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Abruzzo: Quando un'opera costava meno del progetto....

9 minuti

"...unico nel suo genere in Italia, dove esistono sollevamenti poco oltre la prevalenza di un centinaio di metri, ma nessuno che raggiunga questo di Notaresco, che solleva a 256 metri..."
Corriere Abruzzese, 1 febbraio 1914.

Correva veloce l'anno 1913, a Notaresco,.
Quando fu inaugurato uno dei più importanti acquedotti d'Italia. 
Un'opera grandiosa, unica nel suo genere, che diede finalmente agli abitanti del fortunato paese, la possibilità di attingere l'acqua da fontane brulicanti per le vie e le piazze del centro abitato.
Un autentico privilegio.

Prima di allora, infatti, bisognava fare più di mezzo chilometro a piedi per arrivare alla fontana Veniglia, la più vicina al centro abitato. E poco importava che ci fosse il sole, la pioggia o il vento, c’era la necessità, ed essa da sola smuoveva gli animi….e li smuoveva silenziosamente.

Il prelievo dell'acqua in un luogo cosi disagevole per i cittadini,  cadde sotto l'instancabile sguardo dell'allora Sindaco Vincenzo Clemente, che con l’inconsapevole intelligenza del buon amministratore decise di realizzare l’acquedotto di Notaresco.
Clemente, così, si cinse dell’onere e l’onore di diventare l'artefice di quella, che per i cittadini di allora sarà considerata la più grande conquista civile sul territorio.

Piccola nota per i moderni seduti in poltronissima ….

Nato nel 1875, da una nota famiglia benestante, Vincenzo Clemente, fu uno degli amministratori più illuminati della sua epoca, forse uno dei pochissimi che in tempi assai celeri realizzò numerose ed importanti opere pubbliche. Pensate bene che nel 1910, inaugurò l'ospedale per i poveri ed appena in seguito avviò i lavori per portare in paese la corrente elettrica e il telefono, allora massime espressioni di progresso e modernità…

I Fatti realmente fatti. Sogno e son desto.

E’ interessante sapere che….l'Amministrazione Comunale di Notaresco pensava alla costruzione della conduttura per l'acqua potabile fin dai primi anni del Novecento. 
Nel 1909 l'incarico di redigere il progetto fu affidato all'ingegnere Giuseppe Inverardi dell'Aquila.

Tecnico di grande capacità ed esperienza, l'ingegnere, dopo alcuni sopralluoghi e ripetute valutazioni, scelse di utilizzare, per la realizzazione dell’opera,  le sorgenti di Cordesco, le uniche in grado di garantire qualità dell'acqua e continuità di portata, caratteristiche necessarie alla consistenza ingegneristica del lavoro.

C’era un piccolissimo ma non trascurabile problema….quelle sorgenti erano poste a circa 5300 metri di distanza dall'abitato e a ben 170 metri al di sotto dello stesso. 
Insomma impianti del genere non erano mai stati realizzati!
I lavori di costruzione ebbero inizio nell'ottobre del 1912 ed impiegarono un gran numero di operai e maestranze. Purtroppo, l’ingegnere Inverardi morì prima della fine dei lavori e l’opera fù impeccabilmente completata dai figli Achille e Riccardo nel luglio del 1913.

E’ assolutamente necessario sottolineare l’audacia dell’opera. 
Pensate che quell'acquedotto, a realizzazione ultimata, presentava caratteristiche e soluzioni tecniche di notevole interesse per l’epoca:

-   Il grande dislivello superato ( circa 170 metri!);

-   L'impiego innovativo di motori elettrici;

-   Le pompe, fatte costruire appositamente per avere le necessarie caratteristiche tecniche;

-   Le notevoli opere pubbliche per la captazione delle acque (cunicoli e muri di sbarramento interrati);

-   Le altre opere, tutte in muratura e di gradevole sinuosità architettonica, di cui si ricorda in particolare, l'edificio macchine e il grande serbatoio di raccolta situato nel punto più alto della conduttura.

