Immagino i militari della Guardia di Finanza con le scrivanie piene dei documenti di Teramo Lavoro di Pisolo. Immagino il loro nuovo inno, il gingle di "Ti piace vincere facile". Immagino le contabilità, i versi separati tra il fondo sociale europeo e tutto il resto, fa provincia di Teramo. Attendo con ansia la fine del loro lavoro. Un finale a sorpresa? No, un finale conosciuto, che mi ricorda amici come il Faggiano e il Gavioli, due epici personaggi ospiti di Teramo, che mi mancano come a Topolino, macchia nera e Gambadilegno. Scrondolo è convinto che nulla di illegale è stato fatto. Io sono con lui. La colpa è della cattiva Guardia di Finanza, dei 14 esposti e mancia. Cattivi, cattivi, cattivi. Mammolo nel frattempo non commenta e all'anagrafe risulta essere un Cucciolo. Il presidente Catarra non ha ancora compreso, quale scure sta per cadere sul suo attento controllo della situazione.
Nel frattempo avrà la compiacenza di rispondere ai quattro dell'Ave Maria del Fli, Rabuffo, Lattanzi, Maria Cristina Marroni e Fantauzzi, così per educazione istituzionale.
Ecco i punti di criticità, certamente molto parziali e lacunosi, sui quali il Fli, chiede risposte esaustive al Presidente della Provincia Valter CATARRA:
1. Cretarola afferma: "Ho un regolare contratto di collaborazione professionale (non lavoro subordinato) il cui costo è esclusivamente riferito alle attività di coordinamento progettuale delle attività connesse al Settore Lavoro e rendicontato regolarmente con risorse del Fondo Sociale Europeo, avendo un Curriculum con oltre 10 anni di esperienza specifica". Se tutto ciò fosse vero, potrebbe spiegarci come mai Cretarola si sia fatto registrare con un nome non rintracciabile come Cretola? Potrebbe mostrarci il contratto a suo tempo debitamente sottoscritto e protocollato, e cioè prima del 5 settembre 2010, data dell'asserito inizio del rapporto? Nel contratto viene stabilito esattamente il compenso? Nel curriculum di Cretarola è presente almeno una laurea? Perchè si è fatto qualificare come Addetto ai servizi di segreteria?
2. Cretarola sostiene che "Negli anni scorsi incarichi simili nella stessa Provincia sono stati retribuiti in misura anche pari al doppio di quanto percepito da me". In primo luogo potrebbe definitivamente chiarire a quanto ammontano le erogazioni effettuate all'addetto di segreteria Cretola? È vero che corrisponderebbero ad € 42.000 netti? È vero che la dottoressa che svolgeva l'incarico di coordinatore di progetto fino alla creazione della società Teramo Lavoro fosse assunta come funzionario a tempo determinato part-time? E se si, quanto effettivamente percepiva? La stessa dottoressa ha presentato domanda per continuare a svolgere il medesimo ruolo? E se si, è stata scartata dall'Amministratore unico che ha giudicato migliore il proprio curriculum o è stata nominata apposita commissione esaminatrice?
3. Il contratto di collaborazione di Cretarola si asserisce sia regolarissimo, riferito alle soglie fissate dalla normativa vigente sul Fondo Sociale nazionale e regionale e approvato dal socio proprietario. Potrebbe mostrarci gli atti di approvazione del contratto da parte del socio proprietario? E la comunicazione del contratto di coordinatore di progetto che, certamente, sarà stata effettuata al dirigente del Settore Lavoro?
4. Supponiamo che il solerte Cretarola, con riferimento al suo contratto da Addetto ai servizi di segreteria, abbia tempestivamente effettuato (cioè prima del 5 settembre 2010) le comunicazioni previste dall'art. 2391 del codice civile, sia a Lei Presidente in qualità di socio unico della società, sia al Collegio dei Revisori dei Conti della Provincia stessa. Se così fosse ci piacerebbe poterne avere copia.
