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Noterelle massoniche 3 - Grembiulini d’Oltralpe

di Elso Simone Serpentini
9 minuti

Che cosa spinge un massone italiano che negli anni ’90 compare nell’elenco massoni italiani della cosiddetta “Lista Cordova” (di cui a http://www.lamassoneria.it/wp-content/uploads/2013/02/Massoneria-Elenco-Massoni-Italiani-.pdf) a iscriversi in una loggia di Nizza?
Le risposte possibili le troviamo in Ferruccio Pinotti, Fratelli d’Italia, pag. 398, 399:
Altra cosa da dire in merito alle appartenenze ‘segrete’ di molti importanti personaggi italiani dell’economia, della finanza e delle istituzioni, è che essi non risultano appartenere alla massoneria italiana perché sono iscritti a logge straniere, e possono comunque godere della rete dei rapporti massonici perché appartengono alla fraternità massonica mondiale, infatti sempre il Di Bernardo afferma: ‘Un cittadino italiano, comune o altolocato che sia, può chiedere l’iscrizione a una loggia della massoneria straniera: in Inghilterra, in Francia, negli Stati Uniti, a Tokyo. Se uno ha rapporti di amicizia all’estero – poniamo il caso di un manager che abbia lavorato in una multinazionale, o un professore che abbia insegnato all’estero – questi amici possono proporgli di entrare in una loggia inglese, ad esempio. Ci sono tanti italiani che sono membri di logge straniere, senza esserlo in Italia”.

Ci sono anche quelli che, massoni in Italia, si iscrivono ad una loggia straniera per qualsiasi altro genere di convenienza. Ora noi ne conosciamo uno che ha fatto questo passaggio e che negli ’90 compariva nell’elenco massoni italiani sopra richiamato e nei primi anni 2000 (presumibilmente) si è iscritto ad una loggia straniera, esattamente passando dalla loggia aquilana “Guglia d’Abruzzo” alla loggia Garibaldi 317 di Nizza e quindi dal Grande Oriente d’Italia alla Gran Loge Nazionale de France. Il motivo? Mah… forse sperava, dopo che la magistratura italiana (Cordova) aveva sequestrato gli elenchi dei massoni italiani, di poter sfuggire ad altri eventuali indagini della stessa magistratura, affiliandosi ad una loggia straniera.
Se non che… Se non che… che poteva sapere lui che anche la magistratura francese (Procura di Nizza) poteva compiere un’indagine analoga e far spuntare fuori un bell’elenco di 38 massoni italiani, elencati in ordine alfabetico, con a fianco il nome della loggia e il relativo numero di tessera? Che ne poteva sapere che anche il suo nome sarebbe comparso in quell’elenco (un bell’elenco: Castelli Massimo, apprendista…loggia Janus, Mentone, medico di Albenga;  Paradisi Rocco, maestro massone…loggia Janus, Mentone, architetto di Albenga; Schneck Roberto, maestro massone, loggia Giuseppe Garibaldi Nizza, architetto di Albenga e così via dicendo) ?

Che ne poteva sapere che di quell’indagine e di quell’elenco si sarebbe occupato anche il settimanale italiano “L’Espresso” (n. 26 del 18 giugno 2001), con un articolo intitolato “Grembiulini sul principato”, firmato da Francesco Bonazzi e Franco  Giustolisi?
Al settimanale, Massimo Castelli, uno dei compresi nell’elenco, dichiarava: “Non ne sapevo nulla dell’inchiesta dei giudici di Nizza. E pensare che mi ero iscritto alla GLNF perché riconosciuta dalla massoneria inglese, si vede che sono caduto dalla padella nella brace . Mi sono iscritto alla Janus di Mentone visto che in Italia ci sono troppi problemi, diciamo cosi, che hanno coinvolto la massoneria e l’ho fatto, come tanti altri, per non avere guai..ero iscritto al Grande Oriente d’Italia dove risulto in “sonno” (le dimissioni non esistono).” E ancora: “Alla Janus ci vediamo una volta al mese e ora sono tornato maestro come ero in Italia, dopo essere ripartito da apprendista. In ogni caso la massoneria non è un’associazione segreta, il segreto è solo filosofico”.

Chissà se anche il nostro personaggio teramano affiliatosi alla Loggia Garibaldi 317 di Nizza dopo essersi messo “in sonno” nella sua loggia aquilana era convinto che il segreto massonico fosse solo filosofico. Forse no, perché quando il settimanale “L’Espresso” pubblicò l’elenco che comprendeva anche il suo nome, pensò bene di querelarlo. Però, si badi bene, non per diffamazione (ritenendo che avesse asserito che lui era massone quando, invece, non lo era), ma per violazione della privacy, cioè perché lui lo era, massone, ma non bisognava dirlo. Il garante per la privacy, tuttavia, gli diede torto, riconoscendo al settimanale il diritto di cronaca.
Ma cerchiamo di capire qualcosa di più della loggia di Nizza (non certo la meno importante tra le decine che ce ne sono e tutte ben organizzate) alla quale il nostro personaggio si era (lo è ancora?) affiliato. La loggia è la R.L. Garibaldi 317 all’Oriente di Nizza, praticante il Rito Emulation. Un Rito è una struttura iniziatica molto precisa, composta di "gradi", cesellato durante i secoli dai saggi iniziati, che ha per scopo di aiutare il muratore a svilupparsi su tutti i piani, morale, etico, sociale, ma anche spirituale.

