e individuali nel pubblico impiego! Oltre ad aver già gettato le basi per accorpare gli uffici universitari regionali, con protocolli d’intesa velati, il piano triennale 2013-2015.. ed è solo l’inizio.
Forse non si è accorto che qualcuno si è accorto che il progetto sarebbe quello di creare un grande Ateneo abruzzese con un Magnificissimo Rettore unico, sbacchettando e mandando a casa tanti, tantissimi lavoratori.. anche quelli del “Braga” da annettere? Provando a divorare, nel frattempo, un Istituto che ha duecento anni di vita, con una propria storia pregnante, che verrebbe ridotto “come una Facoltà” parola di D’Amico, locali pronti, quelli comunali di piazza Verdi già inagibili!
No, non per il bene dell’Istituzione, che di fatto scomparirebbe, ma solo ed esclusivamente al fine di gestire un’altra fetta di potere, questa volta legata all’ambito musicale che ha nell’Università, Facoltà di Scienze della comunicazione, una sua piccola cellula e che riuscirebbe a prendere vitalità dall’annessione e non ultimo, a fare propri gli iscritti che aumenterebbero davvero, con un colpo solo!
Ma come si è arrivati a questo punto?
L’Istituto (nonostante i mal-risolti problemi finanziari annosi) aveva cominciato a farsi notare vistosamente, già da anni, negli ambienti ministeriali e con le altre Istituzioni, per essere un piccolo gioiello di capacità organizzativa e didattica, con iscritti a profusione, Corsi di laurea di II livello e laureati eccellenti. Mentre in città qualcuno gli buttava fango addosso, il bocconcino cominciava a diventare appetitoso (oltre che per altri versi scomodo!). Nell’anno accademico 2011-12 (prima dell’avvento D’Amico Presidente, Carioti Commissario ministeriale, Colangelo Vicedirettrice) come da fonte ministeriale Statistica.miur.it risultano 591 iscritti con 47 docenti (compresi contratti a termine). Già dall’anno successivo, con la nuova gestione, gli iscritti sono in caduta libera, in discesa del 25% con 443 iscritti e 57 docenti! Una specie di Re Mida.. al contrario! Non si conoscono i dati 2013-2014 ancora non pubblicati.
Come fagocitare l’Istituto “Braga”?
Fin troppo facile, poche mosse, politici dormienti e altri compiacenti. Portare alla fame, inerti, i Dipendenti, far scappare le eccellenze (si salvi chi può) ridurre gli iscritti in numero e soprattutto in tipologia. La vecchia cordata Di Dalmazio-Chiodi con Tancredi (Paolo) altalenante e Gatti -mi tiro fuori non è la mia fetta di torta- passa all’attacco con una strategia semplice semplice: “il cavallo di troia”, una docente del “Braga” fatta eleggere nel Consiglio di amministrazione, poi subito dopo l’operazione assurta al ruolo di vice-direttrice. Si manda avanti la testa di ponte: “profilo basso, mi raccomando”. Si fa arrivare in pompa magna il nuovo Presidente D’Amico (non ancora Rettore) “che risolverà tutti problemi economici” titolano a quattro colonne i giornali.
Con delibera del Consiglio di amministrazione (sette i componenti uno assente) si blocca la procedura di elezione del nuovo Direttore in fase di avvio. Peccato che tra le competenze il Consiglio non abbia questa prerogativa! Il Direttore decaduto, dopo il secondo mandato, non può ricandidarsi. Una piccola nuova nomina in prorogatio e il gioco è fatto, anche lui è assoldato! Se non fosse che la mossa è solo per far arrivare un Commissario ministeriale!
A qualcuno che timidamente obietta perché un commissario ministeriale? Per rilevare le irregolarità che di sicuro ci saranno state! Sono passati due anni, di irregolarità rilevate neanche l’ombra! Risulta difficile persino al Ministero adesso nominare di nuovo il Commissario che nel frattempo è decaduto da Direttore del Conservatorio dell’Aquila, ha tentato di farsi eleggere in quello di Roma (17 voti.. su 150 circa) ed è stato nominato anche Commissario dell’Accademia nazionale di danza di Roma. Tanto a Teramo era poco più di un giorno a settimana!
Ma le elezioni democratiche di un Direttore democraticamente eletto dentro l’Istituto musicale non si vogliono! Piuttosto conviene accelerare il tentativo dell’annessione, appropriarsi di un’altra fetta di potere.. e di iscritti! Tutto in sordina è facile facilissimo. Mister Brucchi & Company, Voi eravate già lì quando tutto questo accadeva, vero? Quando i Vostri compagni di merende regionali traghettavano l’ennesimo scempio cittadino annunciato!? Continuate a non occuparvi di cultura e di formazione musicale, come se non fosse prioritario.. d’altra parte com’è che si dice? “odio chi parla di Mozart senza aver mai visto un suo dipinto!”
L'intonata...Redazione de I Due Punti.
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Commenti
Certo che dopo Melarangelo come Presidente del nulla questo D'Amico sembra uno statista. Scusate ma forse non sarebbe il caso che il nominato Presidente rinunci al previsto STIPENDIO. Perché chi lo ha preso non lo riconsegna ? Uomini di sinistra o uomini interessati ai soldi ?
Caro Santacruz dovrei dirle che ho controllato rigo per rigo.
Sarei banale.
Le dico che assurdità e verità hanno stretti rapporti....si fidi....