Salta al contenuto principale

L'UniTe ha rispettato il piano Anticorruzione?...prima puntata

di Giancarlo Falconi
2 minuti

L'UniTe ha rispettato il piano anticorruzione?

Un dream team.
Una task froce inesorabile.
Cameli, Cipulli, De Bartolomeis, Garelli, Giovanelli, Massetti, Mazzarella, Melasechi, Musa, Saccomandi, Santucci, Di Domenico.
Tutte EP.
Elevate Professionalità.
Scusate, titolare di posizione organizzativa.

Eppure la legge sull'anticorruzione parla molto chiaro.
La Civit la spiega ancora meglio, basta una semplice ricerca.
"L’alternanza tra più professionisti nell’assunzione delle decisioni e internazionale nella gestione delle procedure, infatti, riduce il rischio che possano crearsi relazioni particolari tra amministrazioni ed utenti, con il conseguente consolidarsi di situazioni di privilegio e l’aspettativa a risposte illegali improntate a collusione”.
"La durata dell’incarico deve essere fissata al limite minimo legale” per un massimo di tre anni.
Invece, per il personale non dirigenziale, “la durata di permanenza nel settore deve essere prefissata da ciascuna amministrazione secondo criteri di ragionevolezza, preferibilmente non superiore a 5 anni”.

Dubbi e interrogativi.
Un'altra googlata e leggo dell'area economica e finanziaria, il CV del suo responsabile, Paolo Melasecchi ( EP) In carica da  circa 10 anni, precisamente dal 1/1 /2004.
Titolare di posizione organizzativa.
Va bene sarà stata una svista.

Un'altra firefoxata e leggo del Settore Ricerca Innovazione Sviluppo Internazionalizzazione, l'elevata professionalità di Sabrina Saccomandi dal 2003 a oggi.
Undici anni.
Titolare di posizione organizzativa.
Va bene sarà stata una svista.

Una Chromeata e leggo del Settore Informatico e multimediale dell'Ateneo.
Leggo dell'EP di Daniela Musa dal 2007.
Prima il settore si chiamava Centro informatico di Ateneo.
Era sempre Daniela Musa la responsabile dal 2000.
Parliamo di sette anni o maliziosamente di 14 anni.
Titolare di posizione organizzativa.
Va bene sarà stata una svista.
Potrei continuare con tanti altri nomi.
Tutte sviste che ci portano alla cecità amministrativa?
Coincidenze.

Avevo anche degli appunti sulla nuova struttura organizzativa, 5 Dicembre 2013, realizzata senza lo studio dei carichi di lavoro, per fortuna che le dovute critiche sono di letteratura state prontamente eseguite dai sindacati di categoria (FLC CGIL,CONFSAL SNALS).

Si legge"

1) in presenza di posti vacanti l’amministrazione, nel rispetto degli accordi sindacali presi e del regolamento di mobilità, proceda con appositi bandi al fine di poter consentire a tutti i dipendenti di poter esprimere le proprie legittime aspettative evitando situazioni di disparità di trattamento;

2) che se è in atto una rivisitazione dell’organizzazione di cui alla DDG 557/2013 si proceda ad un tavolo negoziale così come convenuto nell’incontro sindacale del 14/11/2013.

Qualora siano stati adottati provvedimenti contrari a quanto argomentato sino ad ora e ai principi dettati dal CCNL e dai derivanti regolamenti, se ne chiede l’immediata revoca.

...e non finisce qui....





 

 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Che ridere... Vigliacco modo (di chi informa Falconi) di attaccare validi colleghi che danno il meglio in Unite e senza i quali l ateneo avrebbe già chiuso. La violaziine dell anticorruzione sta in ben altre situazioni.

 Caro Collega si faccia pure una risata.
Il materiale è sul sito e la Civit non è una marca di deodorante.
Nessuno ha messo in dubbio l'elevata professionalità dei suoi colleghi ma la normativa va rispettata.
Ne conviene?
 

