I bambini si appassionano ai modellini, crescendo magari si appassionano alle modelle, politicantando si appassionano ai 'modelli' politici, ideologici, oggi magari (defunti gli Assoluti) alla pragmatica azione sul territorio. Per carità, di 'modelli' ogni politico ha bisogno, sia per riferirsi ad uno schema che lo rappresenti e lo tragga d'impaccio, sia perchè la politica non può non attingere a quelle risorse immaginifiche e visionarie, idonee a produrre fascinazione per esperienze amministrative davvero poco entusiasmanti per natura.
Ecco allora che la 'rappresentazione' della realtà, non solo va 'oltre' la realtà stessa, ma va anche 'oltre' il tempo presente. Lo insegnava Vilfredo Pareto che l'irrazionalità delle scelte umane prevale rispetto alla razionalità. Non vi è alcun dubbio che l'emotività conti moltissimo nelle scelte, i cosiddetti 'residui' paretiani sono decisivi. Non esiste nessuna democrazia che può contare su una sconfinata quantità di elettori liberi da pulsioni emotive, psicologiche, da condizionamenti culturali, familiari, sociali, perfettamente istruiti, freddi e consapevoli per giudicare con esattezza programmi politici e risultati ottenuti.
E' ovvio che la demagogìa conti molto, e vale sempre e per tutti. Chi sarà chiamato a rispondere del fallimento di 'modelli', non sarà chi quei 'modelli' ha scagliato nel futuro e pertanto la scommessa sul 'modello' non può che essere vinta. In parole povere ogni 'modello' annunciato è un bluff proprio perchè i 'modelli' vanno pesati nel tempo, vanno rodati, vanno solo a posteriori indicati come identificanti uno 'stile' alternativo ad 'altri modelli' peggiori o migliori. Anzi, solo il consuntivo di una generazione può ardire di definire la stessa esistenza di un 'modello'.
A Teramo vi sono due 'modelli': uno che segue il fenomeno politico a cavallo dei due secoli e cioè Silvio I da Arcore, rispetto al quale ogni gregario come ogni avversario si presenta come semplice epifenomeno; l'altro è quello che si fa dettare l'agenda dagli ultras come base politica, ma che si riferisce ad un vertice che appartiene culturalmente e politicamente all'altra sponda. Bipolari.
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