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Il Termovalorizzatore a Teramo

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Mauro Sacco e Riccardo Mercante. L'Italia dei Valori in consiglio provinciale. I valori in generale. Una conferenza stampa preventiva. Una denuncia da ordine del giorno. L'Allarme inceneritore condito da una proposta costruttiva. Un progetto che potrebbe far saltare il banco....maschile della banca. I dati sono secchi e asciutti. Una tonnellata di rifiuti bruciati danno luogo a  1 tonnellata di fumi climalteranti, 300 kg di ceneri solide altamente tossiche che possono essere smaltite solo in discariche speciali,30 kg di ceneri volatili ugualmente tossiche, 650 kg di acqua da depurare, 25 kg di gesso. L'Epa (agenzia governativa di protezione ambientale americana) ha stimato che il 90% delle emissioni di un termovalorizzatore non sono ancora identificate, e che le diossine prodotte dal processo di incenerimento dei rifiuti sono il più potente cancerogeno sintetico. Cancro alla mammella, al colon retto, allo stomaco e altre patologie da polveri fini. Il termovalorizzatore è un affare per chi costruisce e per chi gestisce, il resto sono 4 anni di tempi medi per l'istallazione e tanti altri problemi. La soluzione alternativa? Sacco e Mercante sono categorici: Le cinque erRe. Riduzione, Recupero, Riciclo, Riutilizzo, Ricerca. In sintesi gli impianti di riciclaggio a freddo e trattamento meccanico biologico senza combustione come il centro di Vedelago. L'unico problema? Il costo. L'80% inferiore ad un termovalorizzatore. Non è un affare.

