Salta al contenuto principale

L'Ipogeo ha ucciso il Castello della Monica

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Il viaggio nel tempo dell’inventiva.
Il Castello della Monica del fu Gennaro della Monica non era nulla, se non una versione onirica dei periodi decadenti e di luce.
Si legge di un Casino imperiale, dello studio artistico, del borgo a dimora.
Un ponte levatoio tra il settecento e l’ottocento attraverso il gotico tedesco.
Leggo e rileggo gli articoli di Aurini.
Guardo e riguardo i video e gli interventi di Primoli.
Respiro e tiro il fiato con le foto di Panichi.

I primi nella loro unicità ad occuparsi del Castello della Monica con l’affetto e l’amore dei cavalieri.

Amici miei, grazie.


Il giardino è bruciato in diversi punti.
A fianco degli spuntoni di legno.

Messe nere?


A terra condotte, cancelli divelti e vetri infranti come sogni d’ogni cuore.

 I pavimenti sono coccolati dalla cultura del cemento e gli affreschi, macchiati dalla mano dell’ignorante.

I teramani in fila senza poter vedere nulla perché c’è il nulla. 
L’assenza dell’attesa.
Il fantasma del Castello.
Hanno rubato tutto.
 I cocci sono nostri.

Guardo con gli occhi di Maria Cristina Marroni, Christian Francia e di un sogno.

Sapete sognare?

Sapete come si fa?

Si desidera con tutta la propria forza e si aspetta.
Si aspetta di poter avere un’occasione e di prenderla al volo di un desiderio, a cavallo di un destriero che non sia un ronzino, ma di ronzio ci svegli in una realtà diversa.

Il Castello della Monica come Libreria, Biblioteca, sala lettura.

La nostra Malatestiana coscienza.

Vero Università di Teramo?

Vero Fondazione Tercas?
Poi ti svegli tutto sudato e ascolti quelle parole di cui conosci conscio le stonature da falsari.

Che cosa direbbe, il mitico Ass. Mauro di Dalmazio?
Vediamo di improvvisare “ Abbiamo bisogno di fare squadra attraverso un sistema strategico culturale”.


Che direbbe il sindaco Brucchi?
Stiamo organizzando un tavolo tecnico con l’Anas, l’uscita del lotto zero è quasi pronta. Manca solo l’asfalto”.


Sognare fa male, molto male.

Noi e Gennaro della Monica, dal suo giardino, guardiamo l’Ipogeo e quei soldi, che avrebbero potuto rendere questa terrazza su Teramo di alto respiro.
Appunto….il traffico a Teramo…ci soffoca.

 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Dio mio che bel sito.
Stanno aspettando per impadronirsene? Stanno pensando come spostarlo nei loro terreni, quando si sbriciolerà? Con la nuova copertura l'ipogeo non é ancora di mio gradimento.
Da quanto è scritto vedo che non conosce nulla dell'ex Comitato di Quartiere "Il Castello" e di quanto ha fatto per il Castello della Monica.

Io vedo solo come è ridotto il Castello e mi basta.

