Il 22 Maggio ricorre il secondo anniversario della scomparsa di Padre Serafino. La Piccola Opera Caritas di Giulianova. In realtà il santo padre non è morto. Vive, si agita, scrive, sorride, nei cuori delle persone che hanno amato il suo essere speciale. Un uomo che ha creato l'impresa del bene. Duecento impiegati, 240 ragazzi assistiti ogni giorno. Una realtà speciale, che vive grazie al cuore e all'anima di tanta gente. La sua agenda rossa, il suo ufficio, la sua mensa per le persone che hanno difficoltà economiche, i laboratori artigianali, l'affetto che provava per le persone. Quando qualcuno gli faceva notare che assumeva personale con poche capacità, rispondeva" Licenziate chi è capace, troverà un altro lavoro, noi teniamoci stretto chi ha problemi e ci darà tutto". Il suo medico era Lanfranco Venturoni. L'ex assessore regionale della Sanità. Lo ripeteva come una litania. Aveva fiducia e credeva nelle sue capacità e nella sua generosità. Credeva alla sua parola. Alle sue promesse. La realtà, purtroppo, sembra smentirlo. In questo momento la piccola Opera Caritas vanta dei residui di credito con la regione Abruzzo di circa 6 milioni e mezzo di euro. Residui di credito che riguardano le annualità 2007/8/9/10. La gestione di Bilancio costringe l'amministrazione della struttura fondata da Padre Serafino a chiedere delle anticipazioni bancarie per pagare gli stipendi. Vi rendete conto che significa in termini di interessi passivi? Perchè? Perchè la regione Abruzzo non paga la piccola Opera Caritas? Dott. Venturoni, che cosa ci racconta?
- Teramo
- regione Abruzzo
- Padre Serafino Colangeli
- Lanfranco Venturoni
- Giulianova
Commenta
Commenti