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L'Unite a fascia.... più cara di Bologna

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Ci piacerebbe intervistare il Rettore D'Amico sulle tasse Universitarie e sui servizi di Unite agli studenti.
Eravamo rimasti alle 8 fasce di reddito.
Eravamo rimasti al chi ha maggior reddito paga di più di una persona con minor reddito.
L'UniTe come la foresta di Sherwood di Robin Hood.

Poi il confronto con la realtà dei fatti.
Si leggono le lettere di protesta degli studenti, increduli di fronte ai nuovi pagamenti.
Lettere su lettere.
Cedolini su cedolini.
C'è chi paga quasi il doppio dall'anno accademico precedente.
Quasi mille e ottocento euro contro le quasi mille euro.
C'è chi fa un altro calcolo che presto diventerà un documento.
In una fascia di reddito si paga circa duecento euro in più di Bologna.
L'Università più antica al mondo.
Il tutto con servizi da ultimi della classe.

Che cosa rimproverano gli studenti al Magnifico Rettore e al resto della Piramide?
La sintesi in una fresca lettera di una studentessa.
Tre piccoli punti che sono convinto serviranno da stimolo alla stitichezza orbitante.

1 • Il caro Rettore si è vantato di aver fatto in quattro e quattr'otto trasferire la mensa nel polo di scienze politiche però si dimentica un piccolo particolare.
...é passato quasi un anno e ancora non si ottiene l'abilitazione per le cucine quindi ogni giorno viene il catering che non penso sia per niente economico.
Il livello del cibo è scarso da far paura.

2• L'aumento delle tasse spaventoso.

3. il contributo per i servizi agli studenti di 100€ che ci hanno sottratto l'anno passato...tutto ciò per sentirci rispondere quando abbiamo chiesto per mesi un microfono nuovo per l'aula 12 in cui i professori non riuscivano a dire 3 parole di fila senza sclerare perché il microfono non funzionava ....che non c'erano i soldi.
Che servizi. Grazie. 

Gli altri appunti?
Sui costi eccessivi della radio universitaria.
Sulle borse di studio dell'adsu.
Le consigliamo un rapido controllo sui criteri di assegnazione.
Avrà una bella sorpresa.
Ci anticipi, caro Rettore D'Amico. 
Le ricordiamo il Cineforum frequentato da pochi studenti....

...gli studenti sono pronti, Magnifico...i servizi sono proporzionali alle tasse?
Noi rimaniamo in attesa di scrivere sull'inchiesta in corso....che non finirà fuori corso.
Le ricordo che questo è un blog, una finestra sul mondo e senza rete.
Nessuno ci può influenzare.
Siamo vaccinati.
Salute. 

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Commenti

Caro Giancarlo non ci pensare nemmeno, perchè D'Amico, come Brucchi, le interviste ha la possibilità di riservarle ai direttori "giornalisti iscritti all'albo", che non fanno le domande e non inseguono le risposte. Ogni riferimento alla inguardabile tv locale che ormai si occupa solo di sagre e di palloni gonfiati per non dare spazio ai problemi reali dei teramani, non è casuale.
Beh, qualcuno sto carrozzone lo deve mantenere. Se per attrarre studenti in facoltà ormai dimostratesi inutili, si regalano tablet, qualcuno li dovrà pure pagare no? Tolte Veterinaria e Giurisprudenza, le altre facoltà hanno uno scarso appeal, perchè lasciano i laureati, dopo anni di fatiche (più o meno) con il nulla nelle mani. Non che da questo, le altre facoltà siano immuni, ma almeno avranno nozioni di diritto o anatomia, invece che comprovate capacità nel fare i selfie. Inutile guardare i dati di almalaurea... Quei dati sono troppo rozzi per essere presi in considerazione. Secondo quei dati la facoltà che genera il più grande numero di disoccupati ad un anno dal conseguimento della laurea è Giurisprudenza, che per quanto il mercato sia ormai saturo di Avvocati e Studi Legali, è un dato che non tiene conto ad esempio della necessità dell'abilitazione. Spesso in quell'anno in cui non si lavora si studia per l'esame di stato, no? Scienze della comunicazione, genera uno scarso 15% di disoccupati. Quello che nessuno dice è: quanti di questi occupati lavorano effettivamente nel campo dei loro studi? Conosco "avvocati" che fanno la fame, ma fanno gli avvocati. Conosco "comunicatori" che fanno i commessi, o altro, ma non quello per cui hanno studiato. Premettendo che ogni lavoro è degno di rispetto, se spendo 5 anni della mia vita per laurearmi in medicina, e poi vado a fare il commesso, io non devo risultare come "occupato" visto che non è grazie alla laurea che ho quell'occupazione.
Massa masaa , le pietre rotolano, le scaiole con le cazzeruole.
Che tristezza continuare a leggere queste cose. lo scorso anno c'era il motto "Unitevi al cambiamento"... in effetti girando per le varie sedi si può vedere benissimo che qualcosa pian piano sta cambiando, ma non credo che chi studia e/o lavora sia molto felice, anzi si respira il malcontento generale. in questo periodo il motto perfetto potrebbe essere "Unitevi al disservizio". Il caro rettore dovrebbe parlare con le persone (studenti e non) che dovrebbe rappresentare e tutelare, forse così potrebbe comprendere le vere esigenze e i veri cambiamenti che dovrebbe mettere in atto per far crescere questo Ateneo...
ANCHE GLI STUDENTI DEBBONO ARRIVARE ALLA FINE DEL MESE. Il €aro, il €arissimo Magnifico Luciano di fronte ai dolorosi tagli statali ai contributi universitari forse dovrebbe tagliare le spese invece di tassare lo " STUDIO "! Le Magnifique, forse, dovrebbe cominciare a spostare la sua attenzione verso quella invincibile armata, senza divisa, che affolla l'ateneo; gli " esuberanti " stipendiati, che alla fine del mese ci arrivano, puntualmente, alla grande...."producendo" pochino!