Studiare, studiare, studiare ... preferisco il rumore del mare.
La cultura sinonimo di disoccupazione, la laurea traguardo senza meta, i libri cumuli di pagine senza un' anima.
Giovani che sospirano più che aspirare, carriere bloccate come larve sugli alberi, l'impegno personale deriso, la voglia di cambiare pietrificata, la voce fatta silenzio, la motivazione imbavagliata sotto la sabbia.
Siamo diventati un paese "stanco", vecchio ed informe.
Il paese " per pochi", di pochi, i pochi senza cuore.
Siamo apostrofati come i più grandi esportatori di giovani capaci ed intraprendenti, di giovani laureati ed umiliati, in nome della meritocra...zia, intesa come parente.
Questa è una storia diversa.
Questa è la storia di Emanuel e Dimitri, due ragazzi teramani che hanno condiviso la loro infanzia. Hanno marinato la scuola insieme per la prima volta. Stessa età, stessa compagnia, entrambi vincitori di un concorso nazionale sull'innovazione . Poi due strade diverse, uno ha scelto di restare nel Bel Paese, uno di partire.
Nome?
Dimitri Gramenzi
Emanuel Mazzilli
Nazionalità?
D:Italiana
E:Italiana
Residenza?
D.Teramo, Italia.
E: San Francisco, California.
Dove hai studiato, in quale Università?
D: Università degli studi dell’Aquila (AQ).
E: Università di Modena e Reggio Emilia.
Lavori? Che lavoro fai?
D:Laureando in Ingegneria Meccanica. Attualmente in cerca di occupazione, questa condizione mi ha spinto a sviluppare una Startup.
E:Ingegnere informatico presso Twitter Inc.
Quanti colloqui hai dovuto effettuare prima di trovare il tuo lavoro?
D:Ho inviato un numero “infinito” di e-mail, sia in modalità di candidatura spontanea, che in risposta a posizioni aperte ben specifiche. I colloqui selettivi realmente effettuati a seguito delle mie candidature non superano la soglia del 10%. I risultati: stage semestrali , collaborazioni non retribuite e molti le faremo sapere….
E: Con l’azienda attuale 8-9 colloqui selettivi. Prima ho fatto serie di questo tipo con una decina aziende, alcune bocciature, alcuni rifiuti da parte mia ed alcuni problemi burocratici legati alle regole sull’immigrazione.
Ritieni che i colloqui fossero tutti oggettivi e professionali? Hai riscontrato irregolarità?
D:In alcuni casi il dubbio che ci fossero delle irregolarità nel giudicare i candidati è stato forte, tuttavia non giudico l’oggettività e la professionalità di chi mi esamina.
E: Super oggettivi, basati al 90% sulle abilità tecniche.
Ritieni che la tua retribuzione sia congrua?
D:Attualmente non percepisco salario.
E:Si.
Cosa pensi del sistema lavoro-merito Italiano?/E di quello americano?
D:In Italia le due parole LAVORO e MERITO non vanno certamente di pari passo.
Per esempio consideriamo mediamente un giovane Italiano neolaureato che si affaccia sul mondo del lavoro.
Ciò a cui va in contro è giustamente un periodo in cui mette in pratica le proprie abilità e acquisisce esperienza, la cosiddetta “gavetta”.
Questo periodo iniziale di lavoro in cui l’impegno ed il lavoro fornito sono maggiori rispetto al compenso ricevuto, è a mio avviso il periodo in cui il datore di lavoro quantifica e qualifica il merito del dipendente.
Purtroppo non è così , gli stagisti Italiani vengono utilizzati come risorse da sfruttare a breve termine a costi vantaggiosi da parte delle aziende.
Spero che in America le cose vadano in una direzione diversa!
E: L’italia è un immenso sistema dove MAI si avanza per merito e mai si retrocede per demerito. Anzi, in molti ambiti il merito è visto come una minaccia alla posizione di supremazia di chi decide. In America, fino ad ora, ho visto soltanto merito.
Torneresti mai in Italia? / Andresti mai in America?
D: Per un’ esperienza temporanea sicuramente.
E:Mi piacerebbe molto un giorno.
Credi che l’Italia sia un paese per pochi? Pensi che l’America sia il nuovo mondo?
D:Credo che L’Italia sia un paese in forte crisi dove le aziende che prima si fronteggiavano per sviluppare al meglio i loro prodotti, ora combattono giornalmente per “rimanere a galla” cercando di raggiungere segmenti di mercato sempre più piccoli.
