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In difesa dell'IZS...Caporale scrive a Savini.....

di Giancarlo Falconi
7 minuti

Non amo il tono alla Caporale ma comprendo i momenti, gli attimi, gli umori.
Mi ricorda il silenzio dell'ex presidente della Banca Tercas, l'avv. Lino Nisii.
Quel senso latente di superiorità, di unti da un Signore che in realtà, non sapeva mangiare con la forchetta e il coltello.
Era unto, si ungeva... per problemi di sugo e pasta.

Comprendo la storia di un Istituto di Eccellenza che porta il nome di un Padre.
Comprendo la lettera tra scienziati e l'alta figura del dott. Savini, ultimo direttore sanitario, in passato nel team di ricerca per la bluetongue.
Non comprendo e non accetto la mancanza di autocritica del Prof. Caporale che non ho mai sentito dire ho sbagliato, forse ho ecceduto, forse non sono il migliore, forse non siamo i migliori, forse gli altri non sono tutti mediocri, forse l'Izs non è mio ma è nostro.
Di tutti.

Una lettera scritta con i toni della storia, del rigore, dell'orgoglio.
Ecco la parola orgoglio trasuda con forza.
Ne pubblicheremo una parte tralasciando le parti che definiamo dileggianti.
Quelle in cui si offende l'assenza di coraggio degli altri per esaltare la propria forza.
Quelle in cui gli errori della magistratura e tutto il resto.
Quelle zone d'ombra non servono alla causa dell'Izs e della sua gente.
Noi.

Il dott. Savini mi viene descritto come un signore di altri tempi e non ho la critica per pensare il contrario.
Ecco, quella parte la lasciamo al prof. Caporale.
Ci teniamo alla sua reputazione.
Alcune parole non ci interessano, altre serviranno a proteggere il valore dell'Izs.
In assenza della politica e dei politici.
Luciano D'Alfonso proporrà con urgenza Luciano D'Amico....ma questa è sempre la solita storia.

Scrive l'ex Direttore Generale, Vincenzo Caporale, al Direttore Sanitario dell'Izs, Giovanni Savini....

Ricordo a lei e a tanti dell’istituto, peraltro, che nella vicenda Lingua blu tanti aspetti - le sue pubblicazioni scientifiche ne sono la testimonianza palmare - e tante scelte sono stati tanto condivisi, quanto basati sull’assoluto rigore scientifico. Lei, per esempio, c’era? ha condiviso o si è dissociato da qualsivoglia scelta? Ha avuto forse qualche svantaggio personale dall’essere parte dell’istituto nella vicenda della Bluetongue o, invece, ne ha ricevuto gratificazioni anche a livello internazionale?

La verità è che varie bande di manigoldi hanno già ripetutamente tentato di fare del male all’Istituto ed a me personalmente, in tante molteplici circostanze sul piano tecnico e scientifico. Lo hanno fatto sull’anagrafe zootecnica, sulle diossine, sulla brucellosi dei bufali e chi più ne ha più ne metta. I risultati che hanno ottenuto sono sempre stati, però, davvero scarsi. L’Istituto, di converso su tutte queste vicende ha fondato il proprio prestigio internazionale ed il proprio benessere. 

Come lei credo ricorderà, anche una conferenza internazionale organizzata dall’UE sulla vaccinazione della bluetongue che si tenne a Bruxelles,  concluse che i vaccini vivi attenuati usati in Italia e in Spagna si erano mostrati efficaci e non c’era traccia alcuna di effetti secondari anomali.  Indipendentemente dalla prescrizione io voglio farmi processare perché voglio dire, ancora una volta, con orgoglio e con il coraggio  che l’istituto di Teramo ha fatto con la Bluetongue un lavoro straordinario ed ha salvato letteralmente milioni di capi di bestiame, conquistandosi il rispetto della veterinaria internazionale.