5. Cretarola, con riferimento al fatto che la comunicazione concernente la sua autoassunzione sia stata effettuata in data 9 novembre 2011, dice testualmente: "La comunicazione posticipata del contratto (per cui è prevista semplicemente una minima sanzione non a carico della società)"; ebbene, chi pagherà tale sanzione?
6. Cretarola afferma: "La facile, e del tutto inutile, ironia sulle presunta “assunzione” come “addetto ai servizi di segreteria” (locuzione non corrispondente a quanto comunicato dalla società) deriva dai meccanismi “automatici” del sistema di comunicazione obbligatoria informatica del Ministero del Lavoro, che invito gli “ironici” ad approfondire". Ci fa sapere come mai ogni altro tipo di contratto trova la sua specifica qualifica e quello di Cretarola invece no?
7. Visto che la Provincia dovrà comunque pagare Cretarola per le prestazioni da Amministratore unico, Le sembra opportuno – a prescindere dalla legittimità dell'ulteriore contratto – avere affidato un altro incarico al medesimo soggetto, peraltro gravante sui fondi europei con i quali si pagano i dipendenti? E questo incarico, si ribadisce, è stato previamente autorizzato con atti formali?
8. Presidente CATARRA, Lei sostiene che: "per quanto riguarda la presunta incompatibilità fra la figura di amministratore delegato e di collaboratore o dipendente della stessa società, la questione è stata ampiamente sviscerata sotto il profilo giuridico e amministrativo con numerosi pareri che confortano le nostre scelte". Bene, potrebbe mostrarci questi pareri? Non vorremmo sembrare pignoli, ma ci sentiamo di poter escludere tale asserita compatibilità.
9. Presidente CATARRA, Lei afferma che si alzi "un polverone su questioni formali e marginali attaccando un’esperienza che, concretamente, ha salvato un centinaio di posti di lavoro". Errato: i lavoratori già presenti in Provincia all'atto della costituzione di Teramo Lavoro ed ancora in servizio sono 70, gli altri circa 40 li ha assunti l'Amministrazione Catarra. Ora, potrebbe spiegarci come mai ha assunto ulteriori 40 dipendenti amministrativi? E come mai nessun operaio e nessun cantoniere come aveva promesso che fosse necessario? Ed infine come mai fra questi ultimi 40 rientrano esponenti del suo partito, il PDL?
10. Sono state a suo tempo regolarmente protocollate le domande pervenute all’esito dell’unico Avviso pubblico di selezione della società Teramo Lavoro, avente scadenza 16 settembre 2010? Se così non fosse, a tacer d’altro, emergerebbe la possibilità di assumere anche soggetti che al tempo non presentarono la domanda, con ciò violando plurime disposizioni. E fra le domande pervenute c’era anche quella dello stesso Cretarola da coordinatore di progetto? Se no, come ha fatto ad autoassumersi? E se si, chi ha operato la valutazione comparativa?
11. Gentile Presidente, Lei sostiene che "Venanzo Cretarola trae il suo compenso dall’attività professionale che svolge per i progetti del Fondo sociale europeo. Non è certo un mistero e sicuramente non è una scoperta: lo abbiamo detto noi". Ci farebbe sapere in quale occasione lo ha detto?
12. Anche Lei, Presidente, asserisce che la funzione di Cretarola da coordinatore di progetto "prima della costituzione di Teramo Lavoro, veniva assolta da un altro collaboratore a contratto che per anni ha percepito circa 5 mila euro al mese: molto meno di Cretarola". A noi risulta invece che negli ultimi 3/4 anni quell'incarico sia stato svolto da una professionista inquadrata come funzionario e pagata come tale (peraltro in regime di part-time a 18 ore settimanali), quindi meno di 1.000 euro al mese. Potrebbe farci vedere tutti i contratti concernenti l'incarico specifico?
13. Gentile Presidente, come Lei certamente saprà, il D.L. n. 112/2008, all'Art. 18 comma 2, in materia di reclutamento del personale delle società pubbliche, prescrive che "Le società a partecipazione pubblica totale o di controllo adottano, con propri provvedimenti, criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi nel rispetto dei principi, anche di derivazione comunitaria, di trasparenza, pubblicità e imparzialità". Potremmo prendere visione di tali criteri e modalità adottati?
