Che cosa scriveva il Sindaco Chiodi nel 2006 ai teramani?
"Cari Cittadini.... la previsione all’Esercizio Finanziario 2006 è stata effettuata dalla Giunta sulla base di una attenta e rigorosa programmazione, da cui sono scaturite numerose iniziative utili allo sviluppo socio-economico dell’intero territorio. Tra le scelte risultate vincenti c’è stato lo sforamento del Patto di Stabilità, con cui abbiamo evitato di perdere oltre 16 milioni di euro di finanziamenti ottenuti a fronte di alcune possibili sanzioni che la nuova Finanziaria ha definitivamente abrogato, premiando, così, la nostra intuizione strategica. Come già preannunciato, l’Amministrazione comunale ha focalizzato le proprie energie sulle innumerevoli opere pubbliche che stanno trasformando Teramo in una città-cantiere, con i naturali piccoli disagi che ne derivano ma con una prospettiva entusiasmante di sviluppo economico e sociale. Coscienti delle notevoli qualità della nostra città e del suo patrimonio, troppo a lungo trascurato, stiamo portando avanti un progetto innovativo che contempla anche un preciso indirizzo urbanistico. Facciate degli edifici, illuminazione pubblica, aree verdi e arredi rivivono in un’ottica di completa armonizzazione.Per realizzare la “nuova” Teramo è stato scelto un tipo di finanziamento all’avanguardia, attuato, dopo attenta indagine di mercato, con l’irlandese Depfa Bank. Con questo innovativo prestito, che non prevede commissioni, compensi o rimborsi spese, il nostro Ente, tra i primi in Italia ad attuarlo, ha risparmiato circa € 660.000 rispetto ad una operazione di semplice contrazione mutuo. Ma se gli interventi più evidenti sono quelli di natura urbanistica, che accompagnano una vera e propria rinascita della città, l’impegno dell’Amministrazione è rivolto anche alla modernizzazione della macchina amministrativa, alla scommessa delle nuove tecnologie, al miglioramento delle infrastrutture e della mobilità, alla tutela dell’ambiente e della salute, presupposti indispensabili per un nuovo modello di città in grado di assicurare il rilancio della cultura e del turismo".
Ma di cosa parlava Gianni Chiodi? Dei famigerati derivati. I collar swap che hanno fatto fallire in un secondo tempo molti comuni italiani. Quanto ci costa questa creativa operazione finanziaria? Per uscire da questo contratto, i cittadini teramani dovrebbero pagare oltre 1 milione di euro, invece annualmente, siamo costretti a pagare centinaia di migliaia di euro. Perchè? Non doveva essere, rappresentare uno strumento innovativo? Chiediamo pubblicamente al sindaco Brucchi e al vice sindaco, l'uomo dei numeri, l'ass. al Bilancio, Dodo Di Sabatino Martina, in nome del Palazzo di vetro, della trasparenza, quando ci costa annualmente questa libera espressione di finanza creativa.
Commenta
Commenti