Questa è una storia che non avrei voluto scrivere. Il Signor G. (iniziale casuale) sarebbe scomparso lo stesso, ma avrebbe dovuto avere un altro rispetto. La cura è un valore umano. La medicina rimane una missione. Ippocrate non era un falso. Questa è una storia di un’organizzazione ospedaliera, che va quanto meno rivista. Questa è una storia che fa male a chi scrive e a chi la leggerà. A questa storia seguirà un esposto al Tribunale del malato.
Il Signor G ha meno di 70 anni. Un’operazione alla vescica e un primo ciclo di chemioterapia. Maggio-Giugno 2009. La Chemio è molto forte e il valore delle sue piastrine è un motivo più che sufficiente, per un primo ricovero di urgenza. Agosto 2009. Ospedale Civile di Teramo. Dopo un mese le sue condizioni migliorano. Il Signor G è una persona speciale. Altri esami. Pet e una Scintigrafia ossea nelle Marche. La colonna vertebrale presentava dei puntini neri. Gennaio Febbraio 2010 nuovo ciclo di chemioterapia. Ripetuto nei mesi di Ottobre e Novembre 2010. Le piastrine continuano nei loro balzi impazziti. I valori continuano a preoccupare.Viene di nuovo ricoverato nel Dicembre 2010. Esattamente il 28 Dicembre. Il reparto di Oncologia non aveva un posto disponibile.Il Signor G viene ospitato nel reparto di Otorinolaringoiatria.
Qui inizia la nostra storia. Qui inizia la rabbia. Il dolore. L’incredulità. Otto Gennaio. Padre e figlia. Un unico abbraccio. Il Signor G rimane bloccato. Il suo corpo non risponde. I suoi muscoli non ascoltano il cervello. La figlia cerca di soccorrerlo. Un’emorragia cerebrale si scoprirà dopo, molto dopo. Il genero cerca aiuto. Nel reparto un medico risponde ” Non è un mio paziente. Io sono un otorino”.
La corsa nel reparto di Oncologia. L’unica dottoressa in servizio durante le vacanze dell’Epifania è in visita e in quel momento, si dichiara impossibilitata all’intervento. "Sono sola". Intanto nella stanza invisibile, figlia e padre si uniscono in un unico abbraccio. Dalle ore 10 alle ore 10 e 50, nessuno è andato a visitare il Signor G, che rimane immobile, pallido, lontano. Alle ore 10 e 52 dal reparto di Otorinolaringoiatria parte una telefonata al 112. Il genero chiede aiuto ai carabinieri. La vita è fatta di coincidenze. Sarà stato l’intervento divino o forse di un maresciallo della benemerita. Dopo cinque minuti corrono tutti. Una maratona. Oncologo, neurochirurgo e una tac in dieci minuti. Il Signor G muore alle ore 14,03. Meritava un'altra storia. Un altro finale. Era una persona speciale. Era una persona.
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Per Anonimo....grazie...Questa storia non finisce qui...Promesso.
Care persone sono un figlioa che per motivi di salute dei suoi famigliari ha passato mesi nel reparto di oncologia e ho potuto farmi una idea sulle gravi carenze che affliggono quel reparto. Innanzitutto la convivenza con gli ammalati di due reparti diversi che crea tanta confusione da parte degli infermieri e del personale tutto. Ho parlato con gli infermieri e con i medici e la risposta e' che la direzione non può cambiare lo stato delle cose...ma come può cambiare lo stato delle cose una direttrice presso la quale mi sono rivolto per protestare e che non e' mai in servizio e che mai si e' fatta vedere nel reparto per mesi e mesi...una vera incapace imboscata probabilmente impegnata nella sua opera di nulla facenza in qualche parrucchieria.. Il personale l'ho visto stressato, qualche volta un po' scortese, ma come non potrebbe davantina tanto abbandono? Ma avete visto il casino delle ecografie che tutti i giorni vengono fatte nel corridoio aumentando la confusione e la pressione sul personale che lavora??? Anche io ho potuto vedere prima per mia nonna e poi per mio padre in questi mesi come lavorano i medici, come debbono allontanarsi per molto tempo dal reparto per andare a curare gli altri malati ricoverati in appoggio negli altri reparti..e la direzione che fa? Perché non prende provvedimenti? La risposta e' che questi bastardi che ci governano se ne fregano dei probllemi di noi normali cittadini.. Loro vanno nelle cliniche a pagamento e capirai che gliene frega dei nostri disagi. Vorrei sbattere questi inetti di direttori di direttrici nelle corsie dove rimangono appoggiati e vedere se le loro facce di xxxx mantengono lamstessa arroganza...
Io credo nella differenza delle varie esprienze tutte con lo stesso lignaggio e valore morale.