L'acquedotto comunale di Notaresco rimase in funzione fino al 1937, anno in cui entrò in servizio l'acquedotto del Ruzzo. 
Nel 1938 il Comune decise di alienare i motori, le pompe ed altri materiali mettendoli all'asta.
Purtroppo, l'edificio macchine e le altre opere a vista furono tutte distrutte durante la seconda guerra mondiale, e successivamente utilizzati come cava per allocare il materiale, negli anni della ricostruzione.

Il concetto amministrativo concepito per la gestione dell'acquedotto fù assolutamente brillante per l’epoca: il Comune di Notaresco sottoscrisse un contratto di fornitura con la Società Industriale Vomano, società proprietaria delle centrali idroelettriche di Montorio. 

Tale contratto (utopia oggi) prevedeva che l'energia acquistata venisse in parte utilizzata per il funzionamento dell'acquedotto e per assolvere alle incombenze della pubblica illuminazione, in parte venduta a privati affinchè potessero usufruire di un’efficiente illuminazione e di forza motrice in abbondanza.

E’ sensazionale come, gli amministratori di allora, avessero pensato bene di pagare le spese della pubblica illuminazione e del sollevamento dell'acqua, ad opera dalle pompe nell’acquedotto,  con la vendita ai privati … così (udite udite…) da non  gravare di un soldo sul bilancio del Comune!

Il Sindaco Clemente si dimise per motivi oscuri nel maggio del 1914. I cittadini di Notaresco, con grandi manifestazioni di affetto e una raccolta di firme, cercarono invano di convincerlo a riprendere il suo incarico. Egli elegantemente rifiutò e si ritiro' a vivere a Rosburgo, dove continuo' a curare le sue attività con passione e dove morì l'8 agosto 1945.

"...le benemerenze che vanno ascritte a favore del Sindaco Clemente per aver diretto l'Amministrazione Comunale con intelligenza ed onestà... che questo Comune sotto la guida del sig. Vincenzo Clemente ha progredito materialmente e moralmente...che il Sindaco Clemente non ha badato a spese anche con mezzi propri per sollecitare l'esecuzione di opere pubbliche..."

Consiglio Comunale, 24 maggio 1914.

Pensieri che fanno acqua.

Questa storia degna del più dolce “c’era una volta”… è assolutamente vera!
Appartiene al nostro territorio...
Da oggi, ci saranno più cuori a battere all’unisono per ricordarla, ci saranno più sguardi nostalgici verso quel rigagnolo d’acqua a Cordesco.

Da oggi c’è un motivo in più per credere che cambiare si può, si deve, che si può essere profeti anzitempo e disegnare un nuovo percorso di speranza fattuale…. (E per una volta, le matite, non serviranno per mettere una croce elettorale!)

Questa storia rappresenta l’ esempio assoluto di sana amministrazione, replicabile all’infinito, senza spazio né tempo… in ambiti diversi e anche lontani dalla cosa pubblica... in ospedali.. fabbriche… uffici…ovunque ci sia bisogno di “bellezza d’azione”.

L'opera, preventivata per 130000 lire, a lavori compiuti diede un'economia di 7.000 lire grazie ad opportune modifiche apportate durante l’esecuzione dei lavori”.. questo è assolutamente incredibile e non realizzabile ad oggi...Questo ha voluto significare che all'epoca chi amministrava i soldi della collettività sapeva che questi erano pochi e preziosi, e per questa ragione li usava con la premura e la diligenza del buon padre di famiglia...

Il concetto amministrativo era poi innovativo, grintoso, illuminante …basti pensare  che le amministrazioni locali, solo negli ultimissimi anni, hanno cominciato a fare ricorso al partenariato pubblico-privato e al finanziamento tramite terzi per la realizzazione delle opere e la gestione dei servizi… ed il  Sindaco Clemente lo faceva cento anni fa!

E poi….. Il Sindaco Clemente si dimise per motivi oscuri. Dopo tutta la realizzazione della sua opera, si dimise. Grande atto di umiltà. Quanti oggi lo farebbero? 

Risposta. 

Nessuno.

L’attualità ci conferma, che anche di fronte a risultati disastrosi per la collettività, pur di continuare a sedere la poltronissima… cambiano partito, cambiano schieramento.. ma non cambiano mai “abito interiore”. Basterebbe guardarsi dentro. Basterebbe così poco.