Ma a Teramo si fa così...si distrugge tutto quello che è bello...tanto i teramani, boccaloni, sopportano tutto. Hanno distrutto il Teatro, quello che era consderato alla stregua della Scala di Milano, hanno fatto andare in rovina una splendida anche se piccola Villa Comunale, hanno mandato al macero il Giugno Teramano che dava lustro alla nostra città negli anni 60, hanno distrutto la pineta delle rimembranze di via Di Paolantonio, hanno tentato di distruggere la storia del cacio cittadino con la scusa di un Teatro mai nato, se non nella fantasia di qualche ingenuo. E...i teramani che cosa hanno fatto? Come direbbe l'onorevole Cetto Laqualunque. Una beata minchia! E poi ci lamentiamo se la nostra città non offre nulla, è sonnacchiosa. Ma se solo qualcuno si azzarda ad organizzare qualcosa si ritrova solo, senza nessuno delle istituzioni che lo aiuti, magari si ritrova con le pezze al culo e tutti zitti. Povera Teramo com'è ridotta in mano a questa gentaglia.
E il Comune continua a dormire sulla questione Castello. Non c'é una proposta, non c'é un'idea, non c'é una strategia. Niente di niente. I soldi per quell'idiozia di Ipogeo si trovano. Per il Castello... né soldi, né idee. Qualcuno svegli Piazza Orsini. O dormono, o sono degli incapaci. In ogni caso, chi non sa operare va allontanato dalla poltrona che inopportunamente occupa.
Fermiamo questo scempio ,stanno distruggendo il futuro ma anche quel poco di storia teramana.
.ma costoro...sanno cos'è la cultura?!? Dalle pietre non puo' uscire sangue.
...è già tanto che a nessuno è venuto in mente di farci un ristorante o un Bed and Breakfast...
Quanta insipienza in coloro che ci dovrebbero rappresentare...i nostri amministratori sembrano esser rimasti negli anni '60 dove l'imperativo categorico era: costruire, costruire e ancora costruire! invece oggi si dovrebbe cercare di salvaguardare e valorizzare il preesistente...invece ogni individuo che sale al potere per distinguersi dai precedessori lancia nuovi progetti come "caramelle"...forse agli innumerevoli e sterili progetti che ogni amministrazione ci propina, si dovrebbe preferire la progettualità unita alla lungimiranza...fare un piano per il futuro, seguirlo, e non cambiare continuamente, il cui obiettivo deve essere salvaguardare ciò che già esiste...l'unica idea da distruggere è non pensare sempre di abbattere "il vecchio" per far avanzare biecamente il nuovo...ecco perché poi nascono idee come l'ipogeo...sarebbe sufficiente una minor protervia dei nostri rappresentanti...
Grazie, Amico caro, finché avrò respiro continuerò a sperare di vedere realizzato questo sogno: una biblioteca che non sia il clone della "Delfico", ma che sia dedicata completamente all'arte, pittura, scultura, fotografia, arti applicate. I miei libri e le mie opere d'arte sono pronte a traslocare subito in quel luogo magico e in modo assolutamente gratuito. Per te e per tutti coloro che amano la fantasia da Luca e Alice :http://www.youtube.com/watch?v=fmhdnjihMAw Tutti noi siamo Alice, quando riportiamo quel fiore dal sogno nella realtà.
QUEL BORGO FANTASTICO LUNGO LA SALITA DI SAN VENANZIO. tanti anni fa l'ho visitato in compagnia di una amica, colta, sensibile e...affascinante.la mia guida mi fece notare nel castello quei motivi mitologici dell'antica grecia che si uniscono al medioevo da fiaba, con fate e cavalieri corazzati, mi fece intravedere l'esistenza del più recente stile liberty fondato su elementi della natura " stilizzata" come i rami che si intersecano, i gigli, le rose, le campanelle;e poi gli archi disposti asimmetrici, i faccioni scolpiti stile assiro- babilonese. in alcuni punti si può intravedere l'arte barocca e la fantasia di antoni gaudì. il castello è l'esempio lampante di genialità capricciosa ed eclettica, un'opera passionale , senza, tuttavia, negare spazio al sacro della religiosità come la deliziosa madonna con bambino! il castello non può finire nell'oblio generale, screziato ,qua e la, da "suppliche "e dalla curiosità di qualche visitatore più o meno erudito. sono quasi sicuro che la politica non lascerà solo il borgo fantastico ed il suo castello incantato. sans souci
Caro Tulini, per organizzare "organizzano" ma trovano spazio solo per Vittorio senza il Fenomeno Capriele mi ti zzate, Attacca l'asino e quando gli proponi qualcosa di serio ti chiedono "e mo quass ca è? Nze po fa ninde!!! Ma tanto ci spetta in quanto nessuno li prede a calci nel culo.

Mi manca tanto la fontana di Piazza Garibaldi. E poi che dire della data di fiori che veniva cambiata ogni mattina?