14. Inoltre, il comma 2-bis del medesimo Art. 18 del citato D.L. n. 112/2008, prescrive anche che "Le disposizioni che stabiliscono, a carico delle amministrazioni [pubbliche], divieti o limitazioni alle assunzioni di personale si applicano, in relazione al regime previsto per l’amministrazione controllante, anche alle società a partecipazione pubblica locale totale o di controllo (...) che svolgano funzioni volte a soddisfare esigenze di interesse generale aventi carattere non industriale né commerciale, ovvero che svolgano attività nei confronti della pubblica amministrazione a supporto di funzioni amministrative di natura pubblicistica (...). Le predette società adeguano inoltre le proprie politiche di personale alle disposizioni vigenti per le amministrazioni controllanti in materia di contenimento degli oneri contrattuali e delle altre voci di natura retributiva o indennitaria e per consulenze. Con decreto (...) sono definite le modalità e la modulistica per l’assoggettamento al patto di stabilità interno delle società a partecipazione pubblica locale totale o di controllo (...) che svolgano funzioni volte a soddisfare esigenze di interesse generale aventi carattere non industriale né commerciale, ovvero che svolgano attività nei confronti della pubblica amministrazione a supporto di funzioni amministrative di natura pubblicistica". Tali disposizioni sono state osservate? E, in particolare, se è vero che già nel conto consuntivo approvato nel maggio del corrente anno i revisori dei conti attestavano il superamento dei limiti di legge per le spese di personale, potrebbe dirci come mai sembrerebbero essere state autorizzate a partire da quella data almeno ulteriori 10 assunzioni presso Teramo Lavoro?
15. Ed ancora. L'Art. 46 del citato D.L. n. 112/2008, rubricato "Riduzione delle collaborazioni e consulenze nella pubblica amministrazione", al comma 1 come è noto prevede che "Per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, di natura occasionale o coordinata e continuativa, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione anche universitaria, in presenza dei seguenti presupposti di legittimità: a) l'oggetto della prestazione deve corrispondere alle competenze attribuite dall'ordinamento all'amministrazione conferente, ad obiettivi e progetti specifici e determinati e deve risultare coerente con le esigenze di funzionalità dell'amministrazione conferente; b) l'amministrazione deve avere preliminarmente accertato l'impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno; c) la prestazione deve essere di natura temporanea e altamente qualificata; d) devono essere preventivamente determinati durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione. Si prescinde dal requisito della comprovata specializzazione universitaria in caso di stipulazione di contratti d'opera per attività che debbano essere svolte da professionisti iscritti in ordini o albi o con soggetti che operino nel campo dell'arte, dello spettacolo o dei mestieri artigianali, ferma restando la necessità di accertare la maturata esperienza nel settore. Il ricorso a contratti di collaborazione coordinata e continuativa per lo svolgimento di funzioni ordinarie o l'utilizzo dei collaboratori come lavoratori subordinati è causa di responsabilità amministrativa per il dirigente che ha stipulato i contratti". A tale riguardo, gentile Presidente, potrebbe chiarirci se tutte le prescrizioni di legge siano state rispettate? In particolare circa l'incarico di collaborazione di che trattasi, che si asserisce regolarissimo, è stata comprovata la specializzazione universitaria? È stata previamente accertata l'impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili all'interno dell'Amministrazione provinciale? Sono stati predeterminati durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione?
16. Il successivo comma 3 dello stesso art. 46 del citato D.L. n. 112/2008, poi, prescrive altresì che "Con il regolamento di cui all'articolo 89 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, sono fissati, in conformità a quanto stabilito dalle disposizioni vigenti, i limiti, i criteri e le modalità per l'affidamento di incarichi di collaborazione autonoma, che si applicano a tutte le tipologie di prestazioni. La violazione delle disposizioni regolamentari richiamate costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale. Il limite massimo della spesa annua per incarichi di collaborazione è fissato nel bilancio preventivo degli enti territoriali". Anche riguardo a tali disposizioni, tutto si è svolto in conformità alla legge ed al vigente Regolamento sull'ordinamento degli Uffici e dei Servizi? Chiediamo lumi in merito.