La domanda è: ad oggi, esistono ancora, queste persone o  il loro spirito si è estinto?

Magari esistono e godono ancora di uno spirito coriaceo ma hanno perso molta della voglia di occuparsi della cosa pubblica…o forse ….hanno solo poco spazio o non ne hanno affatto.

Cari tutti, infondo… “Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini. Abbiamo solo bisogno di più gente onesta.” Benedetto Croce.

Susanna Ciminà – Graziano D’Eustachio.

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Commenti

Garzie a Susanna e Graziano. Grazie per "“L'opera, preventivata per 130000 lire, a lavori compiuti diede un'economia di 7.000 lire grazie ad opportune modifiche apportate durante l’esecuzione dei lavori”.. questo è assolutamente incredibile e non realizzabile ad oggi...Questo ha voluto significare che all'epoca chi amministrava i soldi della collettività sapeva che questi erano pochi e preziosi, e per questa ragione li usava con la premura e la diligenza del buon padre di famiglia..." Ho da amministratore i brividi. Altri tempi o siamo noi a essere altri uomini?
Cari articolisti oggi è tutto diverso. Oggi la mai ditta non partecipa alle aste pubbliche per i ribassi anche del 50%. Poi in corso d'opera arrivano i guadagni. Ma come si fa a gestire in questo modo i beni pubblici?
Complimenti per l'articolo. Storia e Memoria sono le uniche guide per i politici illuminati, cioè di quelli che scommettono sul futuro anche accettando la possibilità che le opere si realizzino dopo il loro impegno politico. Bisognerebbe raccogliere questi esempi dalla nostra storia locale e mandare i politici a scuola di etica politica. Chi parlerà dei nostri attuali politici tra cento anni ? NESSUNO
Senza una dura lotta alla corruzione non riusciremo mai a far ripartire questo Paese. E purtroppo la corruzione è nella nostra cultura, massimamente amplificata negli ultimi 20 anni. Sarà lunga, dura e difficile, ma è una battaglia che va fatta, altrimenti avremo molti altri casi MOSE, EXPO' etc.
Articoli interessante quanto puramente inutile. Ad oggi vi è una questione centrale: la gara di appalto pubblica. Tale gara funziona che chi presenta l'offerta più bassa vince il progetto e poi, immancabilmente, si fa i guadagni con le varianti in corso d'opera (che fa pagare almeno 5 volte al prezzo di mercato). Ovviamente, gli amministratori hanno tutto l'interesse in quanto, proprio sulle varianti, possono recepire tangenti e mazzette varie (e così tutti gli intermediari vari). Il problema è questo: se io sapessi in anticipo che alcune società sono corrotte e corruttibili oppure che offrono un preventivo del tutto inadeguato, non potrei escluderle dalla gara nè tanto meno assegnare il lavoro ad un'altra società. La legge mi impone di dare l'appalto a chi fa il prezzo più basso, perchè la legge e il legislatore pensano così di risparmiare, quando invece accade il contrario. Per inciso, in nessun altro paese al mondo è così e nessun appalto privato (basato su gare internazionali di clienti privati) si aggiudica al miglior ribasso. Quindi, bisogna fare pressioni affinchè il legislatore (ossia Parlamento) rivede le regole degli appalti pubblici. Solo così riusciremo a dare trasparenza e meno corruzione, il resto sono chiacchiere. Questa riforma sarebbe l'esatto corrispettivo di abolire l'assunzione per concorso (difatti, la legge impone il concorso per una presunta parità dei candidati, dopo di che i concorso si truccano e sappiamo come finisce). Queste pratiche statali desuete sono il sintomo più aberrante dell'assistenzialismo. Duole notare che molti, troppi, amministratori (locali e non), imprenditori (locali e non) ed esperti di varia natura (notai, avvocati, ingegneri, professionisti, geometri etc) sono conniventi del Sistema e si opporranno con tutte le forze ad ogni tipo di cambiamento. I due articolisti farebbero meglio, al posto di raccontare questa "favoletta" di 100 anni fa, a proporre, nelle opportuni sedi, una proposta di riforma dell'appalto pubblico. Nessun partito, di qualunque colore (compresi i fantomatici 5stalle), ha nel suo programma questo punto. Chissà perchè....
