La prevenzione è il salva vita.
Cuore e testa attraverso l'evoluzione della ricerca scientifica.
Che cosa hanno in comune l'aritmia, l'ictus, la fibrillazione atriale, aterosclerosi e l'infarto del miocardio?
Il probabile alto livello di omocisteina nel sangue.
L'omocisteina è un aminoacido.
Una piccola molecola che dovrebbe essere tenuta sotto controllo come il colesterolo.
Risente infatti di un corretto o sbagliato stile di vita.
L'iperomocisteinemia può in maniera silente danneggiare le pareti dei vasi sanguigni e favorire alcune malattie degenerative del sistema nervoso centrale come l'Alzheimer.
Un cardiochirurgo calabrese, (Polistena),il Professor Giuseppe Nasso, ( direttore dell’Istituto Clinico Cardiologico di Roma e co-responsabile della cardiochirurgia e chirurgia vascolare dell’Anthea Hospital di Bari, strutture appartenenti a GVM Care & Research (gruppo fondato e presieduto da Ettore Sansavini), ha giustificato, attraverso un completo studio empirico, nel corso degli anni della sua attività di scienziato, la tracciabile corrispondenza tra gli alti valori di omocisteina nel plasma con i casi di aritmia e fibrillazione atriale.
Un report complesso e con uno storico avanzato che dopo circa tre anni è divenuto una certezza clinica.
La dieta con l'uso di vitamina B9, acido folico, frutta e verdure, una corretta attività sportiva e una diminuzione del consumo di carne, potrebbe ricondurre i valori di omocisteina nella norma. ( Livelli di omocisteina normali nel plasma: 5-12 µ moli per litro).
La letteratura medica del dott Nasso sintetizza una profonda linea d'incontro tra gli alti valori ematici di omocisteina e la comparsa della fibrillazione atriale.
Una ricerca pubblicata per la prima volta sul Journal of Thoracic and Cardiovascular Surgery, è stata il tema di numerosi incontri e convegni medici in tutto il mondo.
La fibrillazione atriale può essere prevenuta e curata.
L'operazione è una ablazione epicardica trans toracica.
Un micro taglio di 2/3 cm, nella parete laterale del torace, da cui il chirurgo potrà raggiungere il segmento del cuore affetto da aritmia, regolandolo attraverso una tecnica di deconnnessione elettrica con una risoluzione del problema per il 96% dei pazienti. (www.iduepunti.it/zibaldone/21_maggio_2012/fibrillazione-atriale-il-prof-giuseppe-nasso-ha-salvato-mio-padre ).
ll Professore Nasso oltre al Modus operandi chirurgico, alla ricerca, unisce un diretto rapporto umano con i pazienti...perchè la malattia va curata a iniziare dallo stato d'animo.
La serenità e la fiducia come prima ricetta.
Contatti:
e-mail: gnasso@libero.it
sito internet: www.giuseppenasso.it
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