Mi ero fatto una promessa.
In fondo mantenuta.
Nessun articolo sulla presentazione dei candidati sindaci.
Una questione di stile e di rispetto.
Avrei aspettato i programmi.
Non ho mai nascosto la mia simpatia per il sindaco Brucchi e per i suoi mezzi sorrisi.
Sono sicuro della sua onestà di fondo e di come gli sia pesato aver dovuto allargare la graduatoria di assunzione del concorsone al comune di Teramo.
Sono e rimango felice per tutti i candidati risultati vincitori e in particolar modo per la consorte di un membro della Segreteria regionale di Gianni Chiodi.
Il sindaco Brucchi non ha avuto tempo per rispondere alla Principessa del Sorriso e di abbattere le barriere architettoniche nella sua scuola...però ha trovato i soldi nel bilancio per i nuovi dipendenti.
Scelte sociali.
Non ho mai nascosto il mio interesse per l'evoluzione del candidato Sindaco Gianluca Pomante e per la sua elegante democrazia partecipata.
Trovo Gianluca come professionista, uomo e candidato un valore aggiunto per Teramo.
Non ho mai nascosto il mio disinteresse completo per il partito democratico di Teramo.
Capace di mantenere come segretario comunale il nulla politico come Alberto Melarangelo.
Sfido a memoria di tele di Braga di citare una battaglia civile e sociale a sua firma.
Una qualsivoglia iniziativa.
Un Segretario comunale capace solo di perdere il proprio capogruppo, un consigliere comunale, di appoggiare il giuliese Francesco Mastromauro come candidato al consiglio regionale, infatti lo stesso si è subito ritirato e di non aver nessuno esponente nel capoluogo.
Non ho intenzione di parlare di Manola Di Pasquale e su come ha gestito la figura di Giovanni Cavallari.
Sono sicuro che l'accordo PD, Fli e compagnia cantando, sia la sintesi perfetta.
Non ho intenzione di attendere di vedere vibrare il suo paracadute regionale.
Il premio per aver ceduto ancora una volta Teramo al sindaco scarso crinito.
Non ho intenzione di parlare di Graziella Cordone.
Madre, moglie infermiera e persona capace di protestare per una sanità migliore.
Vi ricordo lo sciopero della fame fatto per tutti voi e in favore del reparto di Oncologia.
Vi ricordo la raccolta firme fatta per tutti voi e in favore del ritorno del Professore Vicentini.
Graziella Cordone non è sola.
Un gruppo formato dalla società civile, dalla Lista Città di Virtù, da Sel e da molte donne e uomini della sinistra teramana.
Non è una questione di simboli o ideologie ma di valori e impegno.
Un programma che proietterà Teramo avanti di anni attraverso il sociale, i fondi europei e cooperative di ragazzi.
Oggi sul quotidiano teramano La Città si commenta il no di Rifondazione Comunista e di Officine indipendenti del buon Giannella...a una futuribile alleanza con Graziella Cordone.
Rifondazione Comunista ha avuto il suo secondo di notorietà uscendo con un documento il giorno stesso della presentazione della candidata sindaca.
Teramo il 25 Maggio spiegherà a Marco Palermo, segretario provinciale di Rifondazione Comunista il senso dell'eleganza....qualcuno comunicherà a Marco Palermo che il suo Muro è caduto nel 1989.
Teramo il 25 Maggio spiegherà a Giannella...il senso della coerenza...
Giannella che ha definito Graziella Cordone simile ai vecchi politici, dimentica la sua Università, quando da nuovo politico, firmò l'alleanza con Fagioli, uomo forte PD, scusate PDL, Mariani uomo forte PDL, scusate PD, un altro ragazzo di una certa destra, in quella che fu definita la nuova democrazia cristiana.
Ora Giannella dal suo Oblio, dal suo ritiro parla di nuovo e vecchio.
Andamento lento.
Memoria di bassa statura.
Il quotidiano La Città sceglie di commentare un'allenaza che non c'è mai stata tra Rifondazione Comunista, Officine Indipendenti e il gruppo di Graziella Cordone.
Sceglie di commentare e lo fa con un vecchio metodo subliminale.
Il titolo è meraviglioso.
Si parla di porte sbattute in faccia.
Si tende a destabilizzare l'interesse verso una candidata sindaco.
Minandone l'alleanza e la credibilità.
Donne che scrivono di donne.
Ora è nota la coerenza editoriale del quotidiano di Raffaele Falone, che immaginavo come persona di cultura e illuminata, che ospita tra i suoi redattori il candidato Sindaco e avvocato del Direttore Misson, Gianluca Pomante, che nelle ultime settimane, negli ultimi mesi, viene giustamente presentato come il nuovo messia.
Titoli, titoloni, catenacci e occhielli senza occhiate.
Praticamente tutti i giorni.
Nessua porta in faccia a Pomante quando il Pd, Rifondazione o Officine non hanno voluto allearsi o adottarlo?
Massima libertà editoriale e auguro al gruppo di poter mantenere una simile capacità di equidistanza.
Per mio conto, per come intendo la critica politica, per essere un lettore da un euro al giorno de la mia Città, dai tempi del direttore D'Amore, per aver scritto come "collega" del direttore Misson, ho deciso di terminare da oggi la lettura del giornale, augurando come sempre... agli amici della redazione, le migliori fortune.
Era ora...
Commenta
Commenti
La cosa che da fastidio è Davide contro Golia. Tanto a Teramo ci siamo abituati. Ognuno sceglie le proprie letture. Da Falone mi aspettavo altro. Ma in fondo ha diritto di avere le sue preferenze come tu hai diritto di non acquistarlo.
Non capivo come mai La Città , di cui apprezzo il garbo e la linea editoriale della nuova direzione, concedesse tanto spazio a Pomante.
Apprendo qui che Pomante e' l'avvocato del direttore e tutto torna.....ho sciolto un arcano, e francamente sono molto deluso e dispiaciuto. Da un quotidiano che ha avuto il coraggio della rottura mi aspetterei una rottura. Peccato. Non lo compro più nemmeno io