Non conoscevo questa storia. Conoscevo, per sentito dire, la persona. Mamma mi parlava spesso di questo signore. Lo conosceva bene; lo incontrava spesso perchè aveva dei rapporti commerciali con lui essendo produttrice di calce. Pensa: la chiamava " la ragioniera" ed in occasione del 18° compleanno le regalò degli orecchini che conservo ancora oggi. Che dire, la storia è fatta da e di esseri umani. Il concetto del fare è sempre la cosa migliore per distinguersi; in fondo spostare e sollevare acque era stato uno lavori più grossi fatto dai romani, che contribuirono a migliorare vita, salute e cultura dei popoli serviti dai grandi acquedotti. Oggi ne sono capaci in pochissimi e allora il chiacchiericcio prevale sovranamente. Siccome tu sei un ingegnere e quello che scrive con te è sicuramente un rosetano figlio e/o nipote di imprenditori ( che conosce bene la mia famiglia " i fornaciari"" di Pagliare di Morro D'Oro); fate e fate. Mettete all'angolo chi muove la bocca per muovere aria. Pensate in grande e sforzatevi di cambiare questo paese precipitato nel sonno più profondo....solo voi giovani potete dare la svolta. un abbraccio.
Notaresco é la sede della ditta appaltatrice alla quale ho affidato diversi lavori, nella eventualità futura sarà ancora contattata . Di questi tempi rispettare i preventivi e realizzare i lavori anche con migliorie prive di addebito, non é cosa facile. Questa impresa difficilmente risponderà ad aste pubbliche poco corrette.
E' la risultante della gestione antiliberale totalmente statalista. Abbiamo una economia che dipende dallo stato ed ovvio che si cerchi l'imbroglio o la furbata dove si può'!
@Esperto di appalti, non esistono solo le gare al massimo ribasso, ma anche le gare con offerte economicamente vantaggiose, che non tengono conto solo dell'eventuale ribasso (che dovrebbe in ogni caso risultare congruo), ma anche di altri elementi che l'amministrazione pubblica può inserire nel bando a vantaggio dell'ente e della collettività. Come hanno ricordato Susanna Ciminà e Graziano D'Eustachio, esiste inoltre il PPP (Partenariato Pubblico-Privato), che consente alla pubblica amministrazione di valutare e scegliere progetti convenienti nell'affidamento di opere o servizi pubblici. Nella ricca Germania e non solo, l'imprenditore si assume la responsabilità della propria offerta. Non sono previsti rifinanziamenti in corso d'opera. Chi sbaglia paga, anche con il fallimento dell'impresa. @FDL, il problema non è la gestione pubblica delle opere o dei servizi (ormai quasi tutti esternalizzati), ma sono gli interessi privati che l'amministratore incapace o corrotto tutela a discapito del pubblico interesse. Le lobby finanziano la mala politica e questa ricambia con gli interessi i propri finanziatori. Il problema è che in troppi, fra i politici che ci governano da un ventennio almeno, la pensano come te.
grande resoconto storico di cosa erano capaci gli amministratori del nostro povero(attuale)comune!Ai nostri giorni mancano sia le idee sia gli amministratori per portarle avanti!
Caro FDL oggi niente dipende piu' dallo Stato, che ha pensato e sta pensando bene di vendere tutto ai privati. C'e' sempre meno Stato, questo e' il vero problema !!! Le aste al massimo ribasso...non posso crederci ! Alla faccia della qualita' !!! Si mettono le ditte in guerra tra loro, annullando i profitti (almeno quelli regolari) per poter vincere l'appalto. E' come se a scuola non si premiasse lo studente piu' preparato ma il piu' asino !!! La liberalizzazione e la privatizzazione sono due cancri della nostra societa'. Per quanto riguarda la corruzione...mbhe per quella dovranno passare almeno tre generazioni di italiani e pian piano impareremo con l'esempio a tornare un popolo serio...
