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Brucchi abbandona Vinicio...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Tanto tempo fa avevo i capelli.
Un riccio tira baci mi scendeva quasi fino al naso.
Soffiavo e si spostava a sipario.
Smettevo e tornava al mio orizzonte.
Dispettoso.
Era fedele e bizzoso.
Avevo vent'anni e un giovane sindaco romagnolo mi scelse come membro della sua Segreteria.
Discorsi, pronto intervento, il cane tre volte al giorno, il figlio, eventi, congressi, agenda, rapporti con il territorio, risolvi guai.
Sedici ore al giorno.
Esperienza su esperienza e tante notizie ai giornalisti.
Molti articoli scritti sul campo a giovani cronisti inesperti.
Polemiche create ad arte.
Era la parte divertente.

Comprendo la delusione di Vinicio Ciarroni.
Origami educato e sicuro del sindaco Brucchi.
Il suo sorriso.
La sua ombra.
Il suo telefonino.
La sua agenda su due ruote.
Il porta fogli, pratiche e figlio.
Spingi carrello della spesa.
Sempre in bici.
Quella bicicletta che rimane l'unica proprietà del segretario del sindaco aprutino nei lunghi 5 anni.
Alluvioni, nevicate, terremoto, imbarazzi, il quotidiano a respiro.

Questa Giunta Comunale è nata male.
Figlia di un'arroganza che sarà il de profundis politico di molti eletti.
La defenestrazione di Dodo Di Sabatino detentore dei segreti di un bilancio comunale che diverrà un'arma letale (Te.Am, Ruzzo, derivati) e Guido Campana, curatore indefesso degli specchietti per le allodole.

Vinicio rappresentava il collante tra il Sindaco e l'Amministrazione.
Un mediano sul campo di calcio per un lavoro oscuro che cuce e ricuce le vittorie.
Al suo posto con molta probabilità due nobili disoccupati.
Alessandro Di Berardino, consigliere non eletto della frazione di Forcella e in attesa papale della decisione di Marco Pierangeli, dalle prossime ore fuori dall' Ater di Teramo.
Già dimissionario.

Il sindaco Brucchi si affretterà a negare ogni risvolto di questo articolo.

Urlerà il nome del suo Segretario e si accorgerà del nulla.
Il buon Vinicio ha assorbito in questi anni l'umiltà e l'acume politico.
Sa valutare i silenzi, i comunicati, i dinieghi, le bugie, piccole  e grandi.
Conosce tutti gli attori e le parti che recitano ogni giorno.
Non smentite ciò che non è smentibile.
La figuraccia potrebbe essere il risvolto di piccole figure umane.

Vinicio si è fatto da parte...in silenzio.
Non ha sbattuto la porta.
Ha scosso la testa....è cresciuto.

La perdita della mamma, le attenzioni verso il padre, l'incidente della sorella fanno maturare e le debolezze di piccole miserie umane hanno il tempo della carezza di un nemico.

Ora è un uomo con la giusta dignità. 
La riconoscenza è per persone di valori...il mio sindaco romagnolo...fu un vero amico...è un vero amico.
Differenze....elettive.

 

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Commenti

Vuoi vedere che mò è diventato fregno pure Ciarroni! E iamme su, Falcò!
Vinicio non si tooca come l'ostia del prete.
Falconi le tue fonti sono sempre giuste e veritiere ma questa volta mi auguro che tu sbagli per il bene della mostra Teramo. Di Berardino non freca a nessuno se andra' a far parte della segreteria Brucchi.....ma Pierangeli ...nooooooooo vai a lavorare sei un peso per la societa' .
Hanno dato troppa importanza ad una persona che magari credevano di conoscere e invece l hanno presa nel di dietro. ..sono esperienze. ..che cmq fanno crescere. ...
no serio, mo pure ciarroni è fregno? ancora ieri con la bici elettorale " Io con Te " Falcò è vero che i cimiteri so pieni di brava gente, ma mo stiamo a esagerare.
Come i fustini....lasci uno e prendi due.......cioè uno + uno......uno di Gatti e uno di Tancredi. Vuoi vedere che il buon Vinicio va in Regione con Gatti? Tutta gente sempre sobria, elegante, unanimemente stimata per le proprie capacità........ . Aridatece Sperandio.......
SALVATE IL FEDELE VINICIO ED ANCHE LE FORME! E pensare che in principio Vinicio " BIONDO ERA E BELLO E DI GENTILE ASPETTO...", era una straordinaria risorsa, ma, improvvisamente comincia a sentirsi in esubero. Forse perché la politica non nutre gratitudine, questo sentimento che comporta affetto, non ha diritto di cittadinanza in "politica",..... abbassa, forse, in nostro orgoglio!?!? Vinicio di grazie ne ha riceviti tanti, ma la riconoscenza è il sentimento della vigilia! Tuttavia ricordo al sig. Sindaco che circondarsi di mediocri compagni di squadra in passerella, magari poco inclini al lavoro ( vedi la "simpatica" comitiva di Gianni Chiodi) non paga ( ma pagano tutti), sarebbe un evento molto dannoso anzi, una calamità......cuore, carattere, passione....please!
sindachetto brucchi (perché di più non sei) finché ti ha fatto comodo Vinicio lo hai tenuto ora che qualcuno ti ha aiutato a vincere le elezioni vedi voti (altrimenti ma quando vincevi) di gatti e Tancredi (a proposito ancora c'è qualcuno a Teramo che vota Tancredi?) allora lo cacci via. Sei un poveraccio tu e il tuo team
Prima di entrare in un pantano si sa o almeno si dovrebbe sapere che, nel caso migliore, ci si inzozzerà di melma. Chi si avvicina alla politica ( facciamo finta che ci sia quella pulita e quella sporca..ma non è così) specialmente con certi ruoli, sa o dovrebbe sapere che potrebbe fare la fine dei fazzolettini usa e getta. Se non lo sa è soltanto uno sprovveduto, al dilà delle specifiche capacità e competenze.
Ma io non capisco la necessita' di dover elencare in pubblico le problematiche familiari di una persona che non si e' neanche mai candidata, quindi a maggior ragione con il diritto al rispetto della privacy...capisco che nell'a/eccesso di zelo nel dover raccontare il nulla, a volte si debbano superare dei limiti invalicabili. La coincidenza e' che leggevo proprio oggi su un blog simile, seppur con molti milioni di lettori in meno, la frase, in verita' piu' adatta ad un graffito, "Brucchi e' il Vinicio di Gatti", come se un nome proprio fosse diventato ormai sinonimo di...sinonimo di signorilita'...al posto mio, invece del silenzio, avrei risposto alla teramana...ma io sono una testa calda. Mi fermo qui'. Buona vita.

 Caro Tito ci sono delle cose che non comprendi e che non è mio compito spiegarti.
 

CONCLUDENDO : " Ci dicono come perdonare i nostri nemici, ma non ci dicono mai come perdonare i nostri amici " Cosimo de Medici - 1454