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Noterelle massoniche 5 – Convegni massonici: relatori tutti massoni tranne uno?

di Elso Simone Serpentini
4 minuti

Sul sito multimediale del Grande Oriente d’Italia (Palazzo Giustiniani), nel settore LE NOTIZIE – VITA ISTITUZIONALE ED INFORMAZIONE ONLINE (http://www.goiradio.it/le_notizie.htm) compare ancora una notizia relativa ad un convegno che si tenne sabato 10 dicembre 2005 a Cosenza per il Bicentenario del Grande Oriente d’Italia. Il tema del convegno era “Mezzogiorno tra utopia e realtà: Momenti e figure del XIX secolo”. Il giorno successivo,11 dicembre, sempre nell’ambito della celebrazione del Bicentenario del Grande Oriente d’Italia, si tenne un altro convegno su “Massoneria: fonte di ricchezza spirituale ed intellettuale dell’uomo”.

Il Gran Maestro Gustavo Raffi, ebbe a dire, in relazione ai due convegni: “Queste nostre iniziative rappresentano un lungo viaggio nella Massoneria e la sua storia, e costituiscono una importante occasione per sottolineare l’apporto costruttivo dato dalla Libera Muratoria attraverso le sue idee, i suoi valori ed i suoi uomini al progresso civile, democratico e laico dell’Italia. Grazie alle nostre grandi battaglie civili e morali siamo tornati ad assumere un ruolo attivo nella società”.
Il convegno di Cosenza celebrava anche il 50° anniversario di fondazione della loggia “Bernardino Telesio. I lavori furono aperti dall’Assessore alla Pubblica Istruzione e Università della Regione Calabria, Sandro Principe ed introdotti dal Maestro Venerabile della “Bernardino Telesio”, Domenico Musacchio. Moderati da Giuseppe Lombardo, università di Messina, intervennero come relatori Bernardino Fioravanti, Bibliotecario del Grande Oriente d’Italia (“Massoneria e modernizzazione”); Carlo Ricotti, università Luiss (Briot e Murat e il Partito italiano del Regno di Napoli, 1807 – 1815”); Luciano Russi, università di Teramo (“Carlo Pisacane, un rivoluzionario senza rivoluzione”); Luigi Polo Friz, storico (Salvatore Morelli, antesignano dell’emancipazione femminile”); Ernesto D’Ippolito, Presidente emerito degli Ordini Forensi calabresi e Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia (“Antonio Cefaly e Antonio Labriola, due filoni del meridionalismo massonico”). Concluse i lavori l’intervento del Gran Maestro Raffi.

Ora, una riflessione a cui segue una domanda: i relatori erano Bernardino Fioravanti, massone e bibliotecario del Grande Oriente d’Italia, Carlo Ricotti, massone e prestigioso docente della Luiss, Luigi Polo Friz, massone e storico della massoneria, Ernesto D’Ippolito, massone e Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia. Massone e Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia era (ed è tuttora) Gustavo Raffi. Si può credere che Luciano Russi, compianto rettore dell’Università di Teramo fosse l’unico non massone tra i relatori ufficiali di un convegno sulla massoneria organizzato dalla massoneria e tenuto per celebrare il Bicentenario della massoneria?
Si tenga presente che i relatori del convegno che si svolse a Reggio Calabria il giorno successivo, su  “Massoneria: fonte di ricchezza spirituale ed intellettuale dell’uomo” (ore 16,30, Palazzo Cedir, sala G. Versace), organizzato dal Consiglio dei Maestri Venerabili della città e dal Collegio Circoscrizionale della Calabria, i cui lavori furono moderati dal massone avvocato Fausto Costarella, erano massoni: Ernesto D’Ippolito, Presidente emerito degli Ordini Forensi calabresi e Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia (“Le idee e gli uomini della Massoneria calabrese2); Bruno Polimeri, storico (“La Massoneria nella provincia di Reggio Calabria tra il XIX e il XX secolo”); Bent Parodi, giornalista, scrittore e Grande Oratore aggiunto del Grande Oriente d’Italia (“Le due anime della Massoneria). Anche al termine dei lavori di questo secondo convegno l’intervento conclusivo fu del Gran Maestro Gustavo Raffi.

Quindi, dovremmo credere che l’unico tra i relatori di ben due convegni organizzati dalla massoneria per celebrare il Bicentenario della Massoneria solo uno fosse non massone? Lo so, la domanda è birichina. Ma me ne viene in mente un’altra, ancora più birichina: sarà mai possibile diventare rettori dell’università teramana senza essere massoni?