Altri uomini...altri tempi. Ringrazio Susanna per averci ricordato che sono esistiti, e probabilmente esistono ancora, uomini di alto spessore morale. Uomini che attualmente, per le condizioni in cui versa il paese non riescono ad emergere in quanto non inclini al compromesso. La società oggi, è infatti , così inquinata che saranno necessarie più di una generazione per riuscire a rinnovarsi moralmente.
«Ricordare è tutto: l'etica fondamentale della vita» ci rammenta Goliarda Sapienza, grande scrittrice e attrice del nostro patrimonio culturale. L'articolo coniuga bene questo pensiero. é il racconto sterminato della nostra piccola grande storia che ci aiuta a ripensare la nostra attuale condizione di cittadini e /o amministratori. Le domande poste son legittime ma andrebbero anche poste agli elettori dopo l'ultima tornata politica che ha coinvolto, amministrazioni, regione ed Europa. "La domanda è: ad oggi, esistono ancora, queste persone o il loro spirito si è estinto?" certo che esistono ma quando si presentano in campagna elettorale con la forza dei loro progetti e la loro onestà intellettuale gli viene risposto "siete tutti uguali" per non confessare che il voto è già promesso a qualcuno che lo ha contattato per un favore personale. "Magari esistono e godono ancora di uno spirito coriaceo ma hanno perso molta della voglia di occuparsi della cosa pubblica…o forse ….hanno solo poco spazio o non ne hanno affatto." La voglia c'è ma se non si ha dietro interessi di banche, lobiies e altro, la visibilità è nulla e ho conosciuto poche persone che si informano accuratamente dei candidati che vanno a votare...per di più si affidano a brand noti oppure a chi può garantirgli qualcosa personalmente. "Cari tutti, infondo… “Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini. Abbiamo solo bisogno di più gente onesta.” Benedetto Croce." è quello che ho sempre detto: l'attuale classe dirigente rispecchia l'attuale società altrimenti non si spiegherebbe perché abbiamo votato Berlusconi così tante colte, abbiamo rieletto Brucchi, Gatti è di nuovo in regione con ben 10.800 voti su fatti inconsistenti ...Nelle liste anche se difficile è pur sempre rintracciabile qualche faccia onesta. Occorre farsi un'idea di fondo personale e occorre informarsi accuratamente. oggi è possibile grazie ai nuovi media. Quanti di voi sanno che l'associazione libera con" riparte il futuro" ha pubblicato i CV e la dichiarazione dei redditi dei candidati delle ultime elezioni? Pochi perché ho sperimentato personalmente che la percentuale di persone che tanto critica e dice che non vota più perché siamo tutti uguali poi a votare ci va eccome ma su mandato personale. Grazie per questo esempio di un'epoca in cui non solo si trovavano esempi di buone amministrazioni ma c'erano cittadini che sapevano scegliere bene. "Ricordare e Tutto!!"
Continuiamo con lo statalismo che e' governato dalla politica, gestito dalla connivenza tra il nulla el'interesse pubblicamemte privato. Per chi di voi ha mai partecipato a bandi in altri paesi Europei oppure nord americani si sarà sicuramente reso conto della differenza nella ingerenza del settore pubblico nella vita quotidiana.
Felice sera, questo articolo è forse il più bello ed il più utile che ho mai scritto... argomenta la "bellezza del saper fare" ed io sono notoriamente "amazzone" della bellezza dell'agire. Credo che la vera notizia risieda nella scoperta di "un'attualità nella storia", nell'avere coraggio di sfidare la fisica, nel "volli fortemente volli" essere abruzzesi pionieri di un impresa. Gli insegnamenti eleganti ed esemplari alle volte, sono più punitivi di millemila calunnie. ....lo scovare lo sforzo di uomini del passato, che sono appartenuti alla nostra storia, e che si sono spesi per il bene comune, senza inganno...mi ha resa una donna migliore. Un ringraziamento all' ingegnere Graziano D'Eustachio, che mi ha piacevolmente accompagnato nel racconto di una grandiosa storia d'altri tempi.