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Il corrosivo: Vel vel? Aut-aut.

di Elso Simone Serpentini
8 minuti

Trascrivo letteralmente, da un nastro registrato dal mio apparecchio speciale per intercettare gli eventi onirici, una parte del colloquio tra me e Severino, il danese angosciato. 

SEVERINO - Se un uomo potesse mantenersi sempre sul culmine dell'attimo della scelta, se potesse cessare di essere uomo... 

SERPENTINI – Hai scritto che sarebbe una stoltezza dire che per un uomo può essere troppo tardi per scegliere, perché nel senso più profondo non si potrebbe parlare di una scelta. 

SEVERINO – Sì, La scelta stessa è decisiva per il contenuto della personalità; con la scelta essa sprofonda nella cosa scelta; e quando non sceglie, appassisce in consunzione ... Quando si parla di scelta che riguardi una questione di vita…

SERPENTINI – Ma il ballottaggio riguarda una questione di vita?

SEVERINO – Se sì, l'individuo in quel medesimo tempo deve vivere; e ne segue che è facile, quando rimandi la scelta, di alterarla, nonostante che continui a riflettere e riflettere... Si vede allora che l'impulso interiore della personalità non ha tempo per gli esperimenti spirituali. Esso corre costantemente in avanti, e pone, ora in un modo ora nell'altro, i termini della scelta, sì che la scelta nell'attimo seguente diventa più difficile... 

SERPENTINI – Se permetti, la scelta che devo fare è un po’ più terra terra.

SEVERINO - Immagina un capitano sulla sua nave nel momento in cui deve dar battaglia; forse egli potrà dire: bisogna fare questo o quello; ma se non è un capitano mediocre, nello stesso tempo si renderà conto che la nave, mentre egli non ha ancora deciso, avanza con la solita velocità, e che così è solo un istante quello in cui sia indifferente se egli faccia questo o quello. 

SERPENTINI – Come posso equiparare il tuo capitano al sindaco che devo scegliere per la mia città?

SEVERINO -  Giunge un momento in cui non hai più la libertà della scelta, non perché hai scelto,  ma perché non hai scelto; il che si può anche esprimere così: perché gli altri hanno scelto per te, perché hai perso te stesso... 

SERPENTINI – Quindi?

SEVERINO - Quando si crede che per qualche istante si possa mantenere la propria personalità tersa e nuda, o che, nel senso più stretto, si possa fermare o interrompere la vita personale, si è in errore. La personalità, già prima di scegliere, è interessata alla scelta, e quando la scelta si rimanda, la personalità sceglie incoscientemente, e decidono in essa le oscure potenze.  

Quando mi sono svegliato, ho ripensato a lungo alle parole del filosofo danese di Copenhagen, per cercare di capirne pienamente il senso e per adattarle ai fini dell’interpretazione della mia situazione e delle scelte da compiere nel ballottaggio di domenica prossima. Per venti anni non ho votato e quindi ho scelto di non scegliere, compiendo perciò ugualmente una scelta, stando alle parole del mio personaggio apparso in sogno, ma anche consentendo ad altri di scegliere per me, come negli anni mi andavano ripetendo altri miei conoscenti, non perspicaci e profondi quanto Severino.


Sono tornato a votare domenica 25 maggio, e quindi a scegliere, ma la scelta di chi ha votato come me non è risultata del tutto chiara, in base alla legge elettorale, così domenica 8 giugno dovrò tornare a scegliere di nuovo. Non sceglierò di non scegliere. Sceglierò. Ma chi? I corni del dilemma sono due: la continuità e il cambiamento. Mi è sempre piaciuto cambiare, a volte ho cercato di contribuire al cambiamento e ho fallito. Mi piacerebbe tornare a dare un contributo, spero determinante, ed essere testimone, se non protagonista, del cambiamento. Quando si tratta di scegliere tra conservazione (che vale la continuità) e cambiamento, non ci trova di fronte ad una scelta del tipo vel-vel, ma del tipo aut-aut.

La prima, a volerla considerare dal punto di vista della logica, appare come una disgiunzione inclusiva, il cui approfondimento mi porterebbe però troppo lontano, accedendo, sul piano dell'algebra booleana all’individuazione dell’operatore logico OR. Sul piano linguistico “vel” vale “oppure, ossia” (che in troppi stanno continuando a sostituire con un “piuttosto che”. La scelta tra Brucchi e Di Pasquale in questi termini varrebbe come “Brucchi vel Di Pasquale”, cioè “Brucchi oppure/ossia Di Pasquale”, ma con il senso dell’indifferenziato, come a dire che l’uno vale l’altra, “questo o quello per me pari sono”. Se questa fosse la scelta, tanto varrebbe affidarmi alla sorte e tirare i dadi.