Nell’immaginario collettivo L’America è la terra promessa ormai da generazioni, ma la linea di confine tra immaginazione e realtà non è cosi sottile.
E:Penso che l’America ha cose straordinarie e bellissime, ma anche molti difetti. Lavorativamente parlando sono 1000 anni avanti; umanamente hanno molto da imparare da noi.
Pensi che in Italia ci sia corruzione?/ Ed in America?
D:Aimè credo che in Italia la corruzione sia entrata a far parte del nostro biglietto da visita.
Lo si percepisce quotidianamente grazie ai mezzi d’informazione che descrivono un paese in cui il malaffare dilaga a tal punto da non risultare più motivo di vergogna.
Questo è scandaloso!!!!
I disonesti sono ovunque anche in America, ma credo che li vadano in galera quando vengono scoperti!
E: L’Italia è un paese di persone oneste in mano ai disonesti. Non è che c’è corruzione, si basa proprio sulla corruzione. In America c’è anche la corruzione, perchè fa parte della natura umana, ma i corrotti lo fanno di nascosto, non lo rivendicano in televisione. E quando vengono beccati, vanno in galera e sono emarginati a vita.
In Italia lavori solo se sei figlio di….? In america conta chi sei o conta che fai?
D: In Italia ho visto giovani ingegneri e laureati servire nelle mense con estrema professionalità e rispetto. Qualità che sporadiche volte ho riscontrato nei loro coetanei figli del cosiddetto “politico di turno” dagli altisonanti incarichi manageriali, ottenuti con scarsa trasparenza.
Le aziende Italiane cercano figure professionali competenti da inserire all’interno del proprio organico. Tuttavia, al figlio dell’imprenditore titolare dell’azienda non sarà MAI assegnato ad un’incarico di responsabilità inferiore di quello di un ruolo di dirigenza.
Questo accade perchè nella maggior parte dei casi il rango sociale influisce sulla scelta delle risorse , che nel caso fossero inadeguate rappresenterebbero fattori di rischio per gli sviluppi aziendali. Non conosco le condizioni Americane!
E:In America conta soltanto chi sei. È chiaro che se sei “figlio di” forse alcune cose sono più facili. Però un azienda preferisce un “figlio di” può essere denunciata per discriminazione e se si riesce a dimostrare la cosa passa davvero brutti guai. Vi faccio due esempi, ho iniziato a fare i colloqui ed è tassativamente vietato fare domande sulla provenienza. Abbiamo preso uno stagista da Stanford. Parliamo di una delle università più costosa al mondo (circa 50.000$ l’anno di retta), quindi forse è un “figlio di”. Io con le borse di studio per reddito e merito pagavo 112 euro l’anno di tasse. Con un anno di Stanford ci paghi circa 328 anni all’Università di Modena. In teoria, lui è sotto di me.
Secondo te le start up in Italia hanno il giusto volano? Ed in America?
D: Attualmente stò lavorando allo sviluppo di una startup nata da una mia idea, quindi ritengo di poter parlare in prima persona in base alle mie esperienze in merito.
Ritenendo di essere in possesso di un’idea valida ho presentato la mia proposta al concorso I.E.SMART per startup innovative lanciato dalla CENTRAL EUROPE.
La regione Veneto ha partecipato come partner attiva a tale iniziativa indicendo il concorso Veneto Smart Competition, grazie al quale ho inserito le caratteristiche e le peculiarità della mia proposta. Dopo varie fasi eliminatorie il mio progetto è rientrato tra le prime dieci idee più meritevoli, alle quali è stato erogato un servizio di assistenza speciale nello stilare il proprio Business plan. Dopo un pitch dei dieci migliori modelli d’impresa, la giuria ha proclamato cinque vincitori tra i quali me, con la terza posizione in graduatoria.
La Regione Veneto ha accompagnato poi i vincitori una settimana a Bratislava, in Slovacchia, in un Campus speciale dove le idee brillanti sono state presentate a potenziali investitori internazionali.
Attualmente in Italia ci sono concorsi, finanziamenti e incubatori d’impresa per startup, ma le competizioni sono serrate, i finanziamenti non sono esorbitanti e principalmente siamo ancora poco competitivi nell’elargire risorse considerevoli.
Pensare di poter paragonare le risorse messe a disposizione alle nostre startup, con quelle americane equivale a raccontare una barzelletta.
