Sarà un manager molto conosciuto nel settore degli acquedotti a dirigere il Ruzzo.
Un manager importante e con un curriculum di rilievo nazionale.
Un nome romano che ricopre in questo momento una posizione apicale in Abruzzo.
Un professionista lontano dalla politica o almeno, dalla politica locale.
Un unico acquedotto abruzzese.
Che non risenti degli influssi casarecci sui Mister 10% e sulle preferenze tra un imprenditore e l'altro.
Sarà nominato direttamente dalla reggente classe regionale, in accordo con l'assemblea dei sindaci.
Il futuro CDA sarà di contorno al piano industriale e di rientro che prevederà investimenti e tagli alle spese.
Il personale dovrà essere capace di rinnovarsi attraverso corsi di qualificazione a aggiornamento.
Finisce l'era Ciapanna e quella di Giacomino Di Pietro.
Un'occasione unica.
L'ultima.
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