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Teramo: Il lungo fiume che diventa corto

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Cosa direbbe un somelier? Ma uno esperto, terzo livello, che sa godersi la vita. Che sa far scena per se stesso e per la sua corte. Donna o uomo. Una persona che conosce la lacrima del vino. Il profumo di cuoio, rosa e frutti di bosco. Direbbe che il vino è poesia. Cosa direbbe un abitante del fiume? Direbbe quale fiume? Ok del torrente Vezzola e Tordino. Non esiste un lungo torrente ma una corta esibizione di malessere amministrativo. Un mese dall'alluvione, con il Governatore che invita gli enti locali a spendere, abbiamo un lungo fiume inesistente. Sporco, franato, una latrina di immondizia e maleducazione civica. Teramo è di colpo senza spazi verde. Abbiamo la villa comunale, l'antico giardino botanico senza speranza estiva. I Tigli dei mezzi busti, pavimentato con la parte finale o il principio, di una rotonda con le strisce pedonali. Siamo senza verde e al verde. Che invidia. Vi regalo queste fotografie a futura memoria. L'odore sta diventando sempre di più nauseabondo. La plastica al sole, la legna al sole, gli escrementi al sole, il letame al sole...il resto è una sola e una promessa mancata. Ci sediamo sul bordo del fiume e aspettiamo....

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Commenti

Falconi hai ragione una puzza in alcuni punti che ti fa venire voglia di girare. hai descritto pienamente questa sensazione. Ma cosa vuoi che accada? L'Acquaviva è sporca. Sfido il sindaco a vedere come puliscono intorno alla piscina pubblica. Sindaco venga a portare i suoi figli qui nell'immondizia. Lei mi sembra una brava persona, come lo siamo tutti, noli paghiamo per avere questo servizio, ci protegga, per dignità e onestà. Ass. Campana a quando i canestri, i tabelloni, non chiediamo la Luna. Grazie Giancarlo, per questo ennesimo atto di attenzione.