Ma la scelta non è “questo o quello”, ma “o questo o quello”, definibile perciò con un “aut-aut”, locuzione latina che deriva da un raddoppiamento della congiunzione aut, e in italiano traducibile con un “o” disgiuntivo con il significato di "o questo o quello". In logica si direbbe una disgiunzione non inclusiva, ma esclusiva, in cui la scelta di un termine esclude l'altro, come nella celebre espressione del Valentino, Cesare Borgia: “aut Ceasr aut nihil” = “o imperatore o niente”. A differenza del “vel vel”, l’”aut aut” oppone due termini necessariamente in contrapposizione tra loro. Non “Brucchi vel Di Pasquale”, ma “Brucchi aut Di Pasquale”, che vale “continuità o cambiamento”.


L'espressione "aut aut" definisce una scelta biunivoca direzionata: "o di qua o di là" e comporta l’obbligo di esprimere una scelta (soprattutto imposta a chi esita a prendere una posizione), e quindi ci fa trovare di fronte ad un “tertium non datur”, che esclude l’esistenza di una terza soluzione in una situazione che ne contempla soltanto due. L’aut-aut riguarda i destini futuri di Teramo in un momento cruciale della propria storia. Si può accettare l’esistente e la perpetuazione dell’esistenza, approvare l’operato di chi ha distrutto la città socialmente, politicamente, economicamente e culturalmente e/o di chi ha ereditato le colpe dei padri alle quali ha aggiunto le proprie, specifiche.

Si può aspirare ad un cambiamento di rotta, nella speranza che si possa ancora fare in tempo a riparare ai guasti e salvare il salvabile, dando contemporaneamente un giudizio di condanna su finora ha ridotto Teramo nella condizione attuale. Se poi qualcuno ritiene che questa non sia peregrina, voti pure per la continuità e/o per la conservazione o speri che chi ha prodotto i guasti li ripari, come promette di fare.

Sorprende che ci sia chi al primo turno si è espresso per il cambiamento oggi mostri ritrosia di fronte ad una scelta del tipo aut-aut, non fidandosi di chi in nome del cambiamento ha chiesto voti, ma favorisce di fatto chi li ha chiesti in nome della continuità e della conservazione, non tenendo conto che “tertium non datur”, che una terza posizione non esiste che di uno solo sarà la palma della vittoria.

O di qua o di là. Io mi schiero con il “di là”, anche perché intravedo nel “di qua” indicazioni di persone improponibili quali assessori della prossima eventuale giunta del centro-destra, non ufficiali, ma certamente attendibili stando ai risultati elettorali del primo turno e al loro peso.