17. Presidente CATARRA, Cretarola è stato (o lo è ancora) l'amministratore della ditta municipalizzata "Poseidon" del Comune di Nettuno. Ebbene, sulla rete si può leggere questo: "tra i nove nuovi assunti, guarda un pò, ci sono parenti stretti di impiegati, consiglieri e dirigenti comunali, nello specifico ex moglie, ex cognata e testimone di nozze di Faraone, oltre ad altri amici e parenti dello staff comunale, due della ex "Nettuno Servizi". "Una casualità" - ha giustificato Cretarola. Insomma, nulla di nuovo. Chi può si sistema i suoi". Niente da dichiarare circa i nominativi assunti da Teramo Lavoro?
18. Inoltre, sempre sulla rete, si leggono altri inquietanti e recentissimi articoli come ad esempio il seguente, titolato “Teramo Lavoro chiama Nettuno Poseidon risponde”, nei quali si avanzano pesanti accuse nei confronti del sig. Cretarola. Lei, Presidente, ne è al corrente? Ha chiesto spiegazioni all’interessato? Eccone uno stralcio: “490 mila euro pagati dal Comune alla Poseidon per nove dipendenti dell’Ufficio Tributi. 54 mila euro l’uno. Ma costano solo 18 mila euro circa. Dove finiscono questi quattrini? Intanto Cretarola irrompe in Commissione affari Generali e minaccia denunce contro i consiglieri Turano e Capolei. Perché parliamo dei verbali della Commissione Vigilanza della provincia di Teramo, dove Cretarola ha messo in piedi una società in house come Poseidon? Perché i problemi sono gli stessi, le accuse le stesse. Ma ci sono anche indicatori interessanti riferiti alla quota Iva delle fatture sul personale. Procediamo con ordine. E’ con incredibile stupore che torniamo ad occuparci del potentissimo signore e padrone della Poseidon che qualche giorno fa, irrompe nel bel mezzo della Commissione Affari Generali presieduta dal consigliere Burrini e con il solito tono arrogante, dichiara che sarà costretto a denunciare i consiglieri Turano e Capolei, perché erano gli unici che avrebbero potuto passarmi gli atti pubblicati, relativi ai dipendenti della Poseidon. Dice che sarebbero atti “segretati” eppoi lancia anatemi contro di me che inorridiscono il consigliere Leli il quale chiede di verbalizzare tutto. Sarebbero accuse infamanti pesanti, tali, che Burrini vorrebbe evitare di verbalizzare, ma Leli non demorde e tutto va agli atti. Che Cretarola fosse un violento ed in qualche modo pericoloso lo si legge dalle cronache di Teramo, dove una maggioranza alla Provincia di Centro destra, avrebbe permesso al boiardo di mettere su lo stesso identico giochetto che ha messo in piedi a Nettuno con una giunta di centro sinistra. (…) L’aggressione, dunque, è una tecnica e gli riesce anche bene, visto che dei consiglieri di opposizione di Nettuno ne fa carta straccia. Eppure c’hanno provato. Turano si è presentato alla Poseidon per chiedere gli atti, ha minacciato il ricorso ai Carabinieri, ma lui sembra non filarseli di pezza, come si dice da queste parti. Però non riesce a mandar giù la mia insolenza, la lesa maestà ed il mio ardire di raccontarla tutta per intero la favoletta della truffa targata Poseidon. Ecco Cretarola, ora ha le carte in regola per potermi denunciare. Ho scritto truffa. E sa perché è una truffa, oltre che un imbroglio ed un grave illecito amministrativo? Sa perché lei può fare il padrone a Nettuno? Perché in quel covo di pirati, c’è il peccato originale degli illeciti commessi da tutti gli amministratori pubblici che c’hanno infilato i parenti. E lei li tiene tutti in pugno. I nostri giovani disoccupati sappiano ad esempio, che è stato costituito l’ufficio Tributi, dove sono stati assunti nove dipendenti, di cui tre parenti stretti del Direttore Generale da cui dipende direttamente