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Il corrosivo: Fieri della nostra fierezza.

di Elso Simone Serpentini
5 minuti

Domenica andrò al campo sportivo.
Pardon, andrò allo stadio. Perché Teramo ha uno stadio. 
Ce ne eravamo dimenticati di avere uno stadio.
Quasi ci vergognavamo a dirlo che avevamo uno stadio, perché dovevamo ammettere che in uno stadio grande quasi quanto quello dove giocano le grandi squadre il Teramo ci giocava contro delle squadrette di serie inferiori. Quasi ci vergognavamo di ammettere che in una struttura come quella (uno stadio!) i pochi spettatori presenti si sperdevano e soffrivano di solitudine. Poi le cose si sono messe bene, anche meglio del previsto e abbiamo ritrovato l’orgoglio di avere uno stadio e perfino quello di vederlo quasi pieno, stracolmo.

Domenica andrò al campo sportivo, anzi allo stadio. Non potevo mancare all’ultima partita di Lega Pro, contro l’Ascoli che abbiamo stracciato, prima di affrontare, per la prima volta nella storia, la serie B. Avevamo mancato questo traguardo per poco negli anni passati (una volta perfino alla fine degli anni ’30) e questa volta lo abbiamo centrato. Bisogna dare al presidente Campitelli di essere riuscito a fare un capolavoro e a superare alla grande le iniziali incredulità e l’iniziale scetticismo. Tutta Teramo sportiva è fiera, anche della propria fierezza, della propria più secolare tradizione calcistica e io, che sono diventato nel tempo quasi lo storico ufficiale di questa passione di Teramo per il gioco più bello del mondo non potevo esimermi da una presenza doverosa. 

Mi sono procurato il biglietto grazie ad un amico fraterno che ha fatto la fila per potermelo acquistare e lo conserverò gelosamente fino a quando non lo esibirò al cancello dello stadio (non del campo sportivo) per poter entrare. C’è voluta la fila per acquistare il biglietto, ci vorrà la fila per poter entrare, ci vorrà la fila per poter uscire (spero dopo l’ennesima vittoria). E’ un sacrificio sopportabile. Ma intanto mi sommergono le immagini di tante stagioni passate, di tante partite, di tanti campionati, di tante speranze, di tante delusioni, di tanti campioni, presidenti, giocatori, goal mancati e fatti, quelli maledetti, subiti, gli spareggi persi… tanti, troppi.

I teramani arrivano ad un appuntamento importante. Meritato? Forse sì, perché lo hanno sofferto troppo in passato il vizio di dover ripiegare gli aquiloni dei propri sogni e perché, quando qualche anno un drammatico fallimento sembrava avere spezzato per sempre le ali al Diavolo Biancorosso, sembrava tutto finito e lo stadio condannato ad ospitare solo canzonette. Invece il calcio teramano è rinato, grazie a pochi eroi e poi ad avveduti organizzatori. 

Siamo fieri della nostra fierezza. E io sono contento nel vedere tanto entusiasmo e tanta partecipazione, perché per troppo tempo mi sono lamentato dell’apatia, dell’indifferenza dei miei concittadini, accusati da me e non solo da me di essere ignavi sordi ad ogni richiamo, insensibili ad ogni fascino, inerti e renitenti ad ogni invito… Ben venga questa mania collettiva che poterà finalmente tanta gente allo stadio, che porta tutta la città ad interessarsi di calcio, a pavesare a festa con bandiere biancorosse balconi e finestre. Sarà bello domenica prossima vedere tanto entusiasmo riempire quasi del tutto lo stadio di Piano d’Accio, sarà bello tornare a vedere la curva del Diavolo ribollente di tifo, di cori e di vessilli. 

Spero solo che duri.
Spero che non sia un fuoco di paglia.
Spero che nel prossimo campionato, di serie B, una B mai conosciuta prima, se dovessero arrivare delle sconfitte e delle delusioni (potrà succedere, quando si giocherà contro squadroni di città molto più grandi della nostra) non si torni a dimenticare l’entusiasmo e a farsi riprendere dai mugugni, dalle insofferenze, dallo spirito di abbandono, dai vecchi vizi, di quelli che in qualche giornata storta e triste il vecchio campo sportivo comunale vedeva la presenza sparuta di qualche centinaio di spettatori o poco più. Ecco, non vorrei che l’entusiasmo che troppo facilmente cresce quando il vento è in poppa e gonfia le vele, all’improvviso scemasse se e quando la barca affronta la tempesta e rischia di affondare o quando in piena bonaccia resta ferma perché nessun soffio la sospinge e nessuno è disposto a por mano ai remi per farla avanzare.