Il Rito Emulazione, creato nel 1813 da Peter Gilkes, rivendica una filiazione ai più antichi rituali della Massoneria operativa. Deve il suo nome alla Loggia “Emulation of Improvement” (perfezionamento) che si riunì la prima volta nell’ottobre 1823 al Freemason’s Hall di Londra. Introdotto in Francia nel 1925, fu adottato da parecchie Logge della Gran Loggia Nazionale Francese e, in Svizzera, in alcune Logge della GLSA. Una particolarità di questo Rito - che si limita ai primi tre gradi - è la pratica orale; le cerimonie vengono eseguite a memoria, prassi che proviene dall’epoca in cui sia nel Compagnonaggio, sia nella Massoneria operativa, i rituali si imparavano a memoria, poiché, nello spirito di salvaguardia dei segreti del mestiere, nulla veniva scritto. L’affiliato entra come apprendista, diventa poi compagno, poi Maestro e infine Maestro Venerabile. Ecco… immaginiamo il nostro personaggio teramano mentre partecipa alle tornate della sua loggia con uno di questi grembiulini appeso alla cinta.

Un’altra caratteristica interessante della R.L. Garibaldi 317 di Nizza è l’intensa serie di scambi con le logge italiane.
In pratica gli affiliati, specie se italiani, è come se operassero in Italia in una loggia italiana, pur essendo affiliati ad una loggia straniera e, almeno presuntivamente, al riparo dalle indagini della magistratura italiana.
Per capire a quante iniziative comune con logge italiane la R.L. Garibaldi 317 di Nizza abbia preso parte ultimamente, proponiamo un elenco schematico e non completo:
2008. Tornata del 9 maggio. Transita a Pavia il Labaro della R.L. Garibaldi n. 317 all’Oriente di Nizza per prendere parte al Convegno Massonico tenutosi a Genova con tema: “Processo a Garibaldi”.

2008. Il 1° novembre all’Histò San Pietro su Mar Piccolo, si tiene un convegno sulla massoneria in Europa e nel Mediterraneo, organizzato dalle R.R. L.L. Pitagora 856 di taranto, Tommaso Briganti 933 di Gallipoli e Libertini 737 di Lecce, con il patrocinio del Collegio della Puglia e del GOI, al quale predono parte esponenti delle Gran Logge di Grecia, Austria, Belgio, Germania, Montenegro e Francia, le ultime due con i rispettivi Gran Maestri Novak Jaukovic e François Stifani. Tra le logge partecipanti la R.L. Garibaldi 317 di Nizza. Chiude i lavori il Gran Maestro del GOI Gustavo Raffi.
Il giorno precedente, Venerdì 31 ottobre, Tornata rituale, sempre all’Histò San Pietro, con la Tavola "Per il bene dell’Umanità: attualità dell’esoterismo e dell’essoterismo massonico nella costruzione dei popoli d’Europa" redatta dalla RL Pitagora 856. e poi cancella questa riga all’Histò San Pietro sul Mar Piccolo.
   
2010. il 7 maggio si tiene a Firenze, nella Casa Massonica organizzata dalla loggia fiorentina “Avvenire” 666, una tornata congiunta con una folta delegazione di Fratelli della R.L. Garibaldi 317 di Nizza e della R.L. Italia 1727 di Salon en Provence, appartenenti alla Province Alpes Corse Méditerranée. Nella Tornata, cui partecipano anche le RR.L.L Dante Alighieri 117, Quoram 629, Giuseppe Garibaldi 631, e Lucio Trevisan 1310, alla presenza del Presidente del Collegio Stefano B. e del Vicepresidente Moreno M. - Alex J. I., della R.L. Avvenire, viene svolta una Tavola dal titolo: "Il Rinascimento e l’Umanesimo a Firenze: il loro influsso sulla Massoneria Universale". Durante la tornata il Maestro Venerabile della Loggia Avvenire, Mario Garoni, cede il maglietto al suo omologo Fabio Cannizzaro, della loggia Garibaldi 317 di Nizza per condurre la cerimonia di reintegrazione di un fratello.
Al termine segue un'Agape fraterna.

Il nostro personaggio teramano è
, dunque, abituato a sLoggiare e a riLoggiare altrove, come fanno le rondini a primavera. Chissà se sLoggerà anche da Teramo, “magno cum gaudio” dei teramani?

                               

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Battaglia di Calatafimi. Il maggiore conte Colonna con due compagnie riesce a disperdere i garibaldini. Per sferrare il colpo decisivo, il maggiore Colonna chiede al suo generale che si trova accampato nelle vicinanze con 4000 uomini di attaccare. Invece di attaccare, il generale ordina la ritirata, lasciando via libera a Garibaldi. I libri di storia hanno descritto la battaglia di Calatafimi come una vittoria di Garibaldi, non fu cosi. Il generale comandante le truppe borboniche, si diceva che per far vincere Garibaldi, aveva preso 14.000 ducati. Altri generali borbonici furono corrotti dagli inglesi. che finanziarono la spedizione dei mille. Altro che Garibaldi stratega, ma grazie all'Inghilterra con la sua massoneria, e grazie alla camorra a Napoli. Ecco come fu fatta l'Italia nel 1861.
Se Berlusconi era un massone, l'avrebbero assolto. Un massone ha un problema, a qualunque massoneria sia iscritto, italiana o straniera, viene tirato sempre fuori dai guai. Strage di ustica, stazione di bologna, bombe ai treni, non si è mai saputa la verità. Ippolito Nievo, ragioniere della spedizione dei mille. Affondo misteriosamente, nel Tirreno, con tutti i documenti segreti della spedizione mille. Morte che desto molti sospetti. Non si è saputo mai niente. E stata la prima strage di stato dopo l'unità d'Italia. Nel 1917 il generale Cadorna fu rimosso da capo di stato maggiore, non era iscritto alla massoneria, altri generali non furono rimossi, erano iscritti alla massoneria.