Il Partito Democratico scende in mezzo alla gente. La notizia ha del clamoroso. Potrei chiudere l'articolo e dimostrarmi soddisfatto. C'è dell'altro. Il partito democratico organizza un convegno per i cittadini della montagna e riesce a coinvolgere anche gli amministratori del centro destra. Ha ragione Cavallari (responsabile enti locali) quando parla di politica e partecipazione intorno ai problemi sociali. Ha ragione D'Alonzo (sindaco di Crognaleto) quando descrive una realtà al limite della sopravvivenza. Ha ragione Verrocchio (segretario provinciale del PD) quando ricorda il senso dell'appartenenza. La ragione è solo della gente quando con le scarpe grosse, sporche di fango, le mani di calli e dolori, ricorda di una fatica che non esiste più da tempo, di una montagna pronta ad essere abbandonata da tutti e di un'Amministrazione nazionale, che si vende alle sirene del mare. La realtà? Questa: Nessuna politica di sostegno alla montagna: 1) Eliminato il fondo nazionale 2) soppressi i fondi ordinari per il funzionamento delle Comunità Montane 3) annullato il fondo per gli investimenti dei piccoli comuni 4) ridotte da 500 a 50 milioni le risorse per la difesa del suolo 5) ridotte le agevolazioni per l'acquisto di gpl e gasolio nelle zone montane non metanizzate 6) tagliate le risorse per la scuola mettendo a rischio la sopravvivenza delle scuole di tanti Comuni Montani 7) ridotta la rete dei servizi postali nelle aree montane. In seno al convegno sono state presentate delle soluzioni. Una bozza di delibera da sottoporre a ogni consiglio comunale e la speranza di trovarsi tutti uniti. La montagna rimane principio e la fine di ogni scenario naturale. La politica ha il dovere di tutelare e investire nelle zone di residenza e quelle abbandonate. Il recupero e la conservazione come fonte di futura economia.
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