L'avevamo scritto, ma le parole di un blog hanno lo stesso valore di una mia richiesta di mutuo. Sono senza garanzie. Eppure anche Raffaele Di Mario non godeva di un'ottima fama, eppure il Direttore Generale Di Matteo, ha convinto tutti, Nisii per primo, della validità del prestito di 23 milioni di euro, all'imprenditore molisano. Diventato grazie a cinque istituti di Credito e alla finanza creativa, il più grande bancarottiere italiano. Un miliardo di euro.
C'è dell'altro. La banca di San Marino con le quote della Signora Ciampani, compagna dell'ex Direttore Generale. Quei soldi che avrebbero attraversato regioni per depositarsi sotto il monte Titano. La Banca dei teramani. L'Ombra della massoneria finanziaria e speculativa. La peggiore. Bastava un controllo incrociato su google.
La Finanza che visita gli uffici della Tercas. Gli ispettori della Banca D'Italia, che contestano all'ex presidente Nisii, l'ostacolo alla vigilanza.
Chi ha tradito l'avvocato? I suoi uomini, che si sono lasciati sedurre dalla promozioni e gli incentivi? Chi sono? Pagheranno alla fine dei giochi per aver permesso di soffocare un intero territorio, provinciale e regionale? Perchè il presidente Nisi non si è dimesso?
Perchè per una volta non si può scrivere la verità su di una storia, senza invocare la ragion di Stato? Che succede ad un uomo che ha fatto la storia economica e politica di Teramo?
Non penso alla commozione di Nisii, penso alle lacrime degli imprenditori e alle famiglie teramane, in coda per un prestito, a quei soldi gettati al vento romano, che potevano nutrire i sogni e le speranze di noi abruzzesi. Penso al Basket senza soldi e una fine segnata. I giochi sono finiti.
Questi sono buoni motivi per piangere....
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Cara Roberta Nisii, mi vedo costretto a girare la sua stessa critica al giornale Il Centro o altri sei siti di informazione. Il titolo era più o meno simile, se non identico. Non ci sembra di ricordare la sua presenza fuori dalla Tercas quel pomeriggio. Le metafore, le figure retoriche, queste sconosciute. Sono contento che non ha nessuno appunto da fare sul resto dell'articolo, perchè ha dichiarato di non averlo letto. Peccato che ha in realtà trascorso due ore sulla pagina di Luca Maggitti a commentare il mio pezzo.Le ricordo che i commenti da lei riportati sul post di Luca Maggitti sono stati registrati e fotografati. Visto l'acume e la profondità dei messaggi, mi riservo il diritto di utilizzarli per un articolo di approfondimento politico. La prossima volta sarà nostra cura contattarla per un consiglio da titolista e con i suoi velati e forzuti consigli " C'è un limite a tutto" "Non so che altre sciocchezze ci sono scritte nell'articolo, né nei commenti perché non mi abbasso a leggerle"... noi li commissariamo per debiti fuori educazione. Non le permetto di criticare i lettori de I Due Punti, in particolar modo dopo aver ammesso di non aver letto i commenti. Suo padre evidentemente non le ha trasmesso un riconosciuto e identificativo stile sociale. Le auguriamo di proseguire con la sua brillante e meritata carriera economica da bancaria, augurandoci che possa essere un valore aggiunto per il nostro territorio.
Nel frattempo la lascio sola a guardare il dito....la luna è un'altra verità. Più grande.
Cordialità.
Buongiorno, ho lavorato in diverse banche , occupando posti in consigli di amministrazione. Sono arrivato su questo blog seguendo la questione TERCAS. vorrei solo aggiungere due parole sincere e di trasparenza, affinché realtà che sembrano lontane possano essere comprese con più chiarezza. Purtroppo, o per fortuna, non esiste in alcuna parte d'Italia (dove le banche sono in stragrande maggioranza di medio piccola dimensione) che il presidente di un CDA bancario sia all'oscuro di operazioni di entità simili a quelle oggetto di indagine. Dire "povero presidente si è fidato del DG" beh.. è un poco curiosa come affermazione. Ogni banca di medio piccole dimensioni regge se il rapporto DG/Presidente è solido ed efficace. Affermare che non ci si è dimessi dalla carica perché gli ispettori non sollecitavano una simile scelta, bah, anche questa mi sembra una curiosa affermazione. Quando mai gli ispettori entrano nel merito delle scelte strategiche di una banca? Anzi, gli stessi hanno il dover di non intervenire in alcun modo su tali politiche e quindi mi sembra logico che non abbiano espresso alcun tipo di possibile soluzione o non soluzione. Gli ispettori banchitalia hanno solo funzioni di verifica e controllo. Più verosimile è che non si sia lasciata la carica per conservare il controllo su quanto stesse accadendo, ma questa è solo una mia opinione. Poi, mi sembra chiaro che i commissari nominati gettino acqua sul fuoco (il comunicato stampa modello sempre utilizzato : "non c'è un pericolo per la continuazione dell’attività dello sportello") , ma è anche storicamente vero che una banca commissariata dopo un anno, un anno e mezzo, arriva ad un punto: o torna tutto in ordine o si bloccano i conti. Anche qui, basterebbe una facile ricerca storica per verificare. Chiaro che se tutti i clienti , presi dal panico, ritirassero i soldi, allora la banca tirerebbe giù le saracinsece il giorno dopo. E quindi è ovvio tranquillizzare. L'ispettore nominato , in particolare, il rag. Sora fu quello che sospese ogni pagamento alla clientela di banca MB. E certo che si nomina banca Carim, ma mi sembra più una citazione "calmierante" che altro. E Carim si è salvata vendendo una banca che aveva appena acquistato, vendendola a un terzo di quanto l'aveva pagata (che ricorda tanto l'operazione fatta da tercas su caripe). Insomma, per finire, credo la situazione sia molto più complessa e articolata di un semplice finanziamento ad un immobiliarista fallito. Banchitalia contesta l'inadeguatezza della governance. Atto gravissimo, soprattutto considerando che è la stessa banchitalia ad autorizzare la governance prima del suo insediamento. Insomma, qualcosa non è ancora stato detto, forse giustamente. :)
@ Bruno ... .... il passaggio diretto di consegne dal Presidente ad un qualsiasi pretendente o preteso successore (immagina i nomi che girano...) avrebbe dato una immediata e netta sensazione di inadeguatezza, a confronto con "l'ingombrante" reputazione che l'avvocato ha saputo costruirsi negli ambienti Istituzionali e della finanza, laddove più che essere buonisti o umili o venditori di fumo conta avere grande autorevolezza idee chiare e approfondita esperienza, essere determinati e con solidi principi etici. Ho apprezzato lo stile con cui il Presidente ha gestito questo momento delicato della storia della Tercas, non abbandonando la nave e dando preminete attenzione agli interessi dell'Istituto rassicurando i suoi soci e clienti. In questo quadro, pur rispettando i pareri di segno diverso che leggo nei commenti, apprezzo anche l'intervento della signora Nisii, per la schiettezza e l'impeto con cui è stato scritto. L'interpretazione logica delle sue affermazioni è esercizio inutile e furbesco, sarebbe stato meglio registrarle così come sono.. uno sfogo aggressivo per difendere chi lei ritiene sia stato ingiustamente offeso, a mio avviso dai commenti più che dall'articolo.
@ Roberta Nisii le lacrime sono come sempre le nostre, come i soldi del resto!!!! Fa bene a non leggere un blog per noi comuni mortali, ma ci stiamo iniziando a rompere le così dette nel sentire ogni giorno di gente che vive alle nostre spalle...