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Commenti

Il problema è che qualcosa si dovrà pur fare per gestire il ciclo di rifiuti in questa regione/Provincia. In ogni scelta c'è un bilancio tra costi/rischi e ricavi/vantaggi. Non si vuole un termovalorizzatore allora apriamo immediatamente 2 discariche in provincia. Poi si prepara anche la cultura del recupero e riduzione di ciò che va in discarica. Purtroppo se domani si dovesse aprire una discarica in Provincia vi sarebbero comitati del NO ed articoli contro i rischi di essa.....vero Sig. Falconi. Assumersi la responsabilità di governare e fare delle scelte (anche sbagliate ma almeno decidere qualcosa) sarebbe auspicabile in questa Provincia ma con questo Presidente/Sindaco i rifiuti li dovremo stoccare a casa nostra ben presto......
Ovviamente in Puglia, Toscana e Emilia Romagna i termovalorizzatori ci possono stare....."Compagni che sbagliano", come si diceva una volta?
mi fa piacere che x una volta si dicano le cose cosi come sono!
L'uomo qualunque non sa, fa finta di non sapere comunque lo informo ... Al di là dello strumento la termovalorizzazione, vanno valutati tantissimi altri aspetti. Le segnalo quello orografico che determina una profonda differenza tra i luoghi da lei citati e la nostra provincia.
la struttura VEDELAGO è ottima ma non ho capito che fine farebbe l'indifferenziato......che poi è quello da ddiscarica e icenerimento
Rosario non corrisponde al vero che l'indifferenziato sia quello da incenerimento come tu affermi. Il combustibile dell'inceneritore è per oltre il 90% rappresentato da carta,cartoni e plastica. Praticamente i più facilmente riciclabili. Ti allego un link dove troverai l'elenco dei materiali conferibili ad un Centro di Riciclo a Freddo. http://www.centroriciclo.com/servizi/_8_f_CODICI%20CER%20AUTORIZZAZIONE…. Come vedrai l'elenco è lungo. Tuttavia la nostra proposta si articola in diversi punti , tra i quali l'innalzamento delle soglie minime di differenziata e previsione di isole ecologiche per determinati materiali dove il cittadino può conferirli ed accumulare sconti sulle tariffe. La soluzione c'è. E' economica, percorribile e soprattutto sostenibile. Ci vuole la volontà politica che non brilla per ovvie ragioni. I termovalorizzatori costano decine e decine di milioni di euro(soldi nostri), producono cancro alla gente ed impoverimento del territorio. Puoi capire da solo l'appetito che possono creare per l'imprenditore ed il suo amico pseudo politico "finanziatodi " di turno. Come si dice,..le chiacchiere stanno a ZERO!!
Che ingenuo che sono...pensavo che il termovalorizzatore era buono a seconda di quale amico gestiva la progettazione. Mi sà che ho pensato male e ho fatto peccato. Chiedo scusa :-)
Tra differenziata ed inceneritori vi è integrazione non contraddizione anzi...la differenziata serve anche come presupposto per scegliere i rifiuti da bruciare. A Teramo da quando facciamo la raccolta porta a porta con sei bidoncini, la mia famiglia 'fornisce' due buste alla settimana di 'tal quale' invece delle cinque o sei di prima. Cosa significa? Che le discariche locali durerebbero qualche anno in più....e poi? Ci vuole buon senso signori miei.....non è che i lombardi con 13 incenerotiri e gli emiliani con sette sono fessi e i campani con uno che funziona a metà sono furbi....forse è il contrario. Tornate sul Pianeta Terra please !!
Quindi riassumendo, si chiede un'alternativa, viene proposta, ma poichè Lombardia, Emilia, Puglia e Toscana hanno i termovalorizzatori, questa è l'unica via.......andiamo bene
Chissà come mai però queste alternative da Mulino Bianco non le realizza mai nessuno e si sbandierano solo quando non si hanno gli assessori....
..mentre io sono libero di fumare anche se il fumo uccide, io politico non posso disporre a mio piacimento della qualita' di vita dei miei figli e dei miei concittadini. Ancor piu quando ci sono dati scientifici, ripeto scientifici, riferibili alle popolazioni abitanti nei pressi degli inceneritori ( vedi Bresci, vedi Modena ecc...) che dimostrano innalzamenti della diffusione dei tumori da far venire i brividi. Ancor piu quando ci sono alternative sostenibili, non inquinanti, non costose, inconvenienti per le cricche. ..poi rispetto pure l'opinione dei Tafazzi di turno, ...anche se disancorate da dati certi e reali.
quindi non è importante l'efficacia del metodo ma l'uso politico che se ne fa .............................meglio il mulino bianco che la morte nera
ma almeno hai visto i cosa si tratta?
e poi ci laentiamo dei politici..........se i cittadini sono questi la classe dirigente non può essere che questa
Mi permetto di segnalare ai consiglieri Mercante e Sacco, di cui condivido le opinioni in materia di termovalorizzatori, a titolo di esempio il seguente link sul web, di un'azienda (una delle tante) che promuove e realizza impianti per la produzione di biogas a partire da diverse matrici (" materie grezze") : http://www.tpenergy.eu/pages_ita/biogas/rifiuti.asp . Di particolare interesse la scheda relativa alla produzione di biogas dalla frazione organica dei rifiuti (ca.35% dei Rifiuti urbani), ma anche di digestato e compost di alta qualità agronomica. Tale soluzione ha una efficienza energetica, economica e soprattutto ambientale davvero ottima. Saluti ed in bocca al lupo.
Ad integrazione di quanto detto prima sui termovalorizzatori: se si fa una raccolta differenziata vera - e ormai è assodato che si può e si deve fare- da bruciare residuerebbe poco o nulla. Non lasciamo che siano gli "affaristi" a fare le scelte per noi cittadini. Saluti
sono un ingegnere ambientale di processo di Teramo e lavoro all'interno di un Termovalorizzatore dell'Emilia Romagna, sono pienamente d'accordo con quello che dice Sacco sulle cinque R, sono assolutamente la strada giusta, ma purtroppo non basta, vi riporto a titolo di esempio il caso della provincia dove lavoro, la percentuale di RD è del 55% ma senza la presenza del mio impianto ci si troverebbe nella stesse condizioni di Napoli o anche peggio perchè non è possibile pensare di gestire un ciclo integrato dei rifiuti senza impianti dove trattarli e smaltirli (la stessa normativa europea a cui si riferiscono lo prevede, basti vedere i paesi del nord Europa), ritengo poi che citare l'impianto di Vedelago (ormai inflazionato da Beppe Grillo) non sia una soluzione, l'impianto tratta infatti solo dalle 3 alle 6 t/h di rifiuto e si basa molto su separazioni manuali, non è il massimo se lo si vuole utilizzare per gestire i rifiuti di un'intera provincia, inoltre spero che sia chiaro che una frazione di questi rifiuti viene comunque smaltito in discarica o in uno dei 4 termovalorizzatori del Veneto. Le altre soluzioni citate come il Trattamento Meccanico biologico o trattamenti a freddo in generale a cui si è accennato vengono utilizzati per l'eliminazione della frazione umida essenzialmente con lo scopo di produrre delle ecoballe da smaltire negli inceneritori...in Abruzzo ci sono già impianti di questo tipo che producono CDR (combustibile da rifiuti...ecoballe) per i termovalorizzatori campani o laziali. Per quanto riguarda l'impianto di incenerimento, faccio un breve esempio: 100 ton di rifiuto trattato 20 ton di scarti di cui 17 ton vengono recuperate da impianti specifici che le inertizzano e producono sottofondi stradali o cementi per usi di basso livello (mattonelle per parcheggi, ecc) e 3 ton vengono smaltite dopo inertizzazione in discarica o in altro luogo autorizzato produzione elettrica 3 MWh utili per circa 1000 appartamenti (55000 barili di petrolio in meno) produzione di calore per teleriscaldamento per circa 500 appartamenti (20000 barili di petrolio in meno, 500 caldaie private in meno che scaricano in atmosfera senza controllo) ultimo ma sicuramente più importante, le emissioni, attualmente un moderno impianto emette circa 50 volte meno dei limiti di legge ed i controlli sono in continuo su tutti i parametri investigabili. A mio avviso non basta appellarsi a luoghi comuni su queste tipogie di impianti complessi che vengono utilizzati in tutto il mondo ed in maniera particolare nei paesi che spesso portiamo ad esempio (Germania, Danimarca, ecc...), è necessario liberare la provincia di Teramo dal peso continuo della gestione dei rifiuti e bisogna farlo per migliorare l'ambiente, al momento la soluzione più credibile ed affidabile è sicuramente questa tipologia di impainto e il non ammetterlo è solo segno tangibile della mentalità limitata di alcuni politici teramani che non avendo idee hanno l'unica strada della caccia alle streghe.