Convengo che la Civit ha cambiato nome, intanto. Convengo che le norme vanno integrate con il rispetto delle professionalità come da ccnl. Lei metterebbe mai un informatico a capo dell area legale? Rido. Eccome... E rideranno in tanti glielo assicuro.
Vabbè Dott. Falconi, comunque qualcuno interno all’Università di Teramo che la informa c’è. Non è un delitto ammetterlo, d’altronde – converrà con me – l’attività del blogger è proprio quella di mettere in risalto circostanze specifiche meritevoli di attenzione su sollecitazione dei cittadini. Si tratta di studenti? Di personale tecnico-amministrativo? Di docenti? Bù… ma in fondo non ha importanza. Quello che credo sia più importante da comprendere, è lo spirito che anima colui (parlo al singolare, ma semmai è più di uno) che la rende edotto su certe cose. Se lei, Dott. Falconi, mette entrambe le mani sul fuoco che il soggetto che le inoltra specifiche segnalazioni, chiunque esso sia ed a qualsivoglia categoria appartenga all’interno dell’Ateneo teramano, lo faccia perché realmente interessato a fa sì che tutto si svolga regolarmente nel suo ambito lavorativo e non per altro (e non per altro…), allora fa benissimo a pubblicare articoli di questo tenore.

 Lo so che la Civit ha cambiato nome ma in quel momento si chiamava Civit  e ora ha maggiori poteri. 

Io non rido al massimo sorrido amaro.

Caro collega, converrà di aver detto una stronzata quando ha affermato che la Civit (ok, l'Anac, ok, non strepiti come una gallina!) vorrebbe un informatico a capo dell'ufficio legale, vero? Non faccia questi giochetti imbecilli e stia sul pezzo. Ovvio che un dirigente (EP, posizione organizzativa, lo chiami come vuole) amministrativo deve essere ingrado di dirigere la ragionieria, così come gli affari generali o l'acquisizione beni e servizi, o ancora il Personale. Ecco. Quei dirigenti DEVONO ruotare. Punto e chiuso. Conosce quali sono le aree sensibili individuate dal piano nazionale anticorruzione?

 Santacruz, si fidi.
Si sta per aprire un mondo.

Pubblicato nel 2008: http://www.primadanoi.it/news/regione/512849/Arit--ecco-i-consulenti--f… Toc toc... egregio prof. emerito Serpentini, è permesso? Le offro una terna: fu Luciano, big Luciano ed una palla ovale. Ne faccia buon uso, la studi. Sia avido lettore. Saprà certamente orientarsi.
E infatti...a cose sensibili mi riferisco. Attendo con ansia che avvenga presto. Resti collegato.
Caro Giancarlo (mi sono stancato di chiamarla Falconi o Dott. Falconi), ma io mi fido ciecamente di lei e del suo lavoro di blogger. E’ su coloro che le segnalano notizie dall’interno dell’Università di Teramo che mi permetto di avere qualche riserva, perlomeno finchè dagli sviluppi di questa inchiesta, che sembra lei voglia portare avanti, risulterà inequivocabilmente che le mie perplessità sono immotivate. Non parlo di perplessità sulla fondatezza delle notizie in sé, bensì sul reale spirito che anima il soggetto che le fornisce elementi di denuncia o di inchiesta nel momento in cui decide di farlo. Personalmente credo sia solo grazie al Rettore Luciano D’Amico se a Teramo oggi esiste ancora un Ateneo. Ciò sicuramente non deve rappresentare una ragione valida per far passare sotto silenzio qualcosa che in quella sede non va, tuttavia non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione che quella di un’eventuale errata applicazione dei regolamenti sia solo un pretesto utilizzato da chi dall’interno dell’UniTe sferra attacchi al Magnifico, per coprire il vero motivo per cui lo fa. Ma ripeto sottolineandolo energicamente, è solo una mia sensazione. E spero di sbagliarmi ovviamente. Ben vengano quindi i suoi articoli, Giancarlo, su questa vicenda e su eventuali altre riguardanti l’Università, sono sicuro contribuiranno a dirimere i dubbi – in un senso o nell’altro – miei e di tutti i teramani, ai quali presumo stia a cuore il destino di un’importante realtà cittadina le cui immense potenzialità quale indotto di benessere per Teramo restano ancora notevolmente inespresse. Proprio perché bisogna ricordarsi che l’Ateneo è patrimonio dell’intera città, confido nel fatto che chi sollecita attenzione su argomenti come quello trattato nel presente articolo, lo faccia non perché spinto da interessi personalissimi.