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La mia intervista impossibile all'Avvocato Lino Nisii

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Cari lettori, partiamo da una certezza, a Teramo chi tocca Di Sante, Nisii e Tancredi (Antonio, ovviamente) è un folle, una testa sciampa, un ossimoro della vita o come dice un mio caro amico, un uomo a cui sono affezionato, nonostante i nostri no sense, ha iniziato la stagione dell'isolamento. Il triumvirato che per 40 anni ha guidato nell'ombra il tutto per tutto teramano, ha creato generazioni su generazioni di famiglie, di crediti, di elettori ma anche di vecchi reazionari. Pecoroni, vassali e cervelli in fuga, lontano da una provincia omertosa o con i conti in rosso. Tre banche per tre essenze diverse ma simili. Uno per tutti tutti per uno. Il parallelismo perfetto. L'equilibrio dell'uomo di Niestcke. La sindrome del mutuo e della famiglia. Io sono rimasto un bambino e i miei perchè, i miei come, dove, quando, hanno continuato ad animare la mia penna da Forrest Gump. Adoro la solitudine a cui mi condanno e non ho paura a toccare i pupari. Ho il terrore di sfiorare in fili che mi sorreggono. Vorrei avere la possibilità di intervistare l'avvocato Lino Nisii, sulla politica, sulle debolezze, sul controllo di un Direttore Generale, su come si riesce con classe a non alzare il polverone mediatico, su come le penne aprutine si ammaino all'unisono senza tingere sogni e rivoluzioni. Caro avvocato, dopo un breve viaggio su fatti notori, conclamati, tra Teramo e San.Marino non si sente dimenticato dal suo Direttore Generale? Non si sente di aver mancato la sua funzione di capitano della nave? Le dimissioni guidate di un dirigente non dovrebbero essere seguite o anticipate da quelle di chi avrebbe dovuto garantire la vigilanza? Uomini e donne. Quante donne e quanti uomini politici hanno tradito il suo affetto? Perchè? Domande su domande. La storia dei teramani. La verità solo la verità. Sarebbe bello finalmente alla soglia degli ottant'anni tornare bambini. Urlare e spettinarsi i capelli. Sciogliere il nodo della cravatta. Essere meno regimental. Io sono qui, pronto con il mio vecchio taccuino on the road. Non ho paura, l'ascolto.

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Commenti

tanto è inverosimile che nessun giornale locale ne parli, che un attimo fa su facebook ho scambiato le importanti notizie sul Meteo che teramonews pubblicizzava, con il nome di Di Matteo... sai, a volte leggi quello che vuoi leggere Meteo... Matteo... poverannoi!
Dal Gran Sasso alla marina, una sorta di Piemonte, che scende giù fino alle Cinque Terre dell’alba adriatica, Teramo è stretta là da due fiumi, con lo sguardo a levante e le spalle robuste esposte ai venti dell’Appennino Centrale. Una terra decorosa, che ha visto crescere personaggi famosi, quanto illustri, dello spettacolo e della cultura; i volti noti dei giornalisti Gianni Gaspari e Gianfranco Mazzoni, politici e uomini di potere, come Il Cavaliere, che volle fortemente realizzare una Teramo due, non prima però d’aver invocato la protezione dei SS. Atto e Nicolò, in quel del Tordino. La struttura economica di una cittadina è tesa ad arginare tutti i fenomeni di malvezzo, che potrebbero inquinare la naturale propensione della popolazione attiva alla riservatezza e al riguardo per le proprie riserve finanziarie, tenute d’occhio dal Banchiere timorato di Dio, che mise nell’animo tanta passione per le arti, esibendo alla cittadinanza, facce di bronzo, marmoree sculture e immensi arazzi natalizi, per l'appunto. Ma non si muove foglia che L’Avvocato non voglia! Il Principe del Foro, coi polsini inamidati, passeggiando la sera tardi per la Via del centro, benedice la borghesia, che si accalca intimidita alle sue vesti eleganti, sperando bene per il giorno appresso. Con le pezze al culo e senza denti... ma io sarò sempre libero!