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MAURIZIO BRUCCHI E' ANTIPATICO! lo asserisce con fermezza quella minoranza rumorosa che bazzica Teramo centro.....si, è proprio antipatico al pari di Furio Colombo, Rosi Bindi, Brunetta, Fassina, Borghezio e baffino Dalema. Anche Michael Schumacher , prima del grave incidente, era considerato un antipaticone perché guidava contro la Ferrari! Tuttavia in queste ultime 48 ore prima del ballottaggio molti suoi detrattori lo cominciano a guardare con benevolenza, forse anche per effetto delle picconate gratuite subite da coloro che vogliono strappargli le chiavi della città. Mi sembra proprio che in queste ultime ore quelli decisi a recarsi a votare stiano crescendo di numero e cominciano a tifare Brucchi come per quel leone circondato dalle iene ridens che gli vogliono fare la festa, nel famoso documentario della National Geographic. In questi ultimi giorni L'aspirante sindachessa in compagnia degli ex aspiranti sindaci hanno mostrato una natura furiosa, rabbiosa, rissosa nei confronti del sindaco uscente, alimentando la macchina del fango e scaricandogli sulle spalle la responsabilità anche di fatti e circostanze non imputabili a un sindaco come la recessione, la disoccupazione, il debito fuori controllo ,nel furbesco tentativo di unificare la base elettorale della prima con quella di Pomante, ex candidato sindaco ( che considera la COERENZA la virtù degli imbecilli) e con Rabuffo, ex candidato sindaco ( il politico ballerino, quello che di volta in volta sceglie quanto è meglio per se stesso, anche se questo "meglio" non serve a nessun altro)! Questo stile aggressivo si sta rivelando controproducente per gli " aspiranti"; mi sembra che l'errore maggiore che ha commesso questo malandato PD nostrano è quello di avere sottovalutato, sediziosamente, le effettive capacità di Brucchi senza riconoscergli, senza mai fare atto di ammissione di nulla, ma proprio nulla. Il risultato ? Il Sindaco Brucchi ha gettato le basi per bissare il successo del 2009 . Se la mia, timida, previsione si rivelasse corretta, il " sillabario " anti Brucchi si dissolverà come neve che vede un raggio di sole, perché non avrà convinto i nostri concittadini a cambiare strada, perché,loro, i cittadini, non "bevono" tutto quello che viene detto e gridato!.......Allons enfants, tutti al voto ! !
Ottima analisi con la lucidità di chi conosce la benissimo la filosofia scienza imperfetta ma sublime. Condivido in pieno. Si tratta infatti di un aut aut. Tertium non datur. Riflettiamo tuttim
Direttore oggi riposo......pour moi?
Stimato Professore, mi congratulo per il suo atto di coerenza. Sarei rimasto deluso del contrario. Non avrei voluto accostarla nemmeno indirettamente a coloro che al primo turno si sono espressi per il cambiamento, e poi astenendosi al ballottaggio favoriscono lo stantìo. Optano di fatto per il bis di Maurizio Brucchi, Giorgio Di Giovangiacomo e Mirella Marchese, negando una possibilità di coinvolgimento nella futura amministrazione di un nuovo sindaco, Manola Di Pasquale, e di volti nuovi come Gianluca Pomante e Graziella Cordone. Nonostante queste evidenti contraddizioni di taluni,, se gli elettori del M5S domenica non si dissolveranno e sceglieranno, come dicono, secondo i programmi, Teramo cambierà. Come e quanto chi vivrà vedrà, ma difficilmente potrà andare peggio del già visto. Se invece anche le stelle resteranno a guardare la riconferma di Brucchi, me ne farò una ragione, ma almeno avrò l'elenco completo dei protagonisti da ringraziare per la replica delle passate e future cagate pazzesche. Mi complimento anche con @Carlo che torna a votare.
Aznavour, fra lei e Santacruz avete scritto 2 libri su questo blog per sindacare sulle presunte incoerenze di chi non trova uno straccio di argomento per votare Brucchi, ma che invece ne ha viste tante per volerlo mandare a casa. In compenso non avete, comprensibilmente, spiccicato parola per ricordare ai teramani cosa di buono è stato combinato in questi ultimi 5 anni. Migliore pubblicità gratuita per Manola Di Pasquale non avreste potuto fare. Se fossimo negli USA, dopo il testa a testa di ieri sera negli studi di Teleponte, la sconfitta di Brucchi sarebbe certa. Però siamo a Teramo, nella provincia delle porchette elettorali, e quindi il risultato non verrà deciso dal confronto diretto. L'appello al voto però lo condivido e lo faccio mio. Se il ballottaggio non verrà snobbato dagli elettori di Pomante, della Cordone, del M5S, di Rabbuffo e di Giannella... a mettersi in aspettativa per qualche tempo saranno proprio gli "Aznavour e i Santacruz".
@aznavour io non voto per Brucchi, Manola non mi ispira, e tutta quell'accozzaglia di personaggi che oggi le gravitano attorno ancora meno. Però non voterò per Brucchi, per il semplice fatto che ritengo che un voto alla sua persona, rappresenta una conferma, un avvallo, una gratifica per quanto fatto in questi anni alla guida della mia città. Ecco, a me questa guida non è piaciuta affatto, agli altri, concedo il beneficio del dubbio, e alla speranza delle idee e dei progetti. Non riesco a concederlo ad un assessore ubriacone, ma i miei concittadini lo preferiscono in assoluto, vedremo come andrà questo ballottaggio,anche se personalmente credo che già essere arrivati a questo punto sia un errore. Gente non adatta alle cariche pubbliche non dovrebbe ricoprirle,anzi, sarebbe da cacciare a calci in culo, non da premiare. Gente che ha dimostrato di non essere capace a governare la piccola Teramo, non dovrebbe essere riconfermata. Una possibilità va data a tutti, non certo due. Guardate le strade, guardate il parco fluviale, la pavimentazione del ponte san ferdinando .... guardate Teramo in generale.... se vi piace rivotate Brucchi, se non vi piace e rivotate Brucchi, non vi lamentate più per favore. Teramo ha bisogno di bravi amministratori, e questi, non lo sono stati.
La questione è semplice. Non è Brucchi ( forse antipatico, probabilmente permaloso) il problema. È la plètora di gentucola di poca cultura e di molta arroganza di cui, voti alla mano, finirebbe per circondarsi in giunta o nei luoghi di comando Quelli mi spaventano, non nel senso della paura, ma in quello della incapacità. Se pensiamo che il mitico Vinicio suo factotum sembra uno statista ( ed è vero, ed è una persona efficiente , nulla da obiettare !!!) ,pensate a quale pochezza siano gli altri. Dall' altra parte Manola non è certo una statista, ma forse ( forse ) potrebbe circondarsi di personaggi migliori. La Cordone, per dirne una. E allora, dopo lungo pensare, proveró a dar fiducia a lei. Con molto dispiacere verso Brucchi persona, ma 5 altri anni di quei figuri che lo circondano ( tolto Vinicio che è un bravo figliolo, e visto che anche uno dei pochi perbene che c'erano , Giorgione D'Ignazio, non ci sarà più ) non lo potrei sopportare. Ma cmq è una scelta per il male minore, come è giusto fare a un ballottaggio. Tanto, se vince Brucchi, governerà fino a quando il micio non staccherà la spina passando di là ( due anni massimo, secondo me ); se vince Manola, le auguro 5 anni ma credo che,con il consiglio zoppo, entro un paio d'anni proverà, se farà bene, a rivincere anche con la maggioranza. Insomma, chiunque vinca, secondo me nel 2016 si rivoterà.