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Interferenze: Giù le mani dalla Cultura

di Giancarlo Falconi
2 minuti

"Non vogliate negar l'esperienza, di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza, fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza
" Ha ragione il maestro Flocco, tra la gente a mormorare d'emozione. Il Sabato della Coccagna è stato intenso, surreale, rivoluzionario, il pifferaio con il piffero in mano, un flauto magico e riflessione. La rivoluzione che si scontra con la reazione. Implosione di ignoranza che semina dubbi e rimorsi. La cultura che muore e risorge fenice dalle sue ceneri. Una lunga passeggiata per il corso San. Giorgio, tra cadute e immersioni nella protesta. Un quintetto cherubino vestito in mimetico e caschetto, perchè a Teramo la Cultura, si nasconde di vergogna dietro i pret a porter delle confezioni, soffocata da quel talento che non ha cuore... ma Cartellone. Vorrei chiedere, mi piacerebbe sapere, quanta di questa cultura rivoluzionaria, sia stata lontana dai favori della politica. La dolce Coccagna, Mauro Baiocchi, Enrico Melozzi, che parlano di protesta, di un comunale okkupato dalla forza del potere, quanto siano stati in passato o nel passato recente fuori da questo meccanismo? Quante volte abbiano rifiutato i compromessi dei patrocini o delle sponsorizzazioni? Quante volte abbiano corteggiato gli Assessori alla Cultura? Se al posto della Riccitelli, avrebbero avuto apertura o chiusura con i giovani emergenti. Vorrei sapere ancora qualcosa sull'affitto del Comunale, sulla Primo Riccitelli, su quel negozio che non c'è più, vendeva piante e una volta vestiti. Vorrei sapere di quegli affitti perduti nel bilancio tra il dare e l'avere. Vorrei sapere se si parla ancora di zero euro per la gestione del Cineteatro. Ecco un'altra cultura fondata non da una domanda, ma dall'attesa di una risposta. Autocritica e  falsa morale. Interferenze è uno spettacolo sociale, urbano, umano, ma viene sconfitto dalla satira quotidiana, dal teatro degli apparenti. La scalata del teatro comunale, la liberazione contro l'omologazione dei talenti è nulla in confronto, all'ironia della presentazione del meraviglioso libro di Fabrizio Primoli sulla storia del teatro cittadino. Presentato alla Banca di Teramo nella Sala  Carino Gambacorta, il sindaco che decise con il consiglio comunale, il suo abbattimento nel 1959. La cultura è anche rispetto e forse vergogna. La storia si ripete. Ha ragione il Maestro Flocco, dicevo...l'arte è l'inconsapevolezza della provocazione...semplicemente istinto. Oggi mi sono emozionato con una semplice Interferenza(e)...grazie.