E: Secondo me poche startup in Italia hanno “il giusto”. Per lo stesso motivo per cui, a parti invertite, pochi stilisti e pochi cuochi hanno valore in America. È un livello professionale inferiore, per quello che ho visto. Pensa che una delle persone più ricche in Italia, tessera numero 1 del partito al Governo e proprietario del più importante giornale italiano ha preso una delle aziende informatiche più importanti al mondo (Olivetti), negli anni del boom dell’informatica, quando spaventava IBM e Microsoft, ed è riuscita a farla fallire. Oggi la Olivetti produce macchine da scrivere per l’India. Nel 2013 la Microsoft ha chiuso con un fatturato di 78 miliardi di dollari, IBM 100. Sommando i fatturati soltanto di queste due aziende si ottiene una cifra che è circa dieci volte il PIL dell’Abruzzo. Per far fallire una azienda informatica al top negli anni del boom informatico bisogna essere dei fuoriclasse. Le poche startup che valgono, credo si scontrino con la burocrazia e con un sistema corrotto, per cui per loro è difficile emergere. L’unica eccezione che conosco è “Arduino”. In America le startup funzionano. In California trainano l’economia. Pochi lo sanno ma nel raggio di 30 Km a San Francisco ci fanno tutte le app che abbiamo sui cellulari e tutti i siti più visitati. Parliamo di aziende consolidate (Google, Apple, Facebook, Yahoo, Twitter, Linkedin, Mozilla, Paypal), ma anche nuove realtà (Airbnb, Bittorent, Uber, Spotify, Dropbox, Whatsapp, quasi tutto quello che vi appare se cliccate il tasto al centro di qualunque smarphone).
Cosa pensi del governo del tuo paese?
D:Credo sia un governo che arranca in un contesto politico ed economico non facile. Con estrema lentezza ci stiamo liberando di figure che per anni hanno, con constatata incompetenza, portato il Paese al tracollo.
E: Semplicemente corrotto, colluso ed incapace. Penso che, da quando ho memoria, mai ho visto tutte e tre queste caratteristiche presenti allo stesso tempo.
Cosa cambieresti?
D:I costi della politica e molto altro!
E:L’informazione, basterebbe a cambiare il nostro paese in 6 mesi.
Se ti permettessero di prendere una gomma e cancellare un’istituzione, quale cancelleresti?
D:Non cancellerei le istituzioni ma bensì le persone corrotte che fanno leva su di esse!
E:Tutto sommato le istituzioni in se sono fantastiche, sono state pensate da persone che univano l’eccellenza all’onestà.
Credi che l’Italia stia affondando? Credi che l’america stia riemergendo?
D:Credo che l’Italia stia lentamente affondando e l’America abbia le competenze necessarie per garantire stabilità.
E:Si ad entrambi.
Nel sistema Italia, credi che ci sia uno spiraglio per ripartire?
D:La domanda che mi pongo è la seguente: siamo in grado come popolo Italiano di sfruttare le nostre risorse? Lo spiraglio c’è, le risorse le vedo ogni giorno , camminano in strada , sono ferme alla stazioni degli autobus, sono negli uffici e nelle scuole.
Le risorse siamo noi!
Un popolo che soffre dovrebbe essere coeso, noi lo siamo?
E:Assolutamente si, forse però nel lungo periodo. Abbiamo risorse che neanche immaginiamo.
Se ti facessero una mega-offerta all’estero abbandoneresti mai l’Italia?/ Ci torneresti?
D:Temo che sarei costretto a farlo, pensando “un giorno tornerò”.
Mi viene in mente un celebre versetto di Dante Alighieri : “ Tu proverai si come sa di sale lo pane altrui”. Nelle condizioni attuali in cui versa il nostro paese, c’è il rischio e la forte sensazione che sia quello di casa il “pane salato”.
E: Si! Ma la mega-offerta non la valuterei in termini economici, ma in termini umani. Magari un’azienda che assume e promuove per curriculum, dove il mio lavoro viene valorizzato, dove il “magadirettorecapo” si siede nell’open-space, dove, interfacciandomi con le istituzioni, mi trovo qualcuno che oltre alla banca di papino esprima altre virtù.
Per una volta i compiti a casa li diamo noi: leggete 10 volte ad intervalli regolari ed imparate ad ascoltarci.
D'altra parte...."il bordello e' l'unica istituzione italiana dove la competenza e' premiata ed il merito riconosciuto"
(Indro Montanelli).
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