 

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Commenti

Capisco di non avere tutte le conoscenze per comprendere a pieno la questione "massoneria", ma non comprendo lo stupore di vedere un convegno organizzato da una struttura che , pur se massonica, ha tutti i suoi riferimenti pubblici. Insomma mi chiedo quale problema ci sia ad organizzare convegni e studi sulla massoneria , da parte di una loggia massonica, appunto. Inoltre , qualora non vi fossero alcune violazioni di legge, mi chiedo quale problema hanno i soci della Loggia a rendere noto che sono tali? Dal sito del Grande Oriente vedo che esistono diverse logge in Abruzzo legate al Grande Oriente d'Italia ed una , molto nota, dal nome Melchiorre Delfico proprio a Teramo. Perchè i "muratori" teramani si vergognano ? Perchè non pubblicare l'elenco dei soci in internet? Insomma se hanno creato tutto questo mistero per spartirsi incarichi pubblici, qualche appalto e realizzare cordate per questo o quell'altro politico .. mi chiedo : Ne vale la pena? non potevano rimanere normalmente in un partito ? Insomma , sono ignorante , come diceva Totò, in materia ma non capisco veramente l'utilità di tutto questo mistero. Inoltre mi stupisco e sorrido, conoscere che nella massoneria non sono accettate donne. Forse troppo intelligenti?
Nell'attuale sistema socioeconomico direi proprio di no !
Caro Massimo, la sorpresa non sta nel fatto che la massoneria organizzi convegni sulla massoneria o anche su altri argomenti. La sorpresa sta nel fatto che in due convegni partecipano tutti relatori che ammettono di essere massoni e nella istituzione massonica occupano un ruolo. Guarda caso, uno no. Solo uno non ha mai amesso di essere massone e in qualche occasione si è speso ner negare di esserlo e ancora oggi non pochi negano che lo fosse. E' sufficiente questa come sorpresa? Per le altre tue considerazioni, è piuttosto ingenuo pensare che le logge massoniche pubblichino l'elenco degli scritti su internet. Per capire, di rimando alla prima puntata di questa rubrica, quella sugli antichi doveri. Il primo dei doveri e di non rivelare mai la propria affiliazione e soprattutto quella degli altri. Insomma le logge devono rimanere segrete. Loro dicono riservate, perché se ammettessero di essere segrete violerebbero la Legge Anselmi sulla costituzione di società segrete (legge che non è mai stata applicata) e non ha mai sanzionato nessuno.
Caro Massimo, nemmeno io sono un esperto su queste tematiche, ma provo ad immaginare una squadra di "muratori" che ricoprono responsabilità di governo a livello nazionale, regionale, provinciale, comunale, e con i vincoli del mutuo soccorso i vantaggi per i "fratelli massoni" diventano incalcolabili, non di poco conto. Una società veramente democratica non dovrebbe tollerare l'associazionismo segreto o "riservato". Fosse per me declasserei tutti sti farlocchi "muratori" a manovali, addetti al trasporto di pesanti callarelle sulle impalcature, al servizio dei veri muratori che si guadagnano da vivere con fatica, onestà e alla luce del sole.
Il deceduto Prof. Luciano Russi, già Rettore della nostra Università, fu massone? Egli, quando era ancora in vita, smentì la sua appartenenza. Il Prof. Serpentini invece, sulla base degli elementi scovati, ritiene plausibile la sua affiliazione. Mi chiedo: è così importante sapere se fosse massone? Se proprio si vuol giudicare un uomo, non è meglio analizzare ciò che ha fatto e ciò che ha detto in vita? Non mi pare prudente giudicare una persona per le sue convinzioni, siano esse politiche, religiose, filosofiche, sportive, ecc. Fossi ancora uno studente, mi preoccuperei che il docente sia competente e che il Rettore sia un amministratore capace. Non mi curerei se questi siano di destra o di sinistra, atei o credenti, cristiani o ebrei, tifosi della juve o del milan, massoni o antimassoni o a-massoni (perdoni il neologismo). Tenga presente poi che, ai sensi delle leggi vigenti, l'appartenenza alla massoneria è legittima; che questa non è considerata alla stregua di una società segreta; che gli elenchi degli iscritti sono a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. I massoni devono andare in giro come gli ebrei durante la guerra, con il marchio sul vestito? L'elenco degli iscritti ai partiti, ai sindacati, alle organizzazioni religiose (acli, cl, azione cattolica, opus dei, ecc.), alle associazioni culturali, ai club sportivi è riservato. Non segreto, ma riservato. Esistono numerose sentenze, anche della S.C. di Cassazione, le quali respingono la tesi della segretezza delle logge e delle comunioni massoniche. Un uomo è libero di appartenere ad una qualsiasi associazione senza dover rendere manifesta la sua appartenenza? La Costituzione della Repubblica Italiana dice di sì. P.S. in Italia le donne sono ammesse nella massoneria della GLdI degli ALAM, seconda comunione massonica per numero di affiliati.
Il problema nasce quando la massoneria condiziona e dirige governi e politica. In grande e in piccolo, in modo subdolo, "riservato". La lista degli iscritti alla loggia P2 sequestrata a Licio Gelli non era a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Il progetto piduista, il "Piano di rinascita democratica" in gran parte realizzato nell'ultimo ventennio dal "muratore" Berlusconi, non era quello ufficiale del PDL che milioni di italiani hanno votato. Non metto in discussione il diritto alla riservatezza, ma se un massone si candida a gestire il patrimonio pubblico, quindi anche il mio, sarebbe doveroso e necessario che lo faccia democraticamente, senza il cappuccio in testa.
Decisamente si. Il nuovo rettore e' intimo di una corrente Ben nota a Teramo. Ricordate l'ultima guerra Bella Banca di Teramo?
E il concorso per Dirigenti scolastici in Abruzzo è stato forse affidato a massoni?