Ci vuole un’ignoranza crassa ed una memoria molto corta per non ricordare che quando la BT arrivò in Sardegna ed in Sicilia, secondo la legislazione allora vigente, il numero di animali che si sarebbe dovuto abbattere era dell’ordine di un paio di milioni di ovi-caprini e un 5-600.000 bovini, nel solo anno 2000. Se ciò non accadde è perché la  quelli che oggi si vorrebbe far passare da malfattori, per intenderci la nota coppia “dispotico-monopolista” Marabelli-Caporale, si assunse la responsabilità di opporsi ai dictat della Commissione europea, sulla base di un rigoroso ragionamento scientifico. L’Europa fu costretta, poi, a riconoscere che i due avevano avuto ragione e cambiò le leggi comunitarie sulla bluetongue. E altrettanto giusta si rivelò la decisione di vaccinare gli ovini ed i bovini con il famigerato vaccino vivo attenuato - che, guarda caso, era l’unico disponibile per fronteggiare una drammatica emergenza -. Non solo il vaccino servì ad arrestare la moria degli ovini, con buona pace di coloro che ancor’oggi si agitano sguaiatamente in Sardegna ed altrove. Nella sola Sardegna dai 250.000 animali morti nel 2000, si passò ai 28 nel 2002. 

Fu sempre la “maledetta” vaccinazione che permise di superare il blocco della movimentazione animale imposto dall’Europa che, non solo strangolava l’economia zootecnica delle Isole e del Sud, ma aveva provocato vere e proprie sommosse popolari con blocco di strade e di porti. Dottore ricorda i sicofanti politici ed “esperti” nazionali ed internazionali che ci accusarono di essere dei pazzi a vaccinare i bovini. Strano, ma vero, quando la Bluetongue arrivò nel Nord Europa, quasi un decennio dopo, e non certo provenendo dall’Italia, la vaccinazione dei bovini è stata vastamente praticata come misura di lotta, o mi sbaglio? Ancora una volta, con coraggio, eravamo stati dei precursori. 
Noi di Teramo, Abruzzo, Italia, abbiamo cambiato la storia delle Bluetongue e le regole internazionali e comunitarie che la riguardano e lo abbiamo fatto con il rigore degli scienziati ed il coraggio degli uomini. Non ci sarà NESSUNO, Nas-maresciallo o magistrato, o malmestoso politicante travestito o meno da pastore o da veterinario “ca’fune” annessa, che potrà mai cambiare questa semplice realtà.

Un Istituto che dimentica la propria storia o, addirittura, permette che venga distorta o infangata, solo per danneggiare questo o quello, senza levare una voce, un soffio, un lamento, una precisazione, è un istituto che non ha una cultura ed il senso di sé. Insomma è ben povera cosa.
 
Mi auguro, dunque, che lei o qualcun altro dei suoi colleghi o vedessi mai chi vi rappresenta legalmente, sentirà almeno la responsabilità di difendere non certo me - anzi vi diffido dal farlo - ma voi stessi e l’istituto che, sfortunatamente, porta il nome di mio padre...".


 