Cretarola. Qui non c’è bisogno della laurea in legge, per sapere che questo è reato. Ma non è tutto. Nove persone, dice il contratto, costano alla comunità nettunese, 490 mila euro l’anno, ovvero 54 mila euro a persona. Tra questi, tanti, non superano uno stipendio mensile di 800 euro, che, tredicesima compresa, ammonta a 10.400 euro, aggiunti all’assurdo di pagare anche l’va al 21%, 2.184 euro, siamo a 12584 euro. Se a questa somma aggiungiamo anche il 36% di contributi, arriviamo a 17.114 euro. Orbene, qualcuno potrebbe spiegarci la ragione per cui il Comune paga 54 mila euro a dipendente pari a 4.153 euro al mese a dipendente, che significa una differenza di 36.886 euro che in un anno la Poseidon si mette in tasca dal lavoro dei dipendenti? Cosa ne fa di questi soldi? E mica finisce lì. Ogni settore della pubblica amministrazione è invasa di poseidini sottopagati con richieste di pagamento raddoppiate, rispetto ai costi reali. Appare evidente che la questione Poseidon è la chiave di lettura di un sistema di caporalato che vede implicate altre realtà. Tra queste si è scatenata una vera e propria guerriglia del precario, finalizzata non solo a dispensare lavoro sottopagato, di comodo e clientelare, ma soprattutto un business di cui si ignora l’esatta dimensione. Nel calderone, si dice, non ci sono solo i precari di Cretarola, ma nuovi precari figli e parenti di dipendenti che tentano di sottrarre manodopera alla Poseidon. Parliamo di queste fatturazioni, partendo proprio da rapporto Poseidon-Comune che ad una prima lettura degli atti non sembra essere regolato da alcun “movente” appaltistico che dovrebbe determinare un reddito della Poseidon. Nella lettura delle convenzioni, infatti, si fa riferimento ai compiti della società in house ma non è in essere alcun contratto che stabilisca se Poseidon debba o meno fare utili da questa attività. Per logica ragione, essendo questa una società di proprietà pubblica, la sua funzione non può determinare utile d’impresa. Se questo è un punto indiscutibile, ciò vuol dire che il costo del dipendente è formato dalla paga base espressa in busta, dagli oneri contributivi e dal costo dell’Iva che resta pur sempre un’anomalia se è vero che il costo lavoro aumenta del 21%. Ma questo rappresenta solo la punta dell’iceberg dei presunti illeciti. A conti fatti, quindi, il Comune dovrebbe liquidare a Poseidon, importi corrispondenti al reale costo del lavoro. Perché invece accade che dalle fatture risultano costi raddoppiati? Nelle precedenti edizioni pubblicammo la determina di una dipendente del’Ufficio tecnico per il pagamento del suo compenso annuo pari a 47 mila euro. A conti fatti, rilevammo che, detratto ogni onere e gli importi netti pari a 1200 euro al mese in busta, il Comune pagava una cifra annua maggiorata di circa 20 mila euro per una sola dipendente, che a ben guadare corrisponde più o meno agli importi pagati per i nove dipendenti dell’Ufficio Tributi”. Ce n’è abbastanza per sperare che sia tutto falso, ma sarà necessario che Lei Presidente, nella Sua qualità di socio unico di Teramo Lavoro, chiarisca ogni questione prima ed a prescindere dalla Magistratura, che pure farà il suo corso, tutelando l’interesse pubblico, l’imparzialità e il buon andamento della Pubblica Amministrazione.
19. Cretarola afferma: "Ho concordato con il socio Presidente della Provincia di essere “valutato” prima di stabilire l’indennità di carica: sono abituato così, basta chiedere in giro". Ma a chi dobbiamo chiedere? Al Comune di Nettuno? E soprattutto: da chi è stato valutato prima che si autoliquidasse i compensi relativi all'incarico di Addetto ai servizi di segreteria?