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Commenti

ma quanto sei curioso....tante cose già si sanno, a Teramo si risponde con le domande, e quando non ti ascoltano alzi la voce, cosi' qualcuno si spaventa e ti offre un contributo...un contributo al tuo silenzio, non alla tua arte, sia chiaro...puo' mai essere questa la condizione in cui è precipitato non solo il nostro Paese, ma la cultura civica e la nostra società in generale......questo stato di cose è permesso dagli "artisti" in primis che fanno campagna elettorale e appoggiano gente che non ha mai aperto un libro, salvo poi scendere in piazza a lamentarsi e a fare gli snob, quando si fanno i concerti di liscio, come se non ci fosse il diritto di ascoltare e rappresentare anche certi eventi....la cultura a Teramo fa pena, e fa pena soprattutto chi si arroga il diritto di rappresentarla, è una passerella per politici in declino, figli eccentrici di qualcuno da piazzare, per artisti mediocri che nessuno si è mai filato, per simpatici maneggioni acculturati ...... e mi fermo qui'... nel 2011 non c'è piu' bisogno di padrini e madrine...si scopre il mondo e lo si interpreta da soli, e quanto è lontana Teramo dal mondo.....l'unica bella speranza sono i tanti giovani felici di avere partecipato ad un evento GRATUITAMENTE, nonostante le decine di migliaia di euro di contributi incamerati e spesi chissà come alla faccia dei tagli e della crisi. P.S.:questo non è un attacco alla sig.ra Coccagna, a Baiocco a Melozzi o a Cocciolito.......è semplicemente la radiografia parziale del vuoto in cui si dibatte questa città fantasma....fatevi un giro il sabato sera, parlate con i ragazzi, anche quelli della buona borghesia e vi renderete conto.....questo è lo stato delle cose, a Teramo il 19 giugno 2011.
Desperado scusa, ma alla fine per chi è la critica?
è un' analisi dello stato delle cose...che vuoi criticare piu' ormai..va tutto bene...
Bellissima forma di protesta, un'interferenza nelle interferenze, bravi ragazzi così si fa! L'indignazione comincia a muoversi anche qui da noi, e sarebbe proprio ora...........!!!!!
Rispondi alle curiosità del caro Giancarlo molto volentieri. Ho iniziato tantissimi anni fa il percorso culturale in città, chiedendo a "vecchi" come potevo anche io usufruire dei finanziamenti per realizzare i miei progetti ambiziosi. Iniziai la trafilam che mi ha portato in pochi anni a scalare le vette dei finanziamenti, a ritrovarmi in pochissimo tempo a gestire una delle associazioni piàù finanziate della mia città. Lismaarte. Tantissimi progetti che ci hanno portato con lo spirito della cooperazione a varcare le soglie dell'Auditorium di Roma e a far cooperare per la prima volta il comune di Teramo con quello di Roma, con la Provincia di Roma e la Regione Lazio. Sempre al limite della sopravvivenza, rimettendo sempre molte migliaia di euro, ma grazie a quei contributi molte cose si riusciavano a realizzare. Ho studiato quindi per anni dall'interno il mondo dei finanziamenti alla cultura, i meccanismi della creazione dei cartelloni e delle "direzioni artistiche". Ho passato più di 10 anni nel Braga, dove ero tra i più meritevoli e quindi tra i più proposti. Credo di averlo meritato. Fino a quando non mi capitò l'occasione di comporre la Sinfonia per il Duomo di Teramo. L'inizio di un incubo. Di una battaglia, di un sogno. Quello era davvero troppo per chi aveva il timore di vedere ilproprio progetto rovinato. Noi "giovani" costavamo troppo poco e proponevamo cose troppo grosse. Davamo fastidio. Ecco l'inizio di un boicottaggio mostruoso che mi portò a creare un gruppo di lavoro con il quale riuscimmo alla fine a conquistare la platea del Duomo, contro la volontà delle lobby. L'istinto e la gratitudine nei confronti degli invisibili che mi avevano aiutato mi hanno portato a Fondare Nuove Armonie, dedicata a chi non riesce ad accedere a questi privilegi. L'inizio della lotta e della ocnsapevolezza quindi. La ghettizazzione, l'appestamento. L'isolamento. Le querele. Le denuncie. Conosco il meccanismo benissimo proprio perchè ci sono stato dentro, e ne ho assaporato lo schifo e uqel sapore cosi amaro tanto bene da poterlo descrivere in ogni sua molecola. Il mio sogno è e rimane quello di poter usufruire di contributi pubblici per mettere in scena lavori e opere che producano qualcosa. E se vedo manifestazioni finanziate come Interferenze, che usano i soldi pubblici per trasmettere un messaggio di protesta e di alternativa, sono solo felice. QUalcosa sta cambiando. Mi pento solo di non aver avuto abbastanza coraggio da denunciare ogni cosa mi si sia proposto sotto gli occhi, ma sono sicuro che col tempo riuscirò a fare tutto. Piano piano, in fondo teramo non è mai stata così dinamica dal punto di vista culturale. E il tempo non finisce domani. Chiedo a tutti un aiuto per salvare la cultura della mia città . E di continuare a fare domande. Piano piano...parlerò di tutto...
Caro Melozzi, "Dico, non dico. Piano piano... parlerò di tutto..." Io te lo dico chiaro e tondo. Non mi piace questo tua chiusura velata di.... !!!

Enrico noi ti ospitiamo, scrivi la tua verità su I Due punti. Siamo prontio a pubblicarla.

chi insegue politici, dall'una o dall'altra parte, ha sempre fatto compromessi, regali, domande, richieste, ammiccamenti, promesse. non esiste persona che non sia stata in grazia di un politico qualsiasi che possa dirsi pura. in italia è legge. la legge n° 1.
Quella di Interferenze è stata una interessante esperienza, tuttavia non è stata una vera protesta, come l'organizzatrice voleva farla apparire, ma un generico slogan. Una protesta ha un chiaro mittente e un altrettanto chiaro destinatario. Invece qui mancava il destinatario. Infatti se fosse trapelata chiara la critica nei confronti del sindaco e degli altri politici, l'anno prossimo Interferenze poteva essere organizzato e finanziato in Papuasia...Tuttavia, poichè forse il vento sta cambiando, gli artisti iniziano ad alzare timidamente la voce (non parlo di Melozzi e Baiocco, voci da sempre in opposizione all'aridità culturale della città) per posizionarsi diversamente in un prossimo futuro...Non si difende così la cultura, in nome della cultura non si accetta nessun compromesso, a costo di mangiare pane e cipollle. "La cultura è la passione per la dolcezza e la luce, e (ciò che più conta) la passione di farle prevalere" (Matthew Arnold, "Cultura e anarchia")