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Commenti

come mai adesso il prof.caporale scrive al dott,savini?come mai quando era direttore il grandissimo prof.caporale gli metteva il bastone fra le ruote?carissimo prof.ha la memoria corta? non ho parole.................................
mi sembra lo stesso quadro socio -politico di questa nazione!! guerre tra guelfi e ghibellini per il"potere" e ai danni di chi arranga e lavora perche' ha bisogno di 1.200 euri per campare........per non parlare di quelli che lavorano e ne guadagnano 700, di euri, o giu' di li'!! Smettetela di sputare sul piatto dove avete "mangiato" o ancora "mangiate"!!! Ora e' facile attaccare e colpire alla schiena!! mi chiedo:ma quelli che ora accusano,ciarlano e puntano il dito ,dove erano due o tre anni fa??
Condivido le valutazioni e la ricostruzione tecnica della vicenda, cosa che non esclude eventuali reati che gli inquirenti cercheranno di accettare, perchè è dovuto verificare che, anche in presenza di vero e non procurato allarme, il prezzo delle dosi poteva essere pilotato e distribuito. NON CI CREDO, perchè conosco alcune delle persone, Caporale compreso, e sono persone per bene, ma essendo possibile, va verificato. Non condivido invece la rapidissima e piccata reazione di Caporale, che non tiene conto, oltre che del recentissimo insediamento del dott. Savini, anche della vicinanza dello scoppio della "bomba", rispetto alla quale prendere posizione è si doveroso, ma decorso quel pò di tempo necessario a far sedimentare i detriti, per non confondere la "nuvola" col "nucleo". La reattività di Caporale è ben nota e a volte ha fatto nel bene la differenza; ma in questo caso potrebbe sembrare un pò strumentale al far vedere che, dopo di lui, c'è il diluvio... O no? ZC
@zerocal beh un po' di diluvio c'e'.....
Caro Prof. Caporale, la sua lettera mette una grande tristezza, perché per un personaggio del suo calibro un’uscita di scena più dignitosa sarebbe stata credo più appropriata. Le propongo dei punti di vista alternativi, su alcune delle questioni da Lei sollevate: - il nostro Direttore ha certamente ricevuto gratificazioni a livello internazionale grazie al lavoro sulla bluetongue, ma è ancor più certo che lui, più di altri, ha portato l’IZS ai massimi livelli internazionali, e non solo sulla bluetongue, nonostante sia stato ostacolato in ogni modo da Lei e dalla sua famiglia. - Il prestigio dell’IZS e le competenze di chi ci lavora sono fuori discussione, l’aumento dei progetti e delle pubblicazioni negli ultimi anni dimostra che l’eccellenza non dipendeva certo solo da Lei, se ne faccia una ragione. - il nome di questo Istituto è finalmente tornato quello vero, ne siamo orgogliosi….finora l’unico che ha toccato il nome di suo padre è stato Lei, che ha provato a sopprimere la “G”, oltre ad altro. Sia contento di vedere che l’Istituto che Lei ha diretto per tanto tempo è assolutamente in grado di camminare da solo: a parte pochissime persone che sostengono il contrario e si ostinano a parlare a nome di tutti, qui abbiamo fiducia nel nostro Direttore Generale e grande stima per il nostro attuale Direttore Sanitario. Abbiamo voglia di lavorare, sia felice ed orgoglioso di questo.
Signor Gianni Z., Ho scritto al dott. Savini perché: 1. è l'attuale direttore sanitario dell'Istituto; 2. era, in quanto da me nominato e lo è tutt'ora, il responsabile del laboratorio di referenza nazionale ed internazionale della bluetongue. Inoltre: 1. il dott. Savini era uno dei tanti precari che ho trovato quando sono diventato direttore e che sotto la mia direzione è stato assunto; 2. è stato da me nominato responsabile del reparto di virologia dell'istituto 3. l'ho mandato in missione ed in rappresentanza dell'Istituto in Italia e nel mondo e gli sono stati dati tutti gli strumenti che gli permettono oggi a detta della nuova "direzione" di diventare un tecnico di alto valore. Se tutto ciò questo vuol dire "mettere il bastone fra le ruote" ebbene sì, gli ho messo il bastone fra le ruote. Ciò detto, se lei, come credo, viste anche le sue parole, è un dipendente dell'Istituto mi permetto di suggerire che forse, come molti altri suoi colleghi versa in una grave forma di SRDB di cui, questa volta sì, sono il solo responsabile. Distinti saluti Vincenzo Caporale
caro prof.prendi e porta a casa .....buona estate a tutti

Ma guarda un po' quanti zelanti dipendenti dell'Istituto spuntano fuori! Colleghi di Caporale ? "ma mi faccia ridere" diceva Totò, non pagoniamo Santantonio al porco. Recita un proverbio: fa il bene e scordatene. Caro Chicco ben ti sta...

a proposito del bene e del male fatto da Caporale, prima o poi bisognerà fare un bilancio e non sono sicuro che il piatto penderà dalla parte del bene
Anni fa, in occasione di un tristissimo carnevale alla Fantozzi organizzato da "dipendenti musicanti" dell'izs, ho assistito - a sproposito di lingue - a uno dei più alti momenti di "leccaggio di c... ". Fui comandato a partecipare a tale sconsolante spettacolo perché uno dei miei figli aveva un amichetto di giochi che avrebbe dovuto partecipare alla (s)mascherata. Della casa rosa, quella giù in riva al fiume, finanche le finestre appannate si prestavano a fare da lavagna e scriverci sopra con la "lingua blu": "Grande, Prof!"; "Balli con me, Prof!"; "Assaggi questa tartina, è gustosissima, Prof!", "Sei forte, Prof!". Fu allora che mi resi conto del perché di lì a poco avrei scontato per molto tempo la grave punizione della cassa integrazione ad honorem.
(...) L’ex dg ricorda che il vaccino arrestò la moria di ovi-caprini e bovini in Sardegna e conclude così: “Noi di Teramo abbiamo cambiato la storia delle Bluetongue e le regole internazionali e comunitarie” (...) https://www.youtube.com/watch?v=8HlZhYPsqss
carissimo prof GODITI LA PENSIONE la saluto e tanti auguri