20. Presidente, è a conoscenza del fatto che Cretarola, in qualità di Presidente del Consorzio Lavorabile de L'Aquila, è stato accusato dal sindacato UGL nel luglio 2011 di sottopagare, sfruttare e vessare 250 lavoratori, molti dei quali peraltro disabili?
21. Presidente, saprebbe dirci come mai Cretarola non è più amministratore di Capitale Lavoro S.p.A. della Provincia di Roma?
22. Con specifico riferimento, poi, alla recente riorganizzazione amministrativa dell'intera Provincia, sorgono ulteriori dubbi circa il considerevole depotenziamento del Settore Lavoro. In particolare, nonostante il complessivo numero di contratti di Posizione Organizzativa e di Alta Professionalità sia rimasto invariato nel totale (erano e restano 47), risulterebbe che ben 4 Posizioni Organizzative siano venute meno proprio nel Settore Lavoro. Potrebbe spiegarci questa anomalia? E come mai, unitamente alla scomparsa dalla pianta organica di tali Posizioni Organizzative, due ex titolari di tali qualifiche sono stati addirittura trasferiti ad altro Settore? E nello specifico anche l'ex titolare della P.O. concernente il servizio di ispezione e vigilanza (anche presso la società Teramo Lavoro)? E come mai questi ed altri dipendenti, nonchè l'ex Dirigente del Settore Lavoro, sono stati destinatari dell'avvio di appositi procedimenti disciplinari? Forse gli esiti delle ispezioni presso Teramo Lavoro non hanno sortito i risultati che ci si attendeva? E come mai tanta fretta nel trasferire il Dirigente ed il personale del nucleo ispettivo interno, forse si approssimava il termine per la rendicontazione alla Regione delle spese effettuate con i fondi europei? Gentile Presidente, potrebbe sciogliere tutti questi dubbi che hanno prodotto altrettante ombre su di Lei e sulla sua Giunta, prima che si renda necessario dover chiedere quantomeno le dimissioni dell'Assessore provinciale al Lavoro, Avv. Eva Guardiani? Non Le sembri esagerata una tale ipotesi, perchè il sospetto che si stia procedendo a smobilitare un Settore che ha rappresentato il fiore all'occhiello a livello nazionale dei servizi all'impiego, un Settore che faceva fino ad alcuni anni or sono un'ottima attività di formazione, ad oggi scomparsa, un Settore che sembrerebbe commissariato dal sig. Cretola o Cretarola, è un sospetto pesantemente fondato.
23. Riteniamo offensivo che chi invoca lo scrupoloso rispetto della legalità si veda accusato di sollevare "un polverone su questioni formali e marginali" e di concentrare l’attenzione "su cavilli procedurali inesistenti". Per quanto sopra rappresentato e richiesto non possiamo accettare tali giudizi, che respingiamo ai mittenti, almeno fino a quando ogni responsabilità al riguardo non venga definitivamente chiarita.
24. Lei, signor Presidente, si ritiene esente da qualsiasi responsabilità in merito all’intera vicenda? Crede davvero che tutto si sia svolto nella piena trasparenza e regolarità? O verrà a ricordarci il sempreverde pseudo machiavellico motto “il fine giustifica i mezzi” che ogni volta vediamo fare capolino fra le Sue dichiarazioni pubbliche? La diffidiamo sin d’ora dal ricorrere a questi mezzucci, che sarebbero l’ammissione di una gestione quantomeno illegittima della società Teramo Lavoro. Al contempo La invitiamo a non fare confusione fra la gestione della società ed i suoi dipendenti e collaboratori, che non hanno colpe in merito.
Restiamo nella fiduciosa attesa che tutti i dubbi e le domande sopra esposti vengano puntualmente ed esaustivamente chiariti sebbene, ci si perdonerà, ad oggi ci sembra di poter dire che la Provincia abbia quantomeno provocato un pasticcio ed omesso di applicare rigore e trasparenza nella gestione delle questioni emerse, cosa che non ha mancato di suscitare preoccupazione anche fra numerosi consiglieri provinciali di maggioranza (Micheli, Tracanna, Di Bonaventura), i quali hanno affidato alla stampa la divulgazione dei loro legittimi dubbi.
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