La Chiesa cattolica e gli Ultimi. Gli invisibili. Gli emarginati. La mia Chiesa, la mia fede è nei vicoli della disperazione, dove la povertà diventa un abito da indossare, nell'ombra dell'esistenza.
Il sudore diventa paura, freddo, caldo, tenebre dell'inferno sociale.
Come si può essere un prete di Dio, un eletto e sfrattare la disperazione nelle strade?
Come può un prete non sentire il disagio umano. Non indossare il sudore delle lacrime?
Dio è un vagabondo. Dio è povero.
Caro Don Valentino, nella sua lettera, improvvisa, perentoria, devastante, ha comunicato ai suoi ospiti, che dalla prossima settimana, sarebbero iniziati i lavori dell' immobile vicino alla Chiesa del Santo Spirito.
Il suo intento è quello di restaurare la casa parrocchiale. La sua nuova abitazione. Taglierà, gas, luce e acqua. Poi tutti in strada a festeggiare la parola dell'accoglienza. Noi saremo con loro.
Ci sarà Don Gallo, a ricordare i motivi del suo cammino con gli ultimi.
Ci sarà Don Milani, ricorda le sue parole? " Io non ho patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia patria, gli altri i miei stranieri".
Ci sarà la gente di fede, che crede in un altro messaggio.
Ci sarà la Teramo che paga l'otto per mille, proprietaria di quella casa...in fondo, le ricordo, che la sua parola dovrebbe essere orientata all'amore, all'abbraccio, al senso umano.
Ci sarà il Signore del Pensiero unico, che difende la vera umanità.
Domani la Chiesa di Teramo, caccerà dal tempio Fahri e le sue tante ferite fisiche e morali.
Oggi a Teramo Dio è morto. Ucciso dai suoi stessi ministri. Un giorno arriverà la Pasqua....
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