Il mio augurio è che il biglietto che mi sono assicurato sia un passaporto, un viatico, per un cammino che risulti altrettanto felice di quello che ci ha condotti fino a questo storico traguardo, al quale forse la festa per il centenario del calcio teramano ha portato fortuna.

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Commenti

Invece di dire che tanta gente abbonata non ha trovato biglietto in curva... che i punti vendita non hanno rispettato la prelazione agli abbonati, che tanta gente ha fatto la fila per comprare biglietti e forse non solo al fraterno amico ma... anche 30 biglietti. .. che in alcuni punti vendita le persone facevano la fila, non tanto tra di loro, ma anche all'interminabile lista di prenotazione anche telefonica avvenuta i giorni prima, invece di dire che tanta gente ha seguito il teramo dalla promozione.... lei si preoccupa del fuoco di paglia, della barca che affonda e della gente che non torna più al "campo sportivo"???? la festa del centenario del teramo è stata 2 anni fa... la fortuna del teramo si chiama LUCIANO CAMPITELLI che, circondatosi di ottimi dirigenti è arrivato dove nessuno è mai arrivato!!! PERCHÉ NON PARLA DELLA TESSERA DEL TIFOSO E POI PER TIMORE DELL'ORDINE PUBBLICO VIETANO LA TRASFERTA AI TIFOSI ASCOLANI ? ?? FORSE PARLANDO DI QUESTI TEMI SAREBBE STATO PIÙ CORROSIVO! !!
Forse ci siamo dimenticati di avere uno stadio...........perché lo stadio non l'abbiamo? Infatti è uno stadio padronale, dove se il padrone decide di non farti entrare, tu non entri!!!! Saluti prof. Gabriele
Speriamo ke realmente nn sia un fuoco di paglia, domenica tutti allo stadio anke quelli ke nn sanno cosa sia il calcio, e ce ne saranno molti , gente ke se gli kiedi il nome dei calciatori nn lo sanno , invece i miei 3 bimbi di 13, 9 e 4 anni, ke nn hanno perso 1 sola partita dovranno restare a casa xke nn ci sono piu biglietti di curva.grazie a tutti da parte di 3 piccoli tifosi ke guarderanno la partita su sportube. Sempre forza teramo
La promozione in serie B del Teramo mi fa tornare alla mente il finale del film "Il presidente del Borgorosso Football Club", con la differenza che qui si è vinto un campionato nel film invece l'acquisto di Omar Sivori da parte del presidente (A . Sordi ) per coprire deficienze strutturali nella formazione della squadra, ricreò gli entusiasmi per le vittorie future da parte di tutta la tifoseria con in prima fila coloro i quali erano stati i più critici quando la squadra, male in arnese non otteneva risultati utili. Non ho mai dimenticato le becere critiche e spesso anche gli insulti rivolti al presidente Campitelli da molti detto "Il Canzanese " solo perché non nato dentro le mura del centro storico, dai tantissimi teramani fra cui anche figure del sistema mediatico, con la puzza sotto il naso , sin dalla prima ora quando rilevò la squadra nel 2008, perpetrate fino a che in questo campionato il Teramo calcio 1913 non ha conquistato la vetta della classifica mettendo una seria ipoteca( poi concretizzatasi con una giornata di anticipo) sulla vittoria del campionato. Adesso tutti in soccorso sul carro del vincitore, a festeggiare , a dare consigli sul da farsi per il futuro , non lesinando suggerimenti per la campagna acquisti, naturalmente sempre finanziata con il portafoglio del "Presidente Campitelli ", oggi di "nobili origini " acquisite sul campo dopo sette anni ( eccetto una pausa ) consecutivi di vittorie . "Topitti il Palese da Magnanella "che allo stadio ci è stato una sola volta il giorno dell'inaugurazione, che da sempre il Teramo calcio 1913 lo ha seguito solo a livello mediatico e così continuerà a fare .
SOPRATTUTTO RISPETTO! Sabato sarà solo festa grande, forse sarà la divinazione e santificazione della lettera " B " e dei suoi artefici benefattori. L'incontro di calcio rischia quindi di essere relegato al ruolo di " avanspettacolo " e quindi ci sarà piena libertà di snobbare e forse umiliare l'avversario, il glorioso Picchio bianconero, leale antagonista in trasferta ( chiusa ai suoi tifosi ) e privato del settore ospiti! I nostri eroi dovranno quindi onorare la " maglia " e anche questa volta, dovranno regalarci un'altra partite vera, un'altra partita gagliarda per 90 minuti. Dovranno avere come esempio la Germana che sul 5 a 0 con il Brasile ( mondiali) continuo' a giocare seriamente senza provocazioni o " torelli ", (risultato finale 7 a 0)! Allons enfants!!
La decisione di privare i tifosi ascolani di poter assistere alla partita al Bonolis, non fa onore al calcio , allo sport in genere , alla nostra convivenza civile , alla comunità teramana nel suo complesso , soprattutto perché l'Ascoli essendo arrivata seconda è ancora in corsa per riconquistare la B. Lo sport in quanto tale è bello perché si disputa una gara con degli avversari , nel calcio la tifoseria è parte integrante delle squadre in campo, disputare una partita con il tifo a senso unico privando il pubblico degli interlocutori avversi a cui indirizzare consuetudini sfottò, significa disputare un incontro monco di un elemento fondamentale che di norma è anima ed essenza della gara in essere. Se i fattori di classifica fossero stati invertiti, tutto ciò che si sta decidendo avrebbe fatto piacere alla tifoseria locale che sempre e comunque segue la squadra soprattutto nei periodi di magri risultati ? "Topitti il Palese da Magnanella "che allo stadio ci è stato una sola volta, il giorno dell'inaugurazione, che da sempre il Teramo calcio 1913 lo ha seguito solo a livello mediatico e così continuerà a fare .
Non sono d’accordo sul fatto che l’aver vietato la trasferta agli ascolani è un’ingiustizia. Sotto l’aspetto sportivo è sempre un peccato negare ai tifosi la possibilità di seguire i propri beniamini, ma è pur vero che fra loro vi è una componente marcia – oltretutto, diciamolo, quasi mai adeguatamente emarginata dalla parte “buona” degli appassionati di calcio – che impone a qualsiasi Prefetto di valutare se e quanto ogni singola partita di calcio possa potenzialmente essere un evento rischioso per l’ordine pubblico, assumendo le dovute iniziative a tutela non solo degli sportivi “genuini” ma dell’intera collettività (che, ricordiamolo, comprende anche gente non interessata al calcio). Ovviamente Teramo-Ascoli è una gara che, seppur ininfluente ai fini della classifica, rischiosa in questo senso lo è eccome. Capisco chi dice che bisognerebbe dare per scontata la capacità delle Forze dell’Ordine di proteggere la cittadinanza da un manipolo di pochi facinorosi, ma se per caso un unico, cretino ascolano riuscisse ad arrivare in centro a Teramo (sappiamo bene che sarebbe possibile…) e colpisse con una pietra in testa una vecchina che sta passeggiando (magari pensando a come arrivare a fine mese con la sua pensione e non certo ai biancorossi in serie B), le critiche all’operato dei “celerini” certo non servirebbero ad alleviare le conseguenze – a maggior ragione se gravi – occorse all’anziana signora. Pur di avere la certezza che nessuno dei miei concittadini si farà male, personalmente preferisco rinunciare ad un aspetto teoricamente mortificante per un avvenimento sportivo come quello dell’assenza dei tifosi ascolani sabato al Bonolis. Poi ognuno, ovviamente, è libero di pensarla come vuole. Chiudo con un pensiero per tutti coloro, soprattutto i bambini, che hanno seguito con costanza ed entusiasmo il Teramo per l’intera stagione e che sabato non potranno essere presenti al Bonolis perchè i biglietti sono esauriti a causa dei tantissimi saliti sul carro dei vincitori all’ultimo istante. E’ triste, non sarebbe dovuto accadere. Ho letto sul giornale che il nostro stadio potrà contenere massimo 7.500 spettatori anche l’anno prossimo in serie B. Ebbene, se il Teramo dovesse disputare un “bel” campionato – vista la passione di Campitelli sicuramente così sarà – 7.500 biglietti (anzi, di meno perché sicuramente verranno venduti un bel po’ di abbonamenti) non saranno sufficiente quasi mai. A ciò si aggiunga che la questione dell’afflusso dei tifosi avversari – in particolare di quelli che a centinaia, se non a migliaia, tradizionalmente seguono in trasferta squadre di grandi città (Bari, Avellino, Livorno, Catania, la stessa Pescara…) – non potrà ogni volta essere risolta vietando loro di venire a Teramo come è stato fatto con gli ascolani. Portare la capienza del Bonolis ad almeno 10.500 posti è un dovere in termini sportivi per il Teramo, in termini sociali per Teramo. Se non dovesse avvenire, qualcuno dovrà assumersi serie responsabilità sia nei confronti dei tanti tifosi teramani adulti, sia soprattutto nei confronti di quei numerosi giovanissimi (nonché dei loro padri) fedeli del biancorosso “Diavolo” che resteranno fuori dallo stadio a ricevere sciabolate di tristezza ogni qualvolta sentiranno un